giovedì 31 maggio 2012

ExPost

 Cari Amici,
dice il governatore di Bankitalia Ignazio Visco: «Il livello della pressione fiscale in Italia è incompatibile con una crescita sostenuta». Oh bella, non ce ne eravamo accorti. Doveva dircelo lui. È proprio vero, questi economisti sono bravissimi nel tranciare giudizi e analizzare gli eventi ex post, cioè una volta verificatisi. Fare previsioni accurate e soprattutto suggerire soluzioni valide, manca parlan.
Mi sovviene la battuta che circolava anni fa sulla figura dell'economista, secondo il quale siamo in congiuntura negativa quando rubano la macchina  al portiere di casa sua, siamo in recessione quando un amico perde il posto e siamo in depressione quando a perdere il posto di lavoro è proprio l'economista.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 29 maggio 2012

Il Trilemma

Cari Amici,
tra i dati di questa mattina ne spicca uno in particolare: in Spagna i consumi calano da un mese all'altro del 10 per cento circa. D'altra parte, che cosa vi attendete da un Paese che ha una disoccupazione del 25 per cento, un'economia asfittica per lo scoppio della bolla immobiliare e una moneta forte come l'euro?
Eccolo qui il trilemma, nella sua cruda realtà: moneta forte, consumi deboli e disagio sociale. A questo trilemma ci stanno portando la Bce, Angela Merkel, Mario Monti e le varie ideologie liberistiche. Come diceva un vecchio saggio: "Fermate il mondo, voglio scendere".
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 28 maggio 2012

Douce France (Ovvero, doccia francese)

Cari Amici,
il mercato immobiliare francese presenta tutte le caratteristiche di una bolla che potrebbe scoppiare nel giro di un paio d'anni. Lo dicono gli analisti della Danske Research che hanno elaborato un rapporto sulla situazione del mercato immobiliare d'oltralpe. Non solo: a questa analisi si aggiunge il fatto della crisi del Credit Immobilier de France, principale operatore del settore che versa in serie difficoltà crisi finanziarie. Che fine farà la Banca? A Parigi si parla di una fusione per incorporazione in un calderone più ampio: non quello di un colosso bancario (ognuno ha già una sua banca di credito immobiliare), ma quello della Banque Postale. Confermando il ruolo dello Stato francese come salvatore di ultima istanza.
In sostanza, Parigi salverebbe la banca con i propri soldi, proprio come sta facendo Madrid con Bankia, alle prese con  gli stessi problemi.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

Faccia di bronzo

Cari Amici,
ho seguito con attenzione l'intervista di Alessandro Profumo su Rai 3. Un'intervista in ginocchio, perchè la conduttrice, Lucia Annunziata, ha sorvolato su un fatto importante che risale allo scorso anno.
L'istituto di Piazza Cordusio, cui i PM hanno sequestrato 250 milioni di euro, avrebbe evaso imposte in alcune operazioni con la banca britannica Barclays. Unicredit depositava in un conto di Barclays del denaro, ma gli interessi su questo conto erano tassati solo al 5 per cento mentre sarebbero dovuti essere ben più alti.
Allora, mi chiedo, perchè dare spazio a un grande evasore che, oltretutto, essendo genovese, ha impilato una serie di belinate (che la Grecia sia fallita lo dicono da anni i grandi speculatori)?
Mah, a volte faccia di bronzo è un complimento.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 26 maggio 2012

Euro: no revolving door?

Cari Amici,
nella loro presuntuosa ottusità, i padri fondatori dell'euro non hanno previsto la possibilità dell'uscita di un Paese dal sistema monetario europeo. In pratica i soloni avevano creato un sistema paragonabile a una porta unidirezionale: una volta entrati non se ne poteva uscire più. I fatti hanno dato loro torto e ora, in situazione di emergenza, tocca alle banche d'affari e agli istituti privati di ricerca economica tracciare gli ipotetici scenari di uscita. Di questa emergenza ufficialmente non se ne parla, anche se in privato la UE invita i governi a tracciare tutti i possibili scenari. E il tempo scarseggia, non resta a disposizione più di qualche mese. Santa imprevidenza.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 25 maggio 2012

L'eurobond

Cari Amici,
a proposito di eurobond: «Pensare che le emissioni di debito comune nell'eurozona possano risolvere la crisi è "un'illusione"». Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, in un'intervista al quotidiano francese Le Monde. Secondo Weidmann i Paesi che utilizzano la moneta unica dovrebbero unire i propri bilanci prima di pensare agli "eurobond" e, inoltre, il numero uno della Banca centrale tedesca ha respinto anche l'idea dei project bonds per investire in infrastrutture. Quali sarebbero gli effetti dell'emissione di eurobond? Semplice: i nuovi titoli consentirebbero a tutti paesi dell'eurozona di godere dello stesso rating della Germania, così i costi di rifinanziamento dei debiti dei Piigs costerebbero meno, molto meno, e i paesi potrebbero investire in sviluppo. Salirebbero invece i costi del debito tedesco, di almeno 50 miliardi di euro all'anno: 500 miliardi in dieci anni. Naturalmente a Berlino a questa ipotesi non ci pensano proprio. Fine della storia, dunque. E dell'euro.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

Gioventù bruciata

Cari Amici,
nel mio quotidiano giretto mattutino ho incontrato, tra quanti chiedono soldi al prossimo, due new entries: non i soliti zingari, bensì tre giovani italiani. Due ragazzi con la casacca di una delle tante organizzazioni di ambulanze che vendevano quote di posti soccorso e una ragazza tutta vestita di bianco, e bianco anche il volto, che mimava Dante dall'alto del suo sgabello all'angolo della strada. Mi sono da una parte meravigliato per lo spirito di disperata iniziativa da parte di questi giovani ma, dall'altra, anche profondamente vergognato per come li abbiamo ridotti.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 24 maggio 2012

Sino all'ultimo

Cari Amici,
un altro vertice inutile quello di ieri, e così sarà fino alle elezioni in Grecia. Strano, ma scontato, il comportamento dei leader europei. Tutti d'accordo nell'affermare che la Grecia deve restare nell'euro, ma la Germania aggiunge "a patto che gli accordi siano rispettati". Morale: il ritorno della Grecia alla dracma verrà negato alla morte fino alla mezzanotte di un venerdì da parte dei politici  che un minuto più tardi ne daranno l'annuncio. Fanno sempre così.
Un caro saluto


Gianfranco

mercoledì 23 maggio 2012

Oh, l'Imu

Cari Amici,
sto provvedendo ai conteggi sull'Imu (ex Ici). Ebbene, al di là della prima casa (che mi costa non poco)  per la mia seconda casetta al mare pagherò poco meno del doppio di quanto pagavo l'anno scorso. Però lo Stato si prende il 50 per cento dell'Imu sulla seconda casa. Allora, il comune incassa meno e provvederà o ad aumentare le entrate (più probabile) o a ridurre le spese.
In ogni caso, io dovrò ridurre i miei consumi per compensare le maggiori uscite (non mi lamento, per carità, ma è una semplice constatazione) e come me faranno i milioni di italiani onesti che sono tartassati dal fisco. In che modo potrà allora ripartire l'economia? Questo è il grande mistero.
Un caro saluto

Gianfranco      

Mio Dio, che botta

Cari Amici,
i risultati elettorali stanno infliggendo il colpo di grazia a questa classe politica che nelle sue manifestazioni pubbliche appare sempre più in preda al panico.
Berlusconi parla di grosse novità per il suo gruppo: acqua fresca mediatica che ormai non fa più presa. Anche Bersani sembra in crisi di identità. Sorge il problema: come si forma una nuova classe dirigente nei momenti di crisi? Non lo so, spero che prevalga la serenità di giudizio. Adesso che il "comico" Grillo ha sfondato un muro pericolante, attenzione ai detriti.
Attenzione ai detriti.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 21 maggio 2012

De La Rue / 2

Cari Amici,
Leggo dalle agenzie

La Grecia ritorna alla Dracma? Al momento sono soltanto indiscrezioni del Times, ma pare che De La Rue, azienda britannica che produce banconote per più di 150 paesi nel mondo, abbia richiesto la preparazione dei piani per la ristampa della Dracma, la moneta greca prima dell'euro.

Allora le mie fonti, che si sono rifatte al rialzo del titolo in Borsa, avevano ragione!
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 20 maggio 2012

De La Rue

Cari Amici,
negli ultimi tempi le azioni De La Rue (casa tipografica inglese) sono salite dell'11 per cento nonostante il crollo delle Borse. Come mai? Dicono gli esperti che la società, nota da sempre per la stampa delle monete cartacee, stia per affrontare un eccesso di lavoro (e di profitti) a seguito della crisi greca.
De La Rue stampava in passato la dracma e potrebbe stampare anche ora  la nuova dracma. Non perchè ai greci manchino oggi la competenze tipografiche, ma perchè per la crisi avrebbero esaurito le scorte dell'inchiostro speciale per questo tipo di operazioni. Insomma, anche nel caos più totale la speculazione vuol fare profitti. In ogni caso sul web fioccano le indiscrezioni sulla stampa di nuove banconote in tutta Europa (si stamperebbe in Svizzera, in Germania, persino in Cina), ogni paese vorrebbe uscire dall'euro. A quando l'esplosione?
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 19 maggio 2012

Exit strategy

Cari Amici,
il presidente Obama dice che la Grecia deve restare nell'euro. La Germania risponde: 'Noi usciamo dall'euro'. Fine della storia. Con il loro ritrovato supermarco i tedeschi si compreranno mezza Europa, ma le loro Mercedes, Bmw e Vw potranno permettersele solo loro. E gli evasori fiscali.
Un caro saluto e un buon fine settimana monetario

Gianfranco

venerdì 18 maggio 2012

Il piano

Cari Amici,
è arrivata la risposta agli interrogativi che ponevo nei precedentie post: all'interno della UE esiste un piano di emergenza per far uscire la Grecia dall'euro. Restano adesso due problemi: chi sarà ad annunciare questo piano al mondo e quando. C'è poi un aspetto ancora poco chiaro: nel piano ci sono anche provvedimenti per arginare i fenomeni politici, economici e sociali che l'uscita della Grecia provocherà? Una cosa, infatti, sono le esigenze tecniche provocate dalla mossa di Atene (stampa delle nuove dracme, conversione dei debiti di Atene in euro, etc), un'altra sono le tensioni sociali che attraverseranno l'Europa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 17 maggio 2012

Scacco matto in 4 mosse

Cari Amici,
il premio Nobel Paul Krugman ci invita al gioco dell'euro con una partita dal titolo: Euro, matto in 4 mosse. 
La prima: la sinistra greca vince le elezioni, rinnega i patti precedenti e la Grecia esce dall'euro già il mese prossimo.
La seconda: inizia la corsa alle banche in Spagna e Italia, con  tutti i disagi sociali e politici del caso.
La terza: si introducono misure per evitare l'export di capitali da questi due paesi e si finanziano le banche sotto stress con immissione di liquidità.
La quarta ha due soluzioni: o la Bce si assume il ruolo di banca centrale, stampa moneta a iosa per salvare i due paesi e rilanciare la crescita, Germania permettendo, oppure l'euro finisce.
Suggerisco due varianti a questo scenario. La prima è che il Fondo Monetario interviene pesantemente per salvare almeno l'Italia. Oppure che la Germania si rompe le scatole dell'euro e torna al marco. In questo caso l'euro sopravvive come  moneta debole dei Piigs. Meditate.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

A chi?

Cari Amici,
a naso, ma dico proprio a naso perchè non riesco a trovare conferme, i leader europei e il presidente Obama si sono resi conto che la situazione della Grecia non è più gestibile e che pertanto il paese dovrebbe uscire dall'aria euro quanto prima. Già, ma chi lo va a dire ai mercati e al paese? Chi si assume la responsabilità di dare la sveglia e dire una volta per tutte che la ricreazione è finita? Potrà farlo soltanto chi non ha incarichi politici, chi non ha nulla da temere: un cinico speculatore che con una mossa azzeccata traccinerà tutti gli altri e renderà la situazione ingestibile? Una rozza giunta militare che dopo il lavoro sporco ritornerà nell'ombra? A voi la scelta, io la mia l'ho già fatta da tempo.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 16 maggio 2012

