sabato 21 gennaio 2012

Davos

Cari Amici,
la grande politica e la grande finanza si stanno preparando all'importante evento dell'anno rappresentato dall'incontro di Davos. Si troveranno tutti nella cittadina svizzera i politici a parlare a vuoto e gli speculatori a macinare affari.
Quest'anno due i grandi tempi della speculazione: la caduta dell'euro, cui non farà piacere il default della Grecia previsto per marzo, e un forte balzo del petrolio per effetto di un possibile conflitto Iran-Usa-UK. Lo stretto di Hormuz è poca cosa, atterrando a Dubai vedi le luce della sponda iraniana. Lì potrebbe scatenarsi l'inferno.
Con grossi guadagni per la speculazione che sta soffiando sul fuoco.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 17 gennaio 2012

India

Cari Amici,
anche quest'anno devo piegarmi alle esigenze del fisico e mi reco al caldo sole del sud dell'India per un paio di settimane. Lo scopo è quello di immagazzinare tanto caldo per resistere sino all'arrivo della primavera. Mi mancherete, ma io non sparisco. Anche nel Kerala Internet funziona, anche se a tratti, per cui vedrò ugualmente di farvi avere qualche commento di viaggio sull'India oppure qualche retroscena di quanto sta avvenendo a livello politico e finanziario. Purtroppo non potrò consultare le mie fonti. Pazienza.

Per ora vi saluto e vi incoraggio a resistere al freddo e alle bizze del destino. Mi hanno detto di scrivere un saggio sull'ottimismo perchè dal blog trasuda soltanto la visione negativa del reale.
Io sono fondamentalmente ottimista, ma oggi ovunque mi giro vedo  guasti, cattiverie e meschinità.
Un caro saluto e un arrivederci a presto

 Gianfranco

p.s. il 31 gennaio il mio blog chiude con la piattaforma Splinder. Quando ritornerò vi faro sapere il nuovo sito.

lunedì 16 gennaio 2012

Rating

Cari Amici,
qui in Europa va di moda criticare le agenzie di rating dopo il declassamento di venerdì scorso. In Germania, ad esempio, il ministro dell'Economia e vice cancelliere Philipp Rösler dichiara che le agenzie perseguono i propri obiettivi, che sono quelli di distruggere l'euro a tutto vantaggio del dollaro.

Ho sempre sostenuto che le tre agenzie hanno compiuto in passato errori imperdonabili. Lehman, Parmalat, Enron, tanto per citarne alcuni casi, ma credo che ora stiano facendo un buon lavoro, forse per riscattarsi dai guasti precedenti.
E poi, non credo che gli Stati Uniti vogliano sbarazzarsi dell'euro. Un euro debole dà fastidio all'industria americana. E ancora, perché mai la Federal Reserve presterebbe 500 miliardi di euro alla volta alla Bce (come ha fatto prima della fine dell'anno e come si appresta a fare ancora) se questa mossa potrebbe ostacolare le intenzioni dei circoli dirigenti americani? Credo che i paesi europei e l'euro si meritino i downgrading.
Ci chiediamo: ma chi ci ha imposto le agenzie di rating, perchè dobbiamo piegarci ai loro diktat? Beh, abbiamo perso la seconda guerra mondiale, da allora siamo un'appendice degli Stati Uniti. Non a caso l'Inghilterra, uscita stremata ma vincitrice dal conflitto, mantiene una maggiore autonomia.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 14 gennaio 2012

La nave non va più..

