Cari Amici,
le incertezze politiche dell'Europa provocano forti scossoni sui mercati. Che cosa temono gli investitori? L'esito delle elezioni francesi, sia che vinca Hollande che vinca Sarkozy. Quest'ultimo, se vorrà vincere, dovrà rivolgersi alla destra di Marine Le Pen e accettarne le idee. E vi ricordo che Madame Le Pen ha chiesto, tra le altre cose, la fine del potere bancario e il ritorno al protezionismo.
Dopo le elezioni, Parigi - sia con Hollande che con Sarkozy - non potrà che andare allo scontro con la Germania sulla politica di austerità: da una parte troveremo francesi, spagnoli e italiani che chiedono misure per ridurre la disoccupazione e frenare le tensioni sociali, dall'altra Germania, Finlandia e forse Olanda che non vogliono inflazione. Ci saranno tira e molla, tensioni, ma alla fine, a mio giudizio, prevarrà la decisione di Berlino di uscire dall'euro, per lo meno provvisoriamente. Nel frattempo attendiamoci il peggio, per lo meno sui mercati e sul fronte sociale.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana
Gianfranco
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lunedì 23 aprile 2012
The party is over
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sabato 21 aprile 2012
Tempo di elezioni
Cari Amici,
domani si vota in Francia per le politiche, ma la giornata decisiva per le sorti dell'Europa sarà domenica 6 maggio. Posso tratteggiare qualche previsione? Si aprono alcuni scenari interessanti.
Se in Francia dovesse vincere Francois Hollande e in Grecia, contemporaneamente, i partiti uscenti (Pasok e Nea Democratia n.d.r.) non arrivassero ad avere la maggioranza, allora si avrebbero grosse novità, con la Grecia che uscirebbe dall'euro e l'accentuazione dello scontro tra Francia e Germania sulle politiche finanziarie. In altre parole, finirebbe la diarchia Merkel-Sarzozy nella gestione dell'austerità come unico sistema per uscire dalla crisi e alla fine dello scontro la Germania potrebbe decidere di uscire dall'euro tornando al suo marco. Vincendo Sarkozy cambierebbe poco, però in Europa la recessione si esaspererebbe e si andrebbe verso un ulteriore inasprimento delle tensioni sociali.
I difensori dello status quo cercheranno di condizionare il voto, magari con un downgrading della Francia tra qualche giorno, con tensioni monetarie e con la prospettiva di apocalissi finanziarie. Ne vedremo delle belle, speriamo solo che il popolo francese resista alle pressioni.
Un caro saluto e un buon fine settimana
Gianfranco
domani si vota in Francia per le politiche, ma la giornata decisiva per le sorti dell'Europa sarà domenica 6 maggio. Posso tratteggiare qualche previsione? Si aprono alcuni scenari interessanti.
Se in Francia dovesse vincere Francois Hollande e in Grecia, contemporaneamente, i partiti uscenti (Pasok e Nea Democratia n.d.r.) non arrivassero ad avere la maggioranza, allora si avrebbero grosse novità, con la Grecia che uscirebbe dall'euro e l'accentuazione dello scontro tra Francia e Germania sulle politiche finanziarie. In altre parole, finirebbe la diarchia Merkel-Sarzozy nella gestione dell'austerità come unico sistema per uscire dalla crisi e alla fine dello scontro la Germania potrebbe decidere di uscire dall'euro tornando al suo marco. Vincendo Sarkozy cambierebbe poco, però in Europa la recessione si esaspererebbe e si andrebbe verso un ulteriore inasprimento delle tensioni sociali.
I difensori dello status quo cercheranno di condizionare il voto, magari con un downgrading della Francia tra qualche giorno, con tensioni monetarie e con la prospettiva di apocalissi finanziarie. Ne vedremo delle belle, speriamo solo che il popolo francese resista alle pressioni.
Un caro saluto e un buon fine settimana
Gianfranco
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mercoledì 18 aprile 2012
Le Defì
Cari Amici,
qualcosa si sta muovendo in Europa, finalmente: il candidato socialista francese, Francois Hollande, ha detto che se vincerà le elezioni ricatterà Berlino. O partono misure per la ripresa (eurobonds, project bond, insomma carta che porta inflazione ma rilancia l'economia) oppure la Francia denuncerà l'accordo fiscale, o Fiscal Content, e andrà per la sua strada.
Parigi non versa in buone condizioni: forte disoccupazione, costo del lavoro più alto d'Europa, rapporto deficit Pil oltre il 4 per cento, forte deficit commerciale. La Francia deve uscire dalla fase recessiva al più presto, per non fare la fine dei Piigs. Vedreno ora come Berlino accetterà il guanto di sfida, sempre che lo sfidante Sarkozy, dato in ribasso nei sondaggi, non riesca e ribaltare i pronostici.
Un caro saluto
Gianfranco
qualcosa si sta muovendo in Europa, finalmente: il candidato socialista francese, Francois Hollande, ha detto che se vincerà le elezioni ricatterà Berlino. O partono misure per la ripresa (eurobonds, project bond, insomma carta che porta inflazione ma rilancia l'economia) oppure la Francia denuncerà l'accordo fiscale, o Fiscal Content, e andrà per la sua strada.
Parigi non versa in buone condizioni: forte disoccupazione, costo del lavoro più alto d'Europa, rapporto deficit Pil oltre il 4 per cento, forte deficit commerciale. La Francia deve uscire dalla fase recessiva al più presto, per non fare la fine dei Piigs. Vedreno ora come Berlino accetterà il guanto di sfida, sempre che lo sfidante Sarkozy, dato in ribasso nei sondaggi, non riesca e ribaltare i pronostici.
Un caro saluto
Gianfranco
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