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giovedì 6 giugno 2013

Il fronte

Cari Amici,
il Fondo Monetario Internazionale, uno dei membri della Troika (insieme a BCE e UE) prende le distanze da quanto è stato deciso in materia di austerity nei confronti dell'Europa, rompe il fronte dell'omertà e denuncia i guasti di quanto è avvenuto. Il tutto nel giorno in cui in Grecia il tasso di disoccupazione tocca il massimo storico del 26,8 per cento mentre la Germania denuncia un calo degli ordini all'industria del 3,3 per cento.

La presa di posizione dei falchi del FMI sorprende non poco, ma le sue conseguenze saranno risibili per il momento. All'interno della Troika si scateranno faide  di ogni genere, ma avranno carattere accademico e non effetti reali sull'economia. Spetterebbe ai governi nazionali prendere le redini della situazione, invece tutto resterà fermo sino alle elezioni di settembre in Germania.
Nel frattempo l'Europa andrà sempre peggio, Italia e Spagna in testa.
Un caro saluto
                        
Gianfranco

giovedì 18 aprile 2013

Lasciateci in pace

Cari Amici,
si mettano d'accordo  questi vertici finanziari mondiali, non ci tengano sulle spine con dichiarazioni contrastanti che generano incertezze e timori.

Ieri, ad esempio, il direttore del Fondo Monetario Internazionale, la francese Christine Lagarde, ha detto che il peggio è alle spalle, basta solo agevolare la crescita all'interno degli stati più deboli. Tutto bene dunque? No. Ci sarà ancora crisi per almeno dieci anni.

Ad affermarlo è il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann al Wall Street Journal, una previsione che si aggiunge ad un'altra affermazione, quella che una soluzione duratura al problema dell'Eurozona si può ottenere solo una volta che i politici smetteranno di fare leva sulla Banca Centrale Europea per dirigersi verso revisioni strutturali di vasta portata. Insomma si mettano d'accordo.

Oppure non parlino più e ci lascino in pace.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 20 marzo 2013

Ronzio

Cari Amici,
se fate silenzio e prestate attenzione ai rumori di fondo vi accorgerete di uno strano ronzio che pervade l'etere: sono le teste fini dell'Ue e del Fmi che stanno pensando disperatamente a come uscire dal ginepraio di Cipro nel quale si sono ficcate. Il loro è un esperimento: se a Cipro passasse il prelievo forzoso sui depositi bancari, voluto dalla solita Troika, perchè non appplicare lo stesso metodo anche negli altri paesi indebitati? Attenzione, la Troika non propone ufficialmente la manovra: è il governo di Nicosia che viene spinto con ricatti e pressioni di ogni genere ad adottarla. Per ora siamo in fase di stallo. Il governo cipriota nicchia, mentre a Bruxelles, Berlino e Washington si pensa a come trovare un nuovo involucro per impacchettare la stessa merce. 
Chi vincerà?
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 13 settembre 2012

Ciechi e ottusi

Cari Amici,
una settimana lavorativa di 6 giorni con un periodo di riposo minimo di sole 11 ore tra un turno e l'altro, dimezzamento della liquidazione se si dispone di una seconda pensione, licenziamenti più facili (dagli attuali 4-6 mesi di preavviso al lavoratore a 2-3), rimozione delle restrizioni che impediscono il trasferimento dal turno di giorno a quello di notte. Sono solo alcune delle misure aggiuntive che la Troika (UE-Bce-Fmi) avrebbe chiesto alla Grecia, in un'email inviata al Ministero delle Finanze, prima di ottenere la prossima tranche di aiuti. Lo rivela il quotidiano Athens News.

Pensate frorse che i greci accetteranno queste ricette ottuse e cieche inflitte a un paese già in ginocchio (disoccupazione al 23,1 per cento a maggio scorso, con stime per il prossimo anno che vanno dal 28 a al 29 per cento; crollo atteso del PIL del 7 per cento per il 2012)? Io non credo proprio.
Un caro saluto

Gianfranco 

martedì 4 settembre 2012

Condizioni capestro?

Cari Amici,
quali saranno le condizioni che Bce imporrà ai paesi cui presterà aiuto? Questo è uno degli interrogativi di non poco conto che sta angosciando i vertici politici europei.
Potrebbe trattarsi di condizioni che in qualche modo limitano la sovranità degli stati nazionali in materia di economia, finanza, investimenti, gestione del debito. Insomma, la Bce potrebbe sostituirsi al Fondo Monetario che, come è noto, quando presta soldi richiede condizioni da strozzinaggio.
Non so se Roma accetterà condizioni 'umilianti', Parigi non lo farà certamente. Forse i Piigs saranno più remissivi.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 20 giugno 2012

Dopo Madrid e Atene...

Cari Amici,
leggo dal Corriere di oggi che Monti, sotto pressione del Pdl, starebbe cercando tra le varie misure economiche di sollecitare l'acquisto di bond italiani da parte delle strutture comunitarie per evitare ulteriori aumenti dei tassi. Stretto tra tassi alti e poca crescita il debito pubblico non può che salire, compromettendo ancor di più il nostro sistema finanziario. Un'altra soluzione, sempre prospettata da Monti, sarebbe quella di allungare le scadenze dei Btp, ma in questo caso chi comprerebbe i 32 miliardi di Btp che lo Stato dovrà emettere entro sei mesi? Chi darà fiducia ad uno Stato che non onora gli impegni sul debito pregresso?
Morale: dopo Grecia e Spagna adesso, anche se per ora velatamente, è entrata in crisi l'Italia (ma questo lo dicevamo da tempo), e si parla di un intervento del Fondo Monetario, anche se ufficialmente tutti smentiscono.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 15 giugno 2012

Election Day

Cari Amici,
domenica si vota un Grecia, e la situazione è seria.
Il Paese sembra diviso in due. Da un lato ci sono i partiti che vogliono continuare a utilizzare l’euro, dall’altra quelli favorevoli a un ritorno della dracma. Questi due fronti si contenderanno i voti di un popolo ormai stremato da tasse e disoccupazione. Che accadrà? Sono d'accordo con quanto ha scritto oggi il mio collega Livini su Repubblica ipotizzando i tre scenari, quello minimo, l'intermedio e il catastrofico. Per i prossimi mesi prevedo l'avverarsi di quello intermedio, ovvero l'uscita della Grecia dall'euro e la permanenza con seri problemi di Spagna e Italia nel consesso comunitario. Abbiamo l'ombrello del Fondo Monetario che ci protegge da rischi immediati, ma senza nuove nisure politiche incisive non si andrà molto più in là.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

P.S. Il Portogallo è in crisi come noi: abbondano ovunque i negozi che acquistano oro e preziosi e la popolazione mi è parsa stanca e rassegnata.

giovedì 17 maggio 2012

Scacco matto in 4 mosse

Cari Amici,
il premio Nobel Paul Krugman ci invita al gioco dell'euro con una partita dal titolo: Euro, matto in 4 mosse. 
La prima: la sinistra greca vince le elezioni, rinnega i patti precedenti e la Grecia esce dall'euro già il mese prossimo.
La seconda: inizia la corsa alle banche in Spagna e Italia, con  tutti i disagi sociali e politici del caso.
La terza: si introducono misure per evitare l'export di capitali da questi due paesi e si finanziano le banche sotto stress con immissione di liquidità.
La quarta ha due soluzioni: o la Bce si assume il ruolo di banca centrale, stampa moneta a iosa per salvare i due paesi e rilanciare la crescita, Germania permettendo, oppure l'euro finisce.
Suggerisco due varianti a questo scenario. La prima è che il Fondo Monetario interviene pesantemente per salvare almeno l'Italia. Oppure che la Germania si rompe le scatole dell'euro e torna al marco. In questo caso l'euro sopravvive come  moneta debole dei Piigs. Meditate.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

mercoledì 16 maggio 2012

Karl Maria Von Weber: Aufforderung zum Tantz

Cari Amici,
siamo in pieno baillamme, e dobbiamo ballare, finanziariamente parlando.
Qualcuno al ballo si sta preparando da tempo, mi riferisco al Fondo Monetario Internazionale, i cui ispettori sono in Italia proprio in questi giorni. Ho già accennato su questo blog dei 400-500 miliardi di euro che il Fondo avrebbe predisposto per salvare il Bel Paese (e il sistema euro) dal collasso. Ma poco
si sa sulle condiziono che il Fondo  chiederebbe per intervenire. Mi dicono trattasi di lacrime e sangue, in sostanza le solite misure: riduzione della spesa, tagli al welfare e privatizzazioni. Vedremo.
Per ora accettiamo l'invito alla danza, come dal titolo di questo post.
Un caro saluto

Gianfranco

sabato 5 maggio 2012

Si vota

Cari Amici,
le borse europee hanno perso mediamente il 5 per cento nell'ultima settimana, Milano quasi il 6. La speculazione ritiene che dopo la tornata elettorale del fine settimana si avrà un rafforzamento di quanti non vogliono l'austerità come unica misura per curare la crisi. Inoltre si teme il frazionamento del voto in Grecia (un paese abituato ad un solo partito dominante) dove si presentano ben 10 liste tra cui quella dei neonazisti. Gli speculatori hanno dunque abbandonato il settore azionario per puntare su dollaro, franco svizzero e oro. Temono grossi ribaltoni elettorali.
Personalmente sono preoccupato per gli esiti del voto greco: se ad Atene prendesse il potere una coalizione politica che non intende rispettare gli accordi presi con l'UE e il Fondo Monetario in materia di debiti, allora dovremmo attenderci serie ripercussioni in tutta Europa.
Un buon fine settimana elettorale

Gianfranco

P.S. Anche il trionfo delle liste di Grillo in Italia solleverebbe timori.

venerdì 4 maggio 2012

Portogallo

Cari Amici,
dicono gli analisti internazionali che "Il Portogallo rappresenta una minaccia maggiore della Spagna" e argomentano questa loro analisi con dati e stime.
Il Portogallo è stato tra i paesi europei quello che ha seguito alla lettera le indicazioni del Fondo Monetario per risanare i propri conti. Eppure si trova sull'orlo del collasso. Dobbiamo dunque fidarci degli esperti del Fmi che non ne hanno mai, dico mai, azzeccata una?
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 3 maggio 2012

FMI

Cari Amici,
leggo dalle agenzie:

Una nutrita squadra di esperti del Fondo monetario internazionale è arrivata oggi in Italia per la missione annuale sull'economia del Paese. Il team che passerà al setaccio le riforme e l'economia italiana per due settimane, conta almeno una dozzina di persone, rispetto al format usuale di una manciata di esperti, ed è guidato dal nuovo capo missione per l'Italia, Aasim Husain, vice direttore del dipartimento europeo dell'Fmi.

Da tempo sostengo (e ho scritto non pochi post in merito) che l'FMI è pronto ad intervenire in soccorso dell'Italia con almeno 400 miliardi di dollari, 330-340 miliardi di euro. Se questo intervento dovesse passare le conseguenze per l'Italia sarebbero drammatiche: tagli a pensioni, stipendi e organici pubblici, recessione quasi sicura, vendita dei pochi cespiti rimasti. Sono ricette che hanno dato risultati negativi ovunque siano state applicate. Dio ce ne scampi, finiremmo peggio della Grecia.
Un caro saluto

Gianfranco

sabato 14 aprile 2012

A las cinco de las tardes

Cari Amici,
da qualunque parte la guardi, la situazione finanziaria delle banche spagnole non è solida. Appesantite da mutui fondiari erogati a costruttori falliti, mutui quindi inesigibili, per restare a galla le banche devono ricorrere in misura crescente ai fondi della Bce (316 miliardi in marzo, contro 196 in febbraio).
Senza i fondi della Bce le banche spagnole sarebbero fallite, Madrid avrebbe dovuto nazionalizzarle per poi richiedere il salvataggio del Paese a UE e Fondo Monetario. Ricordiamo che i mutui fondiari inesigibili del sistema spagnolo equivalgono al 90 per cento del Pil. La Spagna è cotta dunque, sta peggio di noi. Ora i mercati se ne sono accorti e prendono le distanze.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

venerdì 13 aprile 2012

Stiglitz

Cari Amici,
a marzo i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, il cosiddetto carrello della spesa, registrano un forte aumento su base mensile (+0,6%) e il tasso di crescita tendenziale sale al 4,6% dal 4,5% di febbraio. Lo dice l'Istat che aggiunge: nuovo tonfo registrato per la produzione industriale in Italia. A febbraio l'indice destagionalizzato è diminuito dello 0,7% rispetto a gennaio e, corretto per gli effetti di calendario, è calato su base annua del 6,8%. Siamo chiaramente di fronte al fenomeno della stagflation (ristagno e inflazione), uno dei peggiori eventi che rovinano i paesi. Ha ragione Joseph Stiglitz, ex direttore del Fondo Monetario: i vertici europei stanno sbagliando tutto, ci impongono l'austerità e l'inflazione. In una parola, ci stanno rovinando. Che il buon Dio li faccia rinsavire.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 9 aprile 2012

La Grecia alle urne

Cari Amici,
mercoledì prossimo verrà sciolto il Parlamento greco in previsione delle elezioni generali che si terranno il 29 aprile o, al più tardi, il 6 maggio. E a noi, vi chiederete, perché interessano le elezioni di un paese fallito? Ci interessano, perchè il governo che uscirà dalle prossime urne potrebbe anche non rispettare gli accordi presi dall'attuale premier Papadimos con UE, Fondo Monetario e creditori privati.
I sondaggi dicono che la coalizione dei due maggiori partiti, Pasok e Neodemocratia, che oggi conta sul 65 per cento dei seggi, potrebbe non arrivare al 40 per cento. Se prevalessero le fazioni estreme, con una radicalizzazione della lotta politica, oltre al caos in Parlamento si potrebbe arrivare al rifiuto degli accordi di marzo, con sviluppi imprevedibili che vanno dall'uscita della Grecia dal sistema euro ad un golpe militare. Non a caso il governo ha dovuto smentire nei giorni scorsi l'ipotesi di un rinvio delle elezioni come chiedevano gli ambienti miliatri che temono il rischio di tumulti post elettorali.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

giovedì 29 marzo 2012

Ancora la Grecia

Cari Amici,
ci risiamo con la Grecia.
Standard and Poor's dice che il paese dovrà nuovamente ristrutturare il suo debito, prima o poi, ma dovrà farlo. Atene si è mossa con i creditori privati, ai quali doveva 206 miliardi di euro, con l'accordo di inizio mese: ne restituirà il 20 per cento circa tra 30 anni. Però ne restano 160 circa con i creditori pubblici: Fondo Monetario, Unione Europea e Stati diversi, tra cui l'Italia per 8 miliardi. Difficilmernte questi potranno ottenere più del 20 per cento concesso ai privati, perchè si aprirebbero cause in tutto il mondo: in questi casi i creditori di un fallimento sono uguali di fronte alla legge, non esistono i privilegiati e i chirografari. Così mentre all'orizzonte si stagliano i casi di Portogallo e Spagna non spariscono le nuvole della Grecia. Purtroppo dovremo tenercele ancora per molto tempo.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 20 marzo 2012

Dopo Atene, Lisbona?

Cari Amici,
nonostante le continue rassicurazioni del governo di Lisbona sulla solidità dei conti pubblici (l'ultima è di ieri)  fonti informate mi dicono che entro breve tempo, da uno a tre mesi, il Portogallo potrebbe seguire l'esempio della Grecia ed avviare la procedura di un 'default' ordinato. Lisbona chiederebbe le stesse condizioni ottenute da Atene: taglio di 54 per cento del valore facciale del proprio debito verso i creditori privati (in realtà 75 per cento), negoziati per i creditori pubblici (Bce, FMI e Stati) nonchè un nuovo prestito nell'ordine di 60-70 miliardi.
Il default ordinato del Portogallo getta dubbi su come Unione Europea e Fondo Monetario hanno gestito la crisi debitoria. Il Portogallo è stato infatti il paese che meglio di altri ha applicato le ricette dell'austerità, delle privatizzazioni, dei tagli alla spesa pubblica. Eppure non si salva.
Vuol forse dire  che le ricette sono sbagliate e che bisogna cambiarle?
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 28 febbraio 2012

Dio stramaledica l'euro

Cari Amici,
durante la seconda guerra mondiale il giornalista Mario Appelius, di nota fede fascista, apriva le trasmissioni radio al grido di «Dio stramaledica gli inglesi», i nostri nemici dell'epoca.
Oggi, stando a quanto avviene, dovremmo dire «Dio stramaledica l'euro».
Ho letto ieri un interessante articolo dell'ex direttore generale del Fondo Monetario, Joesph Stliglitz, secondo il quale l'austerità, vista come rimedio ai troppi debiti dei Piigs, non paga. A sostegno delle sue tesi Stiglitz citava il caso dell'Islanda, io aggiungo l'Argentina.
In un articolo di Paul Krugman pubblicato oggi sulla prima pagina de la Repubblica si sostengono le stesse tesi affermando che i paesi periferici dell'Europa, appunto i Piigs, sono strangolati dall'euro e dall'austerità: il Portogallo ha un tasso di disoccupazione del 13 per cento, Irlanda, Spagna e Grecia viaggiano su quei livelli. In Italia ci arriveremo, se non si cambia registro. La soluzione: cacciare con il voto i signori dell'euro, Merkel, Sarkozy, Monti, Draghi, e spezzare la gabbia monetaria che ci sta soffocando.
Prima lo faremo meglio sarà.
Un caro saluto

Gianfranco