lunedì 30 aprile 2012

L'aretino

Cari Amici,
Enrico Bondi, nome d'arte "Mannaia", è una mia vecchia conoscenza. L'aretino risanò Montedison dopo il disastro dei Ferruzzi, risanò Parmalat dopo i Tanzi. Tenete ben presente: Bondi è l'uomo di fiducia delle banche che gli danno carta bianca contando sulla sua lealtà verso il sistema. Oggi viene ripescato dal governo dei banchieri per risanare i conti dello Stato. Sarà spietato, di questo sono sicuro, ma anche giusto perché nel tagliare non guarda in faccia nessuno. Cercheranno di silurarlo il più presto possibile.
Un caro saluto,

Gianfranco
 

Vive l'Europe...

Cari Amici,
nel prossimo fine settimana voteranno oltre 70 milioni di europei, tra francesi, greci e italiani. Gli elettori si pronunceranno con il loro voto sulla validità della politica di austerità con la quale i governi d'Europa stanno affrontando la crisi. Credo che tale politica verrà bocciata senza appello. La sconfitta dei governi uscenti, il trionfo delle fazioni estreme e la frammentazione del voto in tante liste autonome hanno un'unica interpretazione: cambiamo strada. La rivolta contro Berlino verrà stimolata più che dal voto francese da quello greco: il governo che uscirà dalle elezioni potrebbe rinnegare i trattati sottoscritti a marzo e uscire dall'euro. Intendiamoci: domenica non è a rischio l'Europa, è a rischio l'ottusa visione dell'Europa dei banchieri.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 29 aprile 2012

Viulenzaaaaa

Cari Amici,
avverto a fior di pelle l'ondata di violenza che raccolgo in tutti gli ambienti che frequento. Il commento più comune che ascolto si avvicina a qualcosa di questo genere: "Affan.... politici bastar.., che Dio vi ammazzi voi e tutta la vostra maledetta generazione... Vi odio con tutto il cuore!" La classe politica dovrebbe saperlo e non compiere passi falsi, invece vedo una serie continua di errori. Stanno giocando con il fuoco.
Un caro saluto e un buon avvio di una settimana decisiva per l'Europa

Gianfranco

                             

venerdì 27 aprile 2012

A che punto

Cari Amici,
in una bozza di provvedimento per le liberalizzazioni bis, i tecnici del Ministero Economia Finanze  ipotizzano un premio fino al 30% della sanzione prevista per il contribuente che farà il delatore tributario. Sconcerto tra gli addetti ai lavori: può uno Stato di diritto, alle prese con un forte debito e con l'incapacità di far valere le leggi in materia di imposte, favorire la delazione?
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 26 aprile 2012

Viva le armi (dicono i corrotti)

Cari Amici,
non mi meraviglio delle tangenti legate a forniture militari. Qualcuno tra voi si ricorda dello scandalo  Lockheed? Negli anni '70 la casa americana corruppe principi olandesi, generali giapponesi e politici italiani pur di vendere i suoi C130. E la svedese Bofors (cannoni) era nota come la Dispensiera per le stecche pagate agli indiani. Ma anche la francese Dassault e la belga FN non scherzavano (e non scherzano) in proposito. Per non parlare degli americani: però le loro aziende esportatrici dichiarano le tangenti pagate con un modello speciale inserito nelle pieghe dei bilanci. Per concludere, da sempre ferro, petrolio e armi sono le chiavi del commercio internazionale e della corruzione ad essa legata. L'Italia, quinta nazione mondiale per l'export di armi, deve per forza pagare i politici corrotti dei Paesi acquirenti, altrimenti non vende. In questo caso, però, è grave che Finmeccanica abbia pagato anche i politici nazionali.
Una vera nefandezza nel più nefando degli ambienti.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 25 aprile 2012

A volte ritornano

Cari Amici,
Silvio Berlusconi dice che se si vota a settembre vince la sinistra. Secondo voi ha ancora senso oggi parlare di destra e sinistra così come le conosciamo qui in Italia? Il Cavaliere ci ha lasciato da appena 5 mesi e oggi il suo linguaggio, i suoi obiettivi, le sue argomentazioni ci appaiono vecchi, stantii, superati, inadeguati.
Il mondo è cambiato rapidamente, si stanno proponendo problemi trascurati per anni dalla sua corte di nani e ballerine. Si ritiri il brav'uomo, lasci spazio ad altri più giovani e preparati. Gli saremo grati.
Un caro saluto

Gianfranco

Neà Dracma?

