lunedì 31 dicembre 2012

Buon Anno

Cari Amici,
ultimamente ho trascurato il blog, ma a dire il vero qualche motivo c'è stato. Nel giro di dieci giorni ho perso due amici cui ero legato dall'infanzia, stroncati da feroci malattie. Questa esperienza mi ha lasciato senza forze, senza alcuna volontà di ragionare, criticare, analizzare. Così le feste di fine anno, con gli impegni di famiglia, mi hanno colto del tutto impreparato, anzi, svogliato e senza nerbo. Eppure di cose da dire ne avrei avute, la situazione politica ed economica non è mai stata così vivace, per lo meno negli ultimi quattro anni.
Ora mi sto lentamente riprendendo. Ma anche nell'inedia delle ultime due settimane vi ho sempre pensato, sicuro di non essere stato abbandonato dalla vostra stima e cortesia.
Ora non mi resta che farvi i migliori auguri di Buon Anno. Spero vi possa portare serenità e soddisfazioni personali.
Un caro saluto

Gianfranco


domenica 23 dicembre 2012

Mission Defaulted, Mr. President

Cari Amici,
Mario Monti poteva scegliere una frase meno compromettente per congedarsi dal Capo dello Stato nel suo congedo dall'incarico di governo: «Missione compiuta, Presidente», gli ha detto, come lui stesso ha rivelato nella conferenza stampa di oggi. Un'espressione infelice, che ricorda quel «Mission Accomplished» con cui George Bush - su una portaerei in navigazione  nel Golfo - annunciò la conclusione della guerra in Irak. Infelice, ricordiamo, perchè la guerra durò altri anni e ancora oggi il paese arabo non è uscito dalle difficoltà.
Infausta questa dichiarazione anche per Monti perchè nella crisi l'Italia si trova ancora, e alla grande. Il debito pubblico è salito a 2.000 miliardi, la disoccupazione è a livelli record, tasse e malcontento crescono. Quale missione ha compiuto Monti? Mah, lo diranno i posteri.
Per ora mi viene spontaneo dirgli: Mission defaulted, Mr. Monti.
Un caro saluto e un Buon Natale

Gianfranco

venerdì 14 dicembre 2012

L'Oste

Cari Amici,
leggo dalla stampa che un discreto numero di parlamentari del Pdl starebbe preparandosi alla scissione per dare vita, domenica prossima, ad un nuovo gruppo politico di centro, si fa il nome di Italia Popolare,  che in futuro appoggerà il professor Monti nella sua scalata.
Viene da chiedersi: ma a questi parlamentari interessa davvero chi appoggiare per il bene del Paese? In altre parole, scelgono Monti o più egoisticamente mirano a chi aggregarsi per farsi rieleggere?
Hanno fatto i conti senza l'oste, perché alle prossime elezioni verranno spazzati via dall'assenteismo elettorale e dai movimenti alla Grillo. La giusta fine per una banda di sciagurati.
Un caro saluto

Gianfranco

domenica 9 dicembre 2012

Sepolcri imbiancati

Cari Amici,
scusate la lunga assenza dal blog ma ho passato alcuni giorni non proprio belli, causa un brutto raffreddore.
Ieri sera Monti ha annunciato le sue dimissioni ma purtroppo, come prevedevo, si andrà alle prossime elezioni con il Porcellum vale a dire con la porcata elettorale di Calderoli. E la Sinistra è d'accordo, non si oppone a questo ennesimo insulto alla democrazia. Vincono dunque l'ipocrisia e la frode.
A questo punto prevedo che alle consultazioni prevarranno gli assenti e Beppe Grillo.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 28 novembre 2012

Ancora Ilva

Cari Amici,
oggi un tornado ha colpito lo stabilimento di Taranto dell'Ilva, causando presunte perdite umane e gravi danni agli impianti. Anche la natura è matrigna nei confronti della più grande acciaieria europea.
Ma veniamo alla storia per capire quanto sta accadendo.

La privatizzazione dell’Ilva, iniziata nel 1995, è stata condotta in modo disastroso per lo Stato. C'è stata la complicità dell’Iri e dei politici che a quel tempo guidavano il paese, vale a dire Lamberto Dini, Massimo D'Alema e Romano Prodi, nonchè di Silvio Berlusconi che era all'opposizione ma stipulò un patto scellerato con chi governava: voi privatizzate e rubate, ma non fate la legge sul conflitto di interessi. E di fatto, dopo 17 anni, quella legge non è ancora all'orizzonte. Il dolo ovviamente è da dimostrare, non il prezzo delle sofferenze che sono ricadute sulle famiglie e le responsabilità politiche. 

Il ragionier Emilio Riva per accaparrarsi il fiore all’occhiello dell’industria siderurgica italiana sborsò 1.460 miliardi di lire, ai quali si dovevano sommare i 280 miliardi di utili derivanti dall’esercizio dei primi 4 mesi del 1995. Si diceva allora che il prezzo corrispondesse a «un decimo del valore di mercato» dell'Ilva, più o meno in media con le altre grandi privatizzazioni, Telecom, Autostrade, Autogrill e le banche. Comunque, Riva non pagò neppure quello perchè contestò immediatamente lo stato di salute degli impianti. Insomma, il solito film: perdite pubbliche e utili privati.

Il caso Ilva dimostra la totale incapacità e corruzione di questa classe politica. Non dimentichiamo che Bersani è stato ministro dell'industria dal 1996 al 1999: è mai possibile che non abbia saputo nulla di Taranto e del furto che si stava perpetrando ai danni dello Stato? E ora vorremmo affidare il potere a questa gente? Che si impicchino.
 Un caro e indignato saluto

Gianfranco

N.B. non simpatizzo per Renzi, ma se fossi nei suoi panni, questa sera farei a Bersani un mazzo tanto proprio sull'Ilva.

lunedì 26 novembre 2012

Bersani, Renzi e l'Ilva

Cari Amici,
un dibattito televisivo (non diretto, ma in differita, n.d.r.) tra Bersani e Renzi mi ha chiarito le posizioni dei due candidati della sinistra all'incarico di primo ministro nelle prossime elezioni su quanto sta succedendo a Taranto. Oggetto del contendere è il caso Ilva. Bersani ha detto che il governo si deve muovere altrimenti il Sud rischia di esplodere. Renzi ha usato più o meno le stesse parole per il presente, ma ha parlato anche di privatizzazioni 'farlocche' (quale fu appunto la svendita dell'Ilva ai Riva), alludendo al fatto che la classe politica che fece le privatizzazioni era proprio quella dei D'Alema, dei Prodi, dei Veltroni  e della destra in genere.
Insomma, entrambi i candidati invitano a guardare al futuro, ma Renzi non perde di vista il passato e la sua eredità. Credo sia un punto a suo favore.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco                                                        

sabato 24 novembre 2012

Primarie

Cari Amici,
sono molto incerto su chi votare per le primarie.
Il mio cuore sta con Vendola, ma un voto dato a lui è sprecato in questo momento, perché l'Italia (e anche gran parte della sinistra) non viaggia e non è pronta per le  posizioni di sinistra.
Non voglio nemmeno votare per Bersani, perchè l'attuale segretario del PD è una creatura di D'Alema, cui attribuisco gran parte dei guasti in cui si trova l'Italia. E Matteo Renzi non mi piace: troppo carino, bellino, leccatino, spiritosino, preparatino. Però fa un discorso giusto, a mio giudizio: punta al consenso della destra delusa da Berlusconi e dalla sua banda. E questa idea non è sbagliata.
Ecco perchè, cinicamente parlando, il mio cuore batte per Vendola ma mi turerò il naso e voterò per Renzi. Poi mi cospargerò  il capo di cenere, me ne pentirò, ma al momento non vedo alternative.
Accetto commenti e critiche.
Un caro saluto e un buon fine settimana elettorale

Gianfranco

giovedì 22 novembre 2012

Lo Spettro - 2

Cari Amici,
oggi ho assistito qui a Milano ai lavori di un convegno su 'Etica e Finanza', un'altra apparizione di quello spettro di cui parlavo ieri, vale a dire il tentativo da parte della finanza di giustificarsi di fronte al mondo per i guasti che ha provocato.

Sono in molti a ritenere, iniziano gli atti ufficiali del convegno, che la crisi attuale sia stata provocata dalla mancanza di etica da parte del mondo della finanza. Finanza ed etica sembrerebbero infatti due mondi di per sé non solo inconciliabili ma anche in forte contrasto. Concordo perfettamente: in 35 anni di Borsa e Finanza non ho mai incontrato un finanziere etico ed onesto. Sono tutti uguali, il loro emblema è l'avvoltoio, il loro motto araldico è "Mano rampante in campo altrui". Anche George Soros, che donava miliardi in beneficenza, ha fatto più guasti che bene.
Scrive il filosofo Gilles Lipovetski: 'Il XXI secolo sarà etico o non sarà'.

Ditelo alle bande del buco delle Caymans.
Un caro saluto

Gianfranco

Lo Spettro

Cari Amici,
uno spettro si aggira nei centri studi di banche, finanziarie e università di tutto il mondo occidentale. Esso si presenta sotto forma di una domanda semplice semplice: la recente crisi mondiale è stata provocata dalle banche che hanno dato soldi con estrema larghezza finanziando il boom immobiliare e restandone invischiate nel crollo, oppure sono stati i clienti delle banche a spingere per ottenere crediti nella speranza di recuperare con attività speculative quel potere d'acquisto che avevano perso negli ultimi cento anni?

La domanda non è poi così oziosa. A prima vista sembrerebbe una difesa dei poveri banchieri, che sono stati al gioco della speculazione contando sul fatto che non sarebbero falliti (qualcuno è saltato, è vero, Bear Stern, Lehmann e Merril, ma la maggior parte si è salvata). In realtà abbiamo visto negli ultimi anni restringersi il ventaglio dei redditi e dei patrimoni: la concentrazione della ricchezza in poche mani può aver generato le spinte speculative. Come dire, l'ineguaglianza uccide il capitalismo. Bhè, a questa possibilità Carlo Marx non aveva pensato.
Un caro saluto

Gianfranco

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martedì 20 novembre 2012

Interpretazioni

Cari Amici,
il premier Monti dice: «Abbiamo salvato l'Italia dal disastro totale». Dipende dai punti di vista, come sembra di capire leggendo quanti, da destra e da sinistra, stanno facendo il bilancio di un anno di governo tecnico. Il Paese si è indebolito industrialmente, finanziariamente e socialmente, il debito pubblico ha superato i 2.000 miliardi (siamo a quasi 70.000 euro per ogni italiano), la disoccupazione è aumentata e sale anche il livello di violenza mentre i privilegi delle banche e della classe politica non sono stati per nulla intaccati. Insomma, a cosa allude Monti quando parla di disastro totale? E come definisce la situazione nella quale versa in Paese?
Come interpretare le sue parole?
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 14 novembre 2012

Ecce crisi...

Cari Amici,
secondo Ezio Mauro, il direttore di Repubblica, Silvio Berlusconi intende far cadere il governo quanto prima grazie alla maggioranza parlamentare di cui ancora dispone insieme alla Lega, anch'essa disponibile. E anche Bersani, mi dicono, non sarebbe ostile ad un capitombolo di Monti. Tutto questo per evitare la riforma del sistema elettorale, che così com'è va bene a tutti. Le motivazioni del voto contrario sono le solite: crisi, disoccupazione, tasse, etc etc. Se così fosse il Natale sarebbe veramente nero.
Spero che Ezio Mauro si sbagli, ma non ne sono così sicuro: il Cavaliere è terrorizzato dai sondaggi elettorali e i suoi scherani pure. E scalpitano.
Un caro saluto
                         
Gianfranco

Ancora Atene

Cari Amici,
ci risiamo: la Grecia torna (a dire il vero lo è sempre stata) nell'occhio del ciclone per la sua incapacità di offrire un piano credibile di rientro dal suo debito pubblico. Il Pil è caduto del 20 per cento in tre anni mentre il debito sale per effetto degli interessi. Il rischio fallimento è ormai quasi una triste consuetudine.

