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giovedì 18 aprile 2013

Lasciateci in pace

Cari Amici,
si mettano d'accordo  questi vertici finanziari mondiali, non ci tengano sulle spine con dichiarazioni contrastanti che generano incertezze e timori.

Ieri, ad esempio, il direttore del Fondo Monetario Internazionale, la francese Christine Lagarde, ha detto che il peggio è alle spalle, basta solo agevolare la crescita all'interno degli stati più deboli. Tutto bene dunque? No. Ci sarà ancora crisi per almeno dieci anni.

Ad affermarlo è il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann al Wall Street Journal, una previsione che si aggiunge ad un'altra affermazione, quella che una soluzione duratura al problema dell'Eurozona si può ottenere solo una volta che i politici smetteranno di fare leva sulla Banca Centrale Europea per dirigersi verso revisioni strutturali di vasta portata. Insomma si mettano d'accordo.

Oppure non parlino più e ci lascino in pace.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 23 marzo 2012

Wir leben Autos

Cari Amici,
il Wall Street Journal scrive che General Motors potrebbe abbandonare l'Europa, dove opera con i marchi  Opel e Chevrolet. Sono pronto a scommettere che Marchionne si farà avanti per papparsi Opel, quella di Wir leben Autos. E potrebbe anche farcela.
Un caro saluto e un buon fine settimana.

Gianfranco

venerdì 24 febbraio 2012

Il Drago capitalista

Cari Amici,
Mario Draghi è uscito finalmente allo scoperto: al Wall Street Journal (e a chi altro, visto che è pur sempre un banchiere) ha dichiarato che il modello sociale europeo è morto, se si guarda al tasso di occupazione dei giovani. Ma a quale modello sociale punta la cricca dei banchieri? A quello cinese dove gli operai della Foxconn si suicidano perchè non reggono i ritmi di lavoro? A quello delle 'maquilladoras' messicane o dei produttori di scarpe dell'Indonesia che pagano salari di fame per turni massacranti? Agli schiavi bambini dell'India?
Ricordiamo che il modello sociale è nato in Europa con i contributi della Sinistra e anche della Destra: il Cancelliere Bismarck, che non era certamente un sincero democratico, nel 1880 impose agli imprenditori di costruire alloggi decenti per i lavoratori, mentre, in Italia, si deve a Mussolini l'istituto della liquidazione e della pensione obbligatoria. E poi ci sarebbero le lotte della sinistra riformista.
E ora la Banda Bassotti dei banchieri vuole ritornare indietro nel tempo di cento anni, gonfiare i profitti della finanza e del turbocapitalismo a scapito del lavoro. Rimandiamo Mario Draghi alla Goldman Sachs, da dove viene, tra i suoi Paperoni. E che si fottano a vicenda.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

venerdì 6 gennaio 2012

Nebbia fitta

  Cari Amici,
dalla fitta nebbia che da tempo cela al grande pubblico i retroscena di quanto avviene in materia di pubblica finanza esce finalmente un raggio di sole. Lo riferisce il Wall Street Journal. Leggiamo: «Anche dopo che le banche europee hanno venduto titoli di stato (di Grecia, Portogallo, Italia e Spagna) in loro possesso, l’esposizione delle banche al debito governativo dei 27 paesi europei rimane  a circa 2600 miliardi di euro, pari al 7,5 per cento del totale degli attivi bancari. Per confronto, il debito del Tesoro degli Stati Uniti rappresenta circa l’1,25 per cento del totale degli attivi bancari». Da questo dato si comprende perché il flusso di vendite sui titoli di stato sia una diga con una crepa che potrebbe schiantarsi da un momento all’altro, producendo un diluvio di vendite che, in assenza di domanda di mercato, può fare esplodere rendimenti e spread. Unica alternativa, aggiungo, è la creazione di eurobonds garantiti dalla Bce che vadano a sostituire i bonds sovrani oggi in circolazione. E la Germania, che sino a poco fa si opponeva, oggi chiude gli occhi di fronte alle mosse della Bce che vanno proprio verso l'inflazione.
Un caro saluto, un buon fine settimana e un buon anno (repetita iuvant).

Gianfranco