Cari Amici,
leggo dalle agenzie:

L’incubo della fine dell’euro spaventa Eurolandia. Si tratta pur sempre di una possibilità remota, ma per la prima volta è stata messa, nero su bianco, dalla Banca Europea d’investimenti. La Bei, infatti, ha inserito una clausola per i negoziati per un finanziamento da 70 milioni di euro alla società Ppc (Public Power Corporation, colosso elettrico ellenico, n.d.r.), che prevede l’obbligo di rinegoziare in caso di reintroduzione della dracma, come riportato dal quotidiano greco Kathimerini.

Aggiungiamo che la possibilità viene estesa anche a Portogallo e Spagna ed eventualmente con tutti gli altri paesi europei 'in difficoltà'.  Che significa? Il ritorno alle monete nazionali europee non viene più escluso ma diventa elemento di negoziazione nella stesura di contratti europei.
Un caro saluto e un buon 25 Aprile

Gianfranco


martedì 24 aprile 2012

Il Fronte

Cari Amici,
fino a pochi giorni fa era impensabile che l'Olanda rompesse il fronte dei paesi "austeri", però ieri l'impensabile è avvenuto: il fronte dei No si allarga e ora si parla di elezioni anticipate anche nel paese dei tulipani.
Ormai a sostenere il rigore finanziario sono rimasti soltanto tedeschi, austriaci e finlandesi, mentre gli altri paesi dell'eurogruppo propendono per politiche monetarie più allentate e l'Inghilterra, sorniona, sta a guardare alla finestra. Che succederà allora nei prossimi mesi? La chiave di tutto è la Francia, che tra due settimane esprimerà un nuovo governo. Ma anche dalla Grecia arriveranno novità.

Per chiudere il posto vi riporto cosa ha scritto in merito ai problemi dell'eurozona Nouriel Roubini, l'economista americano che predisse con largo anticipo la crisi del 2008:

The trouble is that the eurozone has an austerity strategy but no growth strategy. And, without that, all it has is a recession strategy that makes austerity and reform self-defeating, because, if output continues to contract, deficit and debt ratios will continue to rise to unsustainable levels.

Sino a quando potremo sostenere questa assurdità?
Un caro saluto
                          
Gianfranco

lunedì 23 aprile 2012

The party is over

Cari Amici,
le incertezze politiche dell'Europa provocano forti scossoni sui mercati. Che cosa temono gli investitori? L'esito delle elezioni francesi, sia che vinca Hollande che vinca Sarkozy. Quest'ultimo, se vorrà vincere, dovrà rivolgersi alla destra di Marine Le Pen e accettarne le idee. E vi ricordo che Madame Le Pen ha chiesto, tra le altre cose, la fine del potere bancario e il ritorno al protezionismo.
Dopo le elezioni, Parigi - sia con Hollande che con Sarkozy - non potrà che andare allo scontro con la Germania sulla politica di austerità: da una parte troveremo francesi, spagnoli e italiani che  chiedono misure per ridurre la disoccupazione e frenare le tensioni sociali, dall'altra Germania, Finlandia e forse Olanda che non vogliono inflazione. Ci saranno tira e molla, tensioni, ma alla fine, a mio giudizio, prevarrà la decisione di Berlino di uscire dall'euro, per lo meno provvisoriamente. Nel frattempo attendiamoci il peggio, per lo meno sui mercati e sul fronte sociale.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 21 aprile 2012

Tempo di elezioni

Cari Amici,
domani si vota in Francia per le politiche, ma la giornata decisiva per le sorti dell'Europa sarà domenica 6 maggio. Posso tratteggiare qualche previsione? Si aprono alcuni scenari interessanti.
Se in Francia dovesse vincere Francois Hollande e in Grecia, contemporaneamente, i partiti uscenti (Pasok e Nea Democratia n.d.r.) non arrivassero ad avere la maggioranza, allora si avrebbero grosse novità, con la Grecia che uscirebbe dall'euro e l'accentuazione dello scontro tra Francia e Germania sulle politiche finanziarie. In altre parole, finirebbe la diarchia Merkel-Sarzozy nella gestione dell'austerità come unico sistema per uscire dalla crisi e alla fine dello scontro la Germania potrebbe decidere di uscire dall'euro tornando al suo marco. Vincendo Sarkozy cambierebbe poco, però in Europa la recessione si esaspererebbe e si andrebbe verso un ulteriore inasprimento delle tensioni sociali.
I difensori dello status quo cercheranno di condizionare il voto, magari con un downgrading della Francia tra qualche giorno, con tensioni monetarie e con la prospettiva di apocalissi finanziarie. Ne vedremo delle belle, speriamo solo che il popolo francese resista alle pressioni.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco
                         

Resa dei conti

Cari Amici,
si comincia a tirare le somme del default greco di marzo. Le quattro principali banche elleniche coinvolte nel crack hanno annunciato perdite combinate pari a 28 miliardi di euro nel 2011, causate dal recente accordo di bond swap fra il governo e i creditori privati. Nonostante la ristrutturazione del debito sia avvenuta quest'anno, la Banca Nazionale, la Alpha Bank, la Eurobank e la Banca del Pireo hanno registrato le perdite nei risultati dell'anno scorso. La Banca Nazionale è stata quella colpita maggiormente, con una perdita totale di 12,3 miliardi di euro. Chi pagherà per queste perdite? Come si ricapitalizzeranno gli istituti di credito? Dovrà intervenire lo Stato? Per ora non si sa. Si attende l'esito delle elezioni politiche dei primi di maggio. Per ora tutto è fermo.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 20 aprile 2012

Analisti

Cari Amici,
gli analisti di Citigroup fanno sapere di attendere nei prossimi 2-3 anni un taglio del rating dell’Italia da parte di Standard & Poor’s nell’ordine di due gradini fino ad arrivare al livello “BBB-”. Le bocciature nel medio termine rifletteranno proprio l’incapacità del Belpaese di ridurre in maniera significativa il suo enorme debito pubblico. Una previsione quella di Citigroup decisamente allarmante perchè qualora venisse confermata, porterebbe il rating dell’Italia ad un passo dal livello “junk” ossia spazzatura. E con una valutazione del merito di credito di questa portata, sappiamo tutto quello che accade: gli investitori vendono su tutti i fronti, con massicci interventi da parte di fondi pensione e altri investitori istituzionali che si disfano di titoli ritenuti pericolosi.
Fantascienza a lungo termine, direte. Non tanto. Credo che i due-tre anni potrebbero ridursi a pochi mesi se passeranno i downgrading di Francia (in arrivo) e di Spagna. Occhio alla penna, dunque, e all'assoluta incapacità dei nostri vertici politici di far fronte alla situazione
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 19 aprile 2012

Scolapasta

Cari Amici,
«La rete idrica fa acqua da tutte le parti, tranne che dai rubinetti delle nostre case», era scritto su un volantino diffuso qualche anno fa da esasperati cittadini di Agrigento. La situazione non è cambiata, anzi: in Molise, secondo i dati raccolti in una ricerca di Cittadinanzaattiva ed Ecosistema Urbano, si registra una perdita nella rete idrica pari al 65%, in Basilicata del 58% e nel Lazio del 38%. La media nazionale è del 35%: perdiamo acqua come uno scolapasta. Gli invasi sono metà vuoti e cominciano a esserci problemi seri per l’agricoltura, in particolare in alcune aree: Emilia, Toscana e Umbria davanti a tutti, in particolare le zone appenniniche. Ma tutto il Nord è in una situazione critica che può diventare emergenza mentre, per una volta, sono le regioni meridionali a essere fuori dall’allarme.
Proposta: invece di sprecare i soldi nella Tav perchè non sistemiamo gli acquedotti scolapasta? Si crea ugualmente lavoro e si avrà un ritorno economico in termini di efficienza del Paese.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 18 aprile 2012