Lo scorso marzo, l’Isda, l’associazione internazionale che determina il credit event, aveva deciso di rendere esigibili i CDS (credit default swap) sul debito greco, mettendo in allarme i mercati. Ora ci risiamo. Per evitare lo scacco matto servono altri soldi: i 31,5 miliardi di aiuti, nel minor tempo possibile. La Troika è divisa, premono interessi dall'una e dall'altra parte. In mezzo il popolo greco che protesta ma a poco a poco viene sopraffatto dall'inedia.
Un caso saluto

Gianfranco

martedì 13 novembre 2012

A gennaio

Cari Amici,
ve ne ho già parlato qualche giorno fa, ma ora vorrei ritornare sullo stesso argomento.

L'orizzonte si è rannuvolato, la possibilità di ritornare in piena crisi finanziaria non è mai stata così vicina. I segnali che arrivano dai mercati non lasciano dubbi: salgono i beni rifugio per eccellenza, oro, bund tedesco e dollaro, mentre scendono le Borse e alcune materie prime e sale lo spread.

Insomma, con ogni probabilità a gennaio l'Europa tornerà ad essere al centro dell'attenzione da parte della speculazione, proprio come un anno fa. Ce la faremo a resistere anche questa volta senza eccessivi turbamenti e scossoni? Ho seri dubbi, ma per capirlo dovremo prima vedere che cosa succederà in Spagna e in Grecia.
Un caro saluto

Gianfranco
                                 

lunedì 12 novembre 2012

Debito

Cari Amici,
«Dalla metà del 2011 ad oggi la quota del debito pubblico in mano ad operatori esteri è scesa dal 51 al 35%», ha detto Maria Cannata, il direttore generale per il Debito. Sin qui la notizia, ma quali sono gli effetti di questo trend che in un solo anno ha visto ridurre la presenza estera?

Se consideriamo il bicchiere mezzo pieno, allora il trend è positivo: più saremo padroni del nostro debito meglio sapremo che farne. I giapponesi hanno un debito pari al 230 per cento del Pil (contro il nostro 126) però è tutto nelle loro mani e ci convivono, senza dover rendere conto al alcuno. Potrebbero essere prese misure dei contenimento, di riduzione forzosa, di consolidamento, etc.

Se consideriamo il bicchiere mezzo vuoto, allora diciamo che sono state le banche italiane a sostituirsi agli investitori esteri nel possesso del debito pubblico nazionale. Per cui, di fatto, le banche sono state nazionalizzate, come lo erano fino a qualche anno fa. È un male? 
È un bene? Dipende: se le banche saltano lo Stato dovrà salvarle, a spese della collettività.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 9 novembre 2012

Dum Romae loquitur...

Cari Amici,
nel giro di un paio di mesi l'orizzonte politico finanziario europeo, che sembrava essersi rasserenato dopo la decisione della Corte Costituzionale tedesca di garantire la presenza della Germania nel fondo salvastati, si è rannuvolato. Recessione, disoccupazione, moti sociali in Grecia e Spagna, sordi contrasti all'interno dell'Europa tra i paladini dell'austerità a quelli dello sviluppo, hanno minato il clima di cooperazione e fiducia nato alla fine dell'estate.
Così le Borse hanno preso a scendere, l'euro si è indebolito, lo spread è tornato a salire, mentre sullo sfondo la questione greca non è per nulla risolta, anzi. Forse i tedeschi, alle prese anche loro con la recessione, si stanno rendendo conto che l'austerità non paga. Oppure pensano, finalmente, che non si può uscire indenni da una crisi che incendia gli Stati vicini; nessuno può chiamarsi fuori.
Credo però che passerà ancora qualche mese prima che a Berlino adottino decisioni contrarie alla linea politica perseguita sino ad oggi. Prima ci saranno le elezioni. Morale: dum Romae loquitur, Saguntum perit, dicevano i romani.
Accadrà anche oggi?
Un caro saluto e un buon fine settimana
                                                                               
Gianfranco

mercoledì 7 novembre 2012

Dopo il voto

Cari Amici,
il crollo delle Borse di oggi è la reazione scontata dei mercati all'esito delle elezioni americane.

Wall Street tifava per Romney, uno di loro, e ha mal digerito la sua sconfitta. Credo si tratti di una reazione umorale a caldo, che prima o poi rientrerà. In fondo in fondo, Obama non persegue una politica ostile alla grande finanza e pianifica interventi industriali e sociali che danno forza alle tensioni inflazionistiche con la creazione di nuova moneta da parte della Fed. Così la nuova carta in circolazione  crea masse di manovra per le grandi operazioni speculative. Attendiamoci dunque maretta nei prossimi giorni, poi si tornerà al quieto vivere. In ogni caso,

                                                               QUE VIVA OBAMA

Un caro saluto
                                   
Gianfranco

lunedì 5 novembre 2012

Per Obama

Cari Amici,
vigilia di elezioni negli States.

Mi spiace pensare che le sorti del mondo siano legate in gran parte alle scelte dell'elettorato americano, che non brilla certamente per capacità di giudizio (vedi la doppia presidenza di Bush...) e per spessore culturale. Anche loro, ovviamente, si meritano i governanti che hanno.
Debbo dire, comunque, che un argomento che mi sta a cuore, l'inquinamento ambientale, è stato completamente evitato da Romney nel corso della sua campagna, mentre molto suoi supporter sono decisamente ostili ad ogni controllo delle emissioni di ogni genere. Dell'altra questione in ballo, il controllo della finanza, essendo Romney un finanziere d'assalto non credo arrivino freni di alcun tipo alla speculazioni assassine che depredano i più deboli. Infine, la politica militare degli Usa all'estero: quando Romney critica l'attuale amministrazione per gli scarsi investimenti militari e per il ritiro dal Medio Oriente, vedo in trasparenza le stesse decisioni di Bush legato alle industrie degli armamenti e del petrolio.
Per concludere, Obama forse ha deluso le attese, poteva e doveva fare di più, ma scegliere Romney significherebbe tornare indietro ai tempi di George W. Bush, il peggior presidente nella storia degli States. Spero che gli elettori americani lo abbiano compreso.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 4 novembre 2012

Il passato

Cari Amici,
mi dicono che Libera e Bella (al secolo Luca Cordero di Montezemolo) muoia dalla voglia di scendere in politica ma sia stato bloccato da un paio di avvertimenti.

Il primo dalla sinistra: con Montezemolo in politica si ripeterebbe il conflitto di interessi tra un imprenditore (vedi la sua Italo ferroviaria) e lo Stato. Grazie, con Berlusconi abbiamo già dato.
L'altro avvertimento, più insidioso e quasi ricattatorio, pare sia arrivato dalla destra, da alcuni poteri forti ripartiti tra banche e servizi. Qualcuno avrebbe fatto pervenire all'asprirante politico un promemoria sul suo presunto ruolo svolto in passato nel caso Locat/Barclays/Maiocchi avvenuto negli anni '80, un caso che provocò una perdita di 50 miliardi per alcuni contratti di leasing un pò pasticciati tra Locat e alcuni imprenditori piemontesi.

In pratica, la macchina del fango sarebbe pronta a funzionare e il buon Luca, non si sa se colpevole o innocente, ne avrebbe preso atto.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana
                   
Gianfranco

sabato 3 novembre 2012

Sincronia

Cari Amici,
la crisi economica sarà ancora lunga e difficile da affrontare. Secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel «ci vorranno più di cinque anni per superarla, o forse anche più», mentre da noi il premier Monti dice di vedere la luce alla fine del tunnel. Allora o il tunnel è lunghissimo e Mario Monti ha una vista d'aquila, oppure la signora Merkel, che sino ad oggi non ha mai manifestato così apertamente il suo pessimismo,  ha torto. Non credo a quest'ultima ipotesi. Penso invece che la crisi non sia arrivata neppure alla metà del suo percorso e che (ancora) non si siano trovate le ricette per curarla.
L'orizzonte è scuro (disoccupazione, debito, recessione) e ci si balocca con palliativi.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 31 ottobre 2012

Lavoro

Cari Amici,
leggo dalle agenzie: "a settembre in Italia il tasso di disoccupazione è salito al 10,8% Rispetto ad agosto i disoccupati sono saliti dello 0,2% e del 2% su base annua. Si tratta del livello più alto raggiunto dal gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili) e, guardando alle serie trimestrali, è il valore più alto dal terzo trimestre 1999".
La situazione a livello europeo non è certo più rosea. Non si è arrestato, infatti, il peggioramento del mercato del lavoro nell'area euro: a settembre la disoccupazione ha raggiunto un nuovo massimo storico all'11,6%, a fronte dell'11,5% di agosto. Il numero totale dei disoccupati è cresciuto di 169 mila a quota 18 milioni 490 mila.  

In Spagna e in Grecia più di una persona su quattro è disoccupata. Per la Grecia, la percentuale di disoccupati è salita al 25,1%, un balzo record che fa conquistare al Paese la maglia nera in Ue rispetto a un anno prima, quando era al 17,8%. Anche per i giovani non va meglio: più di uno su due (55,6%) è senza lavoro.
Anche in Spagna non si ferma l'emorragia dei posti di lavoro: il tasso di disoccupazione è salito a settembre al 25,8% dal 25,5% di agosto  Un anno fa era al 22,4%. Anche per chi ha meno di 25 anni la situazione continua a essere nera: i senza lavoro sono ormai più di 1 su 2, e sono saliti dal 53,8% di agosto al 54,2% di settembre.

A questo ci portano le politiche di austerità. Quando lo capiranno i politici? Quanto manca ad un'esplosione di collera giovanile? Quanto allo scollamento (che temo possa essere violento) del tessuto socio.economico?
Un caro saluto
                                     
Gianfranco

martedì 30 ottobre 2012

Mossa

Cari Amici,
a urne chiuse, viene da dire che il successo di Grillo e il crollo del Pdl erano facilmente prevedibili.

Quello che non era prevedibile, purtroppo, è come si muoveranno nei prossimi mesi i protagonisti della vita politica nazionale. Faranno tesoro della lezione siciliana, avranno capito da che parte tira il vento e si daranno un comportamento meno criminale? Oppure manterranno la rotta di sempre e andranno incontro al naufragio?

Il fatto è che la situazione economica non è per nulla migliorata con il governo Monti. Il debito italiano nel secondo trimestre 2012 è salito a 1.982.239 milioni di euro, contro i 1.954.490 del trimestre precedente e i 1.910.024 del secondo trimestre 2011. La politica di austerity imposta dai centri finanziari per fini ideologico-politici e dalla Germania per interessi nazionali, è stata un completo e totale fallimento: le misure prese (o più spesso imposte) per ridurre il rapporto debito – Pil non hanno fatto che aumentarlo e i dati che arrivano a cascata non lasciano scampo alla verità: la Grecia è passata dal 136,9% al 150,3%, l’Irlanda dal 108,5% al 111,5 %, la Spagna dal 72,9% al 76%, il Portogallo dal dal 112% al 117,5%, mentre quello italiano è arrivato al 126,1%.
Si diano dunque una mossa, e subito.
Un caro saluto
             
Gianfranco

domenica 28 ottobre 2012

Convergenze parallele

Cari Amici,
leggo dalle agenzie: "Sono sicuro che se si vuole ripristinare la fiducia nella zona euro, i Paesi devono cedere parte della loro sovranità a livello europeo". Così il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi in una intervista al giornale tedesco Der Spiegel, in cui ha dato ragione al ministro alle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, sulla necessità di un supercommissario all'euro.

Per capirci, Francia e Germania sono già ai ferri corti su come affrontare la crisi, austerità o rilancio della spesa pubblica, e Draghi accentua la crisi invocando quella diminuzione della sovranità statale che i francesi da tempo vedono come fumo negli occhi. In questo caso il mantenimento dell'euro appare sempre più come quell'espressione politica dei dorotei: Convergenze parallele.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana.

