mercoledì 18 agosto 2010

Dollaro forte uguale guerra?

Cari Amici,
nonostante la politica creditizia inflattiva degli Stati Uniti, con il danaro a costi risibili, il dollaro tiene banco e non perde posizioni rispetto alle altre monete. Va detto che il dollaro (insieme all'oro) è da sempre la moneta rifugio in caso di guerra: sarà pure inflazionato, ma è pur sempre la moneta della maggiore potenza militare del mondo.

I tamburi di guerra rullano adesso in Medio Oriente per il possibile attacco preventivo di Israele contro l'Iran sull'annosa questione del nucleare. Il 21 agosto entra in funzione il reattore nucleare di Busher, in Iran, così crescono le voci di chi prevede sfracelli entro ottobre, con un attacco preventivo a sorpresa di Israele cui seguirebbero ritorsioni iraniane sui paesi produttori di greggio del Golfo. E il dollaro che non cede fa pensare a questa ipotesi.

Dai mercati finanziari arriva però un segnale contrario: il prezzo del greggio non sale, se ne sta intorno ai 75 dollari al barile senza mostrare segni di rialzo, come avverrebbe invece in caso di conflitto in Medio Oriente. Insomma, la speculazione è divisa, ancora non sa a chi credere.
Un caro saluto

Gianfranco

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