sabato 30 ottobre 2010

sfarinamento


Cari Amici,



  il governo si sfarina sotto i colpi degli scandali, del non fare, delle preoccupazioni tra i peones che temono di non essere rieletti in caso di ricorso alle elezioni e delle conseguenti defezioni. Energe dunque nel contesto la vera natura di Forza Italia: un gruppo di persone legate da interessi ai limiti (quando non oltre) del lecito e come unico denominatore il potere. Ideologicamente parlando, che hanno in comune l'ex sindaco PCI di un piccolo paese della Lunigiana Sandro Bondi oppure l'ex PSI e piduista Cicchitto, gli ex Psi Sacconi e Frattini, l'ex radicale Capezzone, oppure gli ex DC Scajola, Alfano, Schifani e altri se non il restare aggrappati a chi consente loro di governare? Ormai il Cavaliere ci ha abituato a tutto, e non ci dobbiamo attendere che la situazione cambi.

   Credo che il governo imploderà, un pò come fece l'Unione Sovietica: si sfalderà, le maggioranze in caso di elezioni verranno a mancare e lo stesso Cavaliere vedrà  obtorto collo nelle dimissioni la sua liberazione.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                                   Gianfranco





 


venerdì 29 ottobre 2010

Olive..


Cari Amici,



questa mattina ho battuto le olive. Dovete sapere che nel giardino della mia casetta al mare posseggo ben 4 piante di ulivo, una vecchia (avrà duecento anni) e una giovane che ho piantato io qualche anno fa. QUi in Liguria per la raccolta delle olive si va ancora all'antica: si stende una rete sotto gli ulivi e con canne si battono i frutti che poi vengono raccolti, puliti da rametti e foglie e portati al frantoio. Per l'olio industriale si segue un'altra procedura. Quando le olive sono mature si irrora una sostanza chimica che indebolisce i piccoli, quindi basta una robusta scossa con un trattore per far cadere tutte le olive al suolo. Ovviamente il prodotto chimico altera il sapore dell'olio, ma questo è un altro discorso.

  Mentre battevo i rami appeso sulla scala pensavo alle vicende politiche di questo nostro paese: siamo guidati da vecchi bavosi assatanati di potere che dovrebbero ritirarsi a cogliere le olive e curare i nipotini, salvo quelli che devono fare i conti con la giustizia. Se le rivelazioni di Spatuzza sono veritiere, allora si prospetta la verità sulle stragi del '92/93 e sul disegno politico che ha portato al potere la banda Bassotti. Temo per i magistrati di Caltanissetta, più si avvicinano al vero, più cercheranno di farli tacere o di eliminarli fisicamente. In Italia si è ucciso per molto meno.

Un caro saluto e ancora un buon fine settimana

                                                                                                           Gianfranco

'Liquidazione dei Morti


Cari Amici,



ultimo giorno operativo di ottobre per i mercati. In passato l'avvio di novembre (la liquidazione dei 'Morti') coincideva con una fase di profondi ribassi destinata a durare sino alla fine dell'anno. Le spiegazioni di questo comportamento dei mercati (e, non dimentichiamo, degli uomini che muovono i mercati) erano molte, ma io ho prestato fede ad una sola: con novembre le giornate si fanno sempre più corte, la luce è poca, produciamo meno serotonina, l'umore propende al nero e allora si vende. Vedo i vostri sorrisi, uffa, che minchiate (alla Dell'Utri) ci sta raccontanto l'ex direttore. Eppure non ho trovato spiegazioni altrettanto valide.

  Ecco perchè ho sempre parlato di crisi autunnale. Poi verrà il bello, con le feste di fine anno si tende ad essere più buoni, quindi ad esprimere fiducia, quindi a comprare. Salvi gli imprevisti.

Un caro saluto e un buon fine settimana

                                        Gianfranco


Draghi....


Cari Amici,



adesso si sparge la voce che il governatore di Bankitalia è il candidato ideale alla presidenza della BCE quando se ne andrà Trichet. E il governo italiano appoggia questa ipotesi. Mi pare si tratti di una pia illusione. Draghi non è un banchiere centrale, o almeno non lo è per formazione. Lui è stato banchidere d'affari, ha lavorato per Goldman Sachs. E voi credete che i banchieri centrali di Francoforte accettino di farsi guidare da un ex banchiere d'affari che per di più ha lavorato per il grande impero della speculazione di Wall Street? Il governo italiano farebbe bene a non schierarsi per evitare l'ennesima brutta figura.



Un  caro saluto e un buon fine settimana



                                                       Gianfranco


giovedì 28 ottobre 2010

Scollamento..

Cari Amici,



ormai è certo, il governo si sta scollando. Vediamo l'ultimo episodio.



«si calcola per l'Italia un tasso di sottoutilizzo superiore all'11% delle persone potenzialmente occupabili - dice il governatore Mario Draghi, conteggiando anche la Cig e i lavoratori scoraggiati - pari a quello della  Francia , più che nel Regno Unito e in Germania». E questa volta l'allarme del governatore di Bankitalia trova una sponda proprio in colui che finora aveva respinto le tesi di Draghi giudicate eccessivamente ansiogene, vale a dire il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. «Nella espressione che è stata fatta oggi» sul tasso di disoccupazione «c'è assoluta condivisione con il governatore Draghi, sono stati rimossi gli equivoci» ha spiegato Tremonti.



Va bene , a costo di ripertermi per l'ennesima voita dico: meglio tardi che mai. Ma non finisce qui.

Nella pubblica amministrazione «per effetto delle misure in materia di blocco del turn-over, contratti di lavoro flessibile e collocamento a riposo, complessivamente tra il 2008 e il 2013 si può prevedere una riduzione dell'occupazione nel pubblico impiego di oltre 300 mila unità», pari a un calo dell'8,4%. È quesgto uno dei i dati portati dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, a un anno dalla riforma, a un convegno.

 Insomma, aumenta la disoccupazionre, lancia l'allarme DRaghi, una volta tanto Tremonti concorda e che fa Brunetta? Taglia 300.000 posti di lavoro e lo annuncia con grande soddisfazione. Mandiamoli a casa tutti.



Un caro saluto

                                           Gianfranco.  

mercoledì 27 ottobre 2010

Euro? No grazie

Cari AMici,



L'Euro nono piace agli italiani, cresce il numero degli insoddisfatti, quest'anno sono il 67% contro il 65% del 2009, ''anche se gli Italiani rimangono convinti che in prospettiva l'adesione alla moneta unica sia una cosa positiva (per il 60% in una prospettiva di 20 anni sara' un vantaggio)'', spiega una ricerca condotta dall'Acri. 

E ci credo, con tutte le bidonate che ci hanno rifilato nel nome della moneta unica.  Penso che queste percentuali 67 e 33,  rifletta esattamente il rapporto tra quanti hanno perso potere di acquisto con l'avvento dell'euro (lavoratori dipendenti, pensionati) che hanno visto i loro redditi falcidiati da un'inflazione dei prezzi, e quanti hanno invece guadagnato, imprenditori, liberi professionisti, commercianti, speculatori, immobiliaristi etc. Per lo Stato invece l'arrivo dell'euro ha avuto una valenza neutra, tranne in qualche caso in cui ha aumentato il prezzo dei servizi oltre misura. Si è detto: senza l'euro l'Italia sarebbe stata travolta dalla crisi monetaria. Preciso: l'Italia del 67 per cento, perchè quella del 33 i soldi li avrebbe imboscati come al solito.

   In sostanza, se qualcuno oggi proponesse un referendum per abolire l'euro e ritornare alla lira le urne rivelerebbero un risultato sorprendente. Troppo, ma troppo tardi, due terzi degli italiani si sono resi conto che per loro l'euro è stata un'incredbile macchina succhiasoldi che come una gigantesca idrovora ha strappato  risorse dal basso per concentrarle verso l'alto.



Un caro saluto

                                                                                                   Gianfranco

martedì 26 ottobre 2010

Viulenza..3



Cari Amici,



  il clima si sta vvelenando sempre di più. Chi per anni  ha seminato vento (insulti alle minoranze, ai giovani, agli omosessuali, agli avversari politici, ai magiustrati, alle donne, agli immigrati, e demonizzazione dei deboli e diversi) oggi raccoglie tempesta, vedi le aggressioni agli uomini di regime, ultima quella a Daniele Capezzone.  Non riesco a vedere come si possa uscire da questa spirale che rischia di farci ritornare indietro di 40 anni, agli anni di piombo. Non ci vorrà molto perchè dal pugno o dalla statuetta si passi alla P38.  Se non si farà n ulla di concreto si passerà presto alla fase estrema di questa situazione. Ci pensi bene la nostra classe dirigente, e sia pronta ad assumerne le responsabilità.



Un caro e triste saluto

                                                         Gianfranco

Gioventù bruciata

Cari Amici,



"Un paese che non pensa ai giovani e' un paese morto". Questo il saluto del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia agli studenti che hanno partecipato alla giornata nazionale "Orienta Giovani" a Napoli. "Anche in un momento difficile come questo i giovani hanno speranze - prosegue Marcegaglia - e voglia di andare avanti".



Sepolcri imbiancati, avrebbe detto il Cristo. Proprio la cara Emma guida una categoria, quella degli imprenditori privati, che negli ultimi anni  ha fatto di tutto per mortificare i giovani. Hanno creato 28 contratti di lavoro a tempo determinato togliendo la certezza del posto di lavoro e aumentando il generale senso di insicurezza, hanno delocalizzato le attività produttive all'estero e lo stanno ancora facendo (vedi Fiat), hanno evaso alla grande, determinando il crollo delle spese sociali per investimenti e ricerche,  hanno fatto del profitto l'unica ragione di guida della loro attrività, e le meschine classi politiche  dell'Occidente lo hanno consentito. Insomma, hanno bruciato una generazione di giovani, e solo adesso cominciano a rendersene conto. Meglio tardi che mai, è vero, ma queste sono soltanto parole. Mi piacerebbe sapere cosa ha fatto il gruppo Marcegaglia nel campo delle assunzioni giovanili. Credo quasi nulla.



Un caro saluto

                                  Gianfranco

Corda

Cari Amici,



"Essere gay? E' oggettivamente sbagliato. Sul piano politico e sociale sono contro ogni disriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Come non pagare le tasse». Parola di Rocco Buttiglione, leader Udc, sollevando non poche polemiche. Francamente, il signor Buttiglione poteva farne a meno anche pervhè risulta intestatario di un conto nel Liechtenstein sul quale non  ha pagato le tasse in Italia. Oddio, sto parlando di corda in casa dell'impiccato, potrei farne a meno visti i miei problemi in proposito, ma almeno nei panni di Buttiglione avrei cercato un altro termine di paragone.



Un caro saluto

                                                           Gianfranco

lunedì 25 ottobre 2010

condottieri


Cari Amici,



  il fascino dei capitani d'industria resiste a ogni debacle. A Ravenna, dove ho trascorso il fine settimana con amici tra splendidi mosaici, ho visto che la città ha dedicato una via a Raul Gardini, il condottiere degli anni '90 che prima portò alla rovina Montedison e poi si ammazzò. Ora alla ribalta è arrivato un nuovo condottiere, Sergio Marchionne, il quale dichiara di essere pronto a portare Fiat fuori dall'Italia perchè qui soldi non ne fa più. Ormai Fiat Auto punta a States, Brasile e India, mentre per Iveco e Cnh c'è pronto il mercato cinese.



  La Lega è pronta a fare i conti su quanti miliardi ha spillato il gruppo Fiat all'Italia in termini di sussidi, agevolazioni per la ricerca, cassa integrazione, aiuti per la rottamazione. Berlusconi propende per questa linea, non mai nascosto la sua antipatia per il gruppo torinese.

 Il banco di prova su quanto avverrà al termine in questo scontro tra Fiat e potere politico l'avremo tra breve, quando partirà l'auto elettrica.I francesi si sono preparati con la massima serietà, so per certo che Citroen ha un progetto monstre che svelerà a breve, , i tedeschi pure: Merceded ha comprato Smart per impadronirsi della tecnologia delle piccole vetture. I Giapponesi hanno messo in circolazione le ibride (Prius). E Fiat? Staremo a vedere se Marchionne ha veramente un asso nella manica per affrontare la sfida dei prossimi anni. In caso contrario vedremo la sua fine e, aimè, quella del gruppo Fiat.



                                  gianfranco

 


venerdì 22 ottobre 2010

Una mattina come tante..

Cari Amici,


esco di casa questa mattina, come ogni mattina. La Rom appostata ormai da anni sotto casa mi saluta e mi dice che le mancano i soldi per la bombola del gas. L'altra di fronte alla chiesa mi dice che deve andare in Romania per un intervento chirurgico, la terza appostata di fianco al panettiere mi saluta a afferma che non mi vede da tempo (non è vero ma faccio finta di crederle) e mi fa gli auguri. Sono già partiti tre oboli. Ogni mattina alle 7,3o arriva una macchina che scarica 4-5 donne Rom nei posti giusti e passa a ritirarle verso mezzogiorno, non un minuto più tardi. Questo da anni, la prassi è consolidata.

 Di fronte al centro diagnostico due giovanotti italiani, alti, ben nutriti e ben vestiti mi chiedono di apporre una firma, solo una firma, per la lotta contro la droga. Non firmo più, l'ho fatto una volta e c'è voluto del tempo prima di liberarmi. Sulla piazza una bancarella improvvisata vende formaggio, Viagra di Sardegna, recita l'insegna, a 18 euro al kilo. Penso ai pastori sardi che protestano e chiedono almeno un euro per ogni litro di latte munto.

Di fronte alla banca è parcheggiato un furgoncino Ape, aperto su un fianco, con una signora non più giovane ma ben tenuta che vende capi d'abbigliamento griffati, di produzione artigianale, a 200 euro l'uno: 'Ma in Via della Spiga costano tre volte tanto' si giustifica mentre guarda di traverso un'altra Ape, guidata da un simpatico napoletano,  che sul lato opposto vende fiori e piante a prezzi d'affezione, quaranta euro per una mini palma Cica. Per concludere, più che una passeggiata di relax sembra un percorso di guerra, con trappole e insidie che attendono ad ogni passo.

Io intanto sono tre mesi che cerco un muratore che mi impermeabilizzi il balconcino. Sono venuti in tre, hanno visto e poi non si sono fatti più sentire. Abbiamo troppo lavoro, dicono. Mi sembra proprio che qualcosa non funzioni in questa città, non vi pare?

Un caro saluto

                       Gianfranco


 


 

giovedì 21 ottobre 2010

Patrimoniale? No, grazie

Cari Amici,


Leggo dalle agenzie: Il governo è refrattario a tassare i patrimoni, ma si dice comunque aperto a "qualsiasi discussione".

Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti indicando alle parti sociali le linee guida che il governo intende seguire per riformare il sistema tributario."Abbiamo qualche refrattarietà su un'ipotesi così strutturata, ma devo dire che siamo aperti a qualsiasi discussione", ha detto Tremonti citando in particolare i detentori di titoli di Stato come i Bot.

Dunque, si torna a parlare di interventi straordinari, come la patrimoniale su immobili o sui titoli di stato per salvare i conti pubblici. Soldi in cassa non ce ne sono, lo Stato deve 70 miliardi di euro alle imprese fornitrici ma non ha i fondi per saldare e quindi rinvia i pagamenti (e le liquidazioni ai propri dipendenti) a babbo morto. L'Unione Europea ha invitato l'Italia ad eliminare questa strozzatura economica ma Roma ha risposto che ha due anni di tempo per adeguarsi. Che fare?

   Ecco perchè si torna a parlare di patrimoniale, sulla casa ovviamente, ma anche sui Bot. Berlusconi ha detto di possedere almeno venti case, quindi ritenete possibile un intervento in questo senso?

Un caro saluto

                        Gianfranco

     

mercoledì 20 ottobre 2010

Sofferenze

Cari AMici,


tengono bene i titoli bancari in Borsa, anzi, a sentire gli operatori sono in questo periodo un elemento di traino rispetto al resto del mercato. Allora, erano veritieri gli stress test delle banche italiane? Tutto va bene?

Non sembra, proprio ieri l'Abi ha diramato i dati sulle sofferenze dei crediti bancari in agosto. Le sofferenze ricordiamo, sono i crediti concessi dalle banche a società o privati che sono praticamente in situazione di insolvenza o qualcosa di assimilabile. Rispetto all'agosto del 2009 le sofferenze sono aumentate del 37 per cento, salendo a 71.1 miliardi di euro. Non c'è di che stare tranquilli, e poi ricordiamo che in agosto le cose andavano relativamente bene, il brutto è arrivato in settembre e ottobre.


Un caro saluto

                                    Gianfranco

martedì 19 ottobre 2010

Capital gains

Cari Amici,


lo dice anche la Corte dei Conti, sarà difficile poter ridurre le tasse in un prossimo futuro a causa della bassa crescita dell'economia e degli sprechi e corruzione che ancora colpiscono la spesa pubblica. Si parla di tagli e di misure restrittive per il welfare, ma non si parla di aumentare le tasse sui redditi da capitale, cedole obbligazionarie e capital gains.. Siamo fermi in Italia al 12,50 per cento, in Europa si viaggia al 20 e in Gran Bretagna, la nazione europea ai vertici della finanza, si parla di portarla al 30 per cento.Se gli interessi che paghiamo sul reddito pubblico, appunto 80 miliardi all'anno, venissero tassati al 25 per cento e non al 12,50 come avviene, lo Stato incasserebbe 10 miliardi di euro in più ogni anno. Toglierebbe soldi a banche, imprese, grandi e piccoli investitori (mi dispiace per i piccoli) ma questi dieci miliardi potrebbero creare nuovi posti di lavoro, migliorare l'efficienza delle strutture pubbliche, aumentare l'assistenzialismo per i senza lavoro e i disagiati.

  Eppure non se ne parla perchè, come dicono i neo liberisti al potere, se l'Italia adottasse questo provvedimento i capitali esteri lascerebbero il nostro paese. Attenzione, si tratta di capitali speculativi, non di investimenti in attività produttive. Se ne vadano  pure, non solleveranno alcun rimpianto.

Un caro saluto

                                 Gianfranco

lunedì 18 ottobre 2010

TINA

Cari AMici,


se tre miliardi di euro vi sembrano pochi.....Questa è la cifra che il nostro paese dovrà risparmiare ogni anno, tra tagli alle uscite e maggiori entrate, per rispettare i parametri del nuovo patto di stabilità appena firmato a Bruxelles. Il conto è presto fatto; abbiamo un debitoo di oltre 1.800 miliardi  quasi il 120 per cento del Pil. Se dobbiamo rientrare al 60 per cento in 20 anni dobbiamo tagliare di 3 miliardi all'anno, in vent'anni sono 60 miliardi che ci fanno ritornare virtuosi.

   Facile, difficile? Resta il fatto che oggi, con tassi di interesse  ai minimi storici, sborsiamo 80 miliardi all'anno per servire il  debito, se appena appena i tassi salgono (e già oggi l'euribor ha toccato i massimi degli ultimi 15 mesi) i 3 miliardi non servono a nulla. Un aumento di un punto dell'interesse sul debito equivale infatti a 18 miliardi, sei volte il risparmio previsto.

   Tutto questo per dire che il patto non serve a nulla, il destino dell'Europa è in mano ai neoliberisti, per altro non eletti con regolari votazioni,  che hanno fatto proprio il motto della Thatcher: TINA, There Is No Alternative, e  ci stanno portando verso un rigore insano e impossibile. Mandiamoli a casa prima che sia troppo tardi.


Un caro saluto

                                      Gianfranco

A macchia d'olio

Cari Amici,


   come era prevedibile si sta allargando a macchia d'olio la protesta degli europei che non accettano il rigore voluto dai governi e dalla Banca Centrale per ridurre la spesa sociale. Passata l'estate si avvertono ora i segni dei tagli  che mettono in affanno la struttura dei servizi pubblici, dai trasporti alla sanità alle pensioni. Dopo Grecia e Spagna ora è la volta di Francia, Italia e Belgio. Tengono però Germania e Gran Bretagna, forse perchè lì si avverte meno la crisi o forse perchè c'è più rispetto per le scelte del governo.

  I Leit motiv della protesta sono due: perchè deve pagare il popolo per le bizze dei banchieri e perchè si perdono posti di lavoro per darli alla Cina? In sostanza si favoriscono banchieri, speculatori e imprenditori, mentre la classe politica non si espone più di tanto.

  Che accadrà dunque? Il futuro è incerto, la classe politica non sa far altro che imporre i diktat di Francoforte senza avere idee proprie. Basterà che un Masaniello qualsiasi di qualche paese europeo si inventi una nuova parola d'ordine, che so: bando ai prodotti cinesi oppure fuiro gli extracomunitari che tolgano il lavoro agli europei per scatenare gli istinti meno nobili della base. La violenza è già nell'aria, la si respira ovunque e cresce la tentazione della soluzione forte.


Un caro saluto e un buon avvio di settimana

                                              Gianfranco

domenica 17 ottobre 2010

Malta

Cari AMici,


  eccomi rientrato da Malta. Il paese doveva essere stupendo, ma è stato molto rovinato dalla speculazione edilizia: interi tratti di costa non differiscono per nulla rispetto alla Costa del Sol in Spagna, a certi litorali in Sicilia e in Calabria o alle colate di cemento di alcune isole greche. I maltesi (e forse non solo loro, perchè molte iniziative immobiliari hanno origini estere) hanno puntato sul turismo di massa; case e alberghi, per lo più di modesta qualità, sono cresciuti come funghi senza alcun rispetto per la natura, e se ne stannno lì semivuoti. Ora il fenomeno sembra essersi fermato: ho notato parecchi immobili con le strutture di base completate ma senza le rifiniture. O sono finiti i soldi oppure non si sono trovati i clienti.

 Si salvano da questo disastro alcune località storiche come Valletta e Medina (con splendide eredità del barocco siciliano) e alcune zone dell'isola di Gozo.

  Sorprende l'invasione italiana: ristoranti, negozi e alberghi hanno ormai quasi tutti nomi nostrani anche se la maggior parte dei turisti proviene da Gran Bretagna e paesi nordici. Malta sembra essersi liberata della presenza britannica e ha abbracciato l'Italia, più vicina per lingua e cultura. Qualche esempio: un paese indicato dalle vecchie cartine stradali come Siggiewi ora si chiama Girgenti, alla siciliana, mentre quasi ovunque all'interno delll'isola sono state ripristinate le vecchie indicazioni stradali in italiano.

Infine ho il sospetto, confermatomi da colloqui che ho avuto con i locali, che le organizzazioni criminali italiane abbiano investito non poco a Malta sia nell'edilizia che nel turismo. Malta come Las Vegas? Forse sì. A San Giuliano (o Saint Julian) c'è persino il Casinò.

Un caro saluto e un buon avvio di settimana


                                        Gianfranco

 

martedì 12 ottobre 2010

Afganistan

Cari Amici,


  da Kabul dovremmo andarcene, e subito. La storia insegna che gli americani hanno sempre appoggiato i governi guidati dai signori della droga, e quasi sempre hanno avuto guai. Avviene in America Latina e in AFganistan, è avvenuto in Vieat Nam, laos e Cambogia. L'occidente non dovrebbe farsi irretire dalle promesse di restaurazione della legalità con i regimi fantoccio dei paesi proiduttori di droghe. Non ci si arriverà mai. Meglio ritirarsi il più presto possibile e lasciare i talebani e gli afgani al loro destino.


Un caro saluto


                                     Gianfranco

lunedì 11 ottobre 2010

Da che pulpito..

 


Cari Amici,


Papa Ratzinger ha definito i capitali anonimi, quelli che circolano nei centri offshore una delle grandi minacce della nostra storia e li considera e una delle forme di schiavitù contemporanee, addirittura un «potere distruttore che minaccia il mondo». Il Papa ha così denunciato i rischi provenienti da un capitalismo finanziario senza freni e controlli. «I capitali anonimi pongono l'uomo in schiavitù» ha detto il Papa che poi ha aggiunto: «essi non sono più cose dell'uomo sono invece un potere anonimo al servizio del quale gli uomini si mettono, e per il quale soffrono e muoiono». «Si tratta - ha detto ancora il Papa, che lancia un affondo contro l'eterno rivale Mammone  - di un potere distruttore che minaccia il mondo».


Ma allora che dire dello Ior, la banca del Vaticano sotto accusa per riciclaggio da parte delle autorità italiane? E del ruolo che lo Ior ha rivestito in tutti questi anni nei casi di malafinanza della società italiana. E che dire del conto 01616 di Finabank a Ginevra che secondo quanto mi ha detto a suo tempo Carlo Bordoni, braccio destro di Sindona (particolare che ho citato nel mio libro) apparteneva a Paolo VI, al secolo Giovan Battista Montini? E quesi soldi all'estero non sono poi stati gestiti dagli svizzeri come il danaro caldo di cui si lamenta oggi Papa Ratzinger?


  Insomma, questa volta il Papa ha perso un'ottima occasione per non interloquire. Sant'Agostino diceva che chi possiede ricchezze è un iniquo o figlio di un iniquo e che alla base di una grande ricchezza c'è sempre una grande violenza.  Una volta a tavola con un Cardinale citai questa frase. Eravamo a Ginevra entrambi per la firma dell'accordo tra Ior e i liquidatori dell'Ambrosiano: 440 milioni di dollari che il Vaticano pagava per non restare coinvolto nel caso Calvi. Ebbene,  Il Porporato mi rispose che quelli erano altri tempi, si trattava  di un pensiero primitivo sommerso dal dilagare delle idee nuove.


Evviva il pensiero primitivo.


 Un caro saluto e un buon avvio di settimana (che come alcuni di voi sanno trascorrerò a Malta)


 


                                  Gianfranco

sabato 9 ottobre 2010

Bon ton

Cari AMici,


  non vorrei ritornare un'altra volta sul caso Giornale=Marcegaglia, però ritengo che qualche distinguo vada fatto. In particolare, le cronache giudiziarie riguardanti il gruppo di Mantova, che trovate sui giornali di oggi,  riportano gli stessi capi di imputazione di Berlusconi e Fininvest: esportazione di capitali, evasione fiscale, mazzette, etc. Credo che queste tipologie di reato siano proprie di tutti gli imprenditori italiani, nessuno escluso. Tangentopoli ha aperto uno squarcio su questo mondo, e non credo che molto sia cambiato rispetto a 18 anni fa. Si evadeva e si smazzettava allora, lo si fa anche adesso con altri metodi, forse meno primitivi.

   Dunque, mi fa ridere la cara Emma quando sostiene che andrà avanti per la sua strada senza farsi intimorire, continui pure ad evadere, a corrompere, ad esportare capitali.

  Il vero problema è che nell'Italia di questi tempi (ma in genere ovunque nel mondo) un imprenditore, che per sua natura è 'lupus' rispetto al resto della popolazione, non dovrebbe ricoprire cariche politiche. Però abbiamo ai vertici del nostro sistema proprio un 'lupus'. Colpa di chi direte? 

   Purtroppo la sinistra ha una grande responsabilità in proposito. Quando è stata al governo dal 1995 al 2001 non ha varato la legge sul conflitto di interessi, che avrebbe posto Berlusconi di fronte al bivio: gli affari o la politica. Invece qualcuno nella sinistra ha fatto male i conti. Di fronte alla proposta di Berlusconi: tu non fai la legge sul conflitto di interessi, io non indago sulle privatizzazioni (mi riferisco alla seconda metà degli anni '90, quando lo Stato alienò gran parte del suo patrimonio) a sinistra si è optato per questa proposta.

   Il 'pactum sceleris' ha funzionato alla perfezione. Qualcuno nella sinistra si è arricchito illecitamente, mentre Berlusconi non è stato toccato. Ricordatevi del fondo Oak (quercia in inglese) di Madera che lucrò non poco sulla privatizzazione della Seat, per non citare gruppi industriali vicini alla sinistra che guadagnarono migliaia di miliardi.

  Poi sempre qualcuno nella sinistra ha pensato nelle elezioni del 2001 di disfarsi della Lega, che  per la somma di 70 miliardi dell'epoca, si dice, si era nel frattempo  venduta al Cavaliere. Il resto è storia di questi giorni.

  Insomma, una serie di errori, corruzioni, inciuci di ogni genere ha causato la degenerazione nella quale siamo caduti. Però non sia la signora Emma a darci lezioni di 'bon ton' politico, ne facciamo volentieri a meno.


Un caro saluto e un buon fine settimana


                                   Gianfranco

venerdì 8 ottobre 2010

Cialtroni

Cari AMici,


conosco bene Rinaldo Arpisella, l'uomo di PR di Emma Marcegaglia: un bravo ragazzo, cattolico, brianzolo, serio, non uno dei più brillanti BR su piazza ma certamente uno che non ti offre cena e dopocena pur di accattivarsi la tua penna, oppure ti chiede di scrivere per mille euro quattro scemate sul giornalino house organ. Conosco anche Porro, aggressivo e rampante.

  Voletr sapere cosa penso di questa faccenda che apre un retroscena indedito sui rapporti tra stampa e potere? Come tutti gli imprenditori anche i Marcegaglia hanno scheletri negli armadi: il padre di Emma, Steno, si è fatto da solo con grinta e colpi bassi nel mondo della siderurgia e degli affari. Qualcuno avrà raccontato qualcosa ai segugi (mi riferisco ai servizi e alle schiere di legali che lavorano per il premier, che notoriamente non tollera critiche) e questi lo avranno passato al Giornale. Non so se Porro abbia volutamente imposto ad Arpisella un ricatto oppure se si è trattato di battute e di allusioni che comunque hanno decisamente impressionato l'uomo di PR e la Marcegaglia.

Certo è che con questa vicenda si è rotto l'equilibrio che da sempre esiste nel mondo imprenditoriale di lavare i panni sporchi in casa. Ora ci si ricatta apertamente, la stampa è piegata più che mai ai giochi di potere: se in passato i giornalisti sorvolavano su vicende scabrose, ora scendono in campo direttamente. Sono diventati i servi sciocchi dei potenti, più realisti del re. Meritano di essere spazzati via.


Un caro saluto e un buon fine settimana


                           Gianfranco

giovedì 7 ottobre 2010

la Cina è vicina

Cari Amici,


   leggo in merito alla visita del premier cinese in Italia:


''La Cina non e' piu' una minaccia per il Made in Italy, anzi e' un'opportunita' per le imprese italiane''. Il vicepresidente di Confindustria, Paolo Zegna, lo dice intervenendo al vertice Italia-Cina. ''La Cina e' un partner commerciale con il quale vogliamo raggiungere grandi risultati. Non e' piu' come dieci anni fa', quando avevamo paura di questo grande paese, oggi e' un'opportunita' per le nostre imprese.

 Zegna deve spiegare questa sua presa di posizione alle aziende che chiudono perchè incapaci di far fronte alla concorrenza cinese. E ancor di più la deve spiegare ai lavoratori italiani che perdono il posto di lavoro per la chiusura delle aziende e per la delocalizzazione verso la Cina

  Ogni anno Pechino deve creare 25 milioni di nuovi posti di lavoro per far fronte all'esodo delle campagne. Ma questo significa che l'Occidente deve perderne almeno 15 milioni (dato il diverso tasso di produttività). Sino a quando si deve ridurre la base industriale di Europa, Giappone e Stati Uniti prima che si creino crisi dell'occupazione che daranno inevitabilmente il via a pressioni protezionistiche?

                    Un caro saluto

                                      Gianfranco

                              

mercoledì 6 ottobre 2010

blablabla....

Cari AMici,


   sono stanco dei talk show politici, Porta a Porta, Ballarò, Exit, Anno Zero, Invasioni barbariche, e quant'altro. Assisto demoralizzato a schiere di politici di opposti schieramenti che blaterano, blaterano, blaterano sui loro dissensi, sui loro contrasti, autorefenti e invasivi. Ieri abbiamo assistito ad un fatto sintomatico, l'aggressione alla sede della Cisl a Roma che riflette il clima di violenza che inquina gli strati più colpiti dalla crisi. Al di là dei comunicati ufficiali di sostegno alla Cisl e di deplorazione dei fatti poco si discute a livello politico di questi eventi preoccupanti che possono sfociare da un momento all'altro in episodi di terrorismo. Ricordo bene gli anni di piombo, gli anni bui degli agguati, delle violenze di strada, dei morti ammazzati dall'una e dall'altra parte. E francamente non vorrei ricadere in quell'atmosfera terta e senza speranza.


Un caro saluto

                           Gianfranco

Meglio tardi che mai

Cari Amici,


   finalmente il Cavaliere ha aperto gli occhi (o ha finto di farlo, dipende dall'esito degli ultimi sondaggi) e ha capito che la sua maggioranza è pronta a sfaldarsi e a lasciarlo con il cerino in mano. Se ne sono andati prima i finiani, poi gli imprenditori, infine   buona parte degli elettori siciliani. La Lega e Tremonti scalpitano. Dei suoi Berlusconi non si fida più, ha capito che il cemento che tiene insieme il suo gruppo, il potere, si sta sfarinando. La prospettiva del governo tecnico lo spaventa. Allora  si ripromette di resistere, niente elezioni e avanti verso la fine della legislatura. A costo di essere monotono ripeto: quando lo lasceranno i pennini di regime, allora sarà la volta della sua fine, politica per lo meno. Di altri soldi non ne ha proprio bisogno.


Un caro saluto

                                Gianfranco

Para bellum...

Cari Amici,


    ieri  in Umbria un uomo di 40 anni ha messo in vendita i propri organi pur di mangiare. Due giorni fa un ragazzo di 32 anni si è buttato dal treno per aver perso il posto di lavoro in un call center. La settimana scorsa un giovane operaio di Castellammare si è ucciso perchè cassintegrato agli sgoccioli, il sussidio era terminato.

   Non voglio intristirvi con queste notizie, mi meraviglio del fatto che leggendo le cronache quotidiane nessuno sollevi il problema a livello politico. E' vero, qualcuno ne parla, Bersani si agita, ma raramente si va oltre le belle parole mentre manca qualsiasi azione concreta. Cosa dobbiamo attenderci perchè qualcosa si muova? Che un commando di disperati bruci i maxiyacht ancorati a Marina Galera o in Liguria o che saccheggi i supermercati?

   Il Palazzo della politica pensa solo alle elezioni, alla conta dei voti per sapere quale parte continuerà a godere dei maggior privilegi e quale dovrà accontentarsi di condizioni minori. A parole nessuno vuole le elezioni, nei fatti tutti si stanno preparando. Si vis pace, para bellum, dicevano i romani. Mi auguro che la guerra sia solo politica e non si arrivi allo scontro fisico.


Un caro saluto

                                            Gianfranco

   

martedì 5 ottobre 2010

Mida

Cari Amici,


  sale la febbre delloro. Ormai nei circoli finanziari si dice che salirà fino a 1.500 dollari l'oncia, forse più. E' l'ultima bolla speculativa, dice il finanziere George Soros, però tutti lo comprano. Lo comprano i ricchi, a tonnellare (42 milioni di dollari la tonnellata) da quando i gestori dei grandi patrimoni in Svizzera han detto che l'oro, che non dà interessi, deve costituire almeno il 10 per cento del patrimonio. Lo comprano i fondi di inevstimento, lo comprano i meno ricchi per paura di perdita di valore dei propri risparmi in carta. Lo comprano gli Stati e lo comprano le industrie che lo lavorano per a ccumulare scorte di materia prima nella conmvinzione che il prfezzo salirà ancora. Re Mida sarebbe soddisfatto. Ricordo una battuta di un grande economista (mi sfugge il nome, scusate). Che senso ha scavare grandi buchi nel terreno per estrarre un metallo  destinato a finire in altri buchi (i caveau delle banche) e a non vedere più la luce del sole...


