mercoledì 30 novembre 2011

I due Mario


Cari Amici,



secondo voi sono i dipendenti che vanno in pensione con 40 anni di contributi alle spalle a mandare in rovina le finanze di questo paese? Non sono forse gli interessi mostruosi che paghiamo ogni anno sul debito pregresso a rovinarci? Eppure l'algido Monti inizia la sua opera di ristrutturazione economica dell'Italia proprio con loro. Non se la prende con l'evasione macroscopica, con le caste di ogni genere, con i privilegi, con lo strapotere delle banche (essendo lui uomo delle grandi banche una sua iniziatica contro il mondo del credito avrebbe sollevato meraviglia). Monti e l'altro superMario del credito, Mario Draghi, partono con drastiche misure tese a ridurre il welfare, tagli alle spese pubbliche, privatizzazioni, svilimento delle capacità autonome di gestione della liquidità, in nome di una superautorità, la Banca Centrale Europea.

In sostanza, si applica all'Europa la stessa ricetta che il Fondo Monetario ha applicato in passato ai paesi del Terzo Mondo. I risultati che si otterrano saranno i soliti, ben noti: miseria, crisi, recessione. Basterebbe che lo Stato prendesse a prestito i soldi dalla propria banca centrale a costo zero, come avveniva sino al 1970, e tutto sarebbe diverso.  Ma questi politici europei si rendono conto di quanto succede? O ne sono complici , oppure non lo comprendono. In ogni caso, vanno tolti di mezzo (politicamente parlando) e sostituiti non con tecnocrati bancari ma con uomini che volano alto.



Un caro saluto



                              Gianfranco



 


FRUSCIANTE


Cari Amici,



Deve essere preso con serietà l'allarme lanciato questa mattina dal presidente della Consob Vegas su Repubblica riguardo alla carenza di liquidità delle nostre banche. Gli istituti di credito hanno pochi soldi disponibili, preferiscono depositarli presso la Bce piuttosto che darli ad un'altra banca, per il timore di perderli. Le banche americane e giapponesi non prestano più soldi all'Europa per la stessa ragione e quelle europee non ne danno all'Italia, anche qui per mancanza di fiducia. Siamo di fronte al Credit Crunch, la paralisi del sistema creditizio, come avvenne tre anni fa con il fallimento della Lehman.

Personalmente vi consigliere di mettervi da parte qualche migliaia di banconote in euro ('il frusciante') in relazione alla vostra disponibilità, in previsione di una possibile ulteriore stretta sull'erogazione della liquidità da parte delle banche. Non appena si spargerà la voce che una banca non ha potuto far fronte ai propri impegni si spargerà il panico con la corsa agli sportelli. Forse mi sbaglio, ma di questi tempi è meglio non farsi trovare impreparati.



Un caro saluto



                               Gianfranco



 


A Natale


Cari Amici,



è partita o sta per partire la campagna acquisti di Natale che, secondo quanto si avverte nell'aria, non avrà molto successo. Che volete, le famiglie italiane a reddito fisso sono state stangate negli ultimi anni dall'inflazione, dai rincari di petrolio, benzina, gasolio, affitti, prodotti alimentari. Riporta l'Istat:



Sale ad ottobre, su base annua, la forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,7%)e il livello d'inflazione(+3,4%), toccando una differenza pari a 1,7 punti percentuali. Il precedente record era a 1,3 punti percentuali. Si tratta del divario più alto almeno dal 1997. È quanto risulta dal confronto dei dati Istat.



Per di più a Natale verranno ridotte le tredicesime e le voci che circolano a livello di micro e macroeconomia non sono per nulla rassicuranti. Ma che vogliono questi politici, che la gente si sveni e si dia all'orgia consumistica quando non si ha fiducia di quanto avverrà nei prossimi mesi?



Un buon Natale austero, cari amici



                                                                            Gianfranco


martedì 29 novembre 2011

BTP Day


Cari Amici,



BTP Day: un'iniziativa delle banche per bidonare per l'ennesima volta i risparmiatori italiani. Offrono infatti senza commissioni i Btp che hanno in portafoglio pur di fare liquidità. Così hanno fatto in passato con i tango bonds, con  le obbligazioni Parmalat e Cirio. I prodotti buoni li tengono per se, i catorci li rifilano ai clienti trasferendo sulle loro spalle il rischio paese. Lo spread aumenta perchè le grandi banche internazionali, quelle italiane comprese, vendono sul mercato secondario i btp italiani in spregio al patriottismo di facciata.

Una ragione in più per temere il peggio.



Un caro saluto



                              Gianfranco


lunedì 28 novembre 2011

Stalla


Cari Amici,



oggi a livello europeo si parla di accordi e controlli fiscali, di sanzioni contro i paesi che violano gli accordi comunitari in materia di debito, di nuove disposizioni per agevolare l'uscita dall'euro dei paesi inadempienti. Va tutto bene, la novità però è che ormai è troppo tardo, vogliono chiudere la stalla quando sono usciti i buoi. Perchè ormai di questo si tratta, i giochi sono fatti, le speranze di sopravvivenza dell'euro sono legate al drastico cedimento dei tedeschi. Mi auguro che questo avvenga ma Giove ama accecare i potenti prima di perderli, e non credo che i tedeschi, ancor oggi pieni del loro orgoglio prussiano, sfuggano alla legge del Fato.



Un caro saluto

                             Gianfranco



 





 


sabato 26 novembre 2011

Para Bellum


Cari Amici,



si vis pace para bellum, dicevano i romani. Se vuoi la pace, prepara la guerra. E' quanto capita ai tedeschi di oggi, parlano di pace, di euro caposaldo dell'Europa, ma intanto preparano la guerra. Come? Stampando marchi, come vi ho anticipato un mese fa su questo sito e come scrive anche oggi Repubblica a pagina 6. Si scrive che la Germania si farebbe stampare baqnconore in marchi (se ne da pure laq descrizione e il taglio) in SVizzera, tanto per sfuggire alle indiscrezioni.

Che significa? Berlino (e con lei Amsterdam, Helsinki e pochi altri) si appresta a uscire da un euro sulla strada della svalutazione e a ritornare al marco.

Avranno una moneta forte, esporteranno di meno, apriranno la porta a grossi contrasti all'interno dell'Europa, ma non vedranno i loro risparmi falcidiati dall'inflazione.



Un caro saluto e un buon fine settimana



Gianfranco





 


venerdì 25 novembre 2011

Montresor


Cari Amici,



Lollo Montresor dichiara al fisco 6 euro di reddito per il 2008 nella speranza di poter 'scudare' i circa 200 milioni che ha all'estero. Montresor è uno dei 600 clienti della lista Pessina, trovata dalla GDF sul computer dell'avvocato svizzero Fabrizio Pessina specializzato in paradisi fiscali. Poi c'è il bresciano che viaggia in Porsche e ha i suoi beni intestati ad un italiano che vive in Sud Africa e l'imprenditore di Arzignano che possiede una conceria con centinaia di dipendenti del tutto sconosciuta al fisco. Questi gli ultimi casi noti di evasione macroscopica.

Di fronte alla lacrime e sangue che il ceto medio dipendente deve subire di questi tempi la GDF doveva pur muoversi anche perchè, ci si chiede, è mai possibile che questa frode avvenga senza connivenze? Qualcosa di grosso bolle in pentola in Lussemburgo: un dipendente della filiale locale della Hong Kong Shangai Bank ha venduto ai tedeschi l'elenco dei clienti. Si presume che il fisco tedesco abbia ceduto all'Italia l'elenco dei clienti italiani, che sono quasi tutti, mi dicono fonti bene informate, molto ma molto importanti.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                            Gianfranco


giovedì 24 novembre 2011

Termini al termine


Cari Amici,



Oggi è l'ultimo giorno di lavoro per lo stabilimernto Fiat di Termini Imerese. Da domani saranno messi in cassa integrazione circa 2.300 dipendenti tra diretto e indotto. Tutto questo nell'indifferenza generale, indifferenza alimentata dal fatto che a Termini dovrebbe arrivare qualche  imprenditore del nord per ridare lavoro. Quando e come non si sa, tutto sta nel dubbio. Intanto un'azienda chiude, e si dà spazio al crimine organizzato.



Un caro saluto



                          Gianfranco



n.b. tutte chiacchere a Strasburgo. La signora Merkel ha detto che le funzioni della Bce non devono cambiare. E questo mette fine ad ogni ipotesi alternativa.Per quanto ancora, non si sa.


mercoledì 23 novembre 2011

Di già...


Cari Amici,



l'odierna asta dei Bund resta parzialmente invenduta tanto che la Bundesbank, la banca centrale tedesca, dopo contatti con la Bce, è stata costretta a comprare oltre 2,35 miliardi di titoli di Stato tedeschi. Insomma, la crisi anticipa i tempi  in maniera drammatica.  L'assalto al bund sarebbe stato il terzo stadio del dramma finanziario dell'euro, l'ultimo prima del collasso finale. Prevedevo che questo sarebbe successo tra un anno, invece sembra proprio che ormai ci siamo. Forse è meglio così.



Un caro saluto



                          Gianfranco

 


Da soli..


Cari Amici,



Il ministro tedesco delle finanze Schaeuble ha detto che impedirà ad ogni costo che la BCE diventi come la Fderal Reserve, cioè il prestatore di ultima istanza di fronte ai debiti dei paesi europei. E' bastata questa dichiarazione per mandare in rosso le Borse, già preoccupate per il possibile downgrading della Francia. Ora è chiaro, da Berlino nessun aiuto, tiriamoci fuori da soli dai guai, se ce la facciamo.



