venerdì 30 dicembre 2011

2012


 Cari Amici,



buon Anno a tutti e grazie ancora per aver visitato il sito che compie ormai 5 anni. Un caro saluto



                       Gianfranco


mercoledì 28 dicembre 2011

Morire per Hormuz


 Cari Amici,



sale, come era prevedibile, la tensione tra Iran e l'Occidente dopo che Teheran ha fatto sapare di essere pronta a chiudere gli stretti di Hormuz  in caso di sanzioni per la corsa iraniana al nucleare. Il conflitto potrà essere eiotato soltanto con il buon senso.Ricordiamo che per Hormuz passa il 40 per cento del petrolio bruciato in Occidente. Il calo del prezzo del greggio di ieri sera mi fa sperare che nessuno vorrà vedere il bluff iraniano da una parte e occidentale dall'altra. La speranza è sempre l'ultima a morire.



Un caro saluto

                                  Gianfranco

 


martedì 27 dicembre 2011

A FONDO


Cari Amici,



ieri sera a cena con amici ho rivisto il vice presidnete di una grande banca milanese. poco prima di Nataled questo signore aveva incontrato il rappresentante del Fondo Monetario per l'Italia, che gli ha fatto un quadro drammatico della situazione nazionale. L'FMI sta preparando un intervento straordinario di 500 miliardi di euro a sostegno dell'Italia, da far scattare entro marzo. In cambio presenterà un conto durissimo, fatto di tagli agli stipendi degli statali, di un loro drastico ridimensionamento, di svendita del patrimonio pubblico. Insomma, la stessa ricetta che abbiamo già visto all'opera in Grecia i cui effetti, come si vede, non  hanno sortito nulla di buono. E poi, si vogliono tamponare i debiti con altri debiti, e questi sono rimedi peggiori del buco. E poi, e qui viene l'aspetto insolito dell'incontro, questo signore si è lamentato per l'indifferenza e il pressapochismo con la quale i media trattano la situazione finanziaria italiana.

  Il 2012 sarà dunque l'anno decisivo per le sorti di questo paese. Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte...recita il nostro inno



Un caro saluto 


venerdì 23 dicembre 2011

BUONE FESTE

Cari Amici,



Buone Feste a tutti, in pace e in serenità. Spero in un buon 2012 e non credo alla catostrofe dei Maia, anche se nutro qualche timore per la situazione economica e sociale. Ma ora trascorriamo in pace questi giorni.



Un caro saluto e tanti Auguri



                                                    il vostro Gianfranco

giovedì 22 dicembre 2011

I nani


Cari Amici,



gigante economico ma nano politico, Questa era e, purtroppo, rimane ancor oggi l'immagine dell'Europa di fronte al mondo. Ci sono state difficoltà politiche nei Balcani? Arrivano gli Yankees e bombardano la ex Jugoslavia da cima a fondo ristabilendo l'ordine. I paesi europei sono troppo indebitati e le loro banche, zeppe di titoli sovrano, rischiano di saltare? Arriva la Federal Reserve che presta 500 miliardi di euro alla Bce in base all'accordo di Swap del 30 novembre scorso,  e  si mette tutto a tacere per un pò di tempo. E i tedeschi, che sono contrari a questa mossa, che genera inflazione in una fase recessiva come l'attuale, storcono il naso ma devono subire, come subiscono gli altri nani Francia, Italia e Inghilterra.



  Si spera che le banche europee riciclino questi fondi all'economia per scongiurare il collasso economico. Una speranza fallace, perchè soltanto nel 2012 le banche europee dovranno restituire al mercato 250 miliardi di euro di loro prestiti obbligazionari in scadenza. Aggiungiamo perdite sulle attività immobiliari, mobiliari e industriali nonchè sui debiti sovrano in portafoglio e vedremo che resterà ben poco nelle loro tasche, Anzi, non escludo che a primavera si renderà necessaria una nuova manovra Fed/Bce.



In conclusione, il 2012 sarà l'anno chiave per i problemi dell'Europa. Sei paesi rischiano di saltare e  con loro le grandi banche europee. Monetizzare il debito, come stanno facendo la Fed e la Bce, significare fare inflazione. Che faranno i nani europei?



Un caro saluto

 


mercoledì 21 dicembre 2011

Escamotage


Cari Amici,



questa mattina la Banca Centrale Europea ha concesso a 523 banche europee prestiti a tre anni per poco meno di 500 miliardi di euro, una somma da capogiro,  per evitare il credit cruch (stretta creditizia) e per  bloccare le vendite dei titoli di Stato dei Piigs da parte degli stessi istituti di credito alle prese con la scarsa liquidità. Le mie fonti dicono che in realtà si tratta di capitali  che la Federal Reserve degli Stati Uniti concede  alla Bce, che a sua volta li passa alle banche. europee In questo modo Draghi salva la faccia di fronte alla Germania: la sua Bce non torchia nuova moneta, non crea inflazione, si indebita in una divisa debole e lascia il compito imgrato di fabbricare carta allo schermo della Federal Reserve. Quando le banche europee restituiranno i soldi, la Bce li passerà alla Federal reserve e il cerchio sarà chiuso. Berlino tace, non protesta per l'escamotage finanziario: se la prenda con Washington per questa politica inflattiva, ma non metta sotto accusa Francoforte. I padri dell'euro e dell'ortodossia monetaria si rivoltano nelle tombe, ma da un ex banchiere d'affari ai vertici della Bce che vi aspettavate..

Tutto bene dunque? Con questa mossa  vengono alleviati i timori di quanti credono che ci siano pochi soldi per la macchina economica dell'Europa, ma non deve sfuggire il fatto che mettendo in circolazione 500 miliardi di euro in un colpo solo si crea un potenziale effetto inflattivo. E questa non è che la prima mossa, altre potrebbero seguire. I problemi del debito sovrano in mano alle banche europee vengono rinviati di almeno tre anni, sino a quando dureranno i prestiti della Bce. In conclusione: si pagano i debiti con altri debiti, si crea nuova carta nella speranza che tra qualche tempo l'economia europea si riprenda. Purtroppo oggi siamo in recessione e non ne usciremo tanto presto.



Un caro saluto

                                 Gianfranco


martedì 20 dicembre 2011

Il baratto


Cari Amici,



l'emergenza va bene, ma il resto mi lascia perplesso. E' mai possibile che i guasti del paese, il forte debito pubblico, la scarsa crescita dell'economia e il disagio sociale delle giovani generazioni  siano stati provocati soltanto dalle pensioni di anzianità e dall'articolo 18 dello statuto dei lavoratori? Eppure il governo tecnico si sta muovendo proprio in questa direzione. Probabilmente sul problema del lavoro si arriverà ad una sorta di baratto politico: si abolirà l'art. 18, magari con l'introduzione del progetto Ichino che prevede indennità per i lavoratori messi alla porta, in cambio di un freno alla legge Biagi/Maroni  e ad un minor uso del precariato. I sindacati non possono accettare l'ennesima sconfitta (dopo le pensioni e il caso Fiat) senza perdere la faccia di fronte ai propri iscritti. Ma neanche i padroni devono pretendere di stravincere: abbiamo i salari più bassi d'Europa e le condizioni del lavoro dipendente sono destinate a peggiorare. Dalla crisi si esce soltanto con uno sforzo unitario, non con la vittoria di una categoria sociale a spese delle altre. A meno che non si cerchi lo scotro sociale a tutti i costi.



Un caro saluto



                          Gianfranco

 


lunedì 19 dicembre 2011

Ah, la France


Cari Amici,



pensavo che questa settimana non avrebbe riservato grosse sorprese sul piano finanziario. Di solito i big boss della finanza inziano le vacanze di Natale, ma quest'anno tutto viene rinviato, ci sono più rischi. Ad esempio, lo spread sale (sono le banche italiane e francesi a vendere i Btp sul mercato secondario, mentre la Bce è l'unico grande cliente ad acquistare, finchè lo potrà), le Borse vivacchiano, l'euro e  l'oro sono stabili. Ma il grosso  riachio viene dalle agenzie di rating. I rumors che si rincorrono sul mercato indicano venerdì prossimo come la data piu' probabile per un downgrade della Francia.

   Tira aria brutta per Sarkozy sin da quando giovedi' scorso, l'Insee, l'istituto nazionale di statistica, ha fatto sapere che nel trimestre corrente ilPil francese subira' un flessione dello 0,2% . Segno meno anche per primi tre mesi del 2012, quando la crescita segnera' una contrazione dello 0,1%. Anche i transalpini dunque sono alle prese con poca crescita e alto debito. Mal comune, mezzoi gaudio.



Un caro saluto e un buon avvio della settimana natalizia

                                                                                                           Gianfranco

 


Inanità


Cari Amici,



la banda Berlusconi ha lasciato il governo da meno di un mese e già a me sembra lontana un decennio. Quando parlano, quando intervengono, quando esternano  il capobanda e i suoi scagnozzi, Larussa, Cicchitto, la Gelmini, mi prendono allo stomaco  fastidio e senso di inutilità. A poco a poco emergono di fronte all'opinione pubblica i guasti del governo precedente: l'aver sottovalutato l'ampiezza della crisi, l'inanità e la menzogna.



Non so se rivedremo ancora questi personaggi sui banchi del governo. E forse nemmeno loro ci tengono a riprendersi il potere. Sanno che se oggi si azzardassero a provocare una crisi per far cadere il governo Monti verrebbero spazzati via a furor di popolo. Potrei persino temere per la loro incolumità personale.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                       Gianfranco



p.s. le mie fonti mi dicono che a marzo inizierà il default della Grecia, cioè in ritardo due anni rispetto a quando doveva verificarsi.


venerdì 16 dicembre 2011

Vive la difference...


Cari Amici,



Corrado Passera dice che siamo in recessione, La direttrice generale del Fondo Monetario, Chistine Lagarde, teme invece  che si sia alle soglie di una grande depressione. QUale la differenza tra i due fenomeni? Potremmo rispondere con una battuta umoristica:



La recessione ... è quando tua moglie scappa con qualcuno.

La depressione è quando qualcuno la riporta.



In realtà siamo di fronte ad una depressione economica quando il PIL reale di un paese diminuisce più del 10%  e ha come durata un tempo non inferiore a 3 anni.  La depressione più nota è stata quella degli Stati Uniti negli anni '30, il il crollò del 30 per cento e il paese si risollevò soltanto con la seconda guerra mondiale. La recessione avviene invece quando si verifica un calo negli indicatori economici (PIL; livello di occupazione; salario reale; indici di produzione), per alcuni mesi in forma consecutiva.

La depressione è dunque più grave della recessione, da essa si esce soltanto dopo anni e sforzi, magari anche con guerre. Ma speriamo proprio di evitarla.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                 Gianfranco

 


Arroganza

Cari Amici,



interpellato da un giornalista che gli ha chiesto di scusarsi con gli Italiani per aver minimizzato, direi quasi nascosto la gravità della crisi, Berlusconi ha risposto con arroganza che agli Italiani non deve proprio nulla.

Ha poi detto che Monti è disperato e che bisogna prepararsi al voto. Non c'è che dire: l'uomo è fuori di zucca, anche emarginato è pronto a combinare guai.



un caro saluto



                    Gianfranco

mercoledì 14 dicembre 2011

Lo strombazzo


Cari Amici,



doveva esserci grande euforia sui mercati dopo le strombazzate conclusioni positive del vertice di Bruxelles. Invece Piazza Affari ha perso quasi il 7 per cento in tre gionri, lo spread è ritornato oltre quota 460 e l'euro è scivolato sotto quota 1,30 contro dollaro. Insomma siamo ritornati in pieno clima di crisi.

Continuano i downgrading, veri e promessi, la fiducia cala, i dati sulla congiuntura sono negativi e non promettono nulla di buono, la disoccupazione cresce in tutta Europa.

Non c'è proprio nulla da celebrare, ora è tempo di agire.



Un caro saluto



                              Gianfranco


Spartaco


Cari Amici,



è nata nella civilissima Europa del ventunesimo secolo una nuova forma di schiavitù. Leggo dalle agenzie: Un milione di ungheresi che ha acceso mutui immobiliari in franchi durante lo scoppio della crisi subprime ora deve fare i conti con una montagna di debito da 4.900 miliardi di fiorini ($22 miliardi). Il tracollo del 40% della valuta nazionale rispetto alla divisa elvetica ha reso salatissimo il prezzo da pagare per la propria casa. Il valore e' salito ai massimi degli ultimi venti anni, spingendo il primo ministro Viktor Orban a definire i prestiti "schiavitu' del debito". Lo stesso evento si era verificatgo in Italia anni fa quando erano in vigore i mutui in Ecu, una moneta anticipatrice dell'euuroi cui tassi erano più bassi della lira. Esisteva però il rischio cambio e molte faniglie italiane si trovarono in grande imbarazzo.

Ma preme sottolineare l'idea della schiavitù e della forte reazione che immancabilmente arriverà da parte dei sottomessi. All'orizzonte un  nuovo Spartaco?





un caro saluto



                                      Gianfranco

 


martedì 13 dicembre 2011

Robin Hood


Cari Amici,





questa è l'ultima proposta del ministro lagrimuccia Elsa Fornero: Un contributo di solidarietà del 25% per le pensioni sopra i 200mila euro. "E' una mia proposta e me ne assumo tutta la responsabilità. Si tratta di pensioni retributive", ha affermato il ministro del Lavoro, spiegando che "se si fa un intervento chiedendo sacrifici, non possiamo tenere fuori quelle più elevate", riferendosi alle pensioni d'oro.



La Robin Hood della previdenza italiana propone dunque una nuova misura i cui effetti avranno unicamente un valore simbolico e poco più. Perchè invece non si va ad applicare i parametri contributivi alle 500.000 baby pensioni elargite in passato? Queste subirebbero forti decurtazioni, ne sono sicuro, che andrebbero per la creazione di nuovi posti di lavoro.. Si tratterebbe di un atto di giustizia nei confronti dei giovani che oggi non hanno futuro. Ma muoviamoci, prima che arrivi la frana.



UN caro saluto

                         Gianfranco

 


Una banca tedesca...


Cari Amici





è un ricatto, e neppure larvato quello lanciato dal capo economista di Standard and Poor's, Jean-Michel Six, nei confronti dell'Europa e in particolare  della Germania. 'Ci vuole un altro shock per salvare l'Europa, prima che i governi si rendano conto della situazione e trovino un accordo - dice l'economista . il tempo sta scadendo per avere una soluzione convincente alla crisi del debito sovrano'.

E a spingere l'Unione monetaria ad adottare misure urgenti, sarà "una grossa difficoltà di una banca tedesca sui mercati", una possibilità che Six ritiene "concreta nel breve termine" e che potrebbe far capire "che sono tutti sulla stessa barca".

La Banca in questione, corre voce sul web, sarebbe la Deutsche Bank, impiombata da mutui ipotecari USA, dai debiti sovrani dei Piigs e da speculazioni errate su cambi e derivati, Le venditte sull'oro di questi giorni sarebbero infatti provocate dalla necessità da parte di Deustche Bank di fare cassa.



Un caro saluto



                                Gianfranco

 


lunedì 12 dicembre 2011

Goose step


Cari Amici,



il calo delle borse e dell'euro e la tendenza dello spread a salire dimostrano che il tanto enfatizzato vertice di Bruxelles non ha impressionato più di tanto i mercati perchè, come sottolineavo ieri, non ha risolto in alcun modo i problemi dei debiti sovrani dei Piigs.

La signora Merkel sta tentando di farci marciare al passo dell'oca /goose step) di hitleriana memoria, finanziariamente parlando, imponendo stretti vincoli ai paesi dell'UE, ma la Cancelliera sa anche che il suo compito è molto difficile. Prima di gettare il guanto e tornare al marco vuole tentare l'impossibile, non vuole passare alla storia come la vanga d'oro dell'euro. Ci attendono ancora turbolenze sino al 20 dicembre, poi la pausa natalizia e di fine anno con i mercati praticamente imbalsamato. Ma il leit motiv del 2012 è già ben delineato. A noi europei non piacerà molto.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                  Gianfranco


domenica 11 dicembre 2011

Il Maestro


Cari Amici,



ho letto con attenzione questa mattina il fondo del mio Maestro, Eugenio Scalfari, sull'azione dei due Mario che a suo giudizio hanno salvato l'Italia e l'Europa. Questa volta non sono d'accordo: Draghi ha salvato le banche, mettendo a loro disposizione valanghe di danaro pur di evitared il credit crunch. Secondo il mio ex direttore questi capitali rivitalizzeranno l'economia.

Riporto l'esempio del cavallo che non beve, E' inutile dargli più acqua. Oggi siamo in recessione, lo confermano i dati ufficiali, e abbiamo l'inflazione (6-7  per cento). Tecnicamente questa fase economica viene definita 'stagflation': da essa si esce solo con iperinflazione e recessione. Aggiungiamo i debiti che gravano su tutto l'Occidente, debiti cui nella manovra appena annunciata a Bruxelles poco di fa riferimento. Insomma, una frana. E' questo il futuro che ci preparano i due Mario?



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                  Gianfranco



 


sabato 10 dicembre 2011

Regali


Cari Amici,



emergono i primi dati sull'andamento della campagna acquisti di Natale. Ebbene, sono poco confortanti: si registra un calo del 20 per cento per i regali tradizionali, per lo più concentrati su prodotti alimentari, mentre si assiste ad un boom dei regali 'cinesi' a poco prezzo. Con 50 euro si fanno doni cinesi per l'intera famiglia. Se vedete il bicchiere mezzo pieno allora dite che finalmente è finito lo spreco e che gli italiani si stanno adeguando al regime di austerità. Se lo vedete mezzo vuoto allora pensate che a quanti posti di lavoro si stanno perdendo in Italia, a quanto disoccupazione e miserie ci attendono.

Per ora non pensiamoci e prepariamoci ad affrontare con serenità, contenuta allegria e spirito di solidarietà questa grande celebrazione festa del Divino e dell'Uomo.

Un caro saluto



                              Gianfranco



p.s. presso una filiale Esselunga della periferia sud milanese (in fondo a Ripamonti) mi hanno detto che di questi tempi ogni giorno si vede almeno un bancale, circa 1.800 bottiglie, di champagne al giorno. Per loro non c'è crisi.


venerdì 9 dicembre 2011

God save the Queen


 Cari Amici,



era prevedibile, la Gran Bretagna non ha rinunciato alla perdita della sua sovranità economica e finanziaria e ha detto no all'Esm. Beati loro, si sono attirati le ire di Sarkozy ma si sono tutelati. Non so se queste decise  modifiche del trattato di Maastricht appena varate dovranno essere approvate dai rispettivi parlamenti nazionali. La Finlandia ha già fatto sapere che ad Helsinki occorrerrà una maggioranza di 2/3 della Camera per approvare l'Ems. E da noi? Monti è uno dei 'golpisti' e a Roma farà il possibile per farcela digerire.



Questo è un golpe, l'ho detto ieri, un esproprio della sovranità nazionale a favore dello strapotere delle banche. Non sarà facile che passi preso tutti i 17 paesi europei. I 'golpisti' però hanno già fatto intendere che in caso di fallimento dell'Ems  si aprirà l'apocalisse nel mondo intero. Fanno guerra psicologica.  Non mancheranno inoltre le sollecitazioni sui mercati, vedi gli Ukase di Standard and Poor's o di Fitch e i crolli di Borsa. Resta il fatto che i soldi dell'Ems, si parla di 200-300 miliardi di euro, saranno gestiti dalla Bce e andranno alle banche in crisi per i loro stessi errori,  non ai poveri europei. E ancora, non si bene come i 17 paesi, in recessione, potranno ripagare i debiti e rispettare quello 0,5 per cento di deficit annuo che viene consentito dal nuovo trattato. Si andrà alle proteste di piazza, si risponderà con il  terrorismo urbano al terrorismo finanziario delle banche. Mi auguro proprio di sbagliarmi.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                  Gianfranco


giovedì 8 dicembre 2011

AL GOLPE, AL GOLPE.....


