sabato 30 giugno 2012

Scoramento

Cari Amici,
in questo caldo fine settimana mi sono letto i giornali, ho consultato i siti che contano, parlato con qualcuno e, dopo lo scoramento di ieri (di cui chiedo scusa) sono giunto a queste conclusioni.
La signora Merkel doveva dare una soddisfazione morale a Mario Monti, in caso contrario al prossimo vertice si sarebbe trovata di fronte un italiano ostile all'euro (senza contare il rischio di una crisi politica "al buio" in Italia); i 120-130 miliardi di aiuti per la crescita erano già stati preventivati.
Credo che le misure dei vari fondi salvastati abbiano lo scopo di preparare il sistema bancario ad affrontare il nodo Grecia che sta venendo al pettine. La Grecia, ricordiamo, ha presentato al summit un memorandum con il quale si chiede di rinviare di due anni le misure di austerità. Un ricatto vero e proprio al confronto del quale quello di Monti sulla Tobin Tax fa ridere.
Ora i riflettori si spostano sulla Grecia che, stando alle notizie della settimana scorsa, dal mese prossimo non avrà più i soldi per pagare stipendi e pensioni. L'ora della verità sta per arrivare, e presto.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

venerdì 29 giugno 2012

Mea culpa

Cari Amici,
che posso dire al termine di una giornata che i mercati hanno celebrato come un grande successo per Mario Monti e per l'euro laddove io avevo previsto sfracelli? Dovrei dire "mea culpa" perché ho cannato ogni previsione. Vedremo nei prossimi giorni se mi si addice il mea culpa oppure qualche altro canto, magari un de profundis.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 28 giugno 2012

L'untorello

Cari Amici,
più la Cancelliera dice no agli eurobonds, più cresce il suo consenso presso gli elettori tedeschi, almeno un punto a settimana. Ecco perchè credo che dal vertice in corso a Bruxelles uscirà ben poco.
L'untorello Monti, che vuole ricattare la Germania con la Tobin Tax in cambio di misure antispread, verrà a casa a mani vuote. Forse, come unica consolazione, otterrà qualcosa sul fronte bancario ma poco o nulla sul fronte del debito.
Intanto il Pil sprofonda e di ripresa non si vede neppure l'ombra.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 27 giugno 2012

Week end

Cari Amici,
non so se Mario Monti riuscirà a portare a casa qualcosa nonostante la sua disponbilità a trattare ad oltranza. So però che la signora Merkel ha detto che non si deve puntare a soluzioni veloci, come sarebbe quella degli eurobond. Questi sono obbligazioni emesse congiuntamente dai paesi europei dell'euro con apporti basati sul peso specifico delle singole economie, che andrebbero  a sostituire gli 8.500 miliardi di euro di debito pubblico europeo (di cui 1.950 dell'Italia). Diciamo che se la Germania vale il 30 per cento del Pil europeo, si deve accollare almeno 2.500 miliardi di questi eurobond, mentre l'Italia, che vale il 16 circa, se ne accollerebbe 1.300, con un indubbio vantaggio per i suoi conti.
Di qui la riottosità dei tedeschi, che non intendono pagare per gli evasori fiscali italiani, mentre i francesi non sembrano disposti a sacrificare la loro sovranità in cambio di un possibile aiuto tedesco. Così l'Europa è in preda agli egoismi e non si approderà a nulla. Unica soluzione possibile, suggerita ancor oggi dall'Herald Tribune, sarebbe l'uscita della Germania dall'euro.
Poche illusioni quindi per questo fine settimana: credo che i tedeschi vinceranno gli europei di calcio e anche quelli della finanza.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 26 giugno 2012

Mercanti

Cari Amici,
appena qualche giorno fa il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, sosteneva che il governo doveva ridurre le tasse per rilanciare i consumi. Oggi sono arrivati i dati sull'andamento dei consumi, scesi del 6,8 per cento in aprile. I commercianti, che dall'arrivo dell'euro hanno tratto i maggiori vantaggi (ricordate i prezzi al dettaglio lievitati come piume in breve tempo) adesso piangono. Che si impicchino.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 25 giugno 2012

Lo sfascio

Cari Amici,
il Cavaliere gioca allo sfascio.
Pur di non sparire nell'indifferenza elettorale ( i suoi sondaggi lo danno perdente) è pronto a cavalcare la tigre della demagogia antieuro e a sfasciare l'Italia, l'Europa e i principi democratici. Se nel fine settimana Monti non porterà a casa risultati concreti (e quasi certamente tornerà a mani vuore) il Cavaliere cercherà di far cadere il governo in Parlamento. E la sua corte di fedelissimi è pronta a seguirlo, tanto non ha nulla da perdere.
Un caro saluto

Gianfranco

Studio

Cari Amici,
ormai anche i tedeschi stanno realizzando che la fine dell'euro sarebbe per tutti gli europei una grande sventura. Lo dimostra lo studio del ministero dell'economia di Berlino reso noto da Der Spiegel. In particolare, per quanto riguarda le nazioni più esposte come per esempio l’Italia, il tasso di disoccupazione salirebbe al 12,3 per cento. Ma anche la locomotiva tedesca, e questo è il vero punto critico dello studio degli uomini di Schäuble, verrebbe pesantemente danneggiata: l’economia della Germania subirebbe una caduta del 9,2 per cento mentre il numero dei disoccupati salirebbe al 9,3 per cento.
D'altra parte crescono le tensioni contro i Piigs dopo che è stato reso noto che la Grecia ha assunto alla chetichella qualcosa come 70.000 dipendenti pubblici nonostante gli accordi presi con Bruxelles in proposito. "Come possiamo fidarci di questi Piigs che ci prendono in giro sempre e comunque - dicono a Berlino - e i loro conti saranno veritieri oppure taroccati?". Così la Germania è divisa e il dibattito si infiamma.
In ogni caso non credo che dal vertice di fine settimana usciranno risultati concreti, sarà la solita perdita di tempo. Se una decisione concreta verrà presa, lo si farà sotto la pressione della speculazione.
Un caro saluto e buon avvio di settimana

Gianfranco                               

venerdì 22 giugno 2012

Fuori dai denti

Cari Amici,
mi dicono che nel corso dell'ultima riunione del G20, Madame Lagarde abbia perso la pazienza nei confronti di Frau Merkel e, passando dal Lei diplomatico al più diretto tu, le abbia detto fuori dai denti: «O fai così oppure qui finisce molto male». Intanto oggi, a Roma, anche Mario Monti ha risposto per le rime al Cancelliere tedesco ricordandole che nel 2003 furono Francia e Germania a uscire dai parametri comunitari.
I due episodi dimostrano che la tensione sta logorando i nervi dei politici che abbandonano le consuetudini burocratiche e iniziano a parlare fuori dai denti. Meglio così, almeno dalle segrete stanze esce qualcosa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

mercoledì 20 giugno 2012

Dopo Madrid e Atene...

Cari Amici,
leggo dal Corriere di oggi che Monti, sotto pressione del Pdl, starebbe cercando tra le varie misure economiche di sollecitare l'acquisto di bond italiani da parte delle strutture comunitarie per evitare ulteriori aumenti dei tassi. Stretto tra tassi alti e poca crescita il debito pubblico non può che salire, compromettendo ancor di più il nostro sistema finanziario. Un'altra soluzione, sempre prospettata da Monti, sarebbe quella di allungare le scadenze dei Btp, ma in questo caso chi comprerebbe i 32 miliardi di Btp che lo Stato dovrà emettere entro sei mesi? Chi darà fiducia ad uno Stato che non onora gli impegni sul debito pregresso?
Morale: dopo Grecia e Spagna adesso, anche se per ora velatamente, è entrata in crisi l'Italia (ma questo lo dicevamo da tempo), e si parla di un intervento del Fondo Monetario, anche se ufficialmente tutti smentiscono.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 19 giugno 2012

Spagna

Cari Amici,
la questione spagnola torna di prepotenza alla ribalta. 
Alcuni analisti di rilievo hanno calcolato che per turare le loro falle immobiliari alle banche spagnole occorrerebbero almeno 400 miliardi di euro. L'Unione Europea ne ha dati 100, per di più con l'elastico perchè i mezzi sono stati forniti dallo Stato spagnolo che ha così appesantito ulteriormente i suoi bilanci. I mercati lo sanno e ieri lo si è visto... Insomma, con le elezioni greche non si sono chiuse le turbolenze anzi: dopo il Niet della signora Merkel di fronte ad ogni possibile revisione degli accordi con Atene bisogna prepararsi al peggio
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 18 giugno 2012