Un caro saluto



                                       Gianfranco



n,b, è ripartito il petrolio. Causa: la possibile crisi iraniana. Si specula sulla guerra, come al solito..

 


lunedì 21 novembre 2011

Iran...sable rattling


Cari Amici,



entro il mese di aprile del 2012 l'Iran avrà a propria disposizione almeno 5 testate nucleari: lo rivela il sito Internet del Mossad, aggiungendo che questa informazione, di provenienza USA, è stata trasmessa sabato scorso dalla Casa Bianca ad alcuni leader della comunità ebraica di New York in un incontro riservato. A fine marzo termina quindi la possibilità di colpire gli impianti nucleari iraniani senza conseguenze, perchè dopo quella data qualsiasi attacco genererebbe intense radiazioni nucleari nell'aria del Golfo mettendo in pericolo le zone abitate e gli impianti petroliferi dell'area. Da quegli impianti, ricordiamo, proviene il 35 per cento del greggio diretto al resto del mondo.

Riportiamo il resto del messaggio nella versione originale:

Obama said later Sunday that, while his strong preference was to resolve the Iran issue diplomatically, "We are not taking any options off the table. Iran with nuclear weapons would pose a threat not only to the region but also to the United States."



conclusione:



This was the first time the US president had called a nuclear-armed Iran a threat to the United States. Until now, official statements limited the threat to "US regional interests and influence."



Un caro saluto



                                  Gianfranco


Eurobond


Cari Amici,



è bastato che un portavoce del governo tedesco dicesse che non è il caso di parlare prematuramente di eurobond (o stability bond, come li chiamano ora) per provocare il crollo delle Borse. Cosa sono gli eurobond? Sono titoli che verrebbero emessi dal Fondo di stabilità e che andrebbero a sostituire gli ormai squalificati  titoli dei Piigs. Non ci saranno più Btp italiani, Bonos spagnoli,  sirtaki bonds greci, ma soltanto eurobonds: titoli più affidabili perchè emessi da istituzioni comunitarie. In sostanza si tratta di vestire con la bandiera azzurra a 12 stelle i titoli nazionali. Nuovi debiti targati UE in cambio dei vecchi titoli di debito dei Piigs.

Ovviamente i tedeschi non ci stanno, non vogliono pagare per le intemperanze dei mediterranei, degli irlandesi e di quanti verranno, ungheresi, belgi, francesi. Così i mercati anticipano quanto già si vede di lontano, il dissolvimento dell'euro.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                         Gianfranco


domenica 20 novembre 2011

Cassandre


Cari Amici,



la schiera degli euroscettici, alla quale io appartengo, annovera tra i suoi adepti personaggi di ogni genere, soprattutto esperti di fatti economici e storici, Oggi ne cito uno, Bernard Connolly, ecoomista inglese che lavorò presso la Commissione Europea di Bruxelles e scrisse nel 2005 un libro 'Il cuore marcio dell'Europa' nel quale espose i suoi dubbi sulla costruzione dell'euro. Ne cito un dettaglio: 'l'Italia si trova, tecnicamente nella stessa situazione del '92, non può reggere un euro così forte. Per recuperare un po' di competitività, dovrebbe sperare in una svalutazione del 20% della moneta unica, insomma, il ritorno alla sostanziale parità con il dollaro. Ipotesi del tutto improbabile. Quindi? Quindi restare nella moneta unica sarà sempre più costoso e penoso, anche politicamente'.

Il libro prevede che 'Berlusconi cercherà di cavalcare, nella prossima campagna elettorale, i guai dell'euro, ma non potrà arrivare al punto di chiedere l'uscita dell'Italia perché l'ipotesi non trova consenso nell'opinione pubblica italiana, anche se verrebbe vista come una sorta di liberazione dalla Germania e dal nocciolo duro dell'Eurolandia costretti a un take-over dell'immenso debito italiano che secondo il rapporto, è destinato a crescere ancora'.

Il testo risale al 2005 e  prevede la crisi in corso. Poi nel marzo 2010 scoppia il caso della Grecia e la situazione si avvita su se stessa fino agli sviluppi attuale. Inutile aggiungere che Connolly fu cacciato dalla Commissione e trovò riparo, fama  e soldi negli Stati Uniti presso la società AIG.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                              Gianfranco

 


sabato 19 novembre 2011

Ueber Alles


Cari Amici,



ho letto attentamente su Repubblica del piano segreto che la Germania ha trasmesso ai partner europei su come salvare il sistema euro. E' il classico diktat dell'ultimo momento: io vi copro finanziariamente, dice Berlino ai Piigs, e vi faccio fallire con ordine, ma voi in cambio cedete la vostra sovranità politica e finanziaria ad un direttorio europeo di cui io sono l'ispiratore.

Credo sia l'ultimo tentativo di Berlino di non perdere la faccia in questo caos finanziario: si sa che Parigi, Londra e i Piigs non accetteranno mai la proposta tedesca, piuttosto per loro è meglio il fallimento e la disgregazione dell'euro. Però almeno la signora Merkel potrà dire ai tedeschi di aver tentato fino in fondo di salvare l'unione monetaria. Poi, tra breve,  si arriverà al rompete le righe, ognun per sè e Dio per tutti.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                                                          Gianfranco


venerdì 18 novembre 2011

L'Algido


Cari Amici,



l'algido professore ha mostrato i denti oggi alla Camera: se staccherete la spina, ha detto, tenete bene in considerazione le reazioni dei vostri elettori. Gelo fra i parlamentari, che in caso di messa in crisi di Monti si vedono messi di fronte alla base elettorale che non li ama.

Insomma, il Professore  vuole andare avanti, sa che non ha l'appoggio dei politici ma intende scavalcarli e rivolgersi direttamente al popolo stanco di chiacchere e desideroso di riforme. Per concludere, una retromarcia della politica formato Scilipoti che potrebbe anche non risollevarsi tanto a breve.



Un caro saluto e un buon fine settimana

                                                                                                              Gianfranco



nb: sul fronte finanziario ci attende una tregua, ma sarà breve. Se Berlino non si muove la giostra degli spread e dei default ripartirà.

 


giovedì 17 novembre 2011

Ballerine e cataplasmi


Cari Amici,



è sparito dai banchi del governo il circo di nani, ballerine, anziani rimbambiti e collusi con il crimine organizzato. Al loro posto vediamo tecnocrati e banchieri, forse un pò cataplasmi e meno fotogenici dei loro predecessori ma più preparati. Saranno loro a compiere quel lavoro 'sporco' che nè il Pdl nè il PD potevano compiere per motivi elettorali. Ho già detto che questo governo arriva troppo tardi, ormai i giochi sono fatti, come si evince dall'andamento dedgli spread tra Bund e i titoli di debiti degli altri paesi europei. A questo punto solo Berlino può scegliere: o accetta che vengano emessi eurobonds in sostituzione dei debiti dei Piigs (e si fa inflazione che ricade su tutta l'Europa) oppure ammette che l'euro è fallito e se ne decreta il funerale. Tertium non datur, dicevano i romani.



Un caro saluto

                                Gianfranco

             





 


mercoledì 16 novembre 2011

Tu quoque..

Cari Amici,



ci sei anche tu, Berlino, tra i Piiigs. Leggo infatti dalle agenzie:



Il debito pubblico tedesco e' a livelli cosi' elevati da essere preoccupanti. Lo ha sottolineato il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in un'intervista con il quotidiano General-Anzeiger. "Considero il livello del debito tedesco una fonte di preoccupazione - ha dichiarato Juncker - La Germania ha debiti piu' elevati della Spagna, il fatto e' che in Germania nessuno se ne vuole accorgere0.



Come ho scritto oggi, l'assalto alla Germania sarà la terza fa della disintegrazione dell'eiro.



Un caro saluto



                                                                                     Gianfranco

Euro pesante


Cari Amici,



mi viene chiesto come mai alla nascita dell'euro non venne fissato per l'Italia un rapporto di uno a 1.000, vale a dire mille lire per un euro, e si scelse invece quota 1936,27. All'epoca (quando fu fissato rapporto di cambio era il 1999) gli impreditori italiani premevano per un cambio ancor più sfavorevole, quale 2.500 lire per un euro in quanto, essendo abituati alle svalutazione competitive della lira per superare le inefficienze interne e battere i concorrenti, temevano quanto poi è successo: la gabbia dell'euro li ha costretti per sopravvivere a comprimere i costi e i salari pur di vendere. Così abbiamo prodotti obsoleti per la mancanza di investimenti e salari da fame. Tedeschi, francesi e altri premevano invece per il cambio che poi venne adottato: 1.936,27 lire, equivalenti a due marchi dell'epoca. Hanno vinto loro dunque e ora ci hanno messo con le spalle al muro. Soltanto con il ritorno alla lira (probabile) o la sistemazione delle storture e inefficienze interne (poco probabile) si può porre rimedio  alla situazione.



Un caro saluto



                                Gianfranco





 


Governo bancario


Cari Amici,



con l'arrivo di Corrado Passera (soprannominato Passerà, perchè prima o poi se ne va) il nuovo governo assume sempre più i connotati di una filiale dell'oligarchia bancaria internazionale. Questo non depone in favore del mondo politico, che abdica di fronte alle difficoltà, e neppure in favore delle classi a reddito fisso e dei senza lavoro che dai banchieri non devono attendersi alcuna misericordia.

Resta il fatto che questo governo di tecnici arriva troppo tardi per risanare una situazione ormai troppo compromessa non solo per noi ma per l'intera Europa. Lo dimostrano i forti balzi degli spread di Francia e Spagna, e poi quello dell'Italia ormai sopra quota 500. E' iniziata ldunque a seconda fase dell'assalto alla costruzione monetaria europea, partito con i piigs, poi arrivato a Francia, Belgio e Austria e destinato a finire con la stessa Germania. Non manca molto, la valanga prende consistenza poco dopo l'avvio.



Un caro saluto



                                    Gianfranco

 


martedì 15 novembre 2011

Lira pesante


Cari Amici,



la crisi dell'Italia è sistemica, lo dice il braccio destro della signora Merkel esperto di economia. Ormai lo spread (che è poi l'indice della fiducia) sopra quota 500 è la costante di tutti i giorni, a vendere i nostri BTP sono gli investitori esteri che non si fidano più dell'Italia ma anche quelli nazionali. Crediamo dunque all'esperto tedesco e per questo troviamo la conferma delle voci secondo le quali  Germania, Francia e Olanda starebbero preparandosi all'implosione dell'euro tornando alle monete nazionali. Non solo loro però. Anche in Italia, mi dicono, ci si sta preparando all'evento e al ritorno alla lira. Una lira pesante, mi dicono, che potrebbe valere  50 centesimi di euro, quindi come le vecchie mille lire, oppure persino un euro, quasi 2.000 lire. Però si pensa ad una banconota da una lira pesante, non a una moneta come avvenuto per l'euro, per ridurre eventuali effetti inflattivi.

Un caro saluto



                                                                                                     Gianfranco


lunedì 14 novembre 2011

La gabbia


Cari Amici,



finalmente dalla Germania arriva il segnale che apre una nuova strada per uscire dalla crisi dell'euro e dei paesi indebitati.

 

Il partito conservatore tedesco, la CDU di Angela Merkel, ha approvato oggi la risoluzione che invita il Governo a stabilire urgentemente nuove regole in Europa che permettano a un Paese di lasciare l'Eurozona pur rimanendo nell'Unione europea.Qualora  un Paese non sia in grado, o non sia disposto, a rispettare le regole sulla moneta unica, potrà lasciare volontariamente l'Eurozona secondo le norme del Trattato di Lisbona che regolano i casi di abbandono,  pur rimanendo nell'Unione europea. Il Paese in questione riceverebbe lo stesso status attribuito agli altri Paesi che non hanno aderito all'euro.

Questo significa che i Piigs, e dunque anche l'Italia, potranno lasciare l'euro e tornare alla vecchia moneta senza uscire dal sistema europeo. Si dovrà però stabilire che fine faranno i debiti contratti in euro dai paesi che intendono uscire: per restare all'Italia, potrà tornare indietro di 11 anni convertendo in lire i debiti in euro con gli stranieri e con gli italiani. Ma, ci si chiede,  chi dovrà accollarsi le perdite?

Insomma, un rompicapo, ma almeno si intravvede qui in Europa la possibilità di uscire da una gabbia che sino ad oggi ha vincolato tutti noi.



Un caro saluto



                               Gianfranco


domenica 13 novembre 2011

Ricatto


Cari Amici,



nei prossimi giorni avremo la riprova della sovranità limitata nella quale ci sta precipitando il governo Monti. Se il Parlamento non approverà le iniziative del governo 'tecnico' lo spread salirà a livelli insostenibili, come avvenuto la settimana scorsa per far cadere Berlusconi. Ad ogni imboscata parlamentare nei confronti di Monti la speculazione risponderà con assalti allo spread, assalti che alla lunga fiaccheranno le nostre già malandate finanze. Siamo commissariati, dunque, ma non da Francia, Germania, UE, Bce e Fondo Monetario, bensì da pochi banchieri d'affari che ci vogliono spremere fino all'osso prima di lasciarci ai nostri debiti. Lo vwedremo tra qualche mese, per ora assistiamo alla fine del Berlusconismo.



Un caro saluto e un buon svvio di settimana



                                  Gianfranco

 


sabato 12 novembre 2011

Padella


Cari AMici,



Nessun dubbio sul fatto che Mario Monti sia uomo delle banche, le stesse banche che hanno spinto lo spread a 575 per farlo nominare e poi la hanno fatto scendetr a 450 come segno di approvazione della scelta di Napolitano. Il cui ruolo in questa vicenda non è ancora chiaro, l'ex comunista si comporta come un perfetto neoliberista.

 Come si muoverà il governo Monti teleguidato dalle banche? Avremo macelleria sociale, non c'è dubbio; tagli alle pensioni e al welfare, patrimoniali, altre tasse di ogni genere, come contentino ci sarà la riduzione degli sprechi della politica ma anche la vendita di cespiti validi dello Stato,  dall'oro di Bankitalia alle partecipazioni che contano (Enel, Eni, Finmeccanica e immobili pubblici). Risultato, tra un anno ci troveremo più poveri, senza braghe e ugualmente senza crescita, con il debito sempre minaccioso.

Volete davvero Monti? E quali sono le alternative? Il rampante Alfano, longa manus del Cavaliere, o quel vecchio arnese della Prima Repubblica di Lamberto Dini? In quale vicolo cieco ci ha spinto Berlusconi, quale eredità ci ha lasciato la sua inettitudine. Da una parte un killer freddo e impersonale, dall'altra lo spettro del fallimento. Dalla padella nella brace. E' forse  meglio votare  subito?



Un mesto saluto e un buon fine settimana



                       Gianfranco


venerdì 11 novembre 2011

Monti e mari


Cari Amici,



Il Cavaliere ha promesso di andarsene (come previsto) sotto la pressione di una grave crisi finanziaria, e lo spread a 575 ha motivato questa decisione. Non credo che Mario Monti, che conosco personalmente da almeno 40 anni, abbia vita facile, il Parlamento gli renderà  tutto complicato e i voti potrebbero anche mancare. Con Lega e IDV all'opposizione e tanti franchi tiratori tra Pdl e PD il governo tecnico  affronterà  molte insidie parlamentari. In base alle mie esperienze, Monti non mi sembra disposto caratterialmente a resistere ai colpi di mano e agli egoismi di una classe politica corrotta e inefficiente, per di più sobillata da un Berlusconi che tenterà ogni sotterfugio pur di riemergere.

Ecco perchè ritengo che il peggio non sia passato e che dopo una fase di stabilità rivedremo instabilità dei mercati e nuove crisi finanziarie.

Con Monti ho avuto punti di frizione soprattutto per l'euro, di cui lui è fiero sostenitore mentre io affermavo e affermo che la moneta unica era ed è un colpo di Stato finanziario di proporzioni storiche per affossare l'Europa e particolarmente l'Italia. Faccio però a Monti i miei migliori auguri, ma non mi illudo, vedo mari di guai. Prepariamoci  a tempi duri.



                                Gianfranco


giovedì 10 novembre 2011

Cecità


Cari Amici,



La cecità sta colpendo le classi dirigenti dell'Europa. Mi spiego. In Grecia il governo è stato affidato a Lucas Papademos, ex governatore banca centrale greca, in Italia lo si vuole affidare a Mario Monti, assai vicino alle banche, mentre per alcuni ministeri si fanno i nomi di Bini Smaghi e di Saccomanni, appunto  banchieri. Poichè l'euro, una creatura dei banchieri (che non sono scelti dal popolo ma dal capitale creditizio), sta mettendo in crisi l'Europa noi vogliamo dare proprio a questa casta le redini del sistema. Ma quando mai i banchieri al potere hanno tutelato gli interessi delle altre categorie sociali?

Intanto la crisi si allarga. Oggi per la prima volta la BCE ha comprato i bond francesi (OAT) per frenarne lo spread con il bund, uno smacco per Parigi e per l'intera costruzione eurocentrica.



Un caro saluto



                           Gianfranco


Cecità


Cari Amici,



la cecità sempre colpire le classi dirigenti europee: in Italia e in Grecia si punta a sostituire i governi scalzando i politici e chiamando i banchieri. Così si dà il governo greco a Lucas Papadimos (ex governatore della banca centrale greca) e si parla di Saccomanni e Bini Smaghi come ministri a Roma mentre Mario Monti, se otterrà l'incarico, ubbidirà certamente ai voleri dei banchieri. Ma come, siamo in crisi per colpa dell'euro, voluto dai banchieri (che non solo eletti dai popoli ma sono controllati dal capitale), e affidiamo agli stessi personaggi la guida dei paesi in crisi. Quando mai i banchieri hanno tutelato gli interessi delle altre categorie sociali? C'è di che diventare pazzi di fronte a questa incoerenza.

Intanto la crisi si allarga, oggi la BCE è intervenuta per la prima volta anche a sostegno di bond statali francesi (Oat), uno smacco per Parigi e in genere per la costruzione eurocentrica.



Un caro saluto



                      Gianfranco





 


mercoledì 9 novembre 2011

Count down


Cari Amici,



l'euro ha i mesi contati? Alla base del crack finanziario di oggi ci sarebbe la lettera della signora Merkel in base alla quale  se uno Stato membro mostra di non voler o non poter rispettare le regole della moneta comune, potra' volontariamente lasciare la zona euro senza lasciare l'Ue. E poi ci sono alcuni rumors -non confermati - secondo cui la Germania, in particolare il partito cristiano-democratico Cdu, starebbe esplorando l'ipotesi di spingere peché gli anelli deboli si sfilino dall'area della moneta unica senza lasciare l'Unione europea. La cancelliera tedesca Angela Merkel starebbe addirittura parlando con alcuni membri dell'Eurozona per chiedere se sono intenzionati a uscire dall'euro.

Oppure, come ho riportato laq settimana scorsa, Francia, Germania, Olanda e Austria uscirebbero dall'euro ritornando alle divise nazionali lasciando la divisa comune ai Piigs.

Staremo a vedere, finalmente ci si rende conbto che ì proprio l'euro la causa di tutto.



Un caro saluto



                                Gianfranco


Alla canna del gas?


Cari Amici,



Siamo alla canna del gas? Più o meno. Non lo siamo per lo spread a 570: a vendere i nostri Btp sono le banche francesi e tedesche  che li hanno in portafoglio, e la BCE acquistandoli non fa altro che favorire le banche, che sono poi gli azionisti della stessa banca centrale



E nemmeno lo sono le Borse, che tanto salgono e scendono e i loro movimenti interessano solo alla speculazione.



Forse lo sono le imprese italiane, che devono pagare  sui debiti interessi più alti di quelli della concorrenza europea. Però le imprese, per lo meno quelle più astute,  si indebitano in dollari e in yen a tassi ridicoli.



Alla canna del gas sono i giovani senza lavoro, le classi a reddito fisso che vedono scendere il loro tenore dei vita, i pensionati, i dipendenti delle imprese che stanno per chiudere.



Da tempo sostengo che ci si può sbarazzare del debito consolidandolo. Gli stranieri lo hanno capito e vendono i Btp. Chi lo dirà ai risparmiatori italiani?



Un caro saluto



                                Gianfranco


going...going, going.. not yet gone

 Cari Amici,



il Cavaliere  sembra essere crollato, ma ho molti dubbi. Intanto ha chiesto tempo, fino al varo della finanziaria che lui dice ^la dobbiamo all"Europa^. Ci vuole almeno un mese prima che si arrivi a tanto. Poi ci sono le feste3 di Natale e si riparte a metà gennaio. Nel frattempo lui può ritessere la sua tela e tornare a corrompere, come ha già fatto un anno fa. Insomma, il quadro  appare confuso e questo gioca in favore del Cavaliere. Staremo a vedere, come staranno a vedere la Commissione europea, la BCE e i mercati.

Un caro saluto



                                                   Gianfranco



                

lunedì 7 novembre 2011

Topi e tope


Cari Amici,



Il Pdl si sfarina, i topi (e le tope, è il caso della Carlucci) lasciano la nave che affonda, ma non c'è nulla di tragico e grandioso in quanto avviene. Solo noia per la ripetitività delle azioni e tristezza per le miserie umane che affiorano. La speculazione marcia alla grande su questi fatti, essendo come al solito amorale, mentre i vincitori si apprestano a spartirsi le spoglie.

Ci sarà il colpo di coda del Cavaliere? Non credo, gli andrebbe già bene se riuscisse ad imporre Gianni Letta. Prima si chiude questo capitolo inglorioso della nostra storia meglio è.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                         Gianfranco


sabato 5 novembre 2011

Ultimo avviso


Cari Amici,



tintinnio di sciabole in Medio Oriente? Forse. La notizia che UK e Usa sono pronti ad affiancare Israele in un'eventuale aggressione contro l'Iran e il suo potenziale atomico sta scaldando le diplomazie di mezzo mondo.

Da nostre fonti sembra di capire che si tratti di una guerra di nervi orchestrata da Washington per ammonire l'Iran che qualora se ne andasse verso la boma atomica home made troverebbe pane per i suoi denti, sotto forma di un attacco militare dall'Afganistan, dall'Irak, dal Golfo e dalla Turchia. Bontà sua Israele, che sta facendo addestrare i propri aerei in Italia, fa sapere che se la Nato adovesse aggredirà l'Iran Tel Aviv si asterrebbe da ogni azione militare. Proprio come avvenne nella prima guerra contro l'Irak.



Un caro saluto e un buon fine settimana



              Gianfranco

 


venerdì 4 novembre 2011

Rien ne va plus a Cannes


Cari Amici,



ormai è acclarato, dai grandi vertici strombazzati non arriva nulla. Da Cannes si esce a mani vuote, come ci eravamo andati. Però portiamo a casa uno stato di sorveglianza da parte del Fondo Monetario che dove arriva, insegna l'esperienza, porta danni. Se poi si va alla crisi politica, come appare probabile dopo le defezioni delle ultime ore, il quadro sembra complicarsi ancor più. Sotto questo aspetto la Grecia dovrebbe insegnarci qwualcosa: ad Atene socialisti e conservatori sembrano orientati verso un governo di unità nazionale. Da noi il clima è avvelenato e gli  uomini troppo modesti per sacrificare qualcosa nell'interesse del paese.

Vedremo, la settimana prossima potremme trovarci  peggio, o meglio, dipende dai punti di vista..



Un caro saluto e un buon fine settimana



                   Gianfranco


giovedì 3 novembre 2011

L'errore


Cari Amici



questa volta ho cannato alla grande: ieri ho scritto che Draghi avrebbe dovuto abbassare i tassi per aiutare i paesi in crisi ma che non l'avrebbe fatto per ovvie ragioni. Così non è stato, i tassi sono scesi dello 0,25 per cento e il disastro è stato evitato in attesa che dal G20 di Cannes esca qualcosa di positivo su Grecia e Italia. Chapeu dunque a Mario Draghi che a differenza di Trichet ha pensato meno agli interessi di chi ha quattrini e più ai giovani senza lavoro. Scusatemi ancora per l'errore ma avevo anche detto che speravo di sbagliarmi.



Un caro saluto



                                Gianfranco


mercoledì 2 novembre 2011

God save Italy


Cari Amici



a tarda sera, scorrendo le agenzie, sembra di capire che domani la speculazione punirà pesantemente questo governo di inetti che non ha il coraggio di affrontare la serietà della situazione e si presenta a Cannes a mani vuote. Le Borse sono chiuse ma l'andamento del mercato dei cambi, che non dorme mai, fa capire con il calo dell'euro sulla moneta americana che domani si avrà una ripetizione della giornata di martedì. Ecco il perchè delle consultazioni del Colle di oggi, una sorta di prova generale di quanto andrà in onda venerdì perchè a seguito della batosta finanziaria di domani soltanto i menefreghisti alla Scilipoti potranno ancora sostenere il governo. Spero proprio di sbagliarmi.



Un caro saluto



                              Gianfranco


Herzlich wilkommen, Herr Draghi


Cari Amici,



domani Mario Draghi, appena insediato ai vertici della Bce, dovrebbe decidere una riduzione del costo del denaro per aiutare i paesi indebitati a superare il momento difficile. Ma, con ogni probabilità, non lo farà. Per arrivare al grande incarico lui, ex banchiere d'affari, ha dovuto giurare che mai e poi mai si sarebbe allontanato dalla linea dell'ortodossia monetaria. L'inflazio0ne alza la testa, come accade oggi in Europa? E noi Bce alziamo i tassi, al massimo non li tocchiamo. E' un peccato, Draghi perde un'ottima occasione per dostinguersi da chi lo ha preceduto.

Se l'euro si sfascia lui passerà alla storia come il terzo e ultimo presidente della Bce. Forse si capisce perchè gli hanno dato via libera. Il cordiale benvenuto di Francoforte in realtà è l'addio all'Europa delle monete, non certo l'Europa delle culture e delle civiltà.



Un caro saluto



                                     Gianfranco                                          


martedì 1 novembre 2011

Lo sgambetto greco


ari Amici,



Grecia come Islanda: la crisi europea si avvia verso la soluzione più logica. Con un referendum, che vedrà prevalere il rifiuto per le condizioni degli aiuti offerti dall'Europa e dal Fondo Monetario, Atene si avvia verso il default. Ecco gli effetti dello sgambetto greco: Atene non onorerà il debito di 350 miliardi se non per una modesta quota da rinegoziare tra qualche anno a condizioni capestro (come l'Argentina) e uscirà dall'euro (come l'Argentina che ha abbandonato la parità peso/dollaro). E nel resto d'Europa? Le banche europee con titoli greci in portafoglio dovranno essere ricapitalizzate probabilmente dagli Stati, perchè i privati se ne asteranno o lo faranno soltanto se spinti dalle baionette. Gli Stati coinvolti perderanno la tripla A, i Pigs seguiranno l'esempio di Atene e tutta la costruzione dell'euro franerà, come previsto, perchè prevarranno gli egoismi nazionali. E si capisce dunque perchè Francia e Germania si stanno preparando al ritorno delle monete nazionali. Sarà un processo non troppo procrastinato nel tempo, ma doloroso per le classi medie e basse, e alla fine si uscirà dal sarcofago euro e i paesi indebitati potranno tornare a respirare.

E l'Italia? per un pò starà a guardare, poi  si allineerà all'ondata greca. Non siamo forse noi il Paese del 'Chi ha avuto ha avuto.....



Un caro saluto



                                       Gianfranco