Cari Amici,
affonda la Costa Concordia, immagine terribile che ricorda il naugrafio dell'altra grande nave, l'Italia, sommersa da scandali, dall'incapacità di omuncoli politici, da un'evasione fiscale incredibile, da un'economia del malaffare che dilaga.
Speriamo solo che le vittime non siano quelle ipotizzate.
Un caro saluto

Gianfranco

Fondiaria-Sai

Cari Amici,
gli amici del PD, la lega delle cooperative, tramite la loro Unipol salvano da una fine vergognosa la Sai-Fondiaria.
Seguo le due società da tanti anni: Fondiaria raccoglieva il meglio dell'aristocrazia finanziaria di Firenze, Sai apparteneva agli Agnelli. Poi ci furono le scorribande dei Feruzzi che iniziarono lentamente a svuotare Fondiaria del ricco patrimonio immobiliare. Crollata la Montedison arrivò Ligresti che la fuse con la sua Sai per dare vita ad un gruppo assicurativo il cui obiettivo era quello di sostenere le speculazioni immobiliare dell'ingegnere siciliano.
Ora arriva Unipol che rileva il pacco di controllo di Sai-Fondiaria pagando 0.66 euro circa. Una miseria se si pensa  che venti anni fa un'azione di Fondiaria valeva 60.000 lire e una di Sai almeno 7.000. Da questo crollo di valore si ha l'idea di come le due compagnie siano state spremute e spolpate.
Speriamo che Unipol le rimetta a posto.
Un caro saluto un buon fine settimana,

Gianfranco

venerdì 13 gennaio 2012

Il girone

Cari Amici,
alla fine della settimana arriva l'ennesima svolta negativa: i colloqui tra Grecia e i suoi creditori  si arenano perchè la Grecia, mi dicono le fonti, ha proposto di ridurre il proprio debito del 70 per cento, lasciando di marmo la controparte.
Intanto le agenzie di rating, come vi avevo detto qualche giorno fa, stanno per tagliare il rating della Francia, chi dice di un gradino chi di due, e di un'altra mezza dozzina di Stati. Insomma, riparte il girone infernale che lascia l'Europa senza pace ormai da un anno e e mezzo. L'euro si indebolisce, e questo potrebbe agevolare le esportazioni continentali, ma il rialzo delle materie prime, denominate in dollari, ci porterà inflazione.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

P.S. - Scusate per il post di ieri, ho confuso Sorrentino con Cosentino. Mi scuso con tutti.

giovedì 12 gennaio 2012

Lo svizzero

Cari Amici,
la Borsa riparte, lo spread scende, la tensione sembra allentarsi. Tutto a posto in Piazza Affari? A prima vista sì, ma c'è una nota stonata: lo svizzero. Sì, il Franco Svizzero continua a guadagnare terreno (insieme all'oro), segno questo che l'uscita di capitali dall'euro prosegue inperterrita e che ben pochi si fidano di quanto avviene.
Nulla di sorprendente invece sul fronte politico: Sorrentino doveva essere salvato e il referendum doveva essere respinto. La classe dirigente italiana ha perso due ottime occasioni per riscattarsi.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 11 gennaio 2012

Historia

Cari Amici,
come valuteranno tra qualche decennio gli storici questi frenetici incontri tra capi di governo alla vigilia della "grande purga" che tra poco si abbatterà sull'Europa e in genere sull'Occidente intossicato dalla finanza? Per loro si tratterà forse degi spasmi che precedono l'agonia ormai data per certa dagli stessi protagonisti delle nostre vicende? Oppure di  tardivi "mea culpa" pronunciati per contrastare l'idea dell'assoluta mancanza di azione negli ultimi cinque anni? Oppure vedranno in quanto succede oggi il completamento di un progetto impostato con accuratezza venti anni fa per colpire al cuore un'imbelle classe politica senza idee sostituendola con tecnocrati, banchieri ed elitisti che si dedicano alla formazione di un  nuovo ordine mondiale?

Non so, forse la mia è una domanda oziosa. Forse gli storici del 2070 saranno stati educati alle scuole degli elitisti e per loro quanto accade oggi non sarà che la riprova della pochezza del nostro ordine politico e sociale. In questo caso credo che bisognerà attendere giudizi più realistici da parte dgli storici del 2020 o del 2070. Per ora inchiniamoci di fronte ai fatti.
E speriamo che gli eventi di oggi non danneggino più di tanto i nostri figli e i nostri nipoti.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 10 gennaio 2012

Democrazia

Cari Amici,
i sistemi democratici devono essere per forza caratterizzati dalla corruzione? In Italia si è appena dimesso il sottosegretario Malinconico per le vacanze pagate "a sua insaputa". Nella vicina Svizzera sta per dimettersi ilo presidente della Banca Nazionale per una vicenda di insider trading che coinvolge la moglie. È mai possibile che elementi di quelle che sono le classi dirigenti delle nazioni debbano farsi tentare sempre e ovunque dal danaro? A chi affidare le redini dei governi, a incorruttibili computer e a onesti sciocchi?
Winston Churchill aveva analizzato il problema e aveva chiuso le sue considerazioni con questa frase: «la democrazia è il più corrotto dei sistemi politici. Purtroppo non ne conosco di migliori».
Forse aveva ragione.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 9 gennaio 2012

Szabadság

Cari Amici,
szabadság: forse l'unica parola che conosco in ungherese, vuol dire libertà.
Era il nome dell'albergo dove pernottai a Budapest nel 1966 durante la mia prima visita nella capitale magiara. In questo mare di cattive notizie sono rimasto favorevolmente impressionato dalla decisione del governo magiaro di ritornare sui suoi passi in materia di oppressione delle libertà civili dopo l'ammonimento di Bruxelles: o libertà oppure niente soldi. Siccome Budapest è praticamente fallita, quello del vil danaro è l'unico elemento di pressione in grado di modificare la situazione.
Temo però che la destra estrema europea non si fermerà qui: ci sono tutte le condizione perchè il fenomeno si ripresenti in altri paesi, penso a Grecia e Portogallo, e perchè no, anche a Spagna e Italia.
Le  condizioni per una svolta auritaria ci sono tutte: disoccupazione, inflazione, malessere, ignoranza sociale, risentimento verso la classe politica che non ha saputo governare. Ci sono anche i capri espiatori: politici, bancheri e immigrati.
In Germania Hitler vinse le elezioni per molto meno.

Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

venerdì 6 gennaio 2012

Nebbia fitta

  Cari Amici,
dalla fitta nebbia che da tempo cela al grande pubblico i retroscena di quanto avviene in materia di pubblica finanza esce finalmente un raggio di sole. Lo riferisce il Wall Street Journal. Leggiamo: «Anche dopo che le banche europee hanno venduto titoli di stato (di Grecia, Portogallo, Italia e Spagna) in loro possesso, l’esposizione delle banche al debito governativo dei 27 paesi europei rimane  a circa 2600 miliardi di euro, pari al 7,5 per cento del totale degli attivi bancari. Per confronto, il debito del Tesoro degli Stati Uniti rappresenta circa l’1,25 per cento del totale degli attivi bancari». Da questo dato si comprende perché il flusso di vendite sui titoli di stato sia una diga con una crepa che potrebbe schiantarsi da un momento all’altro, producendo un diluvio di vendite che, in assenza di domanda di mercato, può fare esplodere rendimenti e spread. Unica alternativa, aggiungo, è la creazione di eurobonds garantiti dalla Bce che vadano a sostituire i bonds sovrani oggi in circolazione. E la Germania, che sino a poco fa si opponeva, oggi chiude gli occhi di fronte alle mosse della Bce che vanno proprio verso l'inflazione.
Un caro saluto, un buon fine settimana e un buon anno (repetita iuvant).

Gianfranco

giovedì 5 gennaio 2012

AAA

 Cari Amici,
dopo una tregua di due giorni tornano le turbolenze dei mercati. Questa volta è colpa della Francia, che stando alle indiscrezioni perderà la tripla A di almeno un paio di gradi. Verranno accusate del misfatto le agenzie di rating che nel caso della Francia, invece, eseguono alla perfezione il loro lavoro. Forse perché devono farsi perdonare gli errori commessi in passato.
La Francia va male, sia economicamente che finanziariamente, quindi deve essere degradata, e con lei va male il resto d'Europa. Ormai la strada per uscire dal caos sembra segnata: si farà inflazione. Oggi non la chiamano più così, la mascherano come  QE, alla lettera 'Quantitative easing'. In realtà si tratta di mettere sul mercato centinaia di miliardi di euro, chi dice fino a 1.500 miliardi, per costringere le banche a comprare le obbligazioni sovrane in scadenza di Italia, Spagna, Grecia e compagni. In pratica, la Bce si indebita allo 0,50 per cento con le altre banche centrali, soprattutto la Fed, e poi cede i fondi ricevuti alle 523 banche europee all'1 per cento. Queste comprano i debiti sovrani al 4-5-7 per cento e così sino a nuovi sviluppi. Nuovi debiti per pagare vecchi debiti è la musica. Anche la Germania sembra essersi piegata a questi eventi, salvi inciuci dell'ultima ora. Risultato: inflazione.
State accorti.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 4 gennaio 2012

Lynch

 Cari Amici,
leggo le reazioni sui fatti fiscali di Cortina: vanno dall'esaltazione per la scoperta di tanti potenziali evasori e dal disprezzo per la Gdf che non si è mossa prima agli insulti personali a Cicchitto e alla Santanchè che si sono lamentati per lo stato di polizia che a loro dire caratterizzerebbe queste operazioni. I due hanno perso un'ottima occasione per stare zitti. Non si accorgono dell'ira furibonda che si sta levando in giro per il paese contro la classe politica. Temo che la legge di Lynch prima o poi si farà valere.
Un caro saluto

Gianfranco

Shops

Cari Amici,
non so se siete d'accordo, ma trovo del tutto inutile e sterile la polemica sull'orario di apertura dei negozi. Tra gli scopi di questo provvedimento, dicono i promotori dell'iniziativa, vi è quello di aumentare i consumi. Pia illusione. Stretti tra inflazione e recessione i consumatori italiani non spenderanno certo di più per far piacere all'Algido Monti e alla sua banda per il  fatto che i negozi sono aperti anche alle dieci di sera.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 3 gennaio 2012

Viulenzaaaa..

Cari Amici,
abbiamo già parlato della violenza che si avverte in circolazione quasi a fior di pelle tra i protagonisti della vita politica. Ne esiste però un'altra, ugualmente insidiosa e sino ad oggi poco nota. Leggo dalle agenzie: "La prima ondata della crisi economica, col suo carico di effetti sul lavoro, ha provocato un suicidio al giorno tra i disoccupati italiani. Il dato tragico è certificato dall'indagine condotta da Eures, istituto di ricerche economiche e sociali, e intitolata brutalmente "Il suicidio in italia ai tempi della crisi".
Ebbene, credo che in questi casi  il suicida, lavoratore e imprenditore,  si trovi di fronte alla disperazione più nera, all'incapacità di affrontare il futuro, al sentirsi abbandonato magari in preda agli strozzini. E nessuno porge una mano.
Proprio un buon avvio d'anno.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 2 gennaio 2012

Jumbo 747

Cari Amici,
buon anno e buon lavoro.

Inizia l'anno difficile che molti temono. Un solo consiglio vi posso fornire, se me lo consentite: prudenza, prudenza, prudenza. Fate il passo secondo la lunghezza della gamba, dicevano i nostri nonni. I moderni anglosassoni la pensano allo stesso modo: "never insert a 747 Jumbo Jet up your nose".  È il loro motto attuale: non infilatevi mai un Jumbo 747 su per il naso, potreste farvi male. Quindi non fate debiti, spendete al di sotto delle vostre possibilità e concedetevi l'indispensabile e poco di più. Mi direte, ma in questo modo non si favorisce la crescita. È vero, ma vi assicurate il futuro. È noto che la crescita si realizza creando nuovi consumatori (in questo caso i giovani senza lavoro e senza reddito), non facendo salire i consumi di chi già vive al sicuro.
Ancora un Buon Anno e un caro saluto

Gianfranco