Gianfranco

N.b.: da domani, a elezioni siciliane concluse, potremmo assistere al collasso dei partiti tradizionali.

                                

sabato 27 ottobre 2012

Pubblicità

Cari Amici,
ma veramente Silvio Berlusconi avrebbe accumulato all'estero centinaia di milioni di euro grazie al meccanismo della sovra-fatturazione dei film e dei serial acquistati negli States? Il meccanismo illustrato dalla sentenza precisa solo una parte del grande imbroglio, vale a dire come si è creata la provvista di fondi all'estero a disposizione di Berlusconi, ma non ha chiarito chi sono stati gli utilizzatori finali di questi quattrini.

In realtà, raccontano fonti Fininvest, questi fondi venivano in parte restituiti, in nero e all'estero, ai vertici delle società che concedevano pubblicità al gruppo. In pratica, la società 'A' dava 100 milioni di pubblicità al gruppo Fininvest, in seguito i vertici della società 'A' (una o più persone) ricevevano 10 milioni su conti esteri; in termine tecnico si chiama retrocessione delle commissioni. In realtà è una tangente. Subìvano quindi un danno il fisco italiano, perchè Fininvest aumentava indebitamente i costi, nonché la società 'A' che pagava i servizi pubblicitari più del dovuto. A tutto vantaggio di Berlusconi e dei dirigenti corrotti.

Questo spiega anche il fatto che tanti vertici aziendali in pensione si siano poi legati a doppio filo al partito politico di Berlusconi, e spiega anche come mai Publitalia abbia surclassato la concessionaria della Rai nella raccolta di pubblicità: la banda Dell'Utri offriva condizioni che il sistema pubblico non poteva dare.
Questo è il meccanismo  messo in piedi da Fininvest che ha corrotto per anni l'intero ambiente industriale e finanziario italiano. Sarà difficile riportarvi onestà e serietà.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 26 ottobre 2012

Elezioni in Sicilia

Cari Amici,
mi dicono che il passo indietro (o presunto tale) di Berlusconi sia stato motivato da almeno due elementi: il primo è riconducibile alla sentenza di oggi di Milano che gli sbarra la strada verso il Colle; il secondo, dai sondaggi che arrivano dalla Sicilia, dove domenica si vota per le regionali.

Ebbene, i sondaggi rivelerebbero che il candidato di Berlusconi, Miccichè, non riuscirà a superare non solo quello del PD, ma neppure quello sponsorizzato da Alfano. Insomma Alfano, dato per spacciato insieme al Pdl, si rivela più forte del suo presidente. Non solo: i sondaggi di Berlusconi accreditano anche un forte successo di Beppe Grillo e del suo movimento. Quanto basta per il passo indietro che, a mio giudizio, non sarebbe definitivo per scelta di Berlusconi, ma lo sarà per la volontà politica degli elettori.
Un caro saluto e buon fine settimana

Gianfranco



mercoledì 24 ottobre 2012

Iri - 2

Cari Amici,
sembra di capire che in Europa si stia tornando alla presenza dello Stato nell'economia: basta con le liberalizzazioni che hanno regalato risorse ai soliti noti, ora lo Stato sovrano vuol dire la sua anche nei grandi gruppi industriali. Gli ultimi due esempi li troviamo in Russia, dove il governo ha aumentato proprio ieri la propria presenza nel settore chiave di petrolio e gas, e in Francia.
Il governo francese è pronto ad appoggiare il braccio finanziario di Peugeot Citroen con garanzie bancarie per 7 miliardi di euro in tre anni. In cambio la casa automobilistica rinuncia a versare tutti i dividendi e le stock option fino a quando durerà questa garanzia statale, come aveva chiesto il primo ministro.
L'accordo appena raggiunto prevede anche l'inserimento di un amministratore esterno nel consiglio di supervisione della società, il quale riferirà al governo sulla situazione e una riduzione del piano di tagli (8.000 lavoratori) annunciato dal costruttore automobilistico lo scorso luglio. Dunque, soldi in cambio di taglio ai dividendi, meno licenziamenti e controllo sulla gestione. Se non è una riedizione dell'Iri questa, poco ci manca.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 23 ottobre 2012

Quis custodiet...

Cari Amici,
i sospetti vengono a galla e, purtroppo, si rivelano fondati.
Un documento diffuso dalla Bce dimostra come le agenzie di rating, che poi sono 3 americane mentre quella cinese conta poco, diano voti positivi agli istituti che alimentano il loro business. Dallo scandalo della Lehman Brothers alle indagini della Procura di Trani, l'inefficacia di queste società è sempre più provata.
Morale: quis custodiet custodes?
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 19 ottobre 2012

Sovranità

Cari Amici,
si sta consumando lo strappo tra Germania e Francia su una questione fondamentale per il futuro dell'Europa.
La signora Merkel vuole imporre controlli sovranazionali sulle politiche economiche dei paesi euro mediante l'introduzione di organismi nuovi, commissari speciali, agenzie di credito, supervisori in base ad un  semplice principio: chi paga di più per risanare l'Europa, e la Germania lo fa, ha il diritto di controllare come spendono i paesi in crisi.
La Francia, gelosa delle proprie autonomie, non tollera alcuna intrusione comunitaria nella  sovranità nazionale. Su questo dibattito potrebbe consumarsi uno strappo tale da spingere la Germania ad uscire dall'euro. In mezzo c'è l'Italia di Mario Monti che media tra i due colossi europei, mentre l'Inghilterra, che tanti anni fa scelse la clausola 'opt out', si chiama fuori ed osserva con attenzione i problemi degli altri.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 17 ottobre 2012

IRI

Cari Amici,
vi ricordate l'Iri, l'Istituto per la Ricostruzione Industriale voluto da Mussolini che sino alla sua liquidazione - avvenuta dieci anni fa e voluta dai neoliberisti - controllava almeno il 50 per cento del sistema industriale e finanziario del Paese? Ebbene, sembra che la Francia ne voglia isitutire uno simile: infatti Parigi ha creato una banca pubblica di investimenti per stimolare la crescita. Lo ha spiegato il numero uno della francese Caisse des Dépôts (Cdc), Jean Pierre Jouyet, che è anche presidente del nuovo istituto dal nome Bpi. La banca disporrà di 30 miliardi di euro, destinati al rilancio dell'economia nazionale. Dunque I francesi non sembrano preoccupari dell'inflazione bensì pensano allo sviluppo per diminuire la disoccupazione.  E noi, che l'Iri lo abbiamo voluto 80 anni fa, che facciamo? Quasi quasi rivaluto Mussolini.
Un caro saluto

Gianfranco

La Bestia - 2

Cari Amici,
'stop feeding the beast', non nutriamo più la bestia. È la parola d'ordine che circola tra quanti sono stanchi dello strapotere bancario e delle multinazionali e vogliono ricorrere al boicottaggio, il mezzo più efficace per battere La Bestia.

Noi finanziamo indirettamente il sistema quando compriamo prodotti a basso prezzo 'made in China'  attraverso canali commerciali in mano ai soliti noti. Oppure quando parcheggiamo i nostri soldi presso le grandi banche nazionali (Intesa, Unicredit, Mps) oppure presso le filiali di grandi banche estere, le stesse che hanno pompato soldi dalla Banca Centrale Europea per risanare i propri conti, soldi tutti pagati dal sudore dei contribuenti continentali. Così facendo noi, inconsciamente e tacitamente, aiutiamo il potere costituito a rafforzare il sistema.

Il solo metodo per fermare questa macchina da guerra è il boicottaggio, sostengono i movimenti alternativi, vale a dire: non comprare più prodotti cinesi, togliere i soldi dalle banche, trovare nuovi metodi produttivi e commerciali. Tutto bene, dico io, ma quando si scende sul terreno pratico, allora sorgono i primi dubbi. Quali sono gli obiettivi della Bestia, è la prima domanda che sorge? Non pagare per gli errori commessi, vedi il caso delle banche, scaricandone i costi sulla collettività. Fare quattrini sfruttando le miserie altrui, è il caso del 'Made in China'. Sin qui la logica della Bestia è chiara. Non credo invece a piani segreti per modificare l'attuale ordine mondiale, in fine dei conti a chi già governa il sistema va bene così com'è.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 16 ottobre 2012

Boomerang


Cari Amici,
vi ricordate dei "bamboccioni"? Così il ministro Padoa Schioppa definì i giovani italiani che restano in casa fino a 33 anni (è l'età media), prima di sganciarsi dalle famiglie e mettersi in proprio.
Beh, ora il vizio italiano si sta diffondendo anche negli USA, la patria dell'indipendenza giovanile.

Stando alle ultime ricerche oggi il 30 per cento dei giovani tra 25 e 34 anni fa ritorno in famiglia dopo il college, invece di mettersi in proprio. La causa? La crisi, che taglia posti di lavoro e rende difficile l'autosostegno. E la famiglia è il rifugio.

Gli americani hanno trovato un nome per questo fenomeno sociale, lo chiamano "boomerang generation", la generazione che fa ritorno a casa come appunto il boomerang.
Non sono offensivi come gli italiani, ma assai più realistici: riconoscono la crisi e le sue conseguenze senza mortificare e disprezzare chi purtroppo la subisce.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 12 ottobre 2012

Rieccola

Cari Amici,
a quanto pare siamo di nuovo alle prese con la crisi del sistema euro e dell'Europa in generale.
Sembravamo averla dimenticata dopo le parole forti di Draghi in agosto (l'euro è irreversibile), dopo la decisione della Corte Tedesca di settembre di approvare il meccanismo salvastati e dopo l'idea di creare un'unione bancaria europea sotto il controllo della Bce. L'euforia di questi fatti ha rafforzato l'euro e le Borse e ha ridotto gli spread.

Ma all'orizzonte si sono presentati nuovi guai, come era prevedibile, sotto forma dell'aggravarsi della disoccupazione a livello europeo, dell'inflazione importata dal caro materie prime e del sempre maggior divario tra Europa del nord e quella del sud. Pesa, soprattutto, l'ottusità delle classi politiche dell'Europa che pensano solo a riforme e ad austerità e non alla ripartizione dei sacrifici.
Così l'umore generale è tornato nero mentre le piazze si agitano e sale il disagio. Oggi ci si interroga sull'esistenza stessa dell'Unione Europea e sul da farsi in caso di una sua implosione. Meglio ora oppure rinviarla? A quando la vera svolta?
Un caro saluto e un buon fine settimana

 Gianfranco

mercoledì 10 ottobre 2012

Due piccioni e una fava

Cari Amici,
l'Arabia Saudita sta giocando sporco nella vicenda siriana. Non solo finanzia i ribelli, ma spinge anche i Turchi ad intervenire per farla finita con il regime siriano.
Due le motivazioni che spingono il governo saudita: dare un colpo alle minoranze sciite che guidano Damasco e ai loro sostenitori iraniani, anch'essi sciiti. E poi, con la prospettiva di un ampliarsi del conflitto, far salire il prezzo del greggio di cui è grande produttrice, portando a casa più soldi.
Due piccioni con una fava.
Un caro saluto

Gianfranco

La Bestia

Cari Amici,
qualche giorno fa il titolo Apple (quotato al Nasdaq n.d.r.) ha chiuso a quota 666 dollari. In precedenza era salito oltre quota 700, poi ha preso a scendere fermandosi appunto a 666. Due considerazioni: Apple da sola, il titolo con la maggior capitalizzazione borsistica al mondo, vale tutta la quotazione della Borsa di Milano e quindi è un vero colosso industriale e finanziario. E poi, per gli addetti della Cabala, il 666 è il numero della Bestia Immonda, Satana.

Dopo un decennio di rapido sviluppo e di grandi innovazioni tecnologiche, Apple affronta oggi tempi grami, perché i concorrenti asiatici le strappano quote di mercato negli iphone e nei tablets (grazie anche a pratiche a dir poco illegali). I suoi computer, un tempo immuni da virus, sono diventati oggetto di attacchi da parte di nuovi virus OS che spuntano come funghi riducendo il margine competitivo del software rispetto a Windows.

Certo, ci sono ancora le fila dei clienti fanatici in coda per l'ultima versione dell'iphone, ma abbiamo anche gli scioperi dei lavoratori cinesi che si suicidano non potendo rispettare i ritmi della produzione. Insomma, il fiore al'occhiello del made in Usa non splende più come un tempo, e quel 666 ha spaventato non pochi, soprattutto quelli che amano leggere la mano che scrive sui muri.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 9 ottobre 2012

Risparmi

Cari Amici,
stando alle ultime relazioni dell'Istat, sia il potere d'acquisto che i risparmi degli italiani si stanno riducendo a ritmi che non si vedevano più dal 2000.
Avviene che per effetto della disoccupazione giovanile, le famiglie - l'unico sistema sociale che ancora resista - non possano più risparmiare e, anzi, diano fondo alla loro ricchezza per mantenere i figli senza lavoro.
In conclusione, le famiglie (e il Paese con esse) si impoveriscono, non riescono più ad accumulare e per effetto dell'inflazione si vedo falcidiati risparmi e potere d'acquisto. Sono gli effetti perversi della 'stagflation' di cui si parlava tempo addietro.
Adesso ne abbiamo la prova.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 8 ottobre 2012

I quattro dell'Ave Maria

Cari Amici,
il popolo della sinistra si troverà di fronte alle primarie dovendo scegliere tra un vecchio arnese democristiano, Tabacci, due giovani arnesi di discendenza DS, Vendola e Renzi, e un medio arnese non tanto carismatico ma serio e onesto, Bersani.

Preciso che io appartengo per nascita e formazione (mio padre era un sindacalista di base della Fiom, mia madre un'insegnante di religione) al popolo della sinistra, ma onestamente oggi mi trovo in serie difficoltà. A chi dare il mio voto? Chi tra questi quattro mi offre non solo garanzie di competenza politica ma anche quella marcia in più che si rende necessaria per spostare il paese fuori dalle secche ora, non tra dieci anni?

Ragionerò male, ma tutti e quattro mi sembrano vecchi, datati, bolsi,  tesi alla conquista del potere ma poi indecisi sul come utilizzarlo. Vedremo se nei prossimi mesi spunterà qualche idea nuova, emergerà un piano ben congegnato.
Insomma, il futuro è incerto e, parafrasando Woody  Allen, nemmeno io mi sento nolto bene.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

giovedì 4 ottobre 2012

Dilemma


Cari Amici,
oggi i prezzi del petrolio e dell'oro sono saliti, ma non stracciamoci ancora le vesti, non è detto che il partito della guerra in Medio Oriente debba per forza prevalere. E non è detto che la speculazione cinica e bara possa ancora una volta far profitti.
A far pendere il giudizio degli esperti verso il rialzo delle materie prime non ci sarebbero soltanto i timori per il conflitto militare ma anche le decisioni della Bce e della Bank of England di non toccare i tassi di interessi, a livelli bassi come non mai nonostante le evidenti pressioni dell'inflazione. Chi teme per i propri risparmi si attacca ai beni rifugio come oro, argento e materie prime. Speriamo che stia prevalendo questa seconda ipotesi.
Un caro saluto
                                
Gianfranco

Medio Oriente


Cari Amici,
tutti i protagonisti della recente cronaca mediorientale - Siria, Turchia, Stati Uniti, Iran, Russia e Cina - tirano il freno per evitare che la crisi, per ora solo siriana, degeneri in tutta l'area.
Israele sta a guardare e si chiede se l'allargamento del conflitto possa costituire il classico "casus belli" per sistemare i conti con l'Iran e la sua bomba atomica.

Non posseggo più fonti in grado di aggiornarmi dal di dentro su quanto succede, però mi sono rimasti alcuni strumenti per capire dove va oggi lo "smart money" ovvero il danaro furbo, o la speculazione più scaltra e spudorata. Questi stumenti sono essenzialmente i contratti a termine del petrolio a Londra e New York. Ebbene, sino a ieri i prezzi a termine erano in netto calo poiché gli operatori temono la recessione su scala mondiale e i suoi potenziali crolli nel consumo di materie prime. È di oggi l'incidente turco-siriano, coinciso con un brusco calo dei prezzi. Che dire, la tristezza per le vittime turche e siriane potrebbe venir confortata dal fatto che lo "smart money" non prevede una guerra generalizzata in Medio Oriente che porterebbe le quotazioni ad almeno 200 dollari al barile contro i 110 attuali. Vedremo nei prossimi giorni se queste prospettive di tregua armata terranno.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 2 ottobre 2012

Maria

Cari Amici,
due miei compagni di infanzia si stanno spegnendo per tumori maligni e metastasi ormai diffusi in tutto il corpo. Leggo da autorevoli riviste:
"Con nuovi studi a confermarne l'efficacia, aumenta tra i ricercatori la convinzione che il cannabidiolo (Cbd) presente nella maijuana rallenti la crescita delle cellule tumorali e inibisca la formazione di cellule che nutrono i tumori, contribuendo così a combattere il cancro e le metastasi. Già note, poi, le capacità di queste sostanze di ridurre il dolore, la nausea e altri effetti correlati alla malattia e alla chemioterapia. 
Come riporta  Newsweek, già nel 2007 uno studio del California Pacific Medical Center mostrava come il cannabidiolo uccida le cellule tumorali nei pazienti con cancro al seno, distruggendo i tumori maligni e "spegnendo" il gene ID-1, una proteina che gioca un ruolo chiave nel diffondere il male alle altre cellule.
Questo gene, nei soggetti sani, è attivo solo durante lo sviluppo embrionale. Ma nei malati di tumore al seno, e di molti altri tumori maligni in stato avanzato, si è visto che questo gene è attivo e provoca le metastasi, favorendo il passaggio della malattia alle cellule sane. "Ci sono dozzine di tumori aggressivi che attivano questo gene", hanno spiegato i ricercatori, e il cannabidiolo riesce a fermarlo, presentandosi quindi come una cura potenzialmente senza precedenti: ferma il male come la chemioterapia ma, a differenza di quest'ultima, che uccide ogni genere di cellula che incontra e devasta il corpo e lo spirito dei malati, riesce a bloccare solo "quella" particolare cellula maligna".

Insomma, cosa si aspetta a sperimentare anche in Italia gli effetti positivi della Maria?
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 1 ottobre 2012

Groviera


Cari Amici,
le dichiarazioni del Ministro Fornero - secondo la quale non esisterebbero preoccupazioni per i conti Inps dopo la rivelazione del buco di 10/15 miliardi apportato all'Inps dall'Inpdap, l'ente pensionistico degli Statali - invece di rassicurare il Paese sono fonte di altri dubbi. Quanti altri buchi esistono nel nostro sistema previdenziale, sempre più simile alla groviera? 
Lo Stato non ha mai accantonato importi per le pensioni dei propri dipendenti. Ha sempre concesso loro trattamenti particolarmente favorevoli, come dimostra il fatto che vi siano 500.000 baby pensionati che costano alle casse pubbliche 5 miliardi di euro all'anno in più del dovuto.
Sono polemiche di vecchia data che ora vengono a galla con i loro guasti.
Ad andarci di mezzo sono i giovani: per pagare le pensioni lo Stato non assume.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

venerdì 28 settembre 2012

Non cambierà mai

Cari Amici,
ormai è chiaro, il Cavaliere non cambia, è sempre lo stesso.
Stando a quel che dice, sembra che imposterà la sua campagna elettorale sulla fuga dall'euro (forse anche sull'abolizione dell'Imu): o la Germania esce dalla moneta unica tornando al marco, ha detto, o ce ne andiamo noi. La sua visione del mondo, e in genere del nostro futuro politico, è dettata esclusivamente da egoismi personali e motivi elettorali, non certo da elementi che possono aiutare il Paese. Per l'ennesima volta il Cavaliere, e con lui gran parte della classe politica italiana, mostra i suoi limiti.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

mercoledì 26 settembre 2012

La trappola

Cari Amici,
nei giorni scorsi ho accennato al problema della liquidity trap, o trappola della liquidità: le banche centrali pompano quattrini nel sistema per rilanciare l'economia ma la macchina non riparte, i consumi non decollano ugualmente perché la gente non ha soldi da spendere. Finalmente i mercati si sono resi conto del problema e stanno ponendo fine all'euforia che ha fatto seguito all'annuncio di manovre monetarie da parte della Bce e della Fed.

Che succederà ora? La situazione peggiora in Spagna e in Grecia e non è che da noi vada molto meglio. Se Draghi e compagni hanno scongiurato la fine dell'euro non hanno però risolto i problemi della recessione. Da sempre questo è un compito della classe politica, che al momento latita.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 25 settembre 2012

Sicofanti

Cari Amici,
il Pdl non è allo sbaraglio, dice il Cavaliere. Ma lui stesso è il primo a non crederci, tanto è vero che è arrivato al punto di parlare di un movimento 'rivoluzionario' (che parolona, per un politico che ha sempre osteggiato ogni cambiamento della situazione socio/politica) sulla rampa di lancio per ridare forza alla destra moderata.
Il Cavaliere è finito, politicamente parlando, e adesso avremo il fuggi fuggi dei sicofanti che lo hanno appoggiato negli ultimi anni. Ne vedremo delle brutte, ma credo che non ci si dovrà rallegrare per quanto accadrà.
Non tanto per la scomparsa di scena del Cavaliere, ma per chi pretenderà di prenderne il posto.
Un caro saluto

Gianfranco

Oltre Tevere

Cari Amici,
la Renata (Polverini, n.d.r.) ha fatto i bagagli e l'hanno accompagnata alla porta, dopo essere stata scaricata un pò da tutti. Soprattutto dal Vaticano: mi dicono che siano state le frasi del cardinal Bagnasco a convincere Casini a mollare la signora, ormai indifendibile.
Ebbene, questo episodio significa il rientro alla grande del Vaticano nella politica italiana. Certo, ne ha persa di strada la Santa Sede con Berlusconi e con i suoi intrallazzi sessual/politico/finanziari. Ma questo è un segnale che non va trascurato: di fronte al caos politico ed economico del Paese e all'arrivo di tanti tribuni della plese, Oltretevere ha deciso di muoversi.
Staremo a vedere.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 18 settembre 2012

Marchionne

Cari Amici,
mi raccontava un conoscente che quando Walter Da Silva, l'italiano ex Alfa Romeo oggi alla guida dei settori di punta di Vw e Audi, presenta un nuovo modello del gruppo a Berlino, Londra o in qualche altra parte del mondo, i vertici della Volkswagen lo abbligano a parlare in italiano. Questo perchè i tedeschi ci tengono a sottolineare che l'accoppiata design italiano/tecnologia tedesca è vincente in tutto il mondo e che quindi bisogna valorizzare il gusto e la fantasia del made in Italy.

Sergio Marchionne non la pensa così: sembra aver perso ogni fiducia nel nostro paese e che non veda l'ora di andarsene. Di analogo parere la famiglia Agnelli, che in questi mesi ha scambiato le azioni Fiat Auto in Fiat Industrial: l'auto made in Italy, secondo loro, può andare anche a farsi benedire.

È per questo che Vw sta sostituendosi a poco a poco a Fiat presso le aziende fornitrici di copmponentistica ad alto livello in Piemonte. Io non credo che i tedeschi intendano davvero rinunciare all'Alfa Romeo, così come vanno dicendo a ogni piè sospinto: mettetela nelle loro mani e sono sicuro che in breve tempo alla Bmw vedrebbero i sorci verdi.

Consoliamoci con i prodotti alimentari made in Italy che, almeno questi, continuano a fare progressi. Siamo un popolo di cuochi, vinaioli, casari, norcini e Pulcinella, dice Marchionne, l'auto lasciamola fare agli altri.
E la Ferrari?
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 17 settembre 2012

Doping

Cari Amici,
ormai è evidente: nel campo dell'economia e della finanza internazionale si sta facendo ampio uso del doping, come già avviene per lo sport e altre attività umane.
Promettere l'acquisto 'senza limiti' di Btp e Bonos, come ha dichiarato  la Bce per bocca di Draghi, oppure creare carta per 40 miliardi al mese, come farà la Federal Reserve di Bernanke, non significa altro che drogare l'economia nella speranza che si riprenda. Ma si corre il rischio di creare quella che è meglio nota come la trappola della liquidità: ci sono troppi soldi in giro ma la macchina economica non riparte. Si farebbe meglio a buttare i soldi dagli elicotteri, così si avrebbe la certezza di una ripresa dei consumi. Rassegnamoci dunque, perchè all'orizzonte non vedo alcuna nuova idea. E neppure elicotteri in attesa di decollare con sacchi di euro.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

giovedì 13 settembre 2012

Ciechi e ottusi

Cari Amici,
una settimana lavorativa di 6 giorni con un periodo di riposo minimo di sole 11 ore tra un turno e l'altro, dimezzamento della liquidazione se si dispone di una seconda pensione, licenziamenti più facili (dagli attuali 4-6 mesi di preavviso al lavoratore a 2-3), rimozione delle restrizioni che impediscono il trasferimento dal turno di giorno a quello di notte. Sono solo alcune delle misure aggiuntive che la Troika (UE-Bce-Fmi) avrebbe chiesto alla Grecia, in un'email inviata al Ministero delle Finanze, prima di ottenere la prossima tranche di aiuti. Lo rivela il quotidiano Athens News.

Pensate frorse che i greci accetteranno queste ricette ottuse e cieche inflitte a un paese già in ginocchio (disoccupazione al 23,1 per cento a maggio scorso, con stime per il prossimo anno che vanno dal 28 a al 29 per cento; crollo atteso del PIL del 7 per cento per il 2012)? Io non credo proprio.
Un caro saluto

Gianfranco 

mercoledì 12 settembre 2012

FED

Cari Amici,
domani sera la Federal Reserve deciderà se immettere o meno sul mercato americano nuovi fondi per rilanciare l'economia. È probabile che lo faccia alla vigilia delle elezioni politiche (anche se Ben Bernanke non appartiene allo schieramento dei democatici). Si tratta di 600/800 miliardi di euro che arriveranno sul mercato al ritmo di 60-80 miliardi al mese.

Purtroppo questi quattrini non arriveranno per vivacizzare l'economia reale ma andranno in operazioni speculative di ogni genere in tutto il mondo: oro, petrolio, Borse, materie prime. L'euforia speculativa durerà almeno fino al termine del 2012 poi si placherà mentre i politici si renderanno conto dell'inadeguatezza della manovra. Ma sarà troppo tardi.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 11 settembre 2012

9/11 e oltre

Cari Amici,
undici anni dopo l'11 settembre non svaniscono gli effetti drammatici di quell'evento.
La morte di Osama Bin Laden e il ridimensionamento di Al Queda non hanno compensato i guasti provocati dalle Torri Gemelle: mi riferisco alle due guerre gemelle, contro l'Irak e contro l'Afganistan che sono costare quasi 3.000 miliardi di dollari alle casse americane e hanno provocato guasti e lutti in mezzo mondo.
Leggete un saggio di Joseph Stiglitz in proposito sui veri effetti di 9/11 e vi convincerete che se Bin Laden voleva provocare danni agli Stati Uniti, e al mondo occidentale, non ci si deve fermare alla contabilità di quel giorno (3.000 morti e 40 miliardi di dollari di danni) bensì alle fasi successive.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 8 settembre 2012

Referendum

Cari Amici,
euforia dei mercati (Borse, euro, spread) per la decisione della Banca Centrale Europea di salvare gli Stati in crisi attraverso l'acquisto 'illimitato' di Btp, Bonos e altro. Adesso attendiamo la reazione tedesca a questo progetto che, secondo l'opinione d'oltralpe,  mina alle base le regole del gioco comunitario.
Nei giornali tedeschi si sente sempre più spesso parlare di 'referendum', una grande consultazione popolare per verificare se il popolo tedesco approva quanto avverrà oppure se intende procedere diversamente, vale a dire staccarsi autonomamente dall'euro e tornare al marco.
«The euro is irreversible» ha detto a muso duro Mario Draghi ai tedeschi che lo attaccavano per le decisioni imposte; con il referendum contrario alla Bce, l'euro resterebbe sempre irreversibile. Ma senza la Germania.
Un caro saluto e buona fine settimana

Gianfranco

giovedì 6 settembre 2012

Stagflation

Cari Amici,
il dado è tratto: la Banca Centrale Europea stamperà moneta per aiutare i paesi indebitati e salvare l'euro.

La conseguenza è una sola, e si chiama 'stagflation' una parolaccia che significa inflazione e ristagno economico. Ci andranno di mezzo lavoratori, pensionati e in genere le categorie economiche meno protette mentre ci guadagneranno gli speculatori e chi ha esportato valuta.

Sorge ora il dubbio: i tedeschi saranno disposti ad accettare la stagflation? Avete già sentito le critiche rivolte alla Bce dai media e dai politici tedeschi: l'anno prossimo in Germania si vota e saranno in molti quelli che presenteranno il conto a Frau Merkel.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 5 settembre 2012

Diplomazia

Cari amici,
secondo la stampa israeliana, Washington ha mandato un messaggio riservato al governo iraniano per comunicare che gli Stati Uniti non appoggeranno un eventuale attacco di Israele ai siti atomici iraniani. In tal modo Washington si dissocia da un'iniziativa che sembra sempre più prossima (almeno a giudicare dal prezzo del greggio) per evitare la ritorsione degli iraniani contro le istallazioni petrolifere del Golfo.
Speriamo che gli israeliani, sentendosi senza l'ombrello americano, rinuncino al loro progetto.
Un caro saluto

Gianfranco

TIR

Cari Amici,
la fine della crisi è a portata di mano, dice il premier Monti, vediamo la luce alla fine del tunnel. Giudicate voi: mercato dell'auto meno 20 per cento, disoccupazione giovanile ai massimi livelli, stretta creditizia, aziende grandi e piccole che chiudono, consumi in calo, persino quelli alimentari. Intanto i politici discutono se stabilire  un premio di maggioranza del 12 o del 15 per cento nelle prossime elezioni e sottilizzano sulla differenza tra premio di maggioranza e premio di governabilità.

Anch'io  vedo una luce alla fine del tunnel: quella di un Tir impazzito che ci viene incontro.
Un caro saluto
  
Gianfranco

martedì 4 settembre 2012

Condizioni capestro?

Cari Amici,
quali saranno le condizioni che Bce imporrà ai paesi cui presterà aiuto? Questo è uno degli interrogativi di non poco conto che sta angosciando i vertici politici europei.
Potrebbe trattarsi di condizioni che in qualche modo limitano la sovranità degli stati nazionali in materia di economia, finanza, investimenti, gestione del debito. Insomma, la Bce potrebbe sostituirsi al Fondo Monetario che, come è noto, quando presta soldi richiede condizioni da strozzinaggio.
Non so se Roma accetterà condizioni 'umilianti', Parigi non lo farà certamente. Forse i Piigs saranno più remissivi.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 3 settembre 2012

Il Trilemma

Cari Amici,
settimana decisiva, dicono, per le sorti dell'euro.

Io non lo credo, ormai ci sono stati più di 30 incontri al vertice e poco o nulla è stato fatto per risolvere i guai di un errore fatto almeno 15 anni fa, quello della creazione di una moneta comune tra paesi con politiche economiche e fiscali diverse.

Ora le soluzioni prospettate per uscire da questa situazione di penoso stallo economico (si vedano i dati sull'occupazione) sono tre, e molto semplici:
1) proseguire l'attuale e altamente impopolare politica dell'austerità presso i paesi indebitati;
2) travasare infiniti  fondi dal nord Europa verso i paesi indebitati, con tutti i rischi del caso;
3) spaccare il sistema euro e tornare alle divise nazionali.

Voi lettori affezionati di questo blog per per quale delle tre soluzioni optereste?
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 1 settembre 2012

Deja vu...

Cari Amici,
ecco una notizia che dovrebbe far riflettere, perché già data in precedenti occasioni:

L'uscita di capitali dalla Spagna ha segnato un aumento di circa il 40% nel mese di giugno, a dimostrazione di come la fiducia degli investitori verso Madrid, si stia deteriorando.
Secondo i dati resi noti dalla Banca di Spagna, a giugno i flussi netti in uscita di capitali, hanno raggiunto 56,6 miliardi di euro, dopo il rosso di 41,3 miliardi segnato a maggio.
Ammonta a 315,6 miliardi l'ammontare dei capitali che ha lasciato il Paese nell'anno trascorso fino a giugno. Solo nei primi sei mesi del 2012 sono fuoriusciti dai confini spagnoli 220 miliardi di euro, pari al 22% del Pil del Paese.

Non vi ricorda quanto avvenuto in Grecia due anni fa?

Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

venerdì 31 agosto 2012

20 settembre


Cari Amici,

20 settembre, data fstidica per l'Italia: presa di Roma nel 1870, chiusura ufficiale dei bordelli nel 1958 e infine, per tornare ai giorni nostri, ultima scadenza per votare a novembre, Oltre questa data non ci sono più i tempi tecnici per il voto autunnale e si andrebbe a fine legislatura. Da qui al 20 settembre attendiamoci dunque il peggio da chi vuole andare al voto subito (leggi Berlusconi e la sua banda di avventuristi) e chi preferisce attendere l'anno prossimo. Il clamore sollevato dal caso Napolitano/intercettazioni non è che il primo maldestro tentativo per forzare il Colle al voto. Ce ne saranno altri, probabilmente di carattere finanziario, il 6 e il 12 settembre, in occasione di importanti decisioni da parte di Bce e Corte costituzione tedesca. Non so se la classe politica al governo ha i polsi fermi per resistere alla macchina del fango che si sta sctenando a destra e a manca. Mi auguro di sì, spero che tutto resti invariaTO. Ma gli assalti non mancheranno.
Un caro saluto e un buon fine settimana
              Gianfranco

giovedì 30 agosto 2012

Saldi

Cari Amici,
secondo i seguaci della scuola economica liquidazionista, tra cui primeggia l'austriaco Schumpeter, le sofferenze sociali provocate da una fase recessiva (disoccupazione, miseria, limitazioni al welfare) sono naturali e quindi positive, e pertanto non si deve far nulla per alleviarle.
Sono regole che valevano settanta anni fa ma sono tornate oggi di moda presso l'establishment  politico mondiale. Ad esempio, il ticket repubblicano Romney-Ryan che intende sfidare Obama a novembre la pensa in questo modo, anche se parla di creare 12 milioni di posti di lavoro nei prossimi quattro anni senza sapere come e dove. Vuole però smantellare il welfare di Obama e ridurre il carico fiscale dei ricchi.
Liquidiamo una volta per tutte i liquidazionisti vecchi e giovani, e torniamo al sano realismo di lord Keynes, che non era socialista, come lo dipingono, bensì un aristocratico inglese con i piedi per terra.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 29 agosto 2012

La crisi

Cari Amici,
ben rientrati al Vostro lavoro. Mi sono preso qualche giorno di riposo (si fa per dire, avevamo in casa figli, nuore e nipotine), ma ora possiamo ripartire.

Mi punge questa considerazione: in quest’estate 2012 che sta per finire, Federalberghi segnala un calo del 18,9 per cento di turisti e del 22 per cento del giro d’affari. Ebbene, non è che forse gli albergatori (notoria categoria di evasori fiscali) in passato ha tirato troppo la corda aumentando i prezzi contro ogni logica? La risposta che vale è una sola: che si impicchino.

Quando penso a ciò che succede in Sardegna, a Genova per la Centrale del Latte, alla Fiat e in tante altre parti di Italia, scatta l'indignazione. Scusate la nota polemica, ma mi sta a cuore chi sta veramente male: i senza lavoro o chi deve soffrire per lo smantellamento dello stato sociale.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 13 agosto 2012

Rinvio?

Cari Amici,
per via di una nuova azione legale, la decisione della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimità del fondo salva-Stati Esm e del Fiscal Compact potrebbe slittare «molto oltre» il 12 settembre prossimo, data per cui era originariamente attesa. Lo scrive il sito online del quotidiano economico-finanziario tedesco Handelsblat. Alla base di tutto vi è  una causa indetta da un gruppo storicamente "euroscettico" che gravita attorno a Markus Kerber, professore di tecnologia all'università di Berlino, che ha preso spunto da un procedimento simile intentato da un parlamentare irlandese, da dieci giorni in esame presso la corte di giustizia europea a Lussemburgo.

Essendo la Corte Europea sovra-ordinata a quella tedesca, ai giudici costituzionali di Karlsruhe non rimarrebbe altro da fare che aspettare il giudizio dal Lussemburgo, stando a quello che sostengono i querelanti. Proprio per questo la decisione sarà spostata oltre il 12 settembre.
Usque tandem, Germania, abuteris patientia nostra?
un  caro saluto

Gianfranco

venerdì 10 agosto 2012

La Svizzera

Cari Amici,
sembra sia ormai prossimo un accordo tra Italia e Svizzera sulla tassazione dei capitali che i cittadini  italiani detengono nella Confederazione sull'esempio di quanto già avvenuto con Gran Bretagna, Germania e Austria.
Le differenze finiscono qui, perchè stando alle indiscrezioni che escono dagli addetti ai lavori pare che il governo italiano chiederà agli anonimi correntisti il 10 per cento dei loro depositi per regolarizzare la posizione, contro percentuali ben superiori richieste dagli altri paesi. Si tratta dell'ennesimo regalo fatto a chi ha esportato illegalmente capitali. Oltretutto, mi diceva un banchiere svizzero, già da tempo i capitali italiani stanno defluendo dalla Svizzera alla volta di Montecarlo e delle Bahamas, capitali per altro compensati da quelli che arrivano in Svizzera in forma legale, cioè denunciati alle Finanze. Insomma, anche qui si vedrà una bella battaglia parlamentare, come già avvenuto per lo scudo fiscale, ma con scarsi risultati.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

sabato 4 agosto 2012

Lord Keynes

Cari Amici,
in primo luogo buone vacanze, se siete in procinto di partire. O buon rientro se riprendete il lavoro.

Dopo il post di giovedì, con i mercati sotto frana, c'è stato il netto rimbalzo di ieri. Vi direte, Gianfranco ha cannato la sua analisi, la Bce di Mario Draghi ha sconfitto la Bundesbank. Non so, vedremo in futuro. So però che siamo ancora nel pieno della crisi e che le previsioni non sono le più rosee.

Mi permetto di citare in proposito l'analisi del premio Nobel Paul Krugman su quanto succede. 'Se la Germania proseguirà testardamente con la strategia sin qui applicata, si prefigura una serie di passaggi legati tra loro da una sorta di effetto domino. La Grecia uscirà in breve tempo dall’euro, Spagna e Italia subiranno un’imponente fuga di capitali, le banche iberiche e italiane bloccheranno i conti correnti per arginare la fuga e fisseranno limiti ai prelievi quotidiani. A quel punto, soltanto un intervento della Bce salverebbe il sistema bancario continentale dal tracollo'. 
Abbandonare l’austerità e ritornare alle politiche keynesiane, fatte soprattutto d'investimenti mirati nella spesa pubblica: per Krugman non c’è altra possibilità per evitare il corto circuito globale.

In agosto non sarò presente tutti i giorni sul blog, ma vi penserò costantemente. Un caro saluto, un abbraccio e buone vacanze

Gianfranco

giovedì 2 agosto 2012

Il bluff

Cari Amici,
il dubbio è stato sciolto, il bluff di Mario Draghi è stato visto dai falchi della Bundesbank e i cocci dello scontro sono tutti sul tappeto: borse, spread, euro, etc. Oggi almeno tutto è più chiaro, i veli sono calati e il re è nudo.

La Germania non vuole salvare l'euro secondo i parametri voluti da Draghi, Monti e Hollande, cioè con la soluzione monetaria. I cordoni della Bce verranno allargati soltanto con la cessione di sovranità da parte dei paesi indebitati e l'intrusione della Germania nei meccanismi decisionali dei Piigs. Potrebbe essere una soluzione, ma non credo possa bastare. Ormai si va alle conseguenze estreme: o la Germania lascia l'euro oppure i paesi indebitati, Italia compresa, tornano alle divise nazionali. Ognuno si assuma le sue responsabilità.

Ma presto, non bisogna perdere altro tempo.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 31 luglio 2012

Il bivio

Cari Amici,
siamo arrivati alla stretta finale? Veramente la Bce potrà a breve termine svolgere il ruolo di una vera banca centrale, creare liquidità, acquistare i titoli di debito del proprio Stato (nel caso della Bce dei propri Stati) e fare una politica monetaria finalizzata alla crescita e allo sviluppo?

I politici europei fanno capire che si va in questa direzione attraverso il salvataggio dell'euro. La destra tedesca scalpita e promette sfracelli contro Frau Merkel. E la speculazione? Resta in attesa, dopo l'euforia degli ultimi giorni. Attenzione però, perché il fatto che l'oro e il franco svizzero rimangano sui massimi non depone in favore della scelta proeuropea.
Tra qualche giorno ne sapremo di più.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 30 luglio 2012

Cemento

Cari Amici,
mi raccontava una mia fonte che a causa della crisi dell'edilizia le società del cemento versano in una situazione seria. L'Italcementi, leader italiano e uno dei sei gruppi più importanti nel mondo, va bene solo in Algeria e Tailandia, negli altri mercati segna cali di attività tra il 40 e il 50 per cento. Non si escludono dunque a breve annunci di tagli al personale e riduzione delle spese.
Non siamo al si salvi chi può, ma poco ci manca.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 29 luglio 2012

Estate

Cari Amici,
dice il presidente della UE, il cipriota Christofias: «Muoversi più velocemente o l'euro è a rischio. Noi continuiamo a parlare di solidarietà, vogliamo ripristinare quel valore, senza il quale l'integrazione europea è in pericolo».
Ma la corte suprema tedesca non si pronuncerà prima di settembre sul fondo salva stati, il resto dell'Europa è presa dalle Olimpiadi, le vacanze sono sacre, soprattutto quelle dei politici. Il generale estate ha i suoi tempi e i suoi metodi.
Ho il sospetto che la signora Merkel, in vacanza in Alto Adige, stia pensando ad un baratto: Alto Adige in  cambio degli eurobond.
Gli Stati Uniti, invece, si muovono: arriva Geithner per strigliare l'Europa. Evviva il loro attivismo che non sarà esente da interessi privati ma è sicuramente meglio della nostra paralisi estiva.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

venerdì 27 luglio 2012

Dopo i conflitti, la rissa

Cari Amici,
cresce lo scontro in Europa per la finanza e anche per l'economia.
Accanto a Marchionne, che ha svelato le cause del successo tedesco nell'auto (non tutte le cause, però) ci sono i costruttori francesi, anch'essi sofferenti, e gli americani, presso i quali l'amministratore delegato della Fiat conta forti appoggi.
In finanza invece la Bundesbank si oppone alle aperture di Mario Draghi sugli interventi per salvare l'euro. Insomma, si è creato un clima da rissa che non giova certamente all'immagine del vecchio continente. La Germania potrebbe essere tentata di lasciare l'euro e gli alleati europei a suo dire 'ingrati'.
E gli ex alleati non rimpiangerebbero certo questa decisione.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 26 luglio 2012

Conflitti

Cari Amici,
sono bastate poche parole di Mario Draghi per capovolgere la situazione dei mercati finanziari e ridurre lo spread: «All'interno del proprio mandato, la Bce è pronta a fare qualunque cosa per preservare l'euro, e credetemi, questo basterà», ha dichiarato Draghi  con determinazione ad un convegno. Benissimo, ma quali sono i limiti del mandato di Draghi? Li conosciamo e, purtroppo, li conosce anche Frau Merkel, attualmente in vacanza in Italia: o si fa inflazione o si annega nella recessione. Peccato che le grandi banche internazionali, le vere detentrici del potere, la pensino in maniera diversa.
Secondo Citigroup, all'80 per cento, la Grecia farà default entro 2 o 3 mesi. Sarà perchè le grandi banche finanziano gli speculatori che in questo momento puntano a spaccare l'euro?
I conflitti di interesse non mancano in questo mondo finanziario sempre più cinico e baro.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 24 luglio 2012

A settembre

Cari Amici,
questa mattina un amico mi diceva di aver parlato con i vertici di un'importante banca nazionale e di aver riscontrato nelle parole del suo interlocutore la più assoluta mancanza di idee nei confronti di quanto sta accadendo. Vi sono clienti, dice il banchiere, che intendono chiudere i conti in euro e trasferire tutto all'estero, altri che non sanno che pesci prendere, altri che non si fidano più dei consigli della banca e ritirano la liquidità per metterla sotto il mattone. Fortunatamente la situazione quasi vacanziera frena il panico, ma a settembre la giostra potrebbe ripartire. Ma il banchiere sta fermo, aspetta che la tempesta passi, tanto lui si trova, scusate l'espressione, con il culo nel burro.
Ecco perchè Parigi, Roma e Madrid chiedono l'applicazione immediata dello scudo salva-spread mentre la Corte Suprema tedesca, che deve autorizzare Berlino a partecipare all'iniziativa ha preso tempo: se ne parlerà a settembre. Giudicate voi.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 23 luglio 2012

Bluff...

Cari Amici,
ormai la Grecia sta per lasciare l'euro e l'Eurozona, anche se a parole deplora il possibile evento, è convinta che prima Atene se ne andrà meglio sarà per tutti.
Lo dicono anche i soloni, quelli che sino a pochi mesi fa sostenevano che la costruzione finanziaria dell'Europa era solida. Tuttavia non siamo ancora al "si salvi chi può" e il percorso non è chiaro: c'è chi dice che la Germania starebbe bluffando e che dietro l'apparente durezza della signora Merkel ci sarebbe la volontà di saggiare la resistenza di Spagna e Italia, saggiarne il limite e poi cedere su eurobonds. Insomma, spingere l'Europa sull'orlo della rottura e poi fare retromarcia.
Lo vedremo presto.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 22 luglio 2012

Deja vu...

Cari Amici,
il film della crisi ha sempre le stesse inquadrature e tempi identici: tagli alle spese, scioperi, fuga di capitali. Lo abbiamo visto in Grecia, lo vediamo in Spagna, lo vedremo in Italia. Resta da capire una sola grande questione: se sia meglio spaccare ora, in agosto, il sistema euro, con tutti i guai che ne conseguono (anche se non penso all'Armageddon che vogliono farci intendere, visto che non ci sono esperienze precedenti in proposito) oppure se sia meglio restare come siamo, con il  circolo vizioso composto da debiti, recessione, disoccupazione e tensioni sociali in piena funzione. Non so come voi la pensiate, io credo di aver espresso la mia opinione già da tempo.
So però che così il sistema non può andare avanti molto, prima o poi capiterà qualcosa di serio che farà cambiare tutto.
Un  caro saluto

Gianfranco

sabato 21 luglio 2012

Nani

Cari Amici,
l’Italia ha un debito pubblico di circa 2.000 miliardi di euro, una somma  pari al 120 per cento del PIL.
Il Fiscal Compact appena approvato dal Parlamento prevede che il debito pubblico debba dimezzarsi al 60 per cento del Pil, quindi tornare a 1.000 miliardi, nel volgere di  vent’anni. Quindi, fino al 2032, il governo dovrà tagliare le uscite dello Stato ogni anno di almeno 50 miliardi, cui vanno aggiunti 30/40 miliardi di spese per interessi al tasso ottimistico del 2 per cento (adesso siamo al 4 per cento) sempre nella speranza che il Pil torni a  crescere. Insomma, ogni anno dovremo rinunciare a 80/90 miliardi. Lo credete possibile? Penso proprio di no.

Domanda, ma chi ha approvato il Fiscal Compact si è reso conto degli impegni presi, oppure pensa già che ben difficilmente verranno rispettati?
Ecco, è proprio l'insipienza di questa classe politica, comprovata per l'ennesima  volta, che fa paura ai cittadini e spinge la speculazione ad agire. Purtroppo all'orizzonte, in Italia come in Europa, vedo solo nani politici, non si trova un gigante  che abbia idee e le metta in pratica.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 19 luglio 2012

Pandora

Cari Amici,
lo scandalo delle banche truffatrici si allarga macchia d'olio: dopo Barclays ecco Deutsche Bank, Credit Agricole, Societè General e, ci avrei scommesso, Hsbc di cui ci siamo occupati ieri per le accuse di riciclaggio.Ci mancano gli svizzeri e il quadro è completo.
Il marcio nasce nella City inglese, insieme a New York il centro del malaffare bancario, con propaggini nei circa 30 paradisi fiscali sparsi nel mondo, soprattutto nelle ex colonie inglesi. Di lì passa tutto, droga, armi, truffe, evasioni fiscali, crimine organizzato nonchè, e questo è l'aspetto più grave, spolizione dei paesi africani e sudamericani.
Il cancro del mondo si annida nelle procedure a dir poco disinvolte dei paradisi fiscali e nell'arrogante strapotere delle grandi banche mondiali. Leggete in proposito "Le isole del Tesoro" del giornalista americano Nicholas Shaxson e capirete meglio. E con le banche sono colpevoli le classi politiche che per anni hanno difeso il laissez-faire finanziario, i monetaristi, i difensori a spada tratta del liberalismo, non ultimi Alan Greenspan, e i politici anglosassoni.
Adesso la misura deve essere veramente colma se proprio le magistrature inglese e americana, quelle dei due paesi artefici del sistema più corrotto ideato dall'uomo, stanno scoperchiano il vaso di Pandora.
Meglio tardi che mai.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 18 luglio 2012

Sofferenze e incagli

Cari Amici,
oggi la Banca Centrale spagnola ha comunicato che le sofferenze bancarie degli istituti nazionali sono arrivate a 156 miliardi di euro, pari al 9 per cento di tutto il credito erogato. Ricordiamo che un sano esercizio del credito richiede valori inferiori al 5 per cento. Poi, e questo non viene detto, ci sono gli incagli, di  cui non si parla, che mediamente sono pari alle sofferenze. Tradotto in soldoni: le banche spagnole abbisognano, e subito, di almeno 300 miliardi di euro, non dei 100 autorizzati da Bruxelles di cui 30 arriveranno tra breve. Il resto, come cantava Jannacci, 'Se sa no'.
Un'altra considerazione: ma con quali criteri i banchieri spagnoli, e non solo loro, hanno erogato i crediti? Non si sono resi conto dei rischi cui andavano incontro?
Ah già, dimenticavo, i banchieri si salvano sempre: sono gli Stati che affondano.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 17 luglio 2012

Marcio

Cari Amici,
dopo Barclays un altro caso di malabanca internazionale.Questa volta, negli Stati Uniti,  sotto inchiesta per riciclaggio è finita Hsbc, Hong Kong Shangai Banking Corp.
Secondo gli inquirenti, assenza di controlli e inadeguatezza delle regole avrebbero permesso  ad alcune aziende di aggirare le sanzioni imposte all'Iran e ai cartelli della droga messicani di utilizzare la Hsbc per il riciclaggio di denaro. Inoltre è stato consentito l'ingresso nel sistema finanziario Usa ad alcune entità collegate al terrorismo. D'altra parte, chi meglio di una grande banca può spostare capitali da una parte all'altra del mondo, aggirarsi nei paradisi fiscali con disinvoltura ed evadere il fisco?
Hsbc è una grande banca europea, come Barclays, ma anche le americane, svizzere e giapponesi non sono da meno: il sistema è marcio fino alle midolla.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 16 luglio 2012

Nonsenso - 2

Cari Amici,
c'è un altro non senso che sta facendo di questi tempi il giro del mondo.
Pare che  in Europa sussista il pregiudizio in base al quale se la Banca Centrale finanzia il debito pubblico del proprio Paese (vale a dire, se acquista i Bot e Btp emessi dal Tesoro dello stesso Paese) si ritiene in via di pregiudizio che il governo del Paese crei inflazione.
Nulla di più errato, sostengono gli esperti d'oltreoceano e lo dimostra la recente storia economica degli Stati Uniti: la Fed ha profuso almeno 4.000 miliardi di dollari per salvare le banche (Piano Tarp) e rilanciare l'economia. La più vasta creazione di moneta nella storia americana non ha creato inflazione ma ha portato alla deflazione del debito.Provate a fare la stessa domanda a Frau Merkel e ai falchi della Bundesbank: non vi daranno mai ascolto.
Sono le banche commerciali a creare inflazione con i loro comportamenti speculativi che moltiplicano le bolle. Che poi vengono ripianate dagli Stati.
Un caro saluto, un arrivederci allo spread a quota 500

Gianfranco

domenica 15 luglio 2012

Sisifo

Cari Amici,
Vittorio Grilli, ministro dell'economia, dice al Corriere: Vendo ogni anno 15-20 miliardi di beni pubblici dello Stato e  così riduco il debito dal 123 per cento del Pil al 103 in 5 anni. Ma prima aveva detto che con questo spread e questi tassi in vigore ogni anno il Tesoro paga sul debito pubblico 85 miliardi di interessi. Insomma, in 5 anni di vendite di cespiti l'Italia incassa quando regala ogni anno ai detentori di Bot, Btp, Cct, Ctz e quant'altro.
Non vi pare una fatica di Sisifo, destinata a nulla se non allo sfinimento del Paese?
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 14 luglio 2012

Belle Epoque

Cari Amici,
la crisi finanziaria porta alla crisi politica, all'inasprimento delle tensioni sociali, alla caccia all'immigrato, al nazionalismo esasperato e in genere al disprezzo delle minoranze. In pratica, mi sembra che l'umanità stia regredendo  di cento anni.
Cento anni fa, appunto, finiva la Belle Epoque, i quaranta anni di pace e prosperità che videro l'Europa fiorire. Ora è finita l'ultima Belle Epoque, quella dal 1945 ad oggi. Nel frattempo in Europa (escludendo quella combattuta nella ex-Jugslavia) non si sono combattute guerre. Attenzione dunque a quanto succede: i banchieri, che ora dominano il mondo, non sono mai stati amici della democrazia, a loro interessa la stabilità anche se dovuta alla peggior dittatura possibile.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 12 luglio 2012

Via d'uscita

Cari Amici,
forse si intravede una via d'uscita nel problema dei debiti che sconvolge l'Europa.
Secondo il Financial Times, l'Ue starebbe esercitando pressioni su quanti posseggono le obbligazioni emesse dalle banche spagnole in crisi perchè rinuncino a parte dei loro crediti.
Il meccanismo funziona così: in passato le banche spagnole hanno emesso obbligazioni (bonos) in cambio di cash. Con questo cash le banche hanno finanziato gli speculatori dell'edilizia.
Crollato il mercato dell'edilizia, le banche sono subentrate agli immobiliaristi, nel frattempo tutti falliti, nel possesso di immobili che oggi valgono la metà dei bonos in circolazione. Che fare?
L'Ue promette aiuti, 30 miliardi sino ad oggi, ma in cambio chiede ai possessori dei bonos di rinunciare a parte del valore dei loro titoli, il 30-40 o 50 per cento, ancora non si sa. La loro perdita finanzierebbe lo Stato spagnolo e aiuterebbe ad evitare il pericolo di dover chiedere all'Unione Europea un vero e proprio fondo di salvataggio.
Fonti del quotidiano inglese parlano di una bozza di memorandum of understanding che offrirebbe ai sottoscrittori alcune azioni preferenziali e bond subordinati di importo inferiore al valore originale.
In conclusione: dal debito si esce si i creditori rinunciano a parte dei loro crediti. In cambio si va a fondo tutti.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 11 luglio 2012

En attendant Godot

Cari Amici,
il nodo della crisi è sempre quello, la reticenza (se non aperta ostilità) dei tedeschi e dei loro organi istituzionali ad impegnarsi per il salvataggio dei Piigs.
Ieri non è arrivta l'attesa  decisione della Corte costituzionale della Germania in merito al Fondo salva Stati permanente (Esm) e al Fiscal Compact. L'udienza  si è conclusa  senza aver stabilito una data precisa in cui verrà presa una decisione definitiva.  Il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaueble, intanto ha chiesto alla Corte di formulare un giudizio sulla costituzionalità dell'Esm e del Fiscal Compact entro qualche settimana. Insomma, l'incertezza regna  sovrana, il tempo passa, la casa rischia di bruciare definitivamente ma i pompieri non arrivano.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 10 luglio 2012

Fondi offshore

Cari Amici,
alla fine del 2010 il Fondo Monetario Internazionale stimava (per difetto) che nei paradisi fiscali si trovassero fondi per circa 18.000 miliardi di dollari, una somma equivalente a un terzo del Pil mondiale. Cito questi dati, che ricavo da libro di Nicholas Shaxson 'Le isole del tesoro' per dire che ci vorrebbe poco a sistemare i guai del mondo, basterebbe tassare questi fondi in maniera adeguata per risolvere ogni problema, sia quelli dei paesi indebitati che quelli ben più seri dei paesi poveri vittime della speculazione.
Un caro saluto

Gianfranco

domenica 8 luglio 2012

Flop

Cari Amici,
undici anni fa, quando fu introdotto l'euro, il distributore di snacks che disponeva di tre macchine presso gli uffici del mio giornale a Milano bloccò la distribuzione, cambiò il sistema dei prezzi e passò dalla lira all'euro. Morale: lo snack che costava 600 lire venne portato a 0,40 euro nel volgere di un giorno, + 32 per cento. Nonostante le nostre proteste il distributore fu irremovibile.
Ricordo questo episodio perchè adesso i mercanti piangono miseria e sperano nei saldi per rilanciare i consumi. Non si rendono conto di aver tirato troppo la corda e adesso cercano di recuperare quel terreno che gli altri italiani hanno perso. I saldi estivi saranno l'ennesimo flop e ai mercanti dico: impiccatevi.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 7 luglio 2012

Il Gobbo

Cari Amici,
dopo il bluff dell'avvio di settimana i nodi vengono al pettine.
Scrive oggi Federico Rampini su Repubblica: «Avevano ragione dunque quei "maligni" del fronte euroscettico angloamericano, dai grandi media Usa agli uffici studi delle banche di Wall Street e di Londra, che non credettero alla versione del trionfo di Mario Monti su Angela Merkel». Io ero e resto uno di quei maligni perchè seguo il pensiero del Gobbo, al secolo Giulio Andreotti: «A pensar male si fa peccato ma si indovina bene».
I guai finanziari del mondo restano, sono sempre lì su di noi: Spagna, Grecia. Italia. I vertici europei e mondiali non servono a nulla per il momento perchè nessuno prende le giuste decisioni.

Mi rimangio dunque le scuse della settimana scorsa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

venerdì 6 luglio 2012

Nonsenso

Cari Amici,
un mio informatore mi ha detto che sui mercati finanziari si assiste ad un incredibile "nonsenso" di cui nessuno parla ma le cui conseguenze sono molto pesanti. Mi vien detto: la Bce presta soldi alle banche all'uno per cento, banche che in seguito prestano gli stessi soldi agli Stati che ne hanno bisogno (vedi i Bot e altri prestiti a breve) a tassi più elevati lucrando non poco sulla differenza. E senza rischi, perchè i banchieri sanno che in caso di un loro fallimento i rischi ricadranno sugli Stati sulla base del principio che le banche non possono fallire.
Ma perchè la Bce non presta i soldi direttamente agli Stati all'uno per cento?  In questo modo gli Stati risparmiano sugli interessi del loro debito e possono varare misure per la ripresa. Ma il Trattato di Lisbona impedisce questi finanziamenti diretti dalla Bce agli Stati.

Mi domando: non si possono modificare queste leggi e andare incontro alla realtà oppure bisogna continuare a fare i comodi dei banchieri?
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 5 luglio 2012

Inflazione

Cari Amici
la Bce riduce il costo del danaro allo 0,75 per cento, ai minimi da sempre, mentre in contemporanea salgono i prezzi dell'oro, delle materie prime e persino del petrolio (un evento incredibile visto che l'Occidente è in recessione e di greggio se ne trova a bizzeffe). Come interpretare i mercati? Semplice, le banche centrali o fanno carta moneta oppure la fanno costare di meno. E questo significa inflazione. E i prezzi delle materie prime scontano il movimento. D'altra parte, solo con l'inflazione e con tassi bassi si ripagano i debiti, ci insegna la recente storia economica.
Ad andarci di mezzo sono le classi a reddito fisso, come sempre.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 4 luglio 2012

Bosone

Cari Amici,
a Ginevra hanno trovato il Bosone, detta anche particella di Dio, che dà corpo a tutte le altre particelle infinitesimali che formano la materia. E' una scoperta italiana perchè i fisici italiani sono ormai la crema del Cern e probabilmente otterranno il premio Nobel per la fisica. Molti di questi fisici lavorano all'estero per le ben note traversie economiche e finanziarie delle nostre università.
Siamo un grande popolo, ma abbiamo i piedi d'argilla e una classe dirigente esiziale.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 3 luglio 2012

Divergenze

Cari Amici,
sento parlare solo di tagli: agli organici, alle spese, alla sanità, etc. D'altro canto i dati congiunturali che escono (si vedano gli ultimi, disoccupazione giovanile e mercato dell'auto) dicono che ci stiamo avvicinando alla Grecia.
Non sento parlare invece di manovre per ridurre il debito pubblico (patrimoniali, consolidamenti, ristrtturazioni) che ci costa all'anno almeno 80 miliardi di interessi.
Siamo sulla strada sbagliata, credo, ma penso che fino a settembre non si farà nulla.
Nel frattempo esploderà il caso Grecia, di cui nessuno più parla.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 2 luglio 2012

Atene

Cari Amici,
la Grecia è uscita dalle cronache finanziarie e politiche, non se ne parla più.
Nulla si dice delle sue richieste di moratoria, nulla della sua situazione finanziaria: senza aiuti lo Stato greco non avrà i soldi per pagare stipendi e pensioni questo mese e dovrà per forza stamparsi la sua moneta (dracma o euro) per evitare il caos. Perchè questo silenzio sulla Grecia?
Credo che ormai a Bruxelles si dia per scontato il default di Atene: le ultime disposizioni approvate nel vertice della settimana scorsa mettono al riparo le banche europee dai rischi dell'insolvenza greca.
Che Atene vada a fondo, insomma, pur di salvare il resto dell'Europa.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana
                              
Gianfranco

sabato 30 giugno 2012

Scoramento

Cari Amici,
in questo caldo fine settimana mi sono letto i giornali, ho consultato i siti che contano, parlato con qualcuno e, dopo lo scoramento di ieri (di cui chiedo scusa) sono giunto a queste conclusioni.
La signora Merkel doveva dare una soddisfazione morale a Mario Monti, in caso contrario al prossimo vertice si sarebbe trovata di fronte un italiano ostile all'euro (senza contare il rischio di una crisi politica "al buio" in Italia); i 120-130 miliardi di aiuti per la crescita erano già stati preventivati.
Credo che le misure dei vari fondi salvastati abbiano lo scopo di preparare il sistema bancario ad affrontare il nodo Grecia che sta venendo al pettine. La Grecia, ricordiamo, ha presentato al summit un memorandum con il quale si chiede di rinviare di due anni le misure di austerità. Un ricatto vero e proprio al confronto del quale quello di Monti sulla Tobin Tax fa ridere.
Ora i riflettori si spostano sulla Grecia che, stando alle notizie della settimana scorsa, dal mese prossimo non avrà più i soldi per pagare stipendi e pensioni. L'ora della verità sta per arrivare, e presto.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

venerdì 29 giugno 2012

Mea culpa

Cari Amici,
che posso dire al termine di una giornata che i mercati hanno celebrato come un grande successo per Mario Monti e per l'euro laddove io avevo previsto sfracelli? Dovrei dire "mea culpa" perché ho cannato ogni previsione. Vedremo nei prossimi giorni se mi si addice il mea culpa oppure qualche altro canto, magari un de profundis.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 28 giugno 2012

L'untorello

Cari Amici,
più la Cancelliera dice no agli eurobonds, più cresce il suo consenso presso gli elettori tedeschi, almeno un punto a settimana. Ecco perchè credo che dal vertice in corso a Bruxelles uscirà ben poco.
L'untorello Monti, che vuole ricattare la Germania con la Tobin Tax in cambio di misure antispread, verrà a casa a mani vuote. Forse, come unica consolazione, otterrà qualcosa sul fronte bancario ma poco o nulla sul fronte del debito.
Intanto il Pil sprofonda e di ripresa non si vede neppure l'ombra.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 27 giugno 2012

Week end

Cari Amici,
non so se Mario Monti riuscirà a portare a casa qualcosa nonostante la sua disponbilità a trattare ad oltranza. So però che la signora Merkel ha detto che non si deve puntare a soluzioni veloci, come sarebbe quella degli eurobond. Questi sono obbligazioni emesse congiuntamente dai paesi europei dell'euro con apporti basati sul peso specifico delle singole economie, che andrebbero  a sostituire gli 8.500 miliardi di euro di debito pubblico europeo (di cui 1.950 dell'Italia). Diciamo che se la Germania vale il 30 per cento del Pil europeo, si deve accollare almeno 2.500 miliardi di questi eurobond, mentre l'Italia, che vale il 16 circa, se ne accollerebbe 1.300, con un indubbio vantaggio per i suoi conti.
Di qui la riottosità dei tedeschi, che non intendono pagare per gli evasori fiscali italiani, mentre i francesi non sembrano disposti a sacrificare la loro sovranità in cambio di un possibile aiuto tedesco. Così l'Europa è in preda agli egoismi e non si approderà a nulla. Unica soluzione possibile, suggerita ancor oggi dall'Herald Tribune, sarebbe l'uscita della Germania dall'euro.
Poche illusioni quindi per questo fine settimana: credo che i tedeschi vinceranno gli europei di calcio e anche quelli della finanza.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 26 giugno 2012

Mercanti

Cari Amici,
appena qualche giorno fa il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, sosteneva che il governo doveva ridurre le tasse per rilanciare i consumi. Oggi sono arrivati i dati sull'andamento dei consumi, scesi del 6,8 per cento in aprile. I commercianti, che dall'arrivo dell'euro hanno tratto i maggiori vantaggi (ricordate i prezzi al dettaglio lievitati come piume in breve tempo) adesso piangono. Che si impicchino.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 25 giugno 2012

Lo sfascio

Cari Amici,
il Cavaliere gioca allo sfascio.
Pur di non sparire nell'indifferenza elettorale ( i suoi sondaggi lo danno perdente) è pronto a cavalcare la tigre della demagogia antieuro e a sfasciare l'Italia, l'Europa e i principi democratici. Se nel fine settimana Monti non porterà a casa risultati concreti (e quasi certamente tornerà a mani vuore) il Cavaliere cercherà di far cadere il governo in Parlamento. E la sua corte di fedelissimi è pronta a seguirlo, tanto non ha nulla da perdere.
Un caro saluto

Gianfranco

Studio

Cari Amici,
ormai anche i tedeschi stanno realizzando che la fine dell'euro sarebbe per tutti gli europei una grande sventura. Lo dimostra lo studio del ministero dell'economia di Berlino reso noto da Der Spiegel. In particolare, per quanto riguarda le nazioni più esposte come per esempio l’Italia, il tasso di disoccupazione salirebbe al 12,3 per cento. Ma anche la locomotiva tedesca, e questo è il vero punto critico dello studio degli uomini di Schäuble, verrebbe pesantemente danneggiata: l’economia della Germania subirebbe una caduta del 9,2 per cento mentre il numero dei disoccupati salirebbe al 9,3 per cento.
D'altra parte crescono le tensioni contro i Piigs dopo che è stato reso noto che la Grecia ha assunto alla chetichella qualcosa come 70.000 dipendenti pubblici nonostante gli accordi presi con Bruxelles in proposito. "Come possiamo fidarci di questi Piigs che ci prendono in giro sempre e comunque - dicono a Berlino - e i loro conti saranno veritieri oppure taroccati?". Così la Germania è divisa e il dibattito si infiamma.
In ogni caso non credo che dal vertice di fine settimana usciranno risultati concreti, sarà la solita perdita di tempo. Se una decisione concreta verrà presa, lo si farà sotto la pressione della speculazione.
Un caro saluto e buon avvio di settimana

Gianfranco                               

venerdì 22 giugno 2012

Fuori dai denti

Cari Amici,
mi dicono che nel corso dell'ultima riunione del G20, Madame Lagarde abbia perso la pazienza nei confronti di Frau Merkel e, passando dal Lei diplomatico al più diretto tu, le abbia detto fuori dai denti: «O fai così oppure qui finisce molto male». Intanto oggi, a Roma, anche Mario Monti ha risposto per le rime al Cancelliere tedesco ricordandole che nel 2003 furono Francia e Germania a uscire dai parametri comunitari.
I due episodi dimostrano che la tensione sta logorando i nervi dei politici che abbandonano le consuetudini burocratiche e iniziano a parlare fuori dai denti. Meglio così, almeno dalle segrete stanze esce qualcosa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

mercoledì 20 giugno 2012

Dopo Madrid e Atene...

Cari Amici,
leggo dal Corriere di oggi che Monti, sotto pressione del Pdl, starebbe cercando tra le varie misure economiche di sollecitare l'acquisto di bond italiani da parte delle strutture comunitarie per evitare ulteriori aumenti dei tassi. Stretto tra tassi alti e poca crescita il debito pubblico non può che salire, compromettendo ancor di più il nostro sistema finanziario. Un'altra soluzione, sempre prospettata da Monti, sarebbe quella di allungare le scadenze dei Btp, ma in questo caso chi comprerebbe i 32 miliardi di Btp che lo Stato dovrà emettere entro sei mesi? Chi darà fiducia ad uno Stato che non onora gli impegni sul debito pregresso?
Morale: dopo Grecia e Spagna adesso, anche se per ora velatamente, è entrata in crisi l'Italia (ma questo lo dicevamo da tempo), e si parla di un intervento del Fondo Monetario, anche se ufficialmente tutti smentiscono.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 19 giugno 2012

Spagna

Cari Amici,
la questione spagnola torna di prepotenza alla ribalta. 
Alcuni analisti di rilievo hanno calcolato che per turare le loro falle immobiliari alle banche spagnole occorrerebbero almeno 400 miliardi di euro. L'Unione Europea ne ha dati 100, per di più con l'elastico perchè i mezzi sono stati forniti dallo Stato spagnolo che ha così appesantito ulteriormente i suoi bilanci. I mercati lo sanno e ieri lo si è visto... Insomma, con le elezioni greche non si sono chiuse le turbolenze anzi: dopo il Niet della signora Merkel di fronte ad ogni possibile revisione degli accordi con Atene bisogna prepararsi al peggio
Un caro saluto

Gianfranco