Dopo il voto

Cari Amici,
ad Atene ha vinto il partito della trattativa e non quello dello scontro, ma l'euforia dei mercati europei è durata poco. L'inversione del rally indica che gli eventi in Grecia non sono poi così importanti per il futuro dell'area euro, che è molto più a rischio per l'evoluzione della situazione in Spagna e Italia.
La Grecia vale il 3 per cento del Pil europeo e il temuto contagio si è ormai allargato da Atene a Madrid. Bisogna vivere alla giornata.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

venerdì 15 giugno 2012

Election Day

Cari Amici,
domenica si vota un Grecia, e la situazione è seria.
Il Paese sembra diviso in due. Da un lato ci sono i partiti che vogliono continuare a utilizzare l’euro, dall’altra quelli favorevoli a un ritorno della dracma. Questi due fronti si contenderanno i voti di un popolo ormai stremato da tasse e disoccupazione. Che accadrà? Sono d'accordo con quanto ha scritto oggi il mio collega Livini su Repubblica ipotizzando i tre scenari, quello minimo, l'intermedio e il catastrofico. Per i prossimi mesi prevedo l'avverarsi di quello intermedio, ovvero l'uscita della Grecia dall'euro e la permanenza con seri problemi di Spagna e Italia nel consesso comunitario. Abbiamo l'ombrello del Fondo Monetario che ci protegge da rischi immediati, ma senza nuove nisure politiche incisive non si andrà molto più in là.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

P.S. Il Portogallo è in crisi come noi: abbondano ovunque i negozi che acquistano oro e preziosi e la popolazione mi è parsa stanca e rassegnata.

mercoledì 6 giugno 2012

Macro

Cari Amici,
ormai il trend è chiaro: brutte notizie dal fronte macroeconomico (come il crollo della produzione industriale in Germania, l'aumento della disoccupazione, i buchi di bilancio negli Stati e nelle banche) e l'attuale immobilità della classe politica. Anche se la Bce ridurrà i tassi per rilanciare l'economia questo non servirà, è inutile infatti dare acqua ad un cavallo che non vuol bere. Non resta che sperare in uno scossone politico (le elezioni in Grecia, un diktat di Obama, un colpo di testa di Hollande) per cambiare il quadro attuale. Non illudiamoci, la strada è ancora ardua.
Un caro saluto

Gianfranco

P.S.  vado una settimana in Portogallo, al ritorno vi riferirò le impressioni di viaggio.

martedì 5 giugno 2012

Nozze?

Cari Amici,
succede qualcosa di strano in questi ultimi giorni sui mercati azionari: salgono le Borse dei Piigs, scendono quelle dei Paesi virtuosi. Perchè questa dicotomia? La spiegazione è semplice: i mercati ritengono che i Piigs usciranno dall'euro e quindi investono su quelle Borse che hanno perso molto e sono destinate a recuperare perchè favorite dalla nuovo moneta, che sarà debole. L'esatto opposto di quanto accadrà invece per le Borse dei Paesi virtuosi: a causa della moneta forte le aziende di questi Paesi perderanno mercati e quindi si indeboliranno.
In una parola, i mercati azionari sposano la fine dell'euro e il ritorno alle divise nazionali.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 4 giugno 2012

Status...

Cari Amici,
la settimana scorsa un annuncio proveniente da Tokio e Pechino avrebbe dovuto sollevare attenzione tra gli addetti ai lavori. Così non è stato, si è badato più alla crisi dell'euro, ma la novità è veramente grossa.
Tra breve Tokyo e Pechino regoleranno i loro scambi in yen e yuan, senza passare per il dollaro. Ciò significa che il dollaro non è più la moneta di riferimento dei due grandi paesi asiatici. Quindi meno acquisti di dollari, con perdita di status e minore presenza nelle rispettive riserve valutarie.
Non conosciamo le reazioni di Washington, ma per ora Obama non sarà certamente contento. In passato chi aveva tentato una manovra del genere era stato punito: dall'Iran di Mossadeq negli anni '50 a Saddam Hussein negli anni '90, per finire a Gheddafi.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco
    

venerdì 1 giugno 2012

Contagio

Cari Amici,
ieri in Spagna, rivela il Financial Times, sono usciti dal paese almeno 100 milioni di euro. Proprio come è successo in passato in Grecia e come avviene in Italia, a giudicare dal cambio euro/dollaro ed euro/franco svizzero. Anche in Spagna, quindi, siamo entrati nella seconda fase del collasso. La terza, insegna il default argentino, sarà la corsa agli sportelli e la possibile vittoria della sinistra in Grecia, data per favorita nei sondaggi, potrebbe accelerare i tempi. D'altra parte la leadership europea si aggrappa ai suoi mantra e non riesce a formulare nuove proposte: sembra paralizzata dagli eventi. È bene che vada a casa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco