Cari Amici,
a urne chiuse, viene da dire che il successo di Grillo e il crollo del Pdl erano facilmente prevedibili.
Quello che non era prevedibile, purtroppo, è come si muoveranno nei prossimi mesi i protagonisti della vita politica nazionale. Faranno tesoro della lezione siciliana, avranno capito da che parte tira il vento e si daranno un comportamento meno criminale? Oppure manterranno la rotta di sempre e andranno incontro al naufragio?
Il fatto è che la situazione economica non è per nulla migliorata con il governo Monti. Il debito italiano nel secondo trimestre 2012 è salito a 1.982.239 milioni di euro, contro i 1.954.490 del trimestre precedente e i 1.910.024 del secondo trimestre 2011. La politica di austerity imposta dai centri finanziari per fini ideologico-politici e dalla Germania per interessi nazionali, è stata un completo e totale fallimento: le misure prese (o più spesso imposte) per ridurre il rapporto debito – Pil non hanno fatto che aumentarlo e i dati che arrivano a cascata non lasciano scampo alla verità: la Grecia è passata dal 136,9% al 150,3%, l’Irlanda dal 108,5% al 111,5 %, la Spagna dal 72,9% al 76%, il Portogallo dal dal 112% al 117,5%, mentre quello italiano è arrivato al 126,1%.
Si diano dunque una mossa, e subito.
Un caro saluto
Gianfranco
Visualizzazione post con etichetta Pil. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Pil. Mostra tutti i post
martedì 30 ottobre 2012
mercoledì 18 aprile 2012
Le Defì
Cari Amici,
qualcosa si sta muovendo in Europa, finalmente: il candidato socialista francese, Francois Hollande, ha detto che se vincerà le elezioni ricatterà Berlino. O partono misure per la ripresa (eurobonds, project bond, insomma carta che porta inflazione ma rilancia l'economia) oppure la Francia denuncerà l'accordo fiscale, o Fiscal Content, e andrà per la sua strada.
Parigi non versa in buone condizioni: forte disoccupazione, costo del lavoro più alto d'Europa, rapporto deficit Pil oltre il 4 per cento, forte deficit commerciale. La Francia deve uscire dalla fase recessiva al più presto, per non fare la fine dei Piigs. Vedreno ora come Berlino accetterà il guanto di sfida, sempre che lo sfidante Sarkozy, dato in ribasso nei sondaggi, non riesca e ribaltare i pronostici.
Un caro saluto
Gianfranco
qualcosa si sta muovendo in Europa, finalmente: il candidato socialista francese, Francois Hollande, ha detto che se vincerà le elezioni ricatterà Berlino. O partono misure per la ripresa (eurobonds, project bond, insomma carta che porta inflazione ma rilancia l'economia) oppure la Francia denuncerà l'accordo fiscale, o Fiscal Content, e andrà per la sua strada.
Parigi non versa in buone condizioni: forte disoccupazione, costo del lavoro più alto d'Europa, rapporto deficit Pil oltre il 4 per cento, forte deficit commerciale. La Francia deve uscire dalla fase recessiva al più presto, per non fare la fine dei Piigs. Vedreno ora come Berlino accetterà il guanto di sfida, sempre che lo sfidante Sarkozy, dato in ribasso nei sondaggi, non riesca e ribaltare i pronostici.
Un caro saluto
Gianfranco
Etichette:
Eurolandia,
Francia,
Francois Hollande,
Germania,
inflazione,
Nicolas Sarkozy,
Pigs,
Pil
lunedì 16 aprile 2012
La sorpresa
Cari Amici,
finalmente una notizia positiva (affinchè non si dica che riporto soltanto il peggio): il debito pubblico italiano è sceso nel mese di febbraio a 1.928,2 miliardi di euro, circa 6,8 miliardi in meno rispetto a gennaio. Lo rende noto la Banca d'Italia. Sin qui la novità, che non sappiamo se attribuire a un'inversione di tendenza di un trend in continuo progresso (si veda il counter alla base del blog) oppure ad un fatto tecnico irripetibile. Propendo per la seconda ipotesi perchè sui mercati oggi lo spread è salito e le tensioni non si attenuano. Vedremo i dati del mese prossimo.
Un caro saluto
Gianfranco
finalmente una notizia positiva (affinchè non si dica che riporto soltanto il peggio): il debito pubblico italiano è sceso nel mese di febbraio a 1.928,2 miliardi di euro, circa 6,8 miliardi in meno rispetto a gennaio. Lo rende noto la Banca d'Italia. Sin qui la novità, che non sappiamo se attribuire a un'inversione di tendenza di un trend in continuo progresso (si veda il counter alla base del blog) oppure ad un fatto tecnico irripetibile. Propendo per la seconda ipotesi perchè sui mercati oggi lo spread è salito e le tensioni non si attenuano. Vedremo i dati del mese prossimo.
Un caro saluto
Gianfranco
venerdì 13 aprile 2012
Aste - 2
Cari Amici,
ieri si è tenuta un'importante asta di Btp. Non è andata bene, il tasso spuntato da chi ha sottoscritto i Btp è salito ai massimi da gennaio: il 3,89 contro il 2,76 precedente. Ricordiamo che ogni punto vale 20 miliardi di euro che pesano sul bilancio dello Stato. Questo mostra chiaramente che l'appetito degli investitori per la carta italiana anche nella parte breve della curva è diminuito, dal momento che gli effetti dei due finanziamenti a tre anni della Bce si sta dissolvendo. Per qualcuno gli ampi movimenti dei tassi italiani riflettono quello che sta avvenendo in Spagna. Ma gli investitori sono nervosi anche in vista di quello che succederà in Italia sulle riforme.
La Bce aggiunge che in genere "i paesi con una notevole quota di debito in scadenza nel breve termine sono particolarmente vulnerabili a improvvise variazioni dei tassi di interesse e del clima di mercato". E l'Italia è fra i paesi che nel 2012 evidenziano "un fabbisogno di rifinanziamento pubblico particolarmente rilevante pari o superiore al 20 per cento del Pil".
Però ieri la Borsa è salita e soltanto gli addetti ai lavori hanno manifestato le preoccupazioni.
Ripeto da mesi: allacciamo le cinture.
Un caro saluto
Gianfranco
ieri si è tenuta un'importante asta di Btp. Non è andata bene, il tasso spuntato da chi ha sottoscritto i Btp è salito ai massimi da gennaio: il 3,89 contro il 2,76 precedente. Ricordiamo che ogni punto vale 20 miliardi di euro che pesano sul bilancio dello Stato. Questo mostra chiaramente che l'appetito degli investitori per la carta italiana anche nella parte breve della curva è diminuito, dal momento che gli effetti dei due finanziamenti a tre anni della Bce si sta dissolvendo. Per qualcuno gli ampi movimenti dei tassi italiani riflettono quello che sta avvenendo in Spagna. Ma gli investitori sono nervosi anche in vista di quello che succederà in Italia sulle riforme.
La Bce aggiunge che in genere "i paesi con una notevole quota di debito in scadenza nel breve termine sono particolarmente vulnerabili a improvvise variazioni dei tassi di interesse e del clima di mercato". E l'Italia è fra i paesi che nel 2012 evidenziano "un fabbisogno di rifinanziamento pubblico particolarmente rilevante pari o superiore al 20 per cento del Pil".
Però ieri la Borsa è salita e soltanto gli addetti ai lavori hanno manifestato le preoccupazioni.
Ripeto da mesi: allacciamo le cinture.
Un caro saluto
Gianfranco
Etichette:
Banca d'Italia,
Bce,
Btp,
Piazza Affari,
Pil,
Spagna
giovedì 15 marzo 2012
Recessione
Cari Amici,
la congiuntura non tira in Eurolandia, anzi. La Bce ha rivisto al ribasso le stime sul Pil dell'eurozona. Nelle proiezioni contenute nell'ultimo bollettino mensile, la variazione attesa è compresa tra una flessione dello 0,5% e un incremento dello 0,3% nel 2012 e uno 0,0% e un +2,2% nel 2013. Non solo: in febbraio le immatricolazioni di auto sono calate del 9,2 per cento rispetto a un anno fa. Al di là dei trionfalismi finanziari la sostanza economica non cambia: siamo in piena recessione e nessuno fa nulla per uscire dalla spirale negativa.
Un caro saluto
Gianfranco
la congiuntura non tira in Eurolandia, anzi. La Bce ha rivisto al ribasso le stime sul Pil dell'eurozona. Nelle proiezioni contenute nell'ultimo bollettino mensile, la variazione attesa è compresa tra una flessione dello 0,5% e un incremento dello 0,3% nel 2012 e uno 0,0% e un +2,2% nel 2013. Non solo: in febbraio le immatricolazioni di auto sono calate del 9,2 per cento rispetto a un anno fa. Al di là dei trionfalismi finanziari la sostanza economica non cambia: siamo in piena recessione e nessuno fa nulla per uscire dalla spirale negativa.
Un caro saluto
Gianfranco
martedì 13 marzo 2012
Un punto
Cari Amici,
a Bruxelles la Spagna, che vanta un tasso di disoccupazione giovanile del 40 per cento, ha fatto la voce grossa e ha ottenuto dalla UE la possibilità di non rispettare gli accordi sul rapporto deficit/pil per il 2012. Invece di un deficit del 4,4 per cento imposto dalla UE per quest'anno (in calo dal 5,8) previsto) potrà fermarsi al 5,3 per cento. Noccioline, direte. Mica tanto.
Se l'Italia disponesse di un punto di Pil, cioè lo sconto concesso alla Spagna, pari a 16 miliardi di euro, potrebbe creare di colpo 800.000 nuovi posti di lavoro al costo di 20.000 euro l'uno. Avremmo più inflazione ma 800.000 disoccupati in meno. Quanti drammi famigliari, quante frustrazioni, quanti disagi sociali in un punto di Pil. Meditiamo.
Un caro saluto
Gianfranco
a Bruxelles la Spagna, che vanta un tasso di disoccupazione giovanile del 40 per cento, ha fatto la voce grossa e ha ottenuto dalla UE la possibilità di non rispettare gli accordi sul rapporto deficit/pil per il 2012. Invece di un deficit del 4,4 per cento imposto dalla UE per quest'anno (in calo dal 5,8) previsto) potrà fermarsi al 5,3 per cento. Noccioline, direte. Mica tanto.
Se l'Italia disponesse di un punto di Pil, cioè lo sconto concesso alla Spagna, pari a 16 miliardi di euro, potrebbe creare di colpo 800.000 nuovi posti di lavoro al costo di 20.000 euro l'uno. Avremmo più inflazione ma 800.000 disoccupati in meno. Quanti drammi famigliari, quante frustrazioni, quanti disagi sociali in un punto di Pil. Meditiamo.
Un caro saluto
Gianfranco
Iscriviti a:
Post (Atom)