 Cari Amici,



giornate tese per l'Unione Europea: domani si deve decidere sul futuro dell'euro, pena la castastrofe, fanno sapere La signora Merkel e il presidente Sarkozy. Sul tavolo delle trattative vi è l'ESM, European Stability Mechanism, un progetto di riforma dei trattati europei in base al quale grazie a una rigida disciplina delle finanze dei paesi aderenti un comitato di otto esperti  vigilerà sulle politiche dei 27 paesi UE intervenendo con sanzioni e provvedimenti restrittivi. In sostanza, il direttorio dell'ESM toglierà l'autonomia finanziaria, fiscale e di stesura dei bilanci ai paesi europei nel nome della salvezza comune.

Siamo di fronte ad un golpe, ad un esproprio delle autonomie nazionali realizzato in un momento di crisi? E chi sono i golpisti, i soliti noti tedeschi e francesi oppure i soliti ignoti della Bilderberg, Trilateral e Goldman Sachs? Per ora non si sa. Si sa che sono tecnici, non eletti, ma ormai in Europa ci stiamo abituando al declino della politica nella gestione degli Stati.  La situazione di crisi favorisce l'ipotesi del golpe: lo si realizza  nel nome della stabilità dei prezzi e dell'esplosione dell'euro,  e gode della benedizione della Bce che non a caso abbassa i tassi alla vigilia del progetto. Non posso dire se si tratti di un golpe tecnocratico o di una ipotesi mediatica, però la preoccupazione degli inglesi, gelosi della loro autonomia, e dei finlandesi mi sembra più che giustificata.

Infine, il progetto ESM non affronta il problema del debiti, cioè del passato finanziario che grava sull'Europa. Ma ai golpisti questo problema non sembra interessare molto. Una volta approvato l'ESM, si andrà all'inflazione, con buona pace di tutti.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                            Gianfranco


Cavallo


 Cari AMici,



la BCE di Mario Draghi abbassa il costo del danaro per evitare che il sistema bancario europeo entri in crisi. Ma i mercati non credono che questo provvedimento possa risolvere i problemi delle grandi banche, impiombate dai titoli dei Piigs. Soprattutto, non credono che con il calo del costo del danaro l'economia della UE possa ripartire. Siamo in recessione, e le manovre monetarie non servono: se il cavallo non vuole bere, si diceva un tempo, è inutile aumentare la razione d'acqua.  Allora, notiamo che la BCE di Draghi è più attenta di quella di Trichet alle necessità delle banche, ma ormai i giochi sembrano fatti. Se domani al vertice europeo non si andrà oltre gli intenti di facciata (rinvio a marzo di ogni decisione  sul futuro dell'Europa) allora ci dovremo preparare ad un Natale poco soddisfacente.



Un caro saluto



                             Gianfranco


martedì 6 dicembre 2011

Time is money


Cari Amici,



dopo gli impegni di questa settimana (vertice europeo) la grande politica entra nella fase natalizia che si protrarrà fino al 10 gennaio. La grande finanza invece non dorme, anzi non mancherà come al solito di mettere a segno qualche colpo a ridosso di  fine anno. La Merkel e Sarkozy hanno deciso di rinviare ogni decisione a marzo per i forti contrasti interni. La scelta di modificare i trattati europeo appare agli speculatori come una non decisione, un rinvio della soluzione del solito dilemma: salviamo l'euro con grande inflazione oppure torniano alle monete nazionali. Ipotesi intermedia: un euro del nord forte e uno del sud debole.

La coppia franco-tedesca si illude di guadagnare tempo, ma la speculazione non demorde, time is money, e loro non vogliono perdere risorse. Così presumo che ci sarà tregua fino a venerdì, poi attendiamoci i botti nelle due settimane prima di Natale.

Per restare in casa nostra mi sembra che la reazione dei sindacati alle misure governative sia un atto quasi dovuto, il minimo che si possa intraprendere per non perdere la faccia di fronte alle categorie colpite. Sempre che nelle manifestazioni programmate non si infilino i soliti black blok. Allora la musica cambierebbe.



Un caro saluto

                            Gianfranco





 


lunedì 5 dicembre 2011

Siluro


Cari Amici,



le brutte notizie arrivano da Parigi. Al summit franco tedesco è emersa questa impostazione: Francia e Germania vogliono ridisegnare l'architettura dell'Unione europea. E per questo chiedono un «nuovo trattato dell'Ue, a 27 Stati membri o almeno a 17 Stati membri». Trattato da definire entro il prossimo mese di marzo. Traduzione: prendiamo tre mesi di tempo per decidere, Berlino dice no ad eurobonds e ruolo di BCE, Parigi abbozza. E i mercati? Questa sarebbe la risposta. Pare stia arrivando un siluro targato Standard and Poor's sulla Francia e della Germania sotto forma del solito downgrading. In pratica, l'Europa non decide, i debiti salgono e la speculazione si muove. Non a caso in questa giornata di euforia per l'Italia l'euro si indebolisce sotto 1,34 contro il dollaro, mentre avrebbe dovuto rafforzarsi. Insomma, la guerra non è finita.



Un caro saluto

                                                                                    Gianfranco



Cari Amici,



 purtroppo la storia non viene seguita con cura da chi dirige le nazioni. Cosa ha insegnato la crisi della Grecia? Tagliare stipendi e posti di lavoro e imporre nuove tasse non salverà  la Grecia del Default, anzi. Il paese balcanico va sempre peggio e lo scontento sociale aumenta. Ora l'Algido Monti applica la stessa ricetta all'Italia e di crescita poco si parla.La gente non consuma e , se lo fa, adotta la massima prudenza. LO veddrete a Natale. Senza consumi non c'è  crescita, non ci sono entrate con cui ripagare i debiti.

Bisogna creare nuovi consumatori, dunque, dando lavoro ai giovani. Attenzione, occorre creare lavori che non comportano inquinamento, perchè poco si dice in questi giorni di quanto si svolge a Durban in materia di problemi amvientali. Non bisogna riproporre modelli consumistici inquinanti e sconsiderati, bensì piani di sviluppo orientali verso il sociale, la cura del territorio e la ricerca di energie alternative non inquinanti. Di questo non vedo traccia del programma dell'Algido. L'euforia della Borsa non deve trarci in inganno: i problemi del paese, dal debito alla crescita, dall'ambiente all'evasione alle ingiustizie sociali sono ancora tutti irrisolti.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                             Gianfranco


domenica 4 dicembre 2011

Per una lacrimuccia...


Cari Amici,



non riesce a trattenere le lacrime il mistro del Lavoro Fornero mentre annuncia i sacrifici che piombano sugli attoniti italiani ancora illusi dalle promesse di Berlusconi sulla messa in sicurezza dei conti. Non piange invece il primo ministro Monti mentre dichiara che sui capitali scudati( circa 100 miliardi) verrà imposta un'addizionale dell'1,5 per cento. Traduciamo in soldoni: a chi percespice una pensione superiore ai mille euro non viene dato nulla, anzi con l'inflazione al 4 per cento l'anno si toglie loro il 3 per cento. A chi ha evaso si toglie appena l'1,5 per cento, e per sempre. Per una lacrimuccia, diceva il divino Poeta, questo governo si copre le spalle di fronte alle critiche. E poi nella manovra non c'è traccia di patrimoniale e di vera lotta all'evasione. Gridavano negli anni '70 i contestatori nei loro cortei urbani: Come mai, come mai sempre in culo agli operai?



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                              Gianfranco


sabato 3 dicembre 2011

Die Rechnungen (I conti)


Cari Amici,



vorrei sottoporvi qualche conto prima dell'avvio della prossima settimana quando si decideranno le sorti dell'euro (per me sono già state decise, la signora Merkel ieri ha detto che di eurobonds non si parla, come non si deve cambiare il ruolo della Bce). Parliamo di conti. I tedeschi hanno calcolato che uscire dall'euro costerebbe loro almeno 350 miliardi di euro, comprese le spese dei contenziosi legali che verrebbero dal break up della moneta comunitaria. Ma restare nell'euro e svalutarlo costerebbe loro circa il doppio, 680 miliardi. Che fareste nei loro panni? A mio giudizio hanno già preso posizione. Invanno il segretario al tesoro degli States Geheitner verrà in Europa per convincere Berlino. Invano Sarkozi e Monti tenteranno di ammorbidire la signora.



Un caro saluto



                                  Gianfranco





 


venerdì 2 dicembre 2011

REED


Cari Amici,



i titoli dei media di questi tempi sui dieci giorni importanti per la salvezza dell'euro mi richiamanp alla mente un libro letto in gioventù, dal titolo 'I dieci giorni che sconvolsero il mondo', ovvero la cronaca di John Reed della presa del potere da parte dei bolscevichi nel 1917 a San Pietroburgo.

Allora si trattò di un evento epocale, che nel bene e nel male segnè la storia del mondo per circa 70 anni. Ora invece gli europei comunitari sono chiamati a decidere in breve tempo sul futuro di un progetto monetario, l'euro, mal concepito e mal realizzato. Nulla di decisivo dunque, se non la riprova che la globalizzazione finanziaria imposta dal liberismo senza freni porta solo crisi e danni.

Che succederà dunque entro pochi giorni? La cancelliera Merkel non vuole sentire parlare di eurobonds e di ruoli diversi della Bce, lo ha detto questa mattina al Bundestag. Questo equivale all'addio all'euro, addio che può avvenire in diversi modi ma con due  criteri di fondo: o sarà una fuga disordinata, e traumatica (per cui l'euforia dei mercati di questi giorni appare davvero come il rimbalzo del gatto morto) oppure in forma ordinata, del tipo ogni due mesi un paese esce dal sistema e consente agli altri di valutarne gli effetti. Staremo a vedere: se i politici prenderanno tempo sino all'anno nuovo verranno bocciati sonoramente dalla speculazione. Del resto, da luglio ad oggi che hanno fatto in Europa? Dando l'ennesima prova di incapacità hanno nominato tre membri del gruppo Bilderbeg, una sorta di Spectre della grande finanza, ai vertici di BCE, Italia e Grecia., e poco più.  Dio salvi l'Europa.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                    Gianfranco


giovedì 1 dicembre 2011

Band-aid


Cari Amici,



Much ado about nothing. Tanto clamore per nulla. Questo dicono gli esperti dopo la mossa di ieri delle banche centrali, che hanno promesso di prestare dollari in quantità illimitata alla Bce, che a sua volta li girerà alle banche europee stressate dalla scarsa liquidità. Ricordiamo, per sottolineare la gravità del momento, che questa misura è stata adottata in passato soltanto per eventi accezionali: 2001 Torri Gemelle e 2007-2008 fallimento Lehman.

Si tratta di una valvola che riduce la pressione all'interno del sistea bancario europeo, una sorta di cerotto che non serve però per lenire le vere pèiaghe dell'Europa. Lo swap allenta la morsa  nel momento in cui i politici devono trovare la soluzione effettiva dei guasti, guasti che stanno nelle differenti visioni di Germania, Olanda, Finlandia e Austria da una parte e Francia e i Piigs dall'altra sul ruolo della Bce.

Entro dieci giorni si decide il destino d'Europa, si legge sui media. Forse. Secondo me il destino d'Europa è stato deciso 10 anni fa con il varo dell'Euro.



Un caro saluto



                                    Gianfranco


mercoledì 30 novembre 2011

I due Mario


Cari Amici,



secondo voi sono i dipendenti che vanno in pensione con 40 anni di contributi alle spalle a mandare in rovina le finanze di questo paese? Non sono forse gli interessi mostruosi che paghiamo ogni anno sul debito pregresso a rovinarci? Eppure l'algido Monti inizia la sua opera di ristrutturazione economica dell'Italia proprio con loro. Non se la prende con l'evasione macroscopica, con le caste di ogni genere, con i privilegi, con lo strapotere delle banche (essendo lui uomo delle grandi banche una sua iniziatica contro il mondo del credito avrebbe sollevato meraviglia). Monti e l'altro superMario del credito, Mario Draghi, partono con drastiche misure tese a ridurre il welfare, tagli alle spese pubbliche, privatizzazioni, svilimento delle capacità autonome di gestione della liquidità, in nome di una superautorità, la Banca Centrale Europea.

In sostanza, si applica all'Europa la stessa ricetta che il Fondo Monetario ha applicato in passato ai paesi del Terzo Mondo. I risultati che si otterrano saranno i soliti, ben noti: miseria, crisi, recessione. Basterebbe che lo Stato prendesse a prestito i soldi dalla propria banca centrale a costo zero, come avveniva sino al 1970, e tutto sarebbe diverso.  Ma questi politici europei si rendono conto di quanto succede? O ne sono complici , oppure non lo comprendono. In ogni caso, vanno tolti di mezzo (politicamente parlando) e sostituiti non con tecnocrati bancari ma con uomini che volano alto.



Un caro saluto



                              Gianfranco



 


FRUSCIANTE


Cari Amici,



Deve essere preso con serietà l'allarme lanciato questa mattina dal presidente della Consob Vegas su Repubblica riguardo alla carenza di liquidità delle nostre banche. Gli istituti di credito hanno pochi soldi disponibili, preferiscono depositarli presso la Bce piuttosto che darli ad un'altra banca, per il timore di perderli. Le banche americane e giapponesi non prestano più soldi all'Europa per la stessa ragione e quelle europee non ne danno all'Italia, anche qui per mancanza di fiducia. Siamo di fronte al Credit Crunch, la paralisi del sistema creditizio, come avvenne tre anni fa con il fallimento della Lehman.

Personalmente vi consigliere di mettervi da parte qualche migliaia di banconote in euro ('il frusciante') in relazione alla vostra disponibilità, in previsione di una possibile ulteriore stretta sull'erogazione della liquidità da parte delle banche. Non appena si spargerà la voce che una banca non ha potuto far fronte ai propri impegni si spargerà il panico con la corsa agli sportelli. Forse mi sbaglio, ma di questi tempi è meglio non farsi trovare impreparati.



Un caro saluto



                               Gianfranco



 


A Natale


Cari Amici,



è partita o sta per partire la campagna acquisti di Natale che, secondo quanto si avverte nell'aria, non avrà molto successo. Che volete, le famiglie italiane a reddito fisso sono state stangate negli ultimi anni dall'inflazione, dai rincari di petrolio, benzina, gasolio, affitti, prodotti alimentari. Riporta l'Istat:



Sale ad ottobre, su base annua, la forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,7%)e il livello d'inflazione(+3,4%), toccando una differenza pari a 1,7 punti percentuali. Il precedente record era a 1,3 punti percentuali. Si tratta del divario più alto almeno dal 1997. È quanto risulta dal confronto dei dati Istat.



Per di più a Natale verranno ridotte le tredicesime e le voci che circolano a livello di micro e macroeconomia non sono per nulla rassicuranti. Ma che vogliono questi politici, che la gente si sveni e si dia all'orgia consumistica quando non si ha fiducia di quanto avverrà nei prossimi mesi?



Un buon Natale austero, cari amici



                                                                            Gianfranco


martedì 29 novembre 2011

BTP Day


Cari Amici,



BTP Day: un'iniziativa delle banche per bidonare per l'ennesima volta i risparmiatori italiani. Offrono infatti senza commissioni i Btp che hanno in portafoglio pur di fare liquidità. Così hanno fatto in passato con i tango bonds, con  le obbligazioni Parmalat e Cirio. I prodotti buoni li tengono per se, i catorci li rifilano ai clienti trasferendo sulle loro spalle il rischio paese. Lo spread aumenta perchè le grandi banche internazionali, quelle italiane comprese, vendono sul mercato secondario i btp italiani in spregio al patriottismo di facciata.

Una ragione in più per temere il peggio.



Un caro saluto



                              Gianfranco


lunedì 28 novembre 2011

Stalla


Cari Amici,



oggi a livello europeo si parla di accordi e controlli fiscali, di sanzioni contro i paesi che violano gli accordi comunitari in materia di debito, di nuove disposizioni per agevolare l'uscita dall'euro dei paesi inadempienti. Va tutto bene, la novità però è che ormai è troppo tardo, vogliono chiudere la stalla quando sono usciti i buoi. Perchè ormai di questo si tratta, i giochi sono fatti, le speranze di sopravvivenza dell'euro sono legate al drastico cedimento dei tedeschi. Mi auguro che questo avvenga ma Giove ama accecare i potenti prima di perderli, e non credo che i tedeschi, ancor oggi pieni del loro orgoglio prussiano, sfuggano alla legge del Fato.



Un caro saluto

                             Gianfranco



 





 


sabato 26 novembre 2011

Para Bellum


Cari Amici,



si vis pace para bellum, dicevano i romani. Se vuoi la pace, prepara la guerra. E' quanto capita ai tedeschi di oggi, parlano di pace, di euro caposaldo dell'Europa, ma intanto preparano la guerra. Come? Stampando marchi, come vi ho anticipato un mese fa su questo sito e come scrive anche oggi Repubblica a pagina 6. Si scrive che la Germania si farebbe stampare baqnconore in marchi (se ne da pure laq descrizione e il taglio) in SVizzera, tanto per sfuggire alle indiscrezioni.

Che significa? Berlino (e con lei Amsterdam, Helsinki e pochi altri) si appresta a uscire da un euro sulla strada della svalutazione e a ritornare al marco.

Avranno una moneta forte, esporteranno di meno, apriranno la porta a grossi contrasti all'interno dell'Europa, ma non vedranno i loro risparmi falcidiati dall'inflazione.



Un caro saluto e un buon fine settimana



Gianfranco





 


venerdì 25 novembre 2011

Montresor


Cari Amici,



Lollo Montresor dichiara al fisco 6 euro di reddito per il 2008 nella speranza di poter 'scudare' i circa 200 milioni che ha all'estero. Montresor è uno dei 600 clienti della lista Pessina, trovata dalla GDF sul computer dell'avvocato svizzero Fabrizio Pessina specializzato in paradisi fiscali. Poi c'è il bresciano che viaggia in Porsche e ha i suoi beni intestati ad un italiano che vive in Sud Africa e l'imprenditore di Arzignano che possiede una conceria con centinaia di dipendenti del tutto sconosciuta al fisco. Questi gli ultimi casi noti di evasione macroscopica.

Di fronte alla lacrime e sangue che il ceto medio dipendente deve subire di questi tempi la GDF doveva pur muoversi anche perchè, ci si chiede, è mai possibile che questa frode avvenga senza connivenze? Qualcosa di grosso bolle in pentola in Lussemburgo: un dipendente della filiale locale della Hong Kong Shangai Bank ha venduto ai tedeschi l'elenco dei clienti. Si presume che il fisco tedesco abbia ceduto all'Italia l'elenco dei clienti italiani, che sono quasi tutti, mi dicono fonti bene informate, molto ma molto importanti.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                            Gianfranco


giovedì 24 novembre 2011

Termini al termine


Cari Amici,



Oggi è l'ultimo giorno di lavoro per lo stabilimernto Fiat di Termini Imerese. Da domani saranno messi in cassa integrazione circa 2.300 dipendenti tra diretto e indotto. Tutto questo nell'indifferenza generale, indifferenza alimentata dal fatto che a Termini dovrebbe arrivare qualche  imprenditore del nord per ridare lavoro. Quando e come non si sa, tutto sta nel dubbio. Intanto un'azienda chiude, e si dà spazio al crimine organizzato.



Un caro saluto



                          Gianfranco



n.b. tutte chiacchere a Strasburgo. La signora Merkel ha detto che le funzioni della Bce non devono cambiare. E questo mette fine ad ogni ipotesi alternativa.Per quanto ancora, non si sa.


mercoledì 23 novembre 2011

Di già...


Cari Amici,



l'odierna asta dei Bund resta parzialmente invenduta tanto che la Bundesbank, la banca centrale tedesca, dopo contatti con la Bce, è stata costretta a comprare oltre 2,35 miliardi di titoli di Stato tedeschi. Insomma, la crisi anticipa i tempi  in maniera drammatica.  L'assalto al bund sarebbe stato il terzo stadio del dramma finanziario dell'euro, l'ultimo prima del collasso finale. Prevedevo che questo sarebbe successo tra un anno, invece sembra proprio che ormai ci siamo. Forse è meglio così.



Un caro saluto



                          Gianfranco

 


Da soli..


Cari Amici,



Il ministro tedesco delle finanze Schaeuble ha detto che impedirà ad ogni costo che la BCE diventi come la Fderal Reserve, cioè il prestatore di ultima istanza di fronte ai debiti dei paesi europei. E' bastata questa dichiarazione per mandare in rosso le Borse, già preoccupate per il possibile downgrading della Francia. Ora è chiaro, da Berlino nessun aiuto, tiriamoci fuori da soli dai guai, se ce la facciamo.



Un caro saluto



                                       Gianfranco



n,b, è ripartito il petrolio. Causa: la possibile crisi iraniana. Si specula sulla guerra, come al solito..

 


lunedì 21 novembre 2011

Iran...sable rattling


Cari Amici,



entro il mese di aprile del 2012 l'Iran avrà a propria disposizione almeno 5 testate nucleari: lo rivela il sito Internet del Mossad, aggiungendo che questa informazione, di provenienza USA, è stata trasmessa sabato scorso dalla Casa Bianca ad alcuni leader della comunità ebraica di New York in un incontro riservato. A fine marzo termina quindi la possibilità di colpire gli impianti nucleari iraniani senza conseguenze, perchè dopo quella data qualsiasi attacco genererebbe intense radiazioni nucleari nell'aria del Golfo mettendo in pericolo le zone abitate e gli impianti petroliferi dell'area. Da quegli impianti, ricordiamo, proviene il 35 per cento del greggio diretto al resto del mondo.

Riportiamo il resto del messaggio nella versione originale:

Obama said later Sunday that, while his strong preference was to resolve the Iran issue diplomatically, "We are not taking any options off the table. Iran with nuclear weapons would pose a threat not only to the region but also to the United States."



conclusione:



This was the first time the US president had called a nuclear-armed Iran a threat to the United States. Until now, official statements limited the threat to "US regional interests and influence."



Un caro saluto



                                  Gianfranco


Eurobond


Cari Amici,



è bastato che un portavoce del governo tedesco dicesse che non è il caso di parlare prematuramente di eurobond (o stability bond, come li chiamano ora) per provocare il crollo delle Borse. Cosa sono gli eurobond? Sono titoli che verrebbero emessi dal Fondo di stabilità e che andrebbero a sostituire gli ormai squalificati  titoli dei Piigs. Non ci saranno più Btp italiani, Bonos spagnoli,  sirtaki bonds greci, ma soltanto eurobonds: titoli più affidabili perchè emessi da istituzioni comunitarie. In sostanza si tratta di vestire con la bandiera azzurra a 12 stelle i titoli nazionali. Nuovi debiti targati UE in cambio dei vecchi titoli di debito dei Piigs.

Ovviamente i tedeschi non ci stanno, non vogliono pagare per le intemperanze dei mediterranei, degli irlandesi e di quanti verranno, ungheresi, belgi, francesi. Così i mercati anticipano quanto già si vede di lontano, il dissolvimento dell'euro.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                         Gianfranco


domenica 20 novembre 2011

Cassandre


Cari Amici,



la schiera degli euroscettici, alla quale io appartengo, annovera tra i suoi adepti personaggi di ogni genere, soprattutto esperti di fatti economici e storici, Oggi ne cito uno, Bernard Connolly, ecoomista inglese che lavorò presso la Commissione Europea di Bruxelles e scrisse nel 2005 un libro 'Il cuore marcio dell'Europa' nel quale espose i suoi dubbi sulla costruzione dell'euro. Ne cito un dettaglio: 'l'Italia si trova, tecnicamente nella stessa situazione del '92, non può reggere un euro così forte. Per recuperare un po' di competitività, dovrebbe sperare in una svalutazione del 20% della moneta unica, insomma, il ritorno alla sostanziale parità con il dollaro. Ipotesi del tutto improbabile. Quindi? Quindi restare nella moneta unica sarà sempre più costoso e penoso, anche politicamente'.

Il libro prevede che 'Berlusconi cercherà di cavalcare, nella prossima campagna elettorale, i guai dell'euro, ma non potrà arrivare al punto di chiedere l'uscita dell'Italia perché l'ipotesi non trova consenso nell'opinione pubblica italiana, anche se verrebbe vista come una sorta di liberazione dalla Germania e dal nocciolo duro dell'Eurolandia costretti a un take-over dell'immenso debito italiano che secondo il rapporto, è destinato a crescere ancora'.

Il testo risale al 2005 e  prevede la crisi in corso. Poi nel marzo 2010 scoppia il caso della Grecia e la situazione si avvita su se stessa fino agli sviluppi attuale. Inutile aggiungere che Connolly fu cacciato dalla Commissione e trovò riparo, fama  e soldi negli Stati Uniti presso la società AIG.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                              Gianfranco

 


sabato 19 novembre 2011

Ueber Alles


Cari Amici,



ho letto attentamente su Repubblica del piano segreto che la Germania ha trasmesso ai partner europei su come salvare il sistema euro. E' il classico diktat dell'ultimo momento: io vi copro finanziariamente, dice Berlino ai Piigs, e vi faccio fallire con ordine, ma voi in cambio cedete la vostra sovranità politica e finanziaria ad un direttorio europeo di cui io sono l'ispiratore.

Credo sia l'ultimo tentativo di Berlino di non perdere la faccia in questo caos finanziario: si sa che Parigi, Londra e i Piigs non accetteranno mai la proposta tedesca, piuttosto per loro è meglio il fallimento e la disgregazione dell'euro. Però almeno la signora Merkel potrà dire ai tedeschi di aver tentato fino in fondo di salvare l'unione monetaria. Poi, tra breve,  si arriverà al rompete le righe, ognun per sè e Dio per tutti.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                                                          Gianfranco


venerdì 18 novembre 2011

L'Algido


Cari Amici,



l'algido professore ha mostrato i denti oggi alla Camera: se staccherete la spina, ha detto, tenete bene in considerazione le reazioni dei vostri elettori. Gelo fra i parlamentari, che in caso di messa in crisi di Monti si vedono messi di fronte alla base elettorale che non li ama.

Insomma, il Professore  vuole andare avanti, sa che non ha l'appoggio dei politici ma intende scavalcarli e rivolgersi direttamente al popolo stanco di chiacchere e desideroso di riforme. Per concludere, una retromarcia della politica formato Scilipoti che potrebbe anche non risollevarsi tanto a breve.



Un caro saluto e un buon fine settimana

                                                                                                              Gianfranco



nb: sul fronte finanziario ci attende una tregua, ma sarà breve. Se Berlino non si muove la giostra degli spread e dei default ripartirà.

 


giovedì 17 novembre 2011

Ballerine e cataplasmi


Cari Amici,



è sparito dai banchi del governo il circo di nani, ballerine, anziani rimbambiti e collusi con il crimine organizzato. Al loro posto vediamo tecnocrati e banchieri, forse un pò cataplasmi e meno fotogenici dei loro predecessori ma più preparati. Saranno loro a compiere quel lavoro 'sporco' che nè il Pdl nè il PD potevano compiere per motivi elettorali. Ho già detto che questo governo arriva troppo tardi, ormai i giochi sono fatti, come si evince dall'andamento dedgli spread tra Bund e i titoli di debiti degli altri paesi europei. A questo punto solo Berlino può scegliere: o accetta che vengano emessi eurobonds in sostituzione dei debiti dei Piigs (e si fa inflazione che ricade su tutta l'Europa) oppure ammette che l'euro è fallito e se ne decreta il funerale. Tertium non datur, dicevano i romani.



Un caro saluto

                                Gianfranco

             





 


mercoledì 16 novembre 2011

Tu quoque..

Cari Amici,



ci sei anche tu, Berlino, tra i Piiigs. Leggo infatti dalle agenzie:



Il debito pubblico tedesco e' a livelli cosi' elevati da essere preoccupanti. Lo ha sottolineato il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in un'intervista con il quotidiano General-Anzeiger. "Considero il livello del debito tedesco una fonte di preoccupazione - ha dichiarato Juncker - La Germania ha debiti piu' elevati della Spagna, il fatto e' che in Germania nessuno se ne vuole accorgere0.



Come ho scritto oggi, l'assalto alla Germania sarà la terza fa della disintegrazione dell'eiro.



Un caro saluto



                                                                                     Gianfranco

Euro pesante


Cari Amici,



mi viene chiesto come mai alla nascita dell'euro non venne fissato per l'Italia un rapporto di uno a 1.000, vale a dire mille lire per un euro, e si scelse invece quota 1936,27. All'epoca (quando fu fissato rapporto di cambio era il 1999) gli impreditori italiani premevano per un cambio ancor più sfavorevole, quale 2.500 lire per un euro in quanto, essendo abituati alle svalutazione competitive della lira per superare le inefficienze interne e battere i concorrenti, temevano quanto poi è successo: la gabbia dell'euro li ha costretti per sopravvivere a comprimere i costi e i salari pur di vendere. Così abbiamo prodotti obsoleti per la mancanza di investimenti e salari da fame. Tedeschi, francesi e altri premevano invece per il cambio che poi venne adottato: 1.936,27 lire, equivalenti a due marchi dell'epoca. Hanno vinto loro dunque e ora ci hanno messo con le spalle al muro. Soltanto con il ritorno alla lira (probabile) o la sistemazione delle storture e inefficienze interne (poco probabile) si può porre rimedio  alla situazione.



Un caro saluto



                                Gianfranco





 


Governo bancario


Cari Amici,



con l'arrivo di Corrado Passera (soprannominato Passerà, perchè prima o poi se ne va) il nuovo governo assume sempre più i connotati di una filiale dell'oligarchia bancaria internazionale. Questo non depone in favore del mondo politico, che abdica di fronte alle difficoltà, e neppure in favore delle classi a reddito fisso e dei senza lavoro che dai banchieri non devono attendersi alcuna misericordia.

Resta il fatto che questo governo di tecnici arriva troppo tardi per risanare una situazione ormai troppo compromessa non solo per noi ma per l'intera Europa. Lo dimostrano i forti balzi degli spread di Francia e Spagna, e poi quello dell'Italia ormai sopra quota 500. E' iniziata ldunque a seconda fase dell'assalto alla costruzione monetaria europea, partito con i piigs, poi arrivato a Francia, Belgio e Austria e destinato a finire con la stessa Germania. Non manca molto, la valanga prende consistenza poco dopo l'avvio.



Un caro saluto



                                    Gianfranco

 


martedì 15 novembre 2011

Lira pesante


Cari Amici,



la crisi dell'Italia è sistemica, lo dice il braccio destro della signora Merkel esperto di economia. Ormai lo spread (che è poi l'indice della fiducia) sopra quota 500 è la costante di tutti i giorni, a vendere i nostri BTP sono gli investitori esteri che non si fidano più dell'Italia ma anche quelli nazionali. Crediamo dunque all'esperto tedesco e per questo troviamo la conferma delle voci secondo le quali  Germania, Francia e Olanda starebbero preparandosi all'implosione dell'euro tornando alle monete nazionali. Non solo loro però. Anche in Italia, mi dicono, ci si sta preparando all'evento e al ritorno alla lira. Una lira pesante, mi dicono, che potrebbe valere  50 centesimi di euro, quindi come le vecchie mille lire, oppure persino un euro, quasi 2.000 lire. Però si pensa ad una banconota da una lira pesante, non a una moneta come avvenuto per l'euro, per ridurre eventuali effetti inflattivi.

Un caro saluto



                                                                                                     Gianfranco


lunedì 14 novembre 2011

La gabbia


Cari Amici,



finalmente dalla Germania arriva il segnale che apre una nuova strada per uscire dalla crisi dell'euro e dei paesi indebitati.

 

Il partito conservatore tedesco, la CDU di Angela Merkel, ha approvato oggi la risoluzione che invita il Governo a stabilire urgentemente nuove regole in Europa che permettano a un Paese di lasciare l'Eurozona pur rimanendo nell'Unione europea.Qualora  un Paese non sia in grado, o non sia disposto, a rispettare le regole sulla moneta unica, potrà lasciare volontariamente l'Eurozona secondo le norme del Trattato di Lisbona che regolano i casi di abbandono,  pur rimanendo nell'Unione europea. Il Paese in questione riceverebbe lo stesso status attribuito agli altri Paesi che non hanno aderito all'euro.

Questo significa che i Piigs, e dunque anche l'Italia, potranno lasciare l'euro e tornare alla vecchia moneta senza uscire dal sistema europeo. Si dovrà però stabilire che fine faranno i debiti contratti in euro dai paesi che intendono uscire: per restare all'Italia, potrà tornare indietro di 11 anni convertendo in lire i debiti in euro con gli stranieri e con gli italiani. Ma, ci si chiede,  chi dovrà accollarsi le perdite?

Insomma, un rompicapo, ma almeno si intravvede qui in Europa la possibilità di uscire da una gabbia che sino ad oggi ha vincolato tutti noi.



Un caro saluto



                               Gianfranco


domenica 13 novembre 2011

Ricatto


Cari Amici,



nei prossimi giorni avremo la riprova della sovranità limitata nella quale ci sta precipitando il governo Monti. Se il Parlamento non approverà le iniziative del governo 'tecnico' lo spread salirà a livelli insostenibili, come avvenuto la settimana scorsa per far cadere Berlusconi. Ad ogni imboscata parlamentare nei confronti di Monti la speculazione risponderà con assalti allo spread, assalti che alla lunga fiaccheranno le nostre già malandate finanze. Siamo commissariati, dunque, ma non da Francia, Germania, UE, Bce e Fondo Monetario, bensì da pochi banchieri d'affari che ci vogliono spremere fino all'osso prima di lasciarci ai nostri debiti. Lo vwedremo tra qualche mese, per ora assistiamo alla fine del Berlusconismo.



Un caro saluto e un buon svvio di settimana



                                  Gianfranco

 


sabato 12 novembre 2011

Padella


Cari AMici,



Nessun dubbio sul fatto che Mario Monti sia uomo delle banche, le stesse banche che hanno spinto lo spread a 575 per farlo nominare e poi la hanno fatto scendetr a 450 come segno di approvazione della scelta di Napolitano. Il cui ruolo in questa vicenda non è ancora chiaro, l'ex comunista si comporta come un perfetto neoliberista.

 Come si muoverà il governo Monti teleguidato dalle banche? Avremo macelleria sociale, non c'è dubbio; tagli alle pensioni e al welfare, patrimoniali, altre tasse di ogni genere, come contentino ci sarà la riduzione degli sprechi della politica ma anche la vendita di cespiti validi dello Stato,  dall'oro di Bankitalia alle partecipazioni che contano (Enel, Eni, Finmeccanica e immobili pubblici). Risultato, tra un anno ci troveremo più poveri, senza braghe e ugualmente senza crescita, con il debito sempre minaccioso.

Volete davvero Monti? E quali sono le alternative? Il rampante Alfano, longa manus del Cavaliere, o quel vecchio arnese della Prima Repubblica di Lamberto Dini? In quale vicolo cieco ci ha spinto Berlusconi, quale eredità ci ha lasciato la sua inettitudine. Da una parte un killer freddo e impersonale, dall'altra lo spettro del fallimento. Dalla padella nella brace. E' forse  meglio votare  subito?



Un mesto saluto e un buon fine settimana



                       Gianfranco


venerdì 11 novembre 2011

Monti e mari


Cari Amici,



Il Cavaliere ha promesso di andarsene (come previsto) sotto la pressione di una grave crisi finanziaria, e lo spread a 575 ha motivato questa decisione. Non credo che Mario Monti, che conosco personalmente da almeno 40 anni, abbia vita facile, il Parlamento gli renderà  tutto complicato e i voti potrebbero anche mancare. Con Lega e IDV all'opposizione e tanti franchi tiratori tra Pdl e PD il governo tecnico  affronterà  molte insidie parlamentari. In base alle mie esperienze, Monti non mi sembra disposto caratterialmente a resistere ai colpi di mano e agli egoismi di una classe politica corrotta e inefficiente, per di più sobillata da un Berlusconi che tenterà ogni sotterfugio pur di riemergere.

Ecco perchè ritengo che il peggio non sia passato e che dopo una fase di stabilità rivedremo instabilità dei mercati e nuove crisi finanziarie.

Con Monti ho avuto punti di frizione soprattutto per l'euro, di cui lui è fiero sostenitore mentre io affermavo e affermo che la moneta unica era ed è un colpo di Stato finanziario di proporzioni storiche per affossare l'Europa e particolarmente l'Italia. Faccio però a Monti i miei migliori auguri, ma non mi illudo, vedo mari di guai. Prepariamoci  a tempi duri.



                                Gianfranco


giovedì 10 novembre 2011

Cecità


Cari Amici,



La cecità sta colpendo le classi dirigenti dell'Europa. Mi spiego. In Grecia il governo è stato affidato a Lucas Papademos, ex governatore banca centrale greca, in Italia lo si vuole affidare a Mario Monti, assai vicino alle banche, mentre per alcuni ministeri si fanno i nomi di Bini Smaghi e di Saccomanni, appunto  banchieri. Poichè l'euro, una creatura dei banchieri (che non sono scelti dal popolo ma dal capitale creditizio), sta mettendo in crisi l'Europa noi vogliamo dare proprio a questa casta le redini del sistema. Ma quando mai i banchieri al potere hanno tutelato gli interessi delle altre categorie sociali?

Intanto la crisi si allarga. Oggi per la prima volta la BCE ha comprato i bond francesi (OAT) per frenarne lo spread con il bund, uno smacco per Parigi e per l'intera costruzione eurocentrica.



Un caro saluto



                           Gianfranco


Cecità


Cari Amici,



la cecità sempre colpire le classi dirigenti europee: in Italia e in Grecia si punta a sostituire i governi scalzando i politici e chiamando i banchieri. Così si dà il governo greco a Lucas Papadimos (ex governatore della banca centrale greca) e si parla di Saccomanni e Bini Smaghi come ministri a Roma mentre Mario Monti, se otterrà l'incarico, ubbidirà certamente ai voleri dei banchieri. Ma come, siamo in crisi per colpa dell'euro, voluto dai banchieri (che non solo eletti dai popoli ma sono controllati dal capitale), e affidiamo agli stessi personaggi la guida dei paesi in crisi. Quando mai i banchieri hanno tutelato gli interessi delle altre categorie sociali? C'è di che diventare pazzi di fronte a questa incoerenza.

Intanto la crisi si allarga, oggi la BCE è intervenuta per la prima volta anche a sostegno di bond statali francesi (Oat), uno smacco per Parigi e in genere per la costruzione eurocentrica.



Un caro saluto



                      Gianfranco





 


mercoledì 9 novembre 2011

Count down


Cari Amici,



l'euro ha i mesi contati? Alla base del crack finanziario di oggi ci sarebbe la lettera della signora Merkel in base alla quale  se uno Stato membro mostra di non voler o non poter rispettare le regole della moneta comune, potra' volontariamente lasciare la zona euro senza lasciare l'Ue. E poi ci sono alcuni rumors -non confermati - secondo cui la Germania, in particolare il partito cristiano-democratico Cdu, starebbe esplorando l'ipotesi di spingere peché gli anelli deboli si sfilino dall'area della moneta unica senza lasciare l'Unione europea. La cancelliera tedesca Angela Merkel starebbe addirittura parlando con alcuni membri dell'Eurozona per chiedere se sono intenzionati a uscire dall'euro.

Oppure, come ho riportato laq settimana scorsa, Francia, Germania, Olanda e Austria uscirebbero dall'euro ritornando alle divise nazionali lasciando la divisa comune ai Piigs.

Staremo a vedere, finalmente ci si rende conbto che ì proprio l'euro la causa di tutto.



Un caro saluto



                                Gianfranco


Alla canna del gas?


Cari Amici,



Siamo alla canna del gas? Più o meno. Non lo siamo per lo spread a 570: a vendere i nostri Btp sono le banche francesi e tedesche  che li hanno in portafoglio, e la BCE acquistandoli non fa altro che favorire le banche, che sono poi gli azionisti della stessa banca centrale



E nemmeno lo sono le Borse, che tanto salgono e scendono e i loro movimenti interessano solo alla speculazione.



Forse lo sono le imprese italiane, che devono pagare  sui debiti interessi più alti di quelli della concorrenza europea. Però le imprese, per lo meno quelle più astute,  si indebitano in dollari e in yen a tassi ridicoli.



Alla canna del gas sono i giovani senza lavoro, le classi a reddito fisso che vedono scendere il loro tenore dei vita, i pensionati, i dipendenti delle imprese che stanno per chiudere.



Da tempo sostengo che ci si può sbarazzare del debito consolidandolo. Gli stranieri lo hanno capito e vendono i Btp. Chi lo dirà ai risparmiatori italiani?



Un caro saluto



                                Gianfranco


going...going, going.. not yet gone

 Cari Amici,



il Cavaliere  sembra essere crollato, ma ho molti dubbi. Intanto ha chiesto tempo, fino al varo della finanziaria che lui dice ^la dobbiamo all"Europa^. Ci vuole almeno un mese prima che si arrivi a tanto. Poi ci sono le feste3 di Natale e si riparte a metà gennaio. Nel frattempo lui può ritessere la sua tela e tornare a corrompere, come ha già fatto un anno fa. Insomma, il quadro  appare confuso e questo gioca in favore del Cavaliere. Staremo a vedere, come staranno a vedere la Commissione europea, la BCE e i mercati.

Un caro saluto



                                                   Gianfranco



                

lunedì 7 novembre 2011

Topi e tope


Cari Amici,



Il Pdl si sfarina, i topi (e le tope, è il caso della Carlucci) lasciano la nave che affonda, ma non c'è nulla di tragico e grandioso in quanto avviene. Solo noia per la ripetitività delle azioni e tristezza per le miserie umane che affiorano. La speculazione marcia alla grande su questi fatti, essendo come al solito amorale, mentre i vincitori si apprestano a spartirsi le spoglie.

Ci sarà il colpo di coda del Cavaliere? Non credo, gli andrebbe già bene se riuscisse ad imporre Gianni Letta. Prima si chiude questo capitolo inglorioso della nostra storia meglio è.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                         Gianfranco


sabato 5 novembre 2011

Ultimo avviso


Cari Amici,



tintinnio di sciabole in Medio Oriente? Forse. La notizia che UK e Usa sono pronti ad affiancare Israele in un'eventuale aggressione contro l'Iran e il suo potenziale atomico sta scaldando le diplomazie di mezzo mondo.

Da nostre fonti sembra di capire che si tratti di una guerra di nervi orchestrata da Washington per ammonire l'Iran che qualora se ne andasse verso la boma atomica home made troverebbe pane per i suoi denti, sotto forma di un attacco militare dall'Afganistan, dall'Irak, dal Golfo e dalla Turchia. Bontà sua Israele, che sta facendo addestrare i propri aerei in Italia, fa sapere che se la Nato adovesse aggredirà l'Iran Tel Aviv si asterrebbe da ogni azione militare. Proprio come avvenne nella prima guerra contro l'Irak.



Un caro saluto e un buon fine settimana



              Gianfranco

 


venerdì 4 novembre 2011

Rien ne va plus a Cannes


Cari Amici,



ormai è acclarato, dai grandi vertici strombazzati non arriva nulla. Da Cannes si esce a mani vuote, come ci eravamo andati. Però portiamo a casa uno stato di sorveglianza da parte del Fondo Monetario che dove arriva, insegna l'esperienza, porta danni. Se poi si va alla crisi politica, come appare probabile dopo le defezioni delle ultime ore, il quadro sembra complicarsi ancor più. Sotto questo aspetto la Grecia dovrebbe insegnarci qwualcosa: ad Atene socialisti e conservatori sembrano orientati verso un governo di unità nazionale. Da noi il clima è avvelenato e gli  uomini troppo modesti per sacrificare qualcosa nell'interesse del paese.

Vedremo, la settimana prossima potremme trovarci  peggio, o meglio, dipende dai punti di vista..



Un caro saluto e un buon fine settimana



                   Gianfranco


giovedì 3 novembre 2011

L'errore


Cari Amici



questa volta ho cannato alla grande: ieri ho scritto che Draghi avrebbe dovuto abbassare i tassi per aiutare i paesi in crisi ma che non l'avrebbe fatto per ovvie ragioni. Così non è stato, i tassi sono scesi dello 0,25 per cento e il disastro è stato evitato in attesa che dal G20 di Cannes esca qualcosa di positivo su Grecia e Italia. Chapeu dunque a Mario Draghi che a differenza di Trichet ha pensato meno agli interessi di chi ha quattrini e più ai giovani senza lavoro. Scusatemi ancora per l'errore ma avevo anche detto che speravo di sbagliarmi.



Un caro saluto



                                Gianfranco


mercoledì 2 novembre 2011

God save Italy


Cari Amici



a tarda sera, scorrendo le agenzie, sembra di capire che domani la speculazione punirà pesantemente questo governo di inetti che non ha il coraggio di affrontare la serietà della situazione e si presenta a Cannes a mani vuote. Le Borse sono chiuse ma l'andamento del mercato dei cambi, che non dorme mai, fa capire con il calo dell'euro sulla moneta americana che domani si avrà una ripetizione della giornata di martedì. Ecco il perchè delle consultazioni del Colle di oggi, una sorta di prova generale di quanto andrà in onda venerdì perchè a seguito della batosta finanziaria di domani soltanto i menefreghisti alla Scilipoti potranno ancora sostenere il governo. Spero proprio di sbagliarmi.



Un caro saluto



                              Gianfranco


Herzlich wilkommen, Herr Draghi


Cari Amici,



domani Mario Draghi, appena insediato ai vertici della Bce, dovrebbe decidere una riduzione del costo del denaro per aiutare i paesi indebitati a superare il momento difficile. Ma, con ogni probabilità, non lo farà. Per arrivare al grande incarico lui, ex banchiere d'affari, ha dovuto giurare che mai e poi mai si sarebbe allontanato dalla linea dell'ortodossia monetaria. L'inflazio0ne alza la testa, come accade oggi in Europa? E noi Bce alziamo i tassi, al massimo non li tocchiamo. E' un peccato, Draghi perde un'ottima occasione per dostinguersi da chi lo ha preceduto.

Se l'euro si sfascia lui passerà alla storia come il terzo e ultimo presidente della Bce. Forse si capisce perchè gli hanno dato via libera. Il cordiale benvenuto di Francoforte in realtà è l'addio all'Europa delle monete, non certo l'Europa delle culture e delle civiltà.



Un caro saluto



                                     Gianfranco                                          


martedì 1 novembre 2011

Lo sgambetto greco


ari Amici,



Grecia come Islanda: la crisi europea si avvia verso la soluzione più logica. Con un referendum, che vedrà prevalere il rifiuto per le condizioni degli aiuti offerti dall'Europa e dal Fondo Monetario, Atene si avvia verso il default. Ecco gli effetti dello sgambetto greco: Atene non onorerà il debito di 350 miliardi se non per una modesta quota da rinegoziare tra qualche anno a condizioni capestro (come l'Argentina) e uscirà dall'euro (come l'Argentina che ha abbandonato la parità peso/dollaro). E nel resto d'Europa? Le banche europee con titoli greci in portafoglio dovranno essere ricapitalizzate probabilmente dagli Stati, perchè i privati se ne asteranno o lo faranno soltanto se spinti dalle baionette. Gli Stati coinvolti perderanno la tripla A, i Pigs seguiranno l'esempio di Atene e tutta la costruzione dell'euro franerà, come previsto, perchè prevarranno gli egoismi nazionali. E si capisce dunque perchè Francia e Germania si stanno preparando al ritorno delle monete nazionali. Sarà un processo non troppo procrastinato nel tempo, ma doloroso per le classi medie e basse, e alla fine si uscirà dal sarcofago euro e i paesi indebitati potranno tornare a respirare.

E l'Italia? per un pò starà a guardare, poi  si allineerà all'ondata greca. Non siamo forse noi il Paese del 'Chi ha avuto ha avuto.....



Un caro saluto



                                       Gianfranco


lunedì 31 ottobre 2011

The big Pig and the cold fusion


Cari Amici,



scusate il post precedente sulla fusione fredda, ma la notizia mi ha veramente colpito perchè l'idea di energia non inquinante a basso costo e in quantità illimitata risolverebbe gran parte dei problemi del mondo.

Oggi però ci si attendeva la reazione dei mercati ai progetti annunciati dal Cavaliere per salvare l'Italia. Ebbene, una frana. E peggio sarà nei prossimi giorni. Perchè, e lo dico da sempre, siamo noi il Big Pig, in grande Porco, siamo noi quelli inquadrati dalla speculazione mondiale per far saltare l'euro. Ora si dice che se Berlusconi se ne andasse l'Italia si salvarebbe. Non ci credo, non perchè sia berlusconiano ma perchè ritengo che ormai i giochi siano fatti. Lo scenario è chiaro: dopo gravi tensioni arrivano gli esperti del Fondo Monetario che impongono all'Italia le stesse misure che hanno portato al disastro l'Argentina, la Grecia e in genere tutti i paesi che a loro si sono affidati. Sempre che la fusione fredda, ideata in Italia, non ci salvi dal baratro



Un caro saluto

                               Gianfranco


Fredda

Cari Amici,



oggi parliamo di qualkosa che esula da politica, economia e finanza, anche se poi in effetti le racchiude tutti e tre.



Leggo da alcuni siti specializzati: Il test del prototipo di E-Cat da 1 MW inventato da Andrea Rossi è andato a buon fine. Leggendo il lungo report di Daniele Passerini, unico blogger ad essere accettato come spettatore del test, ma soprattutto i resoconti fatti su NyTekniK e PESN, si capisce come l’E-Cat sia riuscito a produrre 2,635 kWh durante le 5 ore di funzionamento auto sufficiente, generando dunque una potenza media di circa 470 kW.



Insomma, stando all'esperimento di ieri, cui nessuno ha dato rilievo, la fusione fredda funziona e può generare energiia all'infinito a costi accessib ili. Di fatto, questo significa la fine dalla schiavitù del petroli, del carbone dell'atomo inquinante,

Sarà un sogno, ma io ci credo anche se una novità del genere compromette equilibri geopolitici che funzionano da decenni basati all'alleanza tra petrolieri, militari e componenti politiche non  certo democratiche.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                             Gianfranco



p.s.per sapwerne di più cliccate su Google : fusione fredda bologna rossi



domenica 30 ottobre 2011

Mussolini


Cari Amici,



è partita la campagna contro l'euro da parte dei media vicini al Cavaliere: oggi il Giornale riporta in un  lungo servizio tutti i guai che l'introduzione dell'euro ha arrecato alle famiglie italiane, guai traducibili in sostanziale impoverimento e perdita del lavoro. Tutto giusto, tutto vero, nel 2000 con due milioni di lire si viveva, oggi con 1.000 euro si stenta a sopravvivere.

Ma ci si chiede: chi ha tratto vantaggio da questo salasso? La risposta è semplice: l'industria, la distribuzione, i servizi e i professionisti, che hanno aumentato i prezzi e le tariffe senza trovare alcuna resistenza da parte del governo. Guarda caso, si tratta proprio delle categorie economiche, i furbetti del quarftierino, che costituiscono il bacino elettorale del Cavaliere. E come hanno reagito i tartassati? Dando fondo ai risparmi e riducendo i consumi. Ora che il guaio è fatto viene data la colpa allo strumento, l'euro, mentre restano nell'ombra le mani che lo hanno gestito a loro esclusivo vantaggio.

Questa tardiva reazione mi ricorda gli ultimi mesi del regime di Mussolini, che con la Repubblica di Salò volle ritornare al socialismo corporativo che aveva nutrito le sue prime convinzioni politiche. Accadde troppo tardi nel 1944-1945, accade troppo tardi anche oggi.



Un caro saluto



                             Gianfranco


sabato 29 ottobre 2011

messaggio subliminare


Cari Amici,





ora al Cavaliere l'euro non piace. Forse non gli è  mai piaciuto, ma si è sempre trattenuto dal dirlo. Oggi ha perso ogni pudore e lo rivela. E' una gaffe quella delo Cavaliere, come sottolinea Repubblica, oppure è una manifestazione di tedio per i guai che deve affrontare il governo a causa degli attacchi all'euro?



Come voi forse sapete, sono sempre stato contrario all'euro e in questo caso mi trovo sullo stesso fronte del Cavaliere. Ma il messaggio che questo signore manda all'opinione pubblica è diverso rispetto a quelle manifestate dagli oppositori tradizionali dell'euro. 'La moneta europea, dice il Cavaliere, è un errore storico, quindi preparatevi ad assistere alla sua scomparsa. Io vi ho avvisati, e tengo a precisare che non ho nessuna responsabilità di questo errore, chiedetelo a Prodi'. Quale il messaggio susliminate sottostante? Forse che il Cavaliere ha saputo (come me e altri, del resto) che Germania e Francia si stanno preparando in gran segreto al ritorno alle monete tradizionali e prevede che anche l'Italia si adeguerà. Occhio dunque alle esternazioni del Cavaliere, potrebbero essere fondate.



Un  caro saluto eun buon fine settiman



                              Gianfranco


venerdì 28 ottobre 2011

Quiete...


Cari Amici,



'passata è la tempesta, odo augelli far festa..' Così Leopardi ne La quiete dopo la tempesta. Purtroppo la bufera non è passata, è ancora lì a sovrastarci dopo che al Bundestag  si sono levate le grida 'vergognati' contro la Cancelliera Merkel rea di aver preso a Bruxelles decisioni di finanza europea senza aver prima consultato il Parlamento. Così tutto torna in discussione, lo spread torna a 400 e si inizia a vedere (ma non ci credo molto) qualche crepa nelle fila del Pdl. Siamo alla vigilia di una notte dei lunghi coltelli? Speriamo, purchè la farsa sia breve.



Un caro saluto e un buon ponte autunnale



                                             Gianfranco


giovedì 27 ottobre 2011

Caproni


Cari Amici



ora tocca agli statali e anche gli angeli si muovono. Dopo aver per anni snobbato la Cgil per gli scioperi, allinenandosi di fatto alle posizioni del governo, ora il segretario della Uil Luigi Angeletti proclama lo sciopero di categoria dei dipendenti pubblici per il 28 ottobre dopo le disposizioni della Lettera che prevedono tagli del personale anche nel settore pubblico.  Che credeva Angeletti, di sfuggire lui e la sua Uil al ridimensionamento dei lavoratori dipendenti? Non ha visto quel che succede agli statali greci? Mi ricordo di quella vecchia favola di Esopo dei caproni rinchiusi in un recinto. Il lupo arriva e tutti fanno finta di non vederlo: 'Me non mi tocca, te non ti tocca, stiamo tutti calmi'. Alla fine il lupo uno alla volta se li mangia tutti.



Un caro saluto



                                              Gianfranco

 


Fondo


Cari Amici,



leggo dalle agenzie che a Bruxelles si sarebbe deciso di aumentare il Fondo salvastati da 250 miliardi disponibili (erano 450, ma 200 se ne sono andati per la Grecia e per altri aiuti) a circa 1.000 grazie all'effetto 'leva' di cui vi avevo parlato in precedenza. In Pratica, il Fondo funzionerà cone una finanziaria, emetterà nuovi titoli in cambio della disponibilità in portafoglio (250 miliardi) fino a tre volte il loro valore. Con questi soldi, in pratica debiri, si pagherebbero i debiti dei Piigs. Questa è la strada dell'inflazione, che piace ai francesi perchè si fanno salvare le loro banche, ma troverà forti resistenze pressi i tedeschi cui non piace sentir parlare di inflazione.

Quanto all'Italia, i commenti degli analisti internazionali sono molto dubbiosi sulla capacità del nostro paese di far fronte agli impegni nei tempi prestabiliti. In ogni caso, saranno i ceti più deboli pagare le conseguenze di una crisi non voluta da loro. I lavoratori della Fincantieri sono avvisati, i licenziamenti fioccheranno e non li fermerà nessuno



Un caro saluto



                                     Gianfranco


mercoledì 26 ottobre 2011

Cicisbeo


Cari Amici,



non capisco la reazione dei leghisti di fronte al fatto che il presidente della Camera Gianfranco Fini abbia denunciato a Ballarò quanto indigna molti italiani, e cioè che in Italia, grazie a leggi folli degli anni '70, vi siano circa 500.000 baby pensionati, andati in pensione al di sotto dei 40 anni con 10 anni sei mesi e un giorno di contributi (soprattutto donne con prole). Tra questi vi è anche la moglie di Bossi. Di qui la reazione di Reguzzoni, il bel cicisbeo di casa Bossi. Va detto che questi privilegiati costano 7 miliardi di euro all'anno, sono per lo più di ceto medio, ne conosco personalmente alcune che con la pensione si pagano il personale di servizio oppure i viaggi. Non è ingiusto parlare di questo argomento, è ingiusto che a questo scandalo non si ponga rimedio.



Un caro saluto



                                   Gianfranco


martedì 25 ottobre 2011

Incartati


Cari Amici,



il governo, meglio ancora il Paese, si è incartato, non ce fa ad uscire dall'angolo nel quale lo sta mettendo la Lega sul problema delle pensioni. Ma il Cavaliere non pensa ad altro, non pensa a patrimoniali, a tagli alle strutture della spesa pubblica e nemmeno a provvedimenti antievasione. Nella visione del Cavaliere il futuro del Paese, sembra di capire, dipende soltanto dalle restrizioni pensionistiche e dai  condoni all'evasione del canone Rai. Come si presenterà domani Berlusconi a Bruxelles, solleverà ancora i risolini sarcastici di Sarkozy e della Merkel, questa volta più che giustificati da quanto l'Italia metterà sul piatto?

Nave senza nocchiero in gran tempesta, diceva Dante riferendosi all'Italia dei suoi tempi, quanto mai attuali. Salvi miracoli dell'ultimo momento da domani pomeriggio dovremo veramente allacciarsi le cinture.



Un caro saluto



                            Gianfranco


lunedì 24 ottobre 2011

La Frana


Cari Amici,



La Lega non ci sta, non vuole la riforma delle pensioni. Il Consiglio dei ministri si è concluso con un nulla di fatto. Che succederà dopo che Berlusconi si presenterà a mani vuote a Bruxelles dopo domani? Una crisi di governo e un ministerio tecnico guidato da Mario Monti sarebbe la scelta ottimale. Una chiusura a testuggine del PDL e della Lega arroccati sulle loro posizioni di maggioranza parlamentare sarebbe la scelta peggiore. Una frana.

Tra le due soluzioni poche sono le variamti le varianti, mentre sullo sfondo si assisterà  al crollo dell'euro e della finanza europea in genere. Ci va bene? Vi sta bene?



Un caro saluto

                            Gianfranco