Un caro salutoi


                        Gianfranco

lunedì 4 ottobre 2010

Ne vale la pena?

Cari Amici,


   ecco gli effetti della cura che Fondo Monetario ed Unione Europea stanno imponendo alla Grecia.


Quest'anno e nel 2011 il Pil della GVrecia si contrarra' rispettivamente del 4% e del 2,6%. La disoccupazione salira' dall'11,6% del 2010 fino a un picco del 15% nel 2012.


Annunciate nuove riduzioni degli stipendi pubblici del 12,2%, delle pensioni del 4% e della spese per la sicurezza sociale del 10,6%.


Ma il peso del debito pubblico in rapporto al Pil non sembra destinato a scendere. E allora, perchè tanti sacrifici?


Un caro saluto e un buon avvio di settimana


                                      Gianfranco

domenica 3 ottobre 2010

Unicredit

Cari Amici,


                un amico che lavora a Unicredit mi ha detto che Profumo è stato fatto fuori da una cordata di banchieri e finanzieri ostili all'ex Ad, cordata che aveva tra i suoi promotori Geronzi, la talpa interna che l'appoggiava in Paolo Fiorentino e il sostegno politico di Berlusconi. Lo scopo finale di questa manovra è la fusione tra Mediobanca e Unicredit, con Geronzi da manovratore del più grande cartello bancario nazionale.

Tra qualche giorno il mio amico mi ha promesso che fornirà al blog ulteriori informazioni su questa vicenda. In quanto al tedesco Rampl, quanto prima verrà ridimensionato ed emergerà il vero dominus di tutta la vicenda.


Un caro saluto e un buon avvio di settimana


                                Gianfranco

sabato 2 ottobre 2010

blasfemia

Cari Amici,


  Berlusconi crede di essere ancora il presidente di Publitalia che per acquisire contratti pubblicitari deve dare fondo alle sue gag pur di irretire il cliente. Non ha ancora capito che è il capo del governo di uno Stato di diritto, il chè comporta impegni, obblighi e dignità. Tre parole estranee al suo modo di pensare. Credo che il premier si stia avvitando su se stesso alla vigilia della sua fine politica. Intorno a lui si stringe ancora compatta la cricca di mezze figure che lo ha accompagnato nella sua carriera mentre sia gli imprenditori che Tremonti e Bossi cercano di prendere le distanze per non farsi travolgere nel crollo finale. Non credo in una fine di legislatura al 2013 con Berlusconi ancora in sella: l'uono è preda di vari deliri e potrebbe scivolare da un momento all'altro. Quando vedrete che  Vespa, Minzolini, Feltri e Belpietro lo lasceranno, allora sarà il momento del grande tonfo.


Un caro saluto e un buon fine settimana


                                                            Gianfranco

venerdì 1 ottobre 2010

Trota

ari AMici,


sto assistendo alle invasioni barbariche, Presente Renzo Bossi, il Trota, un ragazzo normalissimo per la sua età che guadagna 10.000 euro al mese come consiglier regionale. Penso a  quanti non arrivano a 800 euro al mese. e mi vergogno di quanto sta succedendo. Penso anche che Caligola fece senatore un cavallo, Bossi si è preso il Trota. Auguri


 


Un caro saluto


                                                   Gianfranco


                                        Gianfranco


 

Viulenza....

Cari Amici,


  leggo dai giornali dell'attentato al direttore di Libero Belpietro. E leggo anche.


Un operaio dell'indotto Fincantieri, Vincenzo Di Somma, 32 anni, si è tolto la vita impiccandosi. Lavorava presso una delle aziende orbitanti intorno all'importante complesso cantieristico navale di Castellammare di Stabia (Napoli), in crisi produttiva da tempo. L'uomo era stato licenziato a novembre 2008 e non era riuscito più a trovare un lavoro stabile. Da quattro mesi poi non percepiva più neppure il sussidio di disoccupazione.


Come non mettere in relazionei due episodi? Come non vedere la violenza che incalza nella vita pubblica e privata, nel disprezzo da parte delle classi dominanti dei problemi di chi annaspa e non ce la fa a reggere il peso della realtà qutodiana. In Francia sono ormai oltre 30 i suicidi di France Telecom, dobbiamo arrivare a queli livelli prima di sollevare un dibattito più ampio su questo problema?


Un caro saluto e un buon fine settimana


                                                                 Gianfranco

Fiera Milano

Cari Amici,


  acque turbolente alla Fiera di Milano. La direzione ha deciso di mettere in cassa integrazione ben 85 dipendenti su poco più di 300 proprio ora che si sta aprendo la stagione fieristica autunnale. SI tratta di un provvedimento richiesto dal contenimento dei costi per non perdere competitività nei confronti di altre fiere settoriali che godono di minori costi di gestione. Il malumore serpeggia tra i dipendenti che non sanno che potrà succedere tra qualche mese quando l'attività fieristica arriverà alla pausa di fine anno. Un altro simobolo della Milano da bere sta entrando in  crisdi, e nessuno si muove.


Un caro saluto e un buon fine settimana


                                                              Gianfranco