Le Defì

Cari Amici,
qualcosa si sta muovendo in Europa, finalmente: il candidato socialista francese, Francois Hollande, ha detto che se vincerà le elezioni ricatterà Berlino. O partono misure per la ripresa (eurobonds, project bond, insomma carta che porta inflazione ma rilancia l'economia) oppure la Francia denuncerà l'accordo fiscale, o Fiscal Content, e andrà per la sua strada.
Parigi non versa in buone condizioni: forte disoccupazione, costo del lavoro più alto d'Europa, rapporto deficit Pil oltre il 4 per cento, forte deficit commerciale. La Francia deve uscire dalla fase recessiva al più presto, per non fare la fine dei Piigs. Vedreno ora come Berlino accetterà il guanto di sfida, sempre che lo sfidante Sarkozy, dato in ribasso nei sondaggi, non riesca e ribaltare i pronostici.
Un caro saluto
Gianfranco

martedì 17 aprile 2012

Titanic

Cari Amici,
ha ragione il presidente della Camera, Gianfranco Fini, quando dice che oggi i partiti rischiano grosso, molto più che nel 1992. Se non si danno subito una regolata c'è il rischio che la cosiddetta Antipolitica si trasformi in un movimento anarcoide con esiti mortali per la democrazia. Se Beppe Grillo riesce, stando ai sondaggi d'opinione, ad arrivare al 10 per cento del consenso elettorale, se l'astensionismo viaggia intorno al 35 per cento, se la gente è confusa e frastornata da questi scandali politico-finanziari di cui non si vede il fondo, beh, qualcuno deve darsi una mossa, e subito, altrimenti il governo Monti potrebbe diventare come il governo Facta, quello che nel 1922 lasciò spazio al cavalier Mussolini. Allora c'era un Re che dettava il gioco politico, oggi neppure quello.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 16 aprile 2012

La sorpresa

Cari Amici,
finalmente una notizia positiva (affinchè non si dica che riporto soltanto il peggio): il debito pubblico italiano è sceso nel mese di febbraio a 1.928,2 miliardi di euro, circa 6,8 miliardi in meno rispetto a gennaio. Lo rende noto la Banca d'Italia. Sin qui la novità, che non sappiamo se attribuire a un'inversione di tendenza di un trend in continuo progresso (si veda il counter alla base del blog) oppure ad un fatto tecnico irripetibile. Propendo per la seconda ipotesi perchè sui mercati oggi lo spread è salito e le tensioni non si attenuano. Vedremo i dati del mese prossimo.
Un caro saluto

Gianfranco

domenica 15 aprile 2012

Le tre D

Cari Amici,
negli ultimi cento anni si sono verificati nel mondo 69 casi di rottura di unioni monetarie, come dire: la storia è piena di rottami finanziari. Perché non rompere anche l'euro, mal progettato e mal realizzato? Questo è il sunto di un lungo servizio de "The Economist" sui guai finanziari europei. Come effetto di questo perverso progetto i paesi dell'Unione Europea, incapaci di svalutare la loro moneta, ricorrono a misure restrittive per non perdere competitività, spingendo al ribasso i salari e creando disoccupazione e tensioni sociali.
In Gran Bretagna hanno indetto un concorso, con un ricco premio, per cinque soluzioni in grado di sciogliere il nodo euro. Tra i cinque studi, sembra prevalere il "sistema delle 3 D", ovvero depart, default, devaluation. I Paesi escono dall'euro, falliscono e svalutano. Semplice, gli esempi del passato lo suggeriscono, ma oggi i politici europei sembrano paralizzati dal timore delle conseguenze di questa mossa inevitabile. E nessuno si muove.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 14 aprile 2012

A las cinco de las tardes

Cari Amici,
da qualunque parte la guardi, la situazione finanziaria delle banche spagnole non è solida. Appesantite da mutui fondiari erogati a costruttori falliti, mutui quindi inesigibili, per restare a galla le banche devono ricorrere in misura crescente ai fondi della Bce (316 miliardi in marzo, contro 196 in febbraio).
Senza i fondi della Bce le banche spagnole sarebbero fallite, Madrid avrebbe dovuto nazionalizzarle per poi richiedere il salvataggio del Paese a UE e Fondo Monetario. Ricordiamo che i mutui fondiari inesigibili del sistema spagnolo equivalgono al 90 per cento del Pil. La Spagna è cotta dunque, sta peggio di noi. Ora i mercati se ne sono accorti e prendono le distanze.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