Karl Maria Von Weber: Aufforderung zum Tantz

Cari Amici,
siamo in pieno baillamme, e dobbiamo ballare, finanziariamente parlando.
Qualcuno al ballo si sta preparando da tempo, mi riferisco al Fondo Monetario Internazionale, i cui ispettori sono in Italia proprio in questi giorni. Ho già accennato su questo blog dei 400-500 miliardi di euro che il Fondo avrebbe predisposto per salvare il Bel Paese (e il sistema euro) dal collasso. Ma poco
si sa sulle condiziono che il Fondo  chiederebbe per intervenire. Mi dicono trattasi di lacrime e sangue, in sostanza le solite misure: riduzione della spesa, tagli al welfare e privatizzazioni. Vedremo.
Per ora accettiamo l'invito alla danza, come dal titolo di questo post.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 15 maggio 2012

Non cediamo al panico

Cari Amici,
occhio al panico. In molti lo diffondono, sostenendo che l'uscita della Grecia dall'euro avrebbe conseguenze catastrofiche per il paese balcanico. Qualche esempio: "Se Atene dovesse davvero dire addio alla moneta unica, dovrebbe formalizzare a Bruxelles la scelta, magari a mercati chiusi. La Banca di Grecia convertirà i depositi, crediti e debiti denominati in euro in nuove dracme. Il problema, tra i tanti, sarebbe il tasso di cambio, quello con cui Atene è entrata nell’euro, nel 2002: 340,75 dracme per un euro. Ma gli analisti prevedono che alla riapertura dei listini, la nuova moneta ellenica si svaluterà del 40-70 per cento. Facile ipotizzare che i risparmiatori, terrorizzati, potrebbero fiondarsi a prelevare il denaro dai depositi bancari creando una crisi di liquidità spaventosa. E il Pil greco rischierebbe di crollare del 20 per cento, stando ai calcoli di alcune proiezioni del Tesoro"
Ecco, non condivido questo scenario. Conseguenze ce ne saranno, e serie, ma verrebbero superate dalla ripresa dell'economia greca che diverrebbe una sorta di enclave albanese nell'Europa, attirando entro breve tempo investimenti per il basso costo del lavoro.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 14 maggio 2012

Cura da cavallo

Cari Amici,
per effetto dell'austerità, le entrate del nostro bilancio scendono (in aprile - 0,5 per cento ) mentre il deficit aumenta: ormai è prossimo ai 1.950 miliardi di euro. Quando mai saremo in grado non solo di ripagarlo ma almeno di contenerlo? Per fortuna in Europa sono in molti a rendersi conto che l'austerità non paga. Ancora qualche sussulto elettorale e poi, spero, si potràcambiare politica puntando sulla crescita. Prima lo si farà meglio sarà, ma non sarà facile riparare i guasti di troppi anni di cure da cavallo. Per giunta sbagliate.
Un caro saluto

Gianfranco

Che sorpresa...

Cari Amici,
Angela Merkel subisce una seria sconfitta elettorale, l'ennesima, nel Nord Reno Westfalia. Quando la settimana prossima Francois Hollande si presenterà a Berlino, si troverà di fronte un Cancelliere dimezzato. Anche la Germania sembra stanca della linea del rigore, perché le elezioni sono state vinte dai socialisti che puntano alla crescita. Ne vedremo delle belle.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

venerdì 11 maggio 2012

Grecia Raus?

Cari Amici,
come previsto la crisi greca si sta avvitando. Ormai si va verso nuove elezioni, ma in Europa si dice che la Grecia potrebbe anche uscire dall'euro e non crollerebbe il mondo. Se la Grecia fosse uscita due anni fa, ora il peggio sarebbe alle spalle mentre adesso la situazione è estremamente delicata. Ma consoliamoci, la Santanchè si candida come premier del governo che uscirà dalle elezioni. Siamo dunque in buone mani, sarà l'ex infermiera della Clinica Dezza di Milano a farci uscire dal guano.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

P.S.  Non si esclude il Golpe ad Atene, anzi, sarebbe la scusa ideale per buttare la Grecia fuori dall'Europa.

mercoledì 9 maggio 2012

Golpe? Suvvia...

Cari Amici,
leggo dalle agenzie:

"L'instabilità politica greca in seguito alle recenti elezioni potrebbe provocare (oltre al dissesto finanziario delle Borse di questi giorni) la fine degli aiuti da parte della troika e l'uscita della Grecia dall'euro zona. Intanto l'Europa trema all'ipotesi di una guerra civile ellenica".

State tranquilli, il copione è già stato scritto. Una bomba sotto la sede del Pasok, una sotto la sede dei Neonazisti (e chissà chi le ha messe) e ci ritroviamo i carri armati per le strade. Nessuno vuole la guerra civile in Grecia, neppure i militari.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 8 maggio 2012

Dilemma

Cari Amici,
ecco il dilemma in cui si trova stretto il cancelliere tedesco: l'uscita della Grecia dall'Euro non determinerebbe la fine della moneta unica europea. Lo afferma il capo di Fitch, Paul Taylor, spiegando che la Germania ha investito troppo nella sopravvivenza dell'Euro. «Se il marco tedesco venisse reintrodotto - spiega Taylor - si apprezzerebbe considerevolmente rispetto alle altre monete. L'export, il motore dell'economia tedesca, ne verrebbe a soffrire».
Allora, inflazione per accontentare gli europei in crisi, oppure austerità per poi soffrire in casa?
Un caro saluto

Gianfranco

Olimpiadi, tempo, calcio e altre amenità

Cari Amici,
dice il cancelliere tedesco: Hollande è il benvenuto, ma il rigore non si tocca. Allora, di che parleranno i due (o i tre, se Monti ce la farà ad inserirsi nel dialogo): del tempo, di calcio, delle Olimpiadi? Se è vero che la Germania intende far soffrire i Piigs prima di allargare i cordoni bella borsa, quanti altri suicidi saranno necessari per un nuovo corso?
Un caro saluto

Gianfranco

P.S. Vi chiedo scusa: nel post di ieri ho scritto che le consultazioni in Grecia passavano al Pasok. Non è vero, oggi tocca al secondo partito, Syriza. Dopo sarà la volta del Pasok.

lunedì 7 maggio 2012

Sable rattling 2

Cari Amici,
il leader di Nea Democratia, Antoni Samaras, ha rinunciato al mandato. Domani dovrebbe provarci Papandreu per il Pasok, ma ho molti dubbi. Non illudiamoci per il rialzi di Borsa di oggi, si tratta di ricoperture dei ribassisti dopo le perdite della settimana scorsa. Credo che i carri armati stiano già scaldando i motori.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 6 maggio 2012

Sable rattling

Cari Amici,
ha vinto Hollande in Francia, ha perso il popolo greco ad Atene.
Come dicevo, sono molto preoccupato per i risultati della Grecia: crollo dei partiti tradizionali, vittoria delle estreme. Nasce una situazione difficilmente gestibile. Ecco perchè mi tornano valide le previsioni di alcuni analisti legati a note agenzie internazionali, secondo le quali non si deve escludere un golpe militare per frenare il caos istituzionale e politico. Ad Atene si avverte chiaramente il sable rattling, il tintinnar di sciabole, che precede l'arrivo dei carri armati sulle strade.
Spero francamente di sbagliarmi.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 5 maggio 2012

Si vota

Cari Amici,
le borse europee hanno perso mediamente il 5 per cento nell'ultima settimana, Milano quasi il 6. La speculazione ritiene che dopo la tornata elettorale del fine settimana si avrà un rafforzamento di quanti non vogliono l'austerità come unica misura per curare la crisi. Inoltre si teme il frazionamento del voto in Grecia (un paese abituato ad un solo partito dominante) dove si presentano ben 10 liste tra cui quella dei neonazisti. Gli speculatori hanno dunque abbandonato il settore azionario per puntare su dollaro, franco svizzero e oro. Temono grossi ribaltoni elettorali.
Personalmente sono preoccupato per gli esiti del voto greco: se ad Atene prendesse il potere una coalizione politica che non intende rispettare gli accordi presi con l'UE e il Fondo Monetario in materia di debiti, allora dovremmo attenderci serie ripercussioni in tutta Europa.
Un buon fine settimana elettorale

Gianfranco

P.S. Anche il trionfo delle liste di Grillo in Italia solleverebbe timori.

venerdì 4 maggio 2012

Portogallo

Cari Amici,
dicono gli analisti internazionali che "Il Portogallo rappresenta una minaccia maggiore della Spagna" e argomentano questa loro analisi con dati e stime.
Il Portogallo è stato tra i paesi europei quello che ha seguito alla lettera le indicazioni del Fondo Monetario per risanare i propri conti. Eppure si trova sull'orlo del collasso. Dobbiamo dunque fidarci degli esperti del Fmi che non ne hanno mai, dico mai, azzeccata una?
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 3 maggio 2012

FMI

Cari Amici,
leggo dalle agenzie:

Una nutrita squadra di esperti del Fondo monetario internazionale è arrivata oggi in Italia per la missione annuale sull'economia del Paese. Il team che passerà al setaccio le riforme e l'economia italiana per due settimane, conta almeno una dozzina di persone, rispetto al format usuale di una manciata di esperti, ed è guidato dal nuovo capo missione per l'Italia, Aasim Husain, vice direttore del dipartimento europeo dell'Fmi.

Da tempo sostengo (e ho scritto non pochi post in merito) che l'FMI è pronto ad intervenire in soccorso dell'Italia con almeno 400 miliardi di dollari, 330-340 miliardi di euro. Se questo intervento dovesse passare le conseguenze per l'Italia sarebbero drammatiche: tagli a pensioni, stipendi e organici pubblici, recessione quasi sicura, vendita dei pochi cespiti rimasti. Sono ricette che hanno dato risultati negativi ovunque siano state applicate. Dio ce ne scampi, finiremmo peggio della Grecia.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 2 maggio 2012

Soffio

Cari Amici,
sull'Imu, i politici, scherzano con il fuoco: soffiano il vento della rivolta fiscale, una mossa che attira i consensi dei più deboli e dei più sprovveduti. Ma la maggior parte degli italiani non dovrebbe cadere nella trappola: già ci caddero 4 anni fa, quando il Cavaliere abolì l'Ici per prendersi il loro voto alle elezioni e ora ne vediamo gli esiti.
Il cinismo di questa classe politica rasenta il disgusto e temo che qualcuno, prima o poi, chiederà loro ragione... Ma non sarà una facile resa dei conti.
Un caro saluto

Gianfranco

Euro

Cari Amici,
questa volta dalla Germania arriva un serio avvertimento per la politica di Berlino. Mentre uno studio tedesco sottolinea che un eventuale fine dell'euro sarebbe una catastrofe per tutti a livello mondiale, Germania compresa, è allarme disoccupazione in Ue. Da uno studio condotto dall'Istituto per la ricerca economica mondiale di Amburgo (Hwwi) e della società di auditing Price Waterhouse Coopers di Francoforte emerge che una spaccatura dell'Eurozona (o una riduzione dell'euro a pochi partecipanti) avrebbe conseguenze gravissime per la Germania e in genere per tutta l'Europa. In particolare, un euro ristretto a pochi Paesi avrebbe conseguenze catastrofiche proprio per le esportazioni tedesche.
Per il presidente di Hwwi, Thomas Straubhaar, ad aver ancora meno interesse a una spaccatura dell'euro sono i Paesi europei in crisi, poiché in primo luogo traggono profitto dalla forza della Germania nell'euro, in secondo luogo sarebbero fuori gioco nel competere con Stati Uniti e Cina.
Morale, anche in Germania qualcuno si rende conto dei rischi che corre non solo l'Europa ma la stessa nazione tedesca. Peccato che il governo di Berlino non lo abbia ancora recepito.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 1 maggio 2012

Potere

Cari Amici,
il potere logora chi non ce l'ha. Umberto Bossi, memore di questo antico motto di Giulio Andreotti, non sa rinunciare alla sua dose di droga e si ricandida alla guida della Lega. Meschino, ancora non ha capito che gli dei accecano il potente prima di farlo cadere. E il suo sarà un tonfo fragoroso.
Un caro saluto

Gianfranco