giovedì 30 giugno 2011

Il trilemma


Cari Amici,



piccola provocazione estiva.



Recentemente in Inghilterra un gruppo di militanti atei ha diffuso con manifesti il seguente messaggio: 'Dio non esiste, quindi non preoccupatevi e godetevi la vita'.

Qualche giorno dopo la risposta, sempre con manifesti, di sostenitori della locale chiesa anglicana: 'Dio esiste, quindi non preoccupatevi e godetevi la vita'.



Entrambe le proposizioni sembrano vere. Se Dio non esiste siete liberi di fare quello che volete e di godervi la vita. Se Dio esiste, penserà lui a tutto e voi godetevi la vita. Ma ecco la terza proposizione, alternativa: che Dio esista o no, la vita è un dramma e quindi non possiamo godercela.



Domanda: da che parte state, come la pensate?



Un caro saluto e un buon fine settimana



                           Gianfranco


mercoledì 29 giugno 2011

a babbo morto


Cari Amici,



la Grecia brucia, ma il Parlamento approva la manovra finanziaria imposta da UE e FMI. In Italia non siamo ancora a quei livelli, in Grecia non hanno i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici, ma la nostra manovra da 47 miliardi viene approvata con l'elastico, è una cambiale a babbo morto, cioè scadrà quando il Berlusca e la sua banda di nani, ballerine a saltinbanchi avranno abbandonato l'arena politica. E poi saranno dolori...



Un caro saluto



            Gianfranco


martedì 28 giugno 2011

SHALOM


Cari Amici,



una seconda flotilla viaggia alla volta di Gaza, e credo verrà respinta anche se non con i cruenti metodi della volta scorsa. Ancora una volta l'Occidente solleva il problema palestinese con la speranza di ottenere risultati concreti per Gaza. Credo si tratti di una pia illusione, i tempi non sono maturi, come non lo sono mai stati in passato.

Vorrei citare a questo proposito un episodio del lontano 1956: il 29 aprile di quell'anno Roi, un kibbutzin, venne sequestrato da un gruppo di palestinesi provenienti da Gaza.  Quando le Nazioni Unitre restituirono il suo corpo agli israeliani, si scoprì che gli erano stati cavati gli occhi. Ecco l'orazione funebre tenuta in sua memoria da Moshe Dayan, all'epoca capo di stato maggiore:



'Non diamo oggi la colpa agli assassini. QUale rivendicazione possiamo opporre al loro odio mortale contro di noi? Hanno vissuto nei campi profughi di Gaza negli ultimi otto anni mentre proprio davanti ai loro occhi noi abbiamo trasformato nel nostro retaggio la terra e i villaggi dove un tempo loro e i loro antenati avevano vissuto. Non è tra gli arabi di Gaza ma proprio in mezzo a noi che dobbiamo cercare il sangue di Roi, Come abbiamo potuto chiudere gli occhi e rifiutare di guardare in faccia il nostro fato e di vedere il destino della nostra generazione in tutta questa brutalità?'



Dunque, nella prima parte della sua orazione Dayan ammette apertamente che i palestinesi hanno tutto il diritto di odiare gli ebrei israeliani perchè si sono impadroniti della loro terra. Nella seconda però non ammette la colpa dell'occupazione violenta delle terre palestinesi, ma rileva la necessità del destino della sua generazione con tutta la sua brutalità, di portare il fardello non della colpa ma della guerra in cui la ragione è del più forte.

Sono passati 55 anni da allora, uomini di ampie vedute come Dayan sono stati sostituiti, di qua e di la del Giordano, da altri uomini meno idealisti e più terra terra. Pensate che questi abbiano la visione, il colpo d'ala in grado di risolvere la questione palestinese con mezzi diversi rispetto alla violenza?



Un caro saluto, Shalom



                    Gianfranco


No Tav..


Cari Amici,



vi ho già espresso in passato la mia opinione sulla Tav della Val di Susa: si tratta di un'opera inutile, costosa (previsti 4 miliardi di euro, tre volte tanto a lavori finiti), della quale ci pentiremmo amaramente qualora venisse realizzata.

Oggi si dice che dobbiamo aprire i cantieri se non vogliamo perdere i 671 milioni di euro da Bruxelles. Mi consola però il fatto che per le ristrettezze del nostro bilancio pubblico tra poco mancheranno i fondi per far avanzare i lavori. AVremo l'ennesima incompiuta, ma la Val di Susa verrà risparmiata.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                             Gianfranco





 


lunedì 27 giugno 2011

Poola


Cari Amici,



settimana importante per l'Europa monetaria. Se il Parlamento greco bocciasse il pacchetto di riforme economiche varato dal premier Giorgio Papandreou, ad essere a rischio sarebbe l'intero sistema finanziario dell'Eurozona. Lo afferma in un intervista al domenicale 'Bild am Sonntag' il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble (Cdu). Una bocciatura del parlamento di Atene "metterebbe a rischio la stabilita' di tutta l'Eurozona", spiega Schaeuble, poiche' a quel punto bisognerebbe "intervenire rapidamente per evitare che il pericolo di contagio si estenda al sistema finanziario ed agli altri Stati con la moneta unica".

      Sin qui le note di agenzia. Nella realtà, mi racconta un amico che vive in Grecia, ben pochi nel paese sono pronto ad affrontare i problemi del momento. Non lo fanno i ceti più colpiti, che cercano con gli scioperi generali di condizionare le scelte del governo, non lo fanno i ceti abbienti che pure con la massiccia evasione fiscale hanno un ruolo di rilievo nella crisi. Mi racconta l'amico che il governo socialista ha fatto ricorso a Google Maps per fare una mappa delle piscine esistento e vedere se i proprietari dichiaravno redditi adeguati. E' nato un mercato di superfici erbose fasulle, masse scorrevoli, asfalti mobili e quant'altro per nascondere i frutti dell'evasione di massa. Intanto i greci che possono ritirano i depositi dalle banche e li nascondono sotto il materasso.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                  Gianfranco


venerdì 24 giugno 2011

Mezzogiorno di fuoco


Cari Amici,



oggi a mezzogiorno abbiamo avuto una dimostrazione di come la speculazione può colpire l'Italia come e quando vuole. Di colpo i titoli delle maggiori banche italiane hanno perso di colpo quasi il 10 per cento per effetto di vendite massicce.  Causa ufficiale: voci secondo le quali nel fine settimana arriverà l'ennesimo downgrading da parte di qualche agenzia di rating sul nostro paese. A mio giudizio si è trattato invece di un assaggio della speculazione sul sistema finanziario italiano. Nello stesso tempo, infatti, lo spread di rendimento tra bund e Btp è salito a 214 punti, mai registrato in dieci anni di vita dell'euro. Uno spread alto significa che dovremo pagare più interessi per le prossime emissioni (9 miliardi di euro a fine giugno), più interessi significa aumentare il deficit e la fine di ogni programma di rientro dal debito pubblico.

Proprio quello che temo da tempo. La speculazione non fa sconti. E a Roma si baloccano sulle telefonate di Bisignani, sulle intemperanze di Di Pietro e sui sogni senili di Berlusconi e Bossi.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                            Gianfranco


Realpolitik


Cari Amici,



leggo dai giornali a proposito della crisi politica e del perchè pochi vogliono andare alle urne:



'350 parlamentari non hanno maturato il diritto al vitalizio e non si possono permettere che le Camere si sciolgano.

Nel dettaglio si tratta di 84 deputati del Pdl, 36 leghisti, 83 Democratici, 6 dell’Udc, 5 del Gruppo Misto, 12 dell’Idv, 13 Responsabili (quasi il 46% del totale, visto che sono 28) e 7 futuristi.

A Palazzo Madama, troviamo in questa situazione 38 senatori del Pdl, 34 Democratici, 11 leghisti, 7 dell’Idv, 6 del Gruppo Misto, 5 dell’Udc, Svp e Autonomie, 2 di Coesione nazionale e uno non specificato'.



Allora, il Paese chiede un immediato ricambio ai vertici per impedire una progressiva paralisi politico-finanziaria i cui esiti sono imprevedibili. Ma lo stesso Paese è soggetto ai voleri di una classe politica irresponsabile che punta unicamente a sopravvivere fino al 2013. Il destino di 60 milioni di italiani dipende dalle bizze di 390 persone cui preme soltanto galleggiare altri due anni.

E poi ci si meraviglia se Di Pietro si propone in alternativa al PD e tratta sottobanco con Berlusconi (mi dicono) per prenderne il posto.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                      Gianfranco


Capitalismo Kaputt?


Cari Amici,



se avete letto  Repubblica di ieri, avrete notato il servizio di Rampini sul capitalismo sotto accusa negli States e sulle idee per riformarlo.

Proprio in questi giorni sto leggendo un libro sullo stesso argomento dal titolo 'Vivere alla fine dei tempi, il capitalismo sta per finire e adesso?' di Slavoj Zizek. Cause di questa fine sono i quattro cavalieri dell'Apocalisse identificati da Zizek in:



- crisi economica globale

- gravi squilibri del sistema economico-finanziario

- rivoluzione biogenetica

- esplosive fratture sociali.



Al di là dell'individuazione delle cause, sorprende la spiegazione che Zizek offre su come la società occidentale, quindi noi, sta vivendo la fine del tempo: esattamente nello stesso modo in cui si vive un lutto oppure la notizia che abbiamo pochi mesi di vita, cioè il classico metodo psicoanalitico con le sue cinque fasi:



- negazione

- rabbia

- contrattazione

- depressione

- accettazione.



E' un metodo strano e del tutto nuovo, ma leggendo il libro si scopre che questa visione non sia poi del tutto sballata. Consiglio il bro a chi non lo ha ancora letto e ha un pò di tempo da perdere per comprendere i tempi che stiamo vivendo.



Un caro saluto e un buon fine di settimana



                     Gianfranco



nb: da Bisignani aspettati quello che avete letto e altro.





 


giovedì 23 giugno 2011

Parkinson


Cari Amici,



non so se avete visto l'intervento di Berlusconi alla Camera. Il presidente parlava ed al suo fianco Bossi annuiva meccanicamente, talmente meccanicamente che sembrava in preda al morbo di Parkinson. Insomma, uno parla a vanvera, l'altro annuisce perchè a causa della sua malattia non può fare diversamente. Siamo in buone mani, il paese è in mano a un mitomane e un fuori di zucca.

Un caro saluto

                               Gianfranco





 


martedì 21 giugno 2011

p2 al cubo = p4


Cari Amici,



leggo gli sviluppi dell'inchiesta p4 su Bisignani e gratta gratta  vedo riapparire, ma sotto una luce diversa, i personaggi che conoscevo per la mia attività professionale. A partire da Bisignani, di cui ho già parlato, e poi i politici (rispunta 'o ministro', al secolo Paolo Cirino Pomicino) che secondo Bisignani sarebbe il capo occulto dell'UDC: di facciata il bel Casini, nell'ombra il ben navigato ex neurochirurgo del Cardarelli. E poi Masi, e la maserati, Cordero, Scarobni, Guarguaglini, Letta, Prestigiacomo, Santanchè, Dagospia, persino Monica Setta, che io ricordo praticante giornalista al Giorno. Hanno fatto tutti carriera grazie ai metodi di Bisignani e di qualche altro marpione della stessa scuola, della quale il lelemorismo con è altro che una variazione su tema. Non c'è che dire, questa è la P2, al cubo, un'organizzazione  che non trama colpi di Stato ma vuole soltanto promuovere i suoi adepti al successo: per cui diventa imperativo concedere favori agli amici e agli amici degli amici, fare soldi, acquisire prestigio e 'visibility' sociale ricorrendo ad ogni strumento, persino al ricatto. Al loro confronto Mino Pecorelli, l'editore della pubblicazione OP assassinato negli anni '80, era un dilettante. Non mi meravoglio del loro successo se considero che ai vertici del governo c'è un piduista e che lo era anche Cicchitto.



Un caro saluto

                         Gianfranco

 


lunedì 20 giugno 2011

Attenti a quei due


Cari Amici,



tanto tuonò che piovve. Come previsto, più Bossi fa la voce grossa più dimostra la sua debolezza. Il Senatur è cotto, come lo è il sodale Berlusca: i due farebbero bene a uscire di scena con dignità, ma questo non rientra nel loro stile. C'è anche un altro motivo per cui i due dovrebbero lasciare, i problemi del momento richiedono menti fresche e innovative, all'Obama quarantenne per intenderci, e non cariatidi che ragionano con i criteri del dopoguerra.

Il fatto che ieri al Lussemburgo gli europei non abbiano aperto i cordoni della borsa alla Grecia dimostra un'altra, e questa sì seria, debolezza del nostro sistema. Il nord Europa non vuol pagare per il sud, per gli Stati cicala che hanno scialato. Prima di scucire altri soldi vogliono svuotare la Grecia dei suoi beni, e poi lasciarla fallire. Lo avessero consentito un anno fa, ora la situazione si sarebbe già normalizzata, con il ritorno alle valute nazionali e la fine di un'utopia bancaria.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana.



               Gianfranco





 


domenica 19 giugno 2011

Anita


Cari Amici,



leggo dalle agenzie a proposito dell'ultima manifestazione degli indignados di Madrid:



'Su cartelli e striscioni a Madrid tanti i messaggi di ribellione a una crisi provocata da banchieri e governi 'a loro sottomessi', e gli appelli a una 'rivoluzione all'islandese: "Questa crisi non è la nostra, non la paghiamo", "Non siamo merci nelle mani di politici e banchieri", "Dormivamo e ci siamo svegliati!", "Non resteremo muti anche se fate i sordi!".  "Le banche e i governi che hanno favorito questa situazione devono sapere che non siamo d'accordo con le misure e i giri di vite che sono stati decisi, e che siamo determinati a manifestarci" ha chiarito la piattaforma 'Spanishrevolution' indicando l'Islanda dei cittadini che per referendum si sono opposti ai 'diktat delle banche' come l'esempio da seguire.



Mia nipotina Anita nasce tra due mesi, si trova  con un debito di 31.000 euro sulle spalle e dovrà portarlo addosso per sempre. E' colpa sua, si è indebitata lei, oppure i suoi genitori? Non credo, il debito lo hanno fatto i nonni, la mia generazione (nel mio caso specifico posso citare i finanziameenti pubblici alla stampa che vanno avanti da decenni e che hanno consentito agli editori di pagare lauti stipendi). Noi abbiamo  spolpato il paese e ora vorremmo uscire di scena (per cause anagrafiche) senza pagare il conto. Vi sembra giusto?



Un caro saluto e un buon avvio di settimaana





                                                                                                           Gianfranco


killing field


Cari Amici,





prima il giudizio poco lusinghiero di Moody's sui conti italiani, con le sue implicazioni finanziarie, poi la percezione che Bossi non sia più tanto affidabile e che il governo Beròusconi abbia le ore contate. Se foste un trader o uno speculatore incallito che affila i canini da mesi, cosa fareste domani mattina alla riapertura dei mercati? Un crollo dell'euro e del valore dei Btp potrebbe essere la risposta alla domanda. Penso invece che poco si muoverà, nonostante la consistenza delle motivazioni ribassiste. Quindi attendiamo ancora, per lo meno il voto di fiducia e la manovra di luglio; poi il nostri titoli saranno un killing field per i manovratori dei listini



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                          Gianfranco


sabato 18 giugno 2011

Redde rationem..


Cari Amici,



forse siamo arrivati al 'redde rationem', la resa dei conti. Sotto la duplice pressione, quella politica dal basso e quella finanziaria dei mercati (vedi Moody's), la coalizione che guida l'italia da anni potrebbe scigliersi entro breve tempo come neve al sole. Cosa troveranno i successori? Un mare di debiti e di scandali, un paese prostrato e insicuro, un'economia languente e una disoccupazione rampante. Penso che si ricorrerà ad un governo di salute pubblica, o di larghe convergenze, per far fronte ai provvedimenti drastici che verranno presi: tagli alla spesa pubblica (sanità, pensioni, welfare in genere), inasprimenti fiscali, e tutto quanto Grecia e Spagna insegnano.

 Come al solito, sarà la sinistra a dover rappezzare i guasti che la destra si lascia alle spalle. Non penso ci si debba disperare, siamo pur sempre un grande paese con energie e talenti, ma non ci attendono tempi lieti, di questo sono certo.



Un caro saluto e un buon fine settimana, in attesa di Pontida



                   Gianfranco



 


venerdì 17 giugno 2011

Letta


Cari Amici,



tutti difendono Gianni letta, al punto che nonostante sia sospettato di colpe gravissime, alcuni lo vedono persino al Quirinale. Di lui ho parecchi ricordi, ma uno solo mi turba ancor oggi. Si tratta del caso fondi neri dell'Iri, una vicenda degli anni '80 che riguarda alcune centinaia di miliardi di fondi occulti dell'Iri gestiti da Mediobanca. Con questi soldi l'Iri retribuiva in nero i suoi dirigenti, corrompeva politici in Italia e all'estero per vincere appalti, pagava giornalisti.

Ebbene, uno dei giornalisti nel libro paga dall'Iri era proprio Gianni Letta, all'epoca direttore del Tempo. Per tenerselo buono l'Iri gli aveva versato 1,6 miliardi, che come lui raccontò ai giudici milanesi distribuì a se stesso e ai suoi collaboratori. Fondi pubblici, dunque, a vantaggio dei privati. E questo sarebbe un galantuomo, scevro di colpe e di intrallazzi, come lo dipingono a destra e a sinistra?

Mi vien da ridere.

Un caro saluto e un buon fine settimana



                            Gianfranco


Giggetto


Cari Amici,



35 anni fa lavoravo per l'Espresso nella redazione di Milano, ma un paio di volte al mese andavo a Roma per collaborare con i colleghi della redazione centrale. Ogni tanto negli uffici risuonava il grido di allarme: arriva Giggetto. Giggetto era Luigi Bisignani, all'epoca praticante giornalista, credo all'Ansa: corporatura minuta, sguardo dimesso, molto gentile e premuroso. Stai attento, mi diceva il collega Alberto Statera, non dargli confidenza perchè dicono che lavori per alcuni politici di rilievo e per i servizi. Soprattutto, non dirgli nulla del tuo lavoro, nascondi carte e agende. . Lui frequentava le redazioni di tutti i giornali per crearsi contatti, portare le veline dei suoi protettori, magari carpire qualche confidenza.

Lo ritrovai anni dopo, nel 1982, quando emerse la lista della p2 di Licio Gelli. Manco a dirlo lui era un fratello di loggia. Poi riapparì in occasione della maxi tangente di Enimont insieme a Sergio Cusani, che avevo conosciuto in Statale nel '68. Lo stesso sguardo dimesso, lo stesso aspetto insignificante. Ma era diventato uomo di potere, e lo si capiva dal comportamento.

Adesso ce lo ritroviamo nella P4, in sintonia con Gianni Letta e altri potentati. Non mi meraviglio, è sempre stato al centro di intrallazzi poco chiari di natura politico-economica.  Forse è arrivato al capolinea.



Un caro saluto

                               Gianfranco

 


giovedì 16 giugno 2011

Sua Altezza


Cari Amici,



la battuta meno acida che gira sulla Rete nei confronti del ministro Brunetta dopo la polemica con i precari è la seguente: non è all'altezza. Conosco Brunetta da tanti anni: socialista convinto, emigrò a Roma dalla natia Venezia e si salvò da un misero rientro grazie all'interesse di un mio caro amico, che lo fece entrare nell'ambito della Fondazione Brodolini (presso la cui sede trovò anche domicilio gratuito). La sua supponenza è inversamente proporzionale alla statura. Basti considerare che di Tremonti (altro socialista) dice: quello è un fiscalista, al massimo sa leggere i bilanci, di economia capisce poco o niente. Questa volta però ha decisamente toppato, e qualcuno dovrebbe presentergli il conto.



un caro saluto



                           Gianfranco


la bicicletta...


Cari Amici,



l'euro attraversa la crisi più grave della sua storia decennale, e chi troviamo ai vertici della Banca Centrale Europea, l'organismo che stampa e mette in circolazione le banconote (le monete da 1 cent a 2 euro sono di competenza e proprietà dei governi) e gestisce la politica monetaria dell'Unione? Un italiano, Mario Draghi, originario di uno dei grandi paesi più indebitati al mondo. Mi sembra di sentire i commenti sarcastici dei suoi colleghi banchieri: volevi la bicicletta, ora pedala. Forse l'avvicinarsi del fallimento per debiti di uno Stato (le mie fonti me lo danno per certo da almeno 15 mesi) ha condizionato l'elezione di Draghi, nel senso che i concorrenti possono aver ridimensionato le proprie ambizioni in previsione di un compito al cui confronto la quadratura del cerchio è roba da bambini.

  Ormai la crisi della Grecia si sta avvitando su se stessa, con risvolti politici imprevisti: ad esempio la destra greca, responsabile del crack (ha coperto i buchi del bilancio con artifizi che solo l'arrivo di Papandreu ha rivelato) ora si rifiuta di formare un governo di solidarietà nazionale per prendere misure dolorose. Insomma, siamo arrivati allo scarico delle responsabilità, il prossimo passo in Grecia sarà il si salvi chi può. Chi ha avuto ha avuto..



Un caro saluto



                               Gianfranco



 


mercoledì 15 giugno 2011

Titanic...


Cari Amici,



chiacchere, null'altro che chiacchere. Questi i commenti che giungono da più parti sull'ambizioso progetto di riforma fiscale di Tremonti. Non c he sia disdicevole, tutt'altro. Il fatto è che non ci sono i soldi per vararla poichè la riforma ha un suo costo iniziale che il nostro bilancio non consente. E poi, non vedo cosa potrebbe spingere chi sino ad oggi ha evaso impunemente a cambiare registro. In proposito è significativo l'arresto del presidente della Confcommercio del Lazio per frode fiscale.

Sogna quindi Tremonti, avanza progetti di difficile realizzazione. Ma tutto questo rientra nelle manovre di corridoio che precedono il discorso di Bossi a Pontida e i suoi aut aut nonchè la verifica parlamentare di martedì prossimo.

Bagatelle, verrebbe da dire, se rapportiamo le nostre beghe al contesto europeo.  La Grecia è ormai fallita, il paese è travolto da un malessere diffuso, il contagio finanziario rischia di estendersi alle banche europee che hanno in portafoglio titoli greci. La Gran Bretagna dice che la guerra in Libia le sta dissanguando le finanze, la disoccupazione e l'inflazione continuano a salire ovunque  e noi stiamo qui a baloccarci con i Reponsabili alla Scilipoti che si defilano in previsione del voto della prossima settimana, oppure con Montezemolo e Tremonti che si preparano a raccogliere l'eredità politica del Berlusca, o peggio ancora con i maldipancia all'interno del PD. Ogni paragone con l'orchestrina che suona sul ponte del Titanic in procinto di affondare non è puramente casuale.



Un caro saluto

                                Gianfranc o



 



 



 



 


martedì 14 giugno 2011

Pontida..


Cari Amici,



ormai il centro destra è in fibrillazione per quello che verrà anunciato domenica prossima a Pontida dai vertici della Lega. Assisteremo a richieste insolite ed esasperate, ad esempio come trasferire subito 4-5 ministeri al Nord e uno a Napoli, oppure concedere aumenti di stipendio soltanto ai dipendenti statali residenti al Nord, e altre amenità. Più Bossi alzerà il tiro con richieste esagerate, più manifesterà la propria debolezza e incapacità di governare un partito ormai preso nel vortice delle correnti e dei colpi di mano.

Che accadrà dopo Pontida? Dopo le solite querelle Roma ladrona-Milano belinona si andrà probabilmente ad un armistizio estivo cui seguirà un autunno ricco di colpi di scena. Alcune mie fonti mi dicono che i colonnelli della Lega ostili a Bossi stanno trattando con l'opposizione per un colpo di mano che esautori non solo Berlusconi con una crisi pilotata di governo ma faccia uscire di scena anche Bossi, ormai privato del fiuto politico che lo ha caratterizzato in passato.

Tutto questo mentre il debito pubblico si avvicina ai 1.900 miliardi di euro e l'economia langue. Consoliamoci, la situazione è tragica ma non seria.



Un caro saluto

                                    Gianfranco





 


lunedì 13 giugno 2011

Quorum


Cari Amici,



la vittoria ha molti padri, mentre per la sconfitta esiste il capro espiatorio, quello che paga da solo per le colpe degli altri. Ora, a quorum acquisito, tutti menano vanto per il risultato. Esulta il PD, che proprio non credo abbia titolo in merito: è salito sul carro referendario soltanto dopo il voto di Milano e Napoli. Esulta Di Pietro, l'unico forse che con la sua beceraggine ha spinto veramente per i referendum (ma non aveva nulla da perdere). Esultano gli avversari di Berlusconi e Bossi, perchè i due politici hanno preso posizione contro il voto  chesuona pertanto come una sconfitta. Credo che il merito vada attribuito agli italiani, che sul nucleare (Fukushima docet) e sull'acqua vogliono tutelare i propri interessi.

 Ma chi sarà il capro espiatorio di questa debacle referendaria? Berlusconi si è già chiamato fuori: l'esito non avrà influssi sul govern, ha detto. Bossi è alla prese con le folle che non lo amano più e con le faide interne, si veda la diatriba su come allargare i cordoni della Borsa tra Maroni e Tremonti. Quest'ultimo sembra essere il cavallo vincente: sa benissimo che il giorno dopo le sue dimissioni si scatenerebbe la tempesta sul debito pubblico italiano e quindi verrebbe richiamato a furor di popolo. Ecco, il vero perdente, il capro espiatorio del momento è Bossi, che esita a sganciarsi dal Berlusca ma ha paura di farsi travolgere dall'onda antigovernativa. Ne vedremo delle belle.

Un caro saluto e un buon avvio di settimana.



                               Gianfranco


martedì 7 giugno 2011

Belgio in dubbio?


Cari Amici,



tra pochi giorni, per l'esattezza il 13 giugno prossimo, il Belgio farà segnare una crisi di governo della durata di un anno. Se ne preoccupano i belgi? Non mi pare. Quando li provoco su questa evidente anomalia politica mi rispondono: 'il governo in carica gestisce gli affari correnti, e non quelli stgraordinari. Non possiamo dichiarare guerra, è vero, ma a chi dovremmo far guerra? La macchina amministrativa funziona a dovere e noi ci prendiamo il nostro tempo in attesa di decidere se dividerci o restare uniti'. Il problema del Belgio infatti è tutto qui: se le due minorante , vallone e fiamminga, si divideranno come la Cecoslovacchia, senza cioè che venga sparato un solocolpo di fucile, oppure che si vada ad una guerra civile come accadde in Jugoslavia. Per questo i belgi prendono tempo, vogliono prima risolvere i loro dubbi.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana

                    Gianfranco



 


venerdì 3 giugno 2011

Alsazia..


Cari Amici,



oggi ho attraversato l'Alsazia meridionale, da Basilea a Strasburgo. Siamo in Francia, è vero, ma i nomi delle città e dei villaggi, dei vini e dei cibi, nonchè quelli degli abitanti sono indubbiamente tedeschi. E molti sono i turisti tedeschi che circolano per le strade, e mi ricordano i turisti italiani che girano per le strade di Pola e di altre città della Dalmazia. In 200 anni di storia questa bellissima regione è passata di mano 4 volte, sempre contesa tra tedeschi e francesi. Oggi il problema non si pone più, dopo i milioni di morti delle guerre mondiali nessun tedesco pensa di rivendicare Strasburgo e Colmar, mentre il revanchismo francese pare assopito. E questo è un bene.

Domani attraverserò i Vosgi e le Ardenne, anche questi luoghi di grandi battaglie. Ma lo farò a cuor leggero. Tanti anni fa, quando passai per quelle stesse regioni in moto per recarmi a Londra, non riuscii a trattenere le lacrime e lo sgomento di fronte alle file interminabili di croci bianche che coprivano intere colline. Nel frattempo non vi sono state guerre in Europa, se non nei Balcani. E anche questo è un segno di maturità dei nostri popoli.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                Gianfranco

 


giovedì 2 giugno 2011

Pausa


Cari Amici,



la settimana prossima non potr0 dedicarmi come faccio ogni giornio da tempo a questo blog. Parto infatti con amici per un breve tour in Alsazia, Lorena , Fiandre, Pas de Calais. Se troverè alberghi dotati di wi.fi vi darò qualche impressione sul viaggio .



un caro saluto e una buona settimana

                                                                Gianfranco



n,b,  occhio alla Grecia.

                  


Il PInguino


Cari Amici,



se avete visto le ultime comparsate in TV del premier, non vi sarà sfuggita la smorfia (non so bene se di dolore, di rabbia, di ira o di disperazione) che gli segna il volto. In certi momenti mi ricorda la maschera  di Danny De Vito, alias Il Pinguino, nel film Batman. La passione e la rabbia lo travolgono e credo che la tensione emotiva lo stia logorando dal di dentro. Forse farebbe meglio a ritirarsi, e lo dico per il suo bene (e anche per quello di milioni di italiani che trarrebbero vantaggi dalla sua uscita di scena e dal varo di nuove politiche economiche).



Un caro saluto

                                 Gianfranco


mercoledì 1 giugno 2011

Scenario/2


Cari Amici,



visti gli sviluppi post elettorali e i proclami del Berlusca, 'si va avanti come se nulla fosse successo'  ritenevo  che lo scenario indicatomi dalle mie fonti (crisi di governo in cinque mosse, di cui una già realizzata) fosse irrealizzabile. Ma gli eventi stanno prendendo una piega inaspettata: è scoppiato il dissidio Berlusconi-Tremonti, cui viene attribuita gran parte della sconfitta elettorale. Un contrasto che apppare insanabile, o io o lui, che si chiude con la fine di uno dei duellanti. Dopo aver perso Casini, poi Fini, ora il Cavaliere rischia di perdere anche il ministro dell'economia. . Ma silurare Tremonti e aprire i cordoni della borsa, come viene richiesto da più parti,  significare dare semaforo verde alla speculazione. Per cui, gira e rigira, si torna sempre allo scenario di cui sopra: alla fine prevale Tremonti.

Tutto questo mentre Bossi traccheggia.



Un caro saluto



                                            Gianfranco