venerdì 13 aprile 2012

Stiglitz

Cari Amici,
a marzo i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, il cosiddetto carrello della spesa, registrano un forte aumento su base mensile (+0,6%) e il tasso di crescita tendenziale sale al 4,6% dal 4,5% di febbraio. Lo dice l'Istat che aggiunge: nuovo tonfo registrato per la produzione industriale in Italia. A febbraio l'indice destagionalizzato è diminuito dello 0,7% rispetto a gennaio e, corretto per gli effetti di calendario, è calato su base annua del 6,8%. Siamo chiaramente di fronte al fenomeno della stagflation (ristagno e inflazione), uno dei peggiori eventi che rovinano i paesi. Ha ragione Joseph Stiglitz, ex direttore del Fondo Monetario: i vertici europei stanno sbagliando tutto, ci impongono l'austerità e l'inflazione. In una parola, ci stanno rovinando. Che il buon Dio li faccia rinsavire.
Un caro saluto

Gianfranco

Aste - 2

Cari Amici,
ieri si è tenuta un'importante asta di Btp. Non è andata bene, il tasso spuntato da chi ha sottoscritto i Btp è salito ai massimi da gennaio: il 3,89 contro il 2,76 precedente. Ricordiamo che ogni punto vale 20 miliardi di euro che pesano sul bilancio dello Stato. Questo mostra chiaramente che l'appetito degli investitori per la carta italiana anche nella parte breve della curva è diminuito, dal momento che gli effetti dei due finanziamenti a tre anni della Bce si sta dissolvendo. Per qualcuno gli ampi movimenti dei tassi italiani riflettono quello che sta avvenendo in Spagna. Ma gli investitori sono nervosi anche in vista di quello che succederà in Italia sulle riforme.
La Bce aggiunge che in genere "i paesi con una notevole quota di debito in scadenza nel breve termine sono particolarmente vulnerabili a improvvise variazioni dei tassi di interesse e del clima di mercato". E l'Italia è fra i paesi che nel 2012 evidenziano "un fabbisogno di rifinanziamento pubblico particolarmente rilevante pari o superiore al 20 per cento del Pil".
Però ieri la Borsa è salita e soltanto gli addetti ai lavori hanno manifestato le preoccupazioni.
Ripeto da mesi: allacciamo le cinture.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 12 aprile 2012

Se 160 vi sembran pochi...

Cari Amici,
stando alle dichiarazioni rilasciate da un sottosegretario alle finanze in Parlamento (e non riprese dai media), gli impegni delle Amministrazioni Pubbliche italiane con i prodotti derivati a fine marzo ammontavano a circa 160 miliardi di euro. Questa la presa di posizione ufficiale del Governo dopo l'annuncio della perdita di 25 miliardi di euro con la sola Morgan Stanley. Quali altri voragini nei conti pubblici riserveranno le posizioni in essere? L'Italia dovrà pagare? È mai possibile che non si possano conoscere le potenziali perdite e i nomi di chi ha aperto queste posizioni, le ha avallate e autorizzate?
Misteri di un paese in fase di disfacimento.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 11 aprile 2012

Polverone

Cari Amici,
questa storia della Lega travolta dagli scandali famigliari non mi convince. Potrei sbagliarmi, ma secondo me si tratta di un grande polverone, che finirà nel nulla, sollevato da chi vuol coprire le vere colpe della gestione Bossi all'interno della Lega.
Pensateci bene: cosa sono pochi milioni di euro rispetto alla cifra (si parla di 70 miliardi di lire) che la gestione Bossi avrebbe ricevuto dal Cavaliere verso il 2000? A quell'epoca, ricordo, la Lega versava in gravi difficoltà finanziarie: non venivano pagati gli stipendi dei collaboratori, lo stabile di via Bellerio era stato ipotecato, come pure la tipografia che stampava la Padania. Sul movimento gravava l'ombra del fallimento economico.
Questi fatti sono stati ricordati di recente da una giornalista di Radio Padania, Rosanna Sapori, la quale ha detto che Bossi cedette al Cavaliere tutto della Lega, persino il logo storico, legandosi mani e piedi a Berlusconi e consentendogli di stare al potere per dieci anni. Se questo fosse vero le colpe di Bossi sarebbero ben più gravi dei fondi pubblici destinati alla famiglia. Bossi avrebbe consentito a Berlusconi di addormentare l'elettorato per 10 anni di fronte alle difficoltà del Paese.
E non è poco.
Un caro saluto

Gianfranco

Aste

Cari Amici,
oggi e domani si tengono aste per una decina di miliardi dei nostri Bot e Btp. La risalita dello spread potrebbe far salire i rendimenti delle aste, a tutto svantaggio del nostro Tesoro - e quindi del Paese - e a vantaggio di quanti oggi hanno venduto Btp che domani ricompreranno in asta con rendimenti più alti.
La speculazione guadagna anche con questi sistemi.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 10 aprile 2012

Rieccola

Cari Amici,
non cè nulla da fare: si è rimessa in moto la spirale perversa fatta di spread alto, borse deboli, timori in salita per la tenuta dei conti pubblici. D'altra parte, le notizie sul fronte macro-economico sono tutte negative e lo saranno ancora per parecchio tempo. Speriamo che qualcuno inizi a capire che i metodi adottati sino ad oggi per frenare la  crisi sono sbagliati e che bisogna cambiare ricetta.
Attendiamoci tempi bui per lo meno sino a giugno, poi si vedrà.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

lunedì 9 aprile 2012

La Grecia alle urne

Cari Amici,
mercoledì prossimo verrà sciolto il Parlamento greco in previsione delle elezioni generali che si terranno il 29 aprile o, al più tardi, il 6 maggio. E a noi, vi chiederete, perché interessano le elezioni di un paese fallito? Ci interessano, perchè il governo che uscirà dalle prossime urne potrebbe anche non rispettare gli accordi presi dall'attuale premier Papadimos con UE, Fondo Monetario e creditori privati.
I sondaggi dicono che la coalizione dei due maggiori partiti, Pasok e Neodemocratia, che oggi conta sul 65 per cento dei seggi, potrebbe non arrivare al 40 per cento. Se prevalessero le fazioni estreme, con una radicalizzazione della lotta politica, oltre al caos in Parlamento si potrebbe arrivare al rifiuto degli accordi di marzo, con sviluppi imprevedibili che vanno dall'uscita della Grecia dal sistema euro ad un golpe militare. Non a caso il governo ha dovuto smentire nei giorni scorsi l'ipotesi di un rinvio delle elezioni come chiedevano gli ambienti miliatri che temono il rischio di tumulti post elettorali.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 7 aprile 2012

Ahi, Bologna

Cari Amici,
leggo dalle agenzie che il terrorista Carlos (al secolo Ilich Ramírez Sánchez, n.d.r.), in carcere a Parigi, sarebbe pronto a rivelare la sua verità sulla strage alla stazione di Bologna del 1982, cioè 30 anni fa. E mi sovviene quanto mi disse all'epoca un mio informatore, un americano della DIA (la Cia militare) in proposito. Si trattava di un carico di esplosivo diretto dalla Libia al nord Europa, destinato con ogni probabilità all'Ira, che per motivi non ancora noti restò bloccato nel deposito bagagli di Bologna ed esplose per cause accidentali.
In sostanza, secondo l'americano, non si sarebbe trattato di un attentato bensì di un tragico incidente di trasporto. Il fatto che a parlare di questo evento sia Carlos, che notoriamente lavorava per i libici, confermerebbe le tesi del mio informatore.

Un caro saluto e una buona Pasqua a tutti voi.

Gianfranco

giovedì 5 aprile 2012

Tocca allo svizzero

Cari Amici,
l'andamento poco positivo dell'asta degli Oat francesi e il calo della produzione industriale tedesca, condizionata dal crollo dell'edilizia, hanno gettato nuove nubi sulla congiuntura europea. Di qui il nuovo calo delle Borse e in genere l'andamento negativo dell'euro. Da segnalare l'assalto al franco svizzero, il cui cambio con l'euro oscilla intorno a quota 120. Di questo evento, previsto qualche giorno fa, abbiamo già parlato e abbiamo già descritto quali potrebbero essere le conseguenze soprattutto per gli svizzeri.
Per noi, ormai, c'è ben poco da perdere.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 4 aprile 2012

Arriba, arriba...

Cari Amici,
"arriba arriba" era l'introduzione all'ingresso in scena di Speedy Gonzalez. L'asta dei bonos spagnoli di questa mattina, per quantitativi inferiori al previsto e a rendimenti in salita, ha provocato le turbolenze dei mercati. E Draghi, cinico, ha detto: per il 2012 nessuna ripresa. Poi si vedrà. A meno che non facciate le solite riforme strutturale, il che significa cambiare il welfare e stringere sul lavoro.
Arriba, arriba, la Spagna è dietro l'angolo e a Francoforte tutti lo sanno ma nessuno lo dice.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 3 aprile 2012

Spreads

Cari Amici,
questa sera, al termine di una giornata burrascosa sotto l'aspetto finanziario, queste erano le quotazioni degli spread tra il bund tedesco e quelli dei Piigs. Valutate queste cifre per capire come la speculazione stia aggredendo i Piigs e quali possono essere le prospettive:

Bund a 10 anni  Grecia a 10 anni    19,48  Grger
  "     "   "   Portogallo    "     10,04  Porger
  "     "   "   Irlanda        "      6,40  Irger
  "     "   "   Spagna        "      3,65  Spger
  "     "   "   Italia           "      3,35  Itger

Nonostante il default del mese scorso verso i creditori privati, la Grecia viene data per fallita nuovamente, seguita a breve tempo dal Portogallo. L'Irlanda non versa in buona situazione, mentre Spagna e Italia, i due colossi tra i Piigs, si mantengono su posizioni di relativa sicurezza. Una sicurezza che potrebbe vacillare da un momento all'altro sopratutto per la Spagna, la cui situazione viene definita "critica".
Un caro saluto

Gianfranco  

Un altro giro di vite

Cari Amici,
la festa non è finita, anzi. Leggo dalle agenzie: "il governo potrebbe essere costretto a varare «nuove misure di austerità» per portare a termine il programma. Lo scrive il Financial Times, citando un rapporto confidenziale circolato all'ultimo vertice a Copenhagen".
Ci si chiede: dove colpirà questa volta l'algido Monti per trovare tanti soldi, maledetti e subito? Una patrimoniale d'urgenza, di cui si era parlato al varo del nuovo governo ma che poi è scomparsa nelle nebbie? Un prelievo straordinario sui depositi bancari oppure sui portafogli titoli? Un aumento dell'Iva con effetto immediato? Un taglio drastico alla spesa pubblica con licenziamenti? Feroci ticket sulle prestazioni sanitarie? La lotta all'evasione ha tempi lunghi e incerti, tassare i soliti noti rende subito.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 2 aprile 2012

Danaro fresco

Cari Amici,
secondo un sondaggio le banche europee avrebbero bisogno di almeno 100 miliardi di euro (sotto forma di aumenti di capitale) per far fronte alla situazione. 100 miliardi sono le somme perse dalle stesse banche per il default della sola Grecia. E per Portogallo e Irlanda, che sono i prossimi paesi a dover ricorrere alla procedura concorsuale? Lo spread bund tedesco btp/portoghesi supera ormai quota 1.000, i livelli toccati dai titoli greci pochi mesi fa. Insomma, di quanti miliardi di euro avranno bisogno le banche europee?
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 1 aprile 2012

Il franco al bivio

Cari Amici,
l'orizzonte finanziario europeo torna a rannuvolarsi. Se dubbi esistono in proposito basta guardare il cambio euro/franco svizzero per schiarsi le idee.
La Banca Centrale svizzera ha annunciato, un anno fa, che avrebbe difeso il cambio a quota 1,20 franchi per euro per non perdere quel minimo di competitività che il made in Swizerland vanta ancora in Europa. Tuttavia il cambio si avvicina inesorabilmente a quel livello, segno che l'esportazione di capitali dall'euro verso il franco continua. Che succederà ora? Berna terrà fede alle promesse oppure sarà costretta a cedere alle ondate speculative? Se non cede andrà incontro a recessione e ristagno, come contropartita di un super-franco, se cede avrà inflazione.
Ma almeno potrà tornare a vendere cioccolato ed Emmental nel resto d'Europa.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco