venerdì 30 settembre 2011

Banchieri

Cari AMici,



scriveva Voltaire: se vedi un banchiere che su butta dalla finestra non esitare, seguilo, farai sempre un affare. DIco questo perchè si sta ripetendo in questi giorni quanto avvenuto anni fa con l'Argentina. Allora, in occasione del default, le obbligazioni del paese scesero da 100 a 12-13 perchè la gente spaventata se ne voleva sbarazzare a tutti i costi, Qualcuno le comprò e guadagnò bene rivendendole  a 36, il valore dei titoli dopo il default. Adesso con la Grecia si ripete lo stesso giochetto. QUalcuno hsa comprato i bonds greci a quota 50 sapendo che in base al default pilotato le arfebbe rivendute a 80.

In pratica, i lavotatori greci stanno accettando tagli del 30 per cento purdi salvare il paese,  i banchieri   internazionali guadagnano alle loro spalle.



Un caro saqluto e un buon fine settimana



                                             Gianfranco

giovedì 29 settembre 2011

Asta


Cari Amici,



l'evento economico della giernata era l'asta del Tesoro per Btp e Cct, vale a dire il contante di cui ha bisogno lo Stato per far fronte ai propri impegni economici. Gli interessi che lo Stato paghera e sui nuovi titoli hanno subito un deciso rialzo rispetto a quelli assegnati l'ultima volta per effetto dello spread con il bund, che è cresciuto, del downgrading di Standard and Poor's e in genere della sfiducia che grava sul nostro paese per l'insipienza della classe politica.

 Sul Btp a 10 anni il rendimento è salito dello 0,39 per cento al 5,86, per i Btp a 3 anni c' è stato un aumento dello 0,81 per cento, per i Cct a 15 anni l'aumento è stato dello 0,10 per cento. Siamo ben lontani dai livelli greci, dove i Bond a 2 anni rendono oltre il 50 per cento, però l'asta di ieri segnala che qui in Italia dovremo pagare di più per gli interessi e incasseremo di meno per effetto della recessione. Insomma, l'agonia sarà più lunga di quella greca, ma si andrà ugualmente al default, salve manovre straordinarie sul patrimonio..



Un caro saluto



                                           Gianfranco  



n.b. I minisztri Scajola e Bondi si sono dimessi per molto meno rispetto ai sospetti che gravano su Romanio. Ormai i politici della maggioranza fanno quadrato, E chi li smuove?

 


mercoledì 28 settembre 2011

Calce e martello




Cari Amici,



dura contestazione degli imprendtori edili contro il ministro delle infrastrutture Matteoli all'assemblea di categoria, Ance. Alcuni di loro hanno gridato 'Vergogna, andate via' e hanno lasciato il salone. Si dirà, erano imprenditori di sinistra, quelli di 'calce e martello'.

I dati del settore sono gravi: l'attività è tornata ai livelli di otto anni fa, le imprese stanno chiudendo oppure non pagano i loro fornitori, il mercato immobiliare non tira, basta girare per la città per vedere i cartelli vendesi, le opere pubbliche ristagnano, lo Stato non ha i soldi per nuovi investimenti.

In sostanza, siamo di fronte alla stessa crisi che ha colpito Gracia, Iralanda e Spagna. Soltanto in quest'ultimo paese le case invendute ammontano al 50 per cento del debito pubblico e sono per lo più in mano alle banche, che sperano soltanto in una ripresa del mercato immobiliare per fare cassa.

I fatti di oggi dell'Ance dimostrano come la base industriale del paese sia stanca di questo governo del non fare, ma da qui a cambiare le sorti del paese ce ne passa.



Un caro saluto



                                  Gianfranco


Nausea


Cari Amici,



non ce la faccio più a sopportare l'attenzione spasmodica che i media dedicano alle vicende  private di Berlusconi. Non sono un bacchettone, e sono antiberlusconiano da sempre. Ma questa ossessione che i giornali e TV manifestano quotidianamente per i suoi festini, per Tarantini e compagni, per Fede e la Minetti e le altre donne mi sta dando la nausea.  Il Cavaliere è un vecchio satiro, lo abbiamo capito, e di donne che frequentavano il suo network ne ha conosciute molte, biblicamente parlando. Una volta un suo autista mi disse che si era fatto costruire un camion del tutto particolare: esternamente sembrava un mezzo della troupe TV, tutto blu con il simbolo del biscione, all'interno era una garconniere ambulante con letto circolare, stereo, servizi igienici, bar, etc. Mezzo che lui utilizzava per viaggi notturni tra Milano e Roma con la favorita (o le favorite) di turno.

Però ora i problemi del paese sono ben altri che le funzioni e disfunzioni erettili di Berlusconi. Nessuno indaga sui 'responsabili, i vari Razzi, Scilipoti e compagni, che per un piatto di lenticchie si sono venduti al Cavaliere e gli consentono di governare. Magari una pressione 'mediatica' su questi signori e signore sortirebbe effetti migliori degli scandali di letto e dei  costanti e inutili proclami di Bersani, Casini, Bagnasco e Marcegaglia sulla necessità di cambiare il governo . Ma questo deve avvenire ora, ora, prima che sia troppo tardi.



Un caro saluto



                            Gianfranco


martedì 27 settembre 2011

Se 3.000 vi sembran pochi......


Cari Amici,



il progetto di un piano da 3.000 miliardi di euro per salvare le banche europee imbottite di obbligazioni 'sofferenti' (Grecia, Portogallo, Italia e Irlanda) sta facendo rimbalzare le Borse di tutto il mondo, riduce lo spread tra Btp e bund  e getta ottimismo sulla situazione finanziaria in generale. Ma è proprio cosi?

In primo luogo, non si sa chi metterà sul piatto i 3.000 miliardi. Gli Stati Uniti, la Cina, l'UE, il Fondo Monetario, la BCE? L'unica che dispone di mezzi è la Cina, ma vorrà Pechino imbottirsi di carta quando potrebbe acquistare con gli stessi soldi materie prime e cibo? E i tedeschi vorranno correre il rischio di veder volatilizzare i loro risparmi?

E poi, 3.000 miliardi immessi sul mercato per salvare le banche europee creeranno inflazione, in presenza di una congiuntura economica che punta al ristagno se non alla recessione. In sostanza, tra qualche mese avremo evitato il fallimento delle banche ma avremo altri milioni di disoccupati e inflazione. Questo fenomeno si chiama 'stagflation', ed è quanto di peggio si possa affrontare. Gli unici a cavarsela saranno i banchieri.

Insomma, siamo di fronte ad un altro rimbalzo del gatto morto' delle Borse, che tra breve dovranno fare i conti con la dura realtà, la stessa che affrontano i dipendenti delle aziende che chiudono i battenti in tutta Italia.



Un caro saluto



                                    Gianfranco



 


lunedì 26 settembre 2011

Paso doble


Cari Amici,



di questi tempi si assiste ad un incredibile 'paso doble' sulla scena internazionale. Da una parte in Occidente si dà per scontato che la Grecia fallirà. Si scommette soltanto se il default sarà ordinato oppure selvaggio, vale a dire la Grecia resterà nell'euro oppure uscirà nel caos. Da parte loro i vertici greci continuano a dire che Atene farà fronte ai propri impegni e che i sirtaki bonds sono sicuri.



Ad Atene sanno di mentire, la loro situazione è disperata. Un terzo delle imprese private ha chiuso e un altro terzo non riesce a pagare i dipendenti. Gli statali sono stati annichiliti, con tagli a stipendi e pensioni. I dipendenti dei musei greci non prendono stipendi da due anni. Il sistema universitario è collassato per mancanza di fondi, non ci sono più libri di testo per gli alunni delle scuole elementari, sino allo scorso anno gratuiti. Negli ospedcali scarseggiano i farmaci, perchè il ministero della sanità è insolvente, ed le consegne avvengono solo per chi può pagare in anticipo.

Il paese  ha serie rischi di violenti moti sociali e un rapporto della Cia avverte di un possibile golpe militare.

E allora, perchè questa sicurezza di Atene? Il fatto è che i politici sono condannati a smentire il default sino ad un momento prma di annunciarlo per  non provocare la coda di una fuga di capitali che è iniziata da tempo. Seguiamo con attenzione gli eventi greci. Ricordate lo slogan dei fascisti degli anni sessanta: 'Il fascio ad atene, e dopo Roma viene. Non vorrei dover cantare. 'Default ad Atene, e dopo Roma Viene'.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                                                                             Gianfranco


domenica 25 settembre 2011

Emma


Cari Amici,



Emma va alla guerra contro il Cavaliere ma devestare bene attenta, Questo è il primo avviso arrivato oggi dal Giornale:



'Il suo gruppo è stato premiato nei giorni scorsi come quello a più alto tasso di infortuni sul lavoro. Le disavventure giudiziarie dei suoi familiari sono note e oggi noi aggiungiamo un particolare inedito, un condono da 9,5 milioni di euro sottoscritto nel 2002. Nulla di male né di illegale, per carità, ma evidentemente la signora non può mettersi alla testa dei novelli Savonarola, non con tanta spocchia. Il vezzo di parlare bene e razzolare male non è nuovo, né è esclusivo della presidente di Confindustria'.

E attendiamoci che la macchina del fango rispolveri la storia di Tavolara e dell'albergo che doveva ospitare il G8 e delle miglia di tonnellate di materiali radioattivi e contaminanti finite nel nulla.

Andiamo avanti, ce n'è per tutti.



Un caro saluto e un buon avvio di settiman



                                      Gianfranco


Banche


Cari Amici,





questa volta non è l'ex giornalista economico (chiamato dagli amici profeta di sventura) a parlare di corsa agli sportelli e assalti alle banche, bensì il segretario al tesoro degli Stati Uniti Tim Geithner, che ha evocato questi spettri finanziari nel corso dell'assemblea annuale del Fondo Monetario. E forse ha ragione. Di solito di queste vicende si parla nel chiuso delle segrete stanze, mai ipotesi del giorno sono state espresse a microfoni aperti. Però la situazione si sta avvitando sempre più verso il peggio. Anche i tedeschi si sono adattati all'idea del default pilotato della Grecia che potrebbe verificarsi 'ad horas' e comunque non oltre il mese di ottobre. A causa del default greco le banche europee subirebbero perdite per 150 miliardi, il chè renderebbe necessario un loro salvataggio da parte dei rispettivi governi.

 Alla fine dei default a cascata e dei guasti che ne derivano emerge un'unica considerazione: per effetto della crisi, non voluta da loro, le classi lavoratrici europee si troveranno più povere, costrette a lavorare più a lungo e prive di parecchie conquiste sociali.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                 Gianfranco





n.b. a proposito, avete fatto una piccola scorta di contanti?


sabato 24 settembre 2011

Abu Mazen


Cari AMici,



la sortita all'Onu del presidente  Abu Mazen, che chiede un seggio alle Nazioni Unite e di fatto il riconoscimento di uno stato palestinese nei confini del 1967, ha avuto un notevole effetto mediatico ma non credo abbia sviluppi  concreti. Israele non vuole la nascita di uno stato palestinese col quale misurarsi ogni giorno per problemi politici, militari e amministrativi. Credo che a Israele vada bene la situazione attuale, nè pace nè guerra, mentre in silenzio crescono gli insediamenti nei territori occupati.

Israele è certa che gli Stati Uniti porranno il vero all'iniziativa nell'ambito del consiglio di sicurezza. E questo bloccherà tutto. La lobby filoisraeliana degli States si è già mossa mandando segnali  ben precisi al presidente Obama, ad esempio mettendogli i bastoni tra le ruote alla Camera su temi economici e negandogli le preferenze nell'area di New York, da sempre feudo democratico.

Per di più la neonata rivalità Turchia-Israele sconsiglia decisioni affrettate. Insomma, direbbe Shakespeare, Much Ado about nothing, tanto rumore per nulla.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                 Gianfranco


giovedì 22 settembre 2011

Nasa


Cari AMici,



i rottami di un satellite della Nasa stanno per colpire l'Italia. Potrebbero fare danni e anche vittime. E se fosse la volta buona, dicono i politici dell'opposizione e i dirigenti di Confindustria? Mai una gioia nella vita? Mai un rottame sulla Villa di Arcore?



Un caro saluto



                                      Gianfranco


made in Germany


Cari AMici,



oggi non tratterò di massimi sistemi, ma di cosette di casa nostra. Avete notato come la nostra classe politica ami viaggiare con macchine tedesche? Il treno del presidente del consiglio è composto da 3 Audi e un pulmino Volkswagen, Bossi si sposta in BMW, lo stesso vale per altri leghisti  e membri del PDL. Domanda: la Germania ci sta facendo un mazzo tanto perchè si rientri dal debito (giusto) e ci prende in giro per le nostre qualità mediterranee che a loro non piacciono (meno giusto). Che bell'esemoio ci viene dai politici. Una volta si diceva che per ogni grossa macchina tedesca importata si perdeva un posto di lavoro in Italia. Non potremmo rinunciare oggi ad Audi, BMW, Mercedes e Opel e ritornare alle nostre Fiat e Piaggio? Perchè siamo così esterofili? L'Italia è il terzo mercato mondiale per la BMW. NON è l'ora di cambiare abitudini?



Un caro saluto



                                         Gianfranco





n.b.  Le Borse continuano a scendere, come previsto, e anche l'euro non sta meglio. Siamo a buon punto, ma il fondo non è stato toccato, bisognerà soffrire ancora

 


mercoledì 21 settembre 2011

I Quattro dell'Ave Maria


Cari Amici



Propri così: questa volta Nicky Vendola ha ragione. Siamo quidati da quattro vecchiacci rincoglioniti, sic  (Berlusconi, Bossi, Letta e Schifani) che non hanno alcun interesse per le sorti del paese ma restano incredibilmente attaccati al potere, la  droga che li fa ringiovanire e li tiene in vita. Oddio, non è  che a sinistra vada meglio, D'alema comanda sempre e fa lsue sceneggiate.  Che fare? Da soli non se ne andranno mai.



Un caro saluto



                             Gianfranco


martedì 20 settembre 2011

Girone


Cari Amici,





ho sempre sostenuto che soltanto una grave crisi finanziaria avrebbe stroncato il governo Berlusconi. Ormai ci siamo, l'Italia è entrata nel girone infernale dei downgrading, dello spread con i titoli tedeschi, dei credit default swap alle stelle.  Insomma come la Grecia (dove aumentano i suicidi per i debiti) siamo anche noi alle prese con la panoplia finanziaria che ci lascerà esanimi e in braghe di tela entro breve tempo.

Quanto ci vorrà prima che la cricca Berlusconi lasci il potere? Si renderà necessario un golpe dei poteri forti, Carabinieri e Bankitalia con l'appoggio morale del Colle? Oppure feroci moti di piazza e scioperi generali a non finire che logoreranno in breve la pazienza degli italiani?

Prima se ne andrà meglio sarà. In caso contrario temo per il dopo, non vorrei che si ripetesse un altro 26-28 aprile 1945, i tre giorni concessi dagli Alleati vincitori  all'Italia perchè si compissero le vendette private dopo vent'anni di regime.



Un caro saluto



                                Gianfranco





 


Ma che colpa abbiamo noi?


Cari Amici,



noi giornalisti siamo il male del mondo. Standard and Poor's declassa l'Italia? Colpa dei media che deformano la situazione, dice Berlusconi. Nella Lega esistono contrasti che potrebbero portare alla scissione e quindi alla scomparsa del partito del Carroccio? Colpa di quei delinquenti dei giornalisti, dicono Bossi e Calderoli, promettendo guai ai malcapitati. Siamo stati male interpretati, è la moda tra quanti prima lanciano il sasso e poi nascondono la mano.

Non importa, lo spettacolo deve andare avanti, con o senza i media inginocchiati. A proposito, Giuliano Ferrara ha suggerito a Barlusconi di chiedere scusa agli italiani perr gli scandalucci a luci rosse e poi di continuare ad agire secondo il proprio modo di fare.

Ma gli italiani hanno  l'anello al naso?



Un caro saluto



                                 Gianfranco


lunedì 19 settembre 2011

Roubini


Cari Amici,

 



Secondo  l’economista Nouriel Roubinii il Paese greco dovrebbe approdare a un default pilotato e abbandonare l’area euro, in modo da rompere il circolo vizioso di insolvenza, bassa competitività e depressione. L’esperto ritiene che, in linea con quanto accaduto in Argentina, solo un ritorno alla moneta nazionale, ossia alla dracma, unitamente ad una drastica svalutazione, permetterebero di recuperare rapidamente la competitività e la crescita. Secondo Roubini non sono praticabili altre strade quali un indebolimento dell’euro o un intervento sul costo del lavoro in Grecia, che miri ad una crescita della produttività maggiore di quella dei salari o direttamente ad una riduzione di questi ultimi. Per l’economista l’unico sentiero da imboccare è quello di un ritorno alla dracma, anche se lui stesso averte che il processo sarà traumatico. La questione chiave è legata alle perdite subite dalle maggiori istituzioni finanziarie europee, anche se queste perdite potranno essere gestite con opportune e aggressive politiche di ricapitalizzazione. Ancora più drastica la soluzione proposta da George Soros, il quale ritiene che siano necessari prepararsi ad un default controllato non solo della Grecia ma anche del Portogallo e forse dell’Irlanda. Solo in questo modo si eviterebbe che il contagio si estenda ad altre realtà come l’Italia e la Spagna, il cui debito ha un peso decisamente più elevato nell’area euro.

Sottoscrivo pienamente le tesi di Roubini, che per altro sostengo da anni privatamente e su questo blog, , e in parte anche quelle di Soros. Di questo signore poco mi fido: nel 1992 guadagnò in pochi giorni 1.000 miliardi di allora con la svalutazione della lira. Soros è un abilissimo squalo, meglio lasciarlo perdere.



       Un caro saluto



                                        Gianfranco


domenica 18 settembre 2011

E sette...


Cari Amici,



Angela Merkel ha perso per la settima volta e ora deve decidere: o lascia affondare la Grecia, come si augura il 56 per cento dei tedeschi (e dopo Italia, Irlanda e Portogallo) oppure si suicida politicamente alle prossime politiche nazionali.

In quanto alle mie previsioni di default greco per questo fine settimana, riporto il comunicato ufficiale di Atene:



Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, ha bollato come "ridicole" le voci di un imminente default della Grecia e ha smentito che la cancellazione della missione negli Stati Uniti del primo ministro, George Papandreou, sia dovuta a un'emergenza economica.

Ce lo auguriamo tutti, ma dopo la sconfitta della Merkel l'ipotesi di default diventa ancor più plausibile.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                Gianfranco

 


venerdì 16 settembre 2011

Week end estivo


Caro Amici,



scende Piazza Affari sulla scia dei bancari, sale l'oro, stabile l'euro. Insomma, le classiche manovre cautelative alla vigilia del week end, l'ultimo di questa estate rovente, che potrebbe porre fine al dramma della Grecia. Non ho avuto conferme, perchè l'imperativo categorico è smentire sino ad un momento prima dell'annuncio. Ma i segni ci sono tutti e, state pur tranquilli, se non sarà per questo fine settimana sarà per uno dei prossimi. Non si può andare avanti, come avviene oggi in Grecia,  tra scioperi generali, fuga di capitali e disoccupazione alle stelle. I Greci non hanno il senso dello stato, come non lo abbiamo noi italiani. Meritiamo di sprofondare nel caos, anche se Bossi dice: se crolla l'Italia c'è pur sempre la Padania. Lasciamolo ciarlare.



Un caro saluto e un buon fine settimana.





                 Gianfranco


giovedì 15 settembre 2011

Ci siamo?


Cari Amici,



rimbalzo del gatto morto ieri in Borsa? Probabilmente si. La decisione delle banche centrali di fornire dollari, yen, franchi svizzeri ed euro alle banche europee riduce i rischi del credit crunch, della stretta creditizia, provocata dal fatto che le banche europee non si prestano più soldi tra di loro a causa delle incertezze sui debiti sovrano in loro possesso. Ma l'evento potrebbe anche lasciar intendere qualcosa di tragico: la dichiarazione di default da parte della Grecia nel prossimo fine settimana. Il fornire liquidità a costi ridotti  mitiga le  conseguenze terribili del default greco che provocherebbe un marasma nel tessuto bancario europeo. Insomma, i grandi della finanza hanno fornito i mezzi per frenare l'incendio, non certo per spegnerlo. Mi auguro di sbagliarmi..



                               Gianfranco

 


Cicciona lesbicaccia e altre amenità


Cari Amici,



quelle riportate nel titolo sarebbero le oscenità pronunciate dal nostro capo del governo nei confronti di ANgela Merkel. Questo mi dicono le  fonti.Quanto basta per provocare un incidente diplomatico tra Italia e Germania, che già hanno rapporti difficili per motivi economici. Insomma, siamo in  mano ai dilettanti della politica, prima ce ne sbarazziamo e meglio è.



Un caro saluto



                       Gianfranco


mercoledì 14 settembre 2011

Sisifo


Cari Amici,



ma si rendono conto i nostri politici che salvare la situazione a base di manovre equivale alle famose fatiche di Sisifo? Un solo dato di questa mattina. Nel solo mese di luglio il debito pubblico è aumentato di 11 miliardi di euro, esattamente un quinto della manovra in fase di approvazione che vale per 2 anni. Qualcuno lo ha capito, meno male,  e ha parlato di una patrimoniale da 400 miliardi da varare a tempi stretti che riporterebbe il debito a livelli più gestibili. Chi avrà il coraggio di vararla? Il governo di Berlusconi che da solo pagherebbe cifre altissime in base ai suoi immobili?

Avete letto l 'articolo di Livini sugli scenari da default della Grecia? Ebbene, quella è la strada che dovremo percorrere se non parte subito una manovra da 400 miliardi. E non illudiamoci su possibili salvataggi cinesi, che non sono affatto stupidi e sanno che prima o poi potranno acquistare per 50 quello che adesso vale 100. E poi, che possiamo noi offrire loro? Il porto di Napoli che appartiene ad una società di Lugano in mano a Camorra e Triadi cinesi? Oppure la Fiat, per cui Pechino ha già predisposto terreni per le fabbriche e altre agevolazioni? Non illudiamoci, nessuno dà niente per niente.





un caro saluto



                                                                                                           Gianfranco



n.b.  da tempo ho trasformato una parte del mio c/c in contanti sotto il materasso, ricordandomi del default argentino e della corsa ai depositi. Non si sa mai.


lunedì 12 settembre 2011

Enel e l'atomo


Cari Amici,



l'esplosione verificatasi nell'impianto di Marcoule, in Francia, presso uno stabilimento per il trattamento delle scorie nucleari, darà vigore alla politica antinucleare dell'Italia e, speriamo, calmerò la voglia di atomo che periste nei vertici dell'Enel. Non più tardi di qualche settimana fa l'ad di Enel, Conti, dichiarava che l'opzione nucleare nel nostro paese era stata soltanto rinviata a tempi migliori per l'effetto Fukushima,  Enel continua ad investire in paesi con centrali atomiche per non perdere tecnologia e occasioni. Ma ne vale la pena? Pensate che il titolo fu piazzato in Borsa nel 1999 a 8,60 euro per azione, e oggi ne vale meno di tre. Ci sarà pure una ragione.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                      Gianfranco

 


domenica 11 settembre 2011

Defaujt


Cari Amici,



il ministero delle Finanze greco sta studiando il potenziale impatto di un default della Grecia. Lo rivela il settimanale der Spiegel, secondo il quale si starebbero valutando diversi scenari, tra i quali anche la fuoriuscita di Atene dall'euro. Finalmente si sta  affrontando la realtà, il default, che ridurrebbe l'ammontare del debito greco, consentirebbe al governo di Atene rilanciare l'economia, quindi ridurre la disoccupazione e il suo potenziale esplosivo, senza alcun vincolo monetario, Vi consiglio di leggere attentamente gli sviluppi di questo studio, perchè prima o poi anche noi dovremo passare per quel cammino, come sostengo da tempo.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                                                                                        Gianfranco


venerdì 9 settembre 2011

La Cancelliera

Cari Amici,



Angela Merkel è nuda. Dopo le dimissioni di oggi pomeriggio del tedesco Juergen Stark, capo economista e uomo chiave all'Eurotower (Bce), acceso critico del piano di acquisto di titoli di Stato dei paesi in difficoltà Angela Merkel deve decidere: o accogliere le pressioni interne, contrarie all'euro e al salvataggio dei Piigs, oppure prestare ancora ascolto alle lusinghe di Sarkozy e di quanti dicono che senza l'euro cade l'Europa e l'idea stessa di Unione Europea.

I tedeschi non amano l'inflazione, hanno ancorea il ricordo di Weimar. Quando la Bce compra i bonds italiani, greci e spagnoli, crea inflazione, immette nsul mercato euro in cambio di titoli dal dubbio valore. Ecco perchè già sei Laender hanno votato contro la Merkel. Ora non cìè più spazio per manovrare. Dentro o fuori. Lo hanno capito i mercati, che abbandonanole Borse e soprattutto  l'euro per una moneta ancor più debole della nostra quale il dollaro.



Un caro saluto e un buon fine settimana







                                           Gianfranco





p.s.  ANita sta leggermente meglio. Forse domenica la potrò vedere.

shitty country, but



 Cari Amici,



lo sfogo del Cavaliere sulle qualità puteolenti del nostro paese non deve distrarci dal fatto che lui in questo elemento ci sguazza sino in fondo, cioà sino a poco prima di andarsene.

Mi segnalano che nel decreto sulla manovra in fase di approvazione da parte dei due rami del Parlamento c'è una clausola sull'assegnazione (un'operazione in corso d'opera) delle frequenze digitali da parte delle Poste. Un affare da qualche miliardo che dovrebbe rinsanguare le casse dello Sato. Ebbene, nel decreto si stabilisce che le frequenze verranno assegnate a pagamento alle società telefoniche (le varie Wind, Vodaphone, Tre e Tim)che se le contenderanno con il metodo dell'asta a rilancio,  mentre andranno gratis alle società televisive che ne faranno richiesta. Tra queste, ovviamente, Mediaset.  L'ennesima dimostrazione del conflitto di interesse insito nella carriera  del Cavaliere.



Un caro saluto

                                         Gianfranco

giovedì 8 settembre 2011

La cancellliera d'argilla


Cari Amici,



nonostante le sconfitte elettorali la signora cancelliera Angela Merkel tiene botta: oggi ha detto che la disgregazione dell'euro equivarrebbe alla disgregazione dell'Europa, per cui teniamoci l'euro e non pensiamoci più. La signora si è fatta forte della decisione della Consulta tedesca di autorizzare il salvataggio della Grecia. Vabbè, la Grecia non è l'Italia. Noi siamo too big to fail oppure too big to bail? Siamo troppo grandi per fallire oppure troppo grandi per essere salvati?

   Ci penseranno gli elettori tedeschi, nelle mani dei quali è riposto il destino della signora Merkel e della costruzione europea. Se abbandoneranno la Merkel sarà la fine dell'Europa così come la conosciamo, l'Europa del danaro e degli egoismi, ma anche l'Europa senza ideali e senza progetti per i giovani.



Un caro saluto



                             Gianfranco

 


martedì 6 settembre 2011

La Svizzera


Cari Amici,



la banca nazionale svizzera oggi ha proclamato  di essere pronta a comprare euro, dollari e yen a palate pur di fermare la rivalutazione del franco che sta portando il paese alla recessione. Avviene infatti che il franco svizzero sia diventato un bene rifugio da parte di chi abbandona l'euro (come avviene per l'oro). Così il franco si rafforza e l'industria svizzera perde terreno. Esempio, chi compra più il groviera svizzero che costa il doppio della gruyere francese o della fontina italiana?

Ho visto in passato  altri proclami del genere svanire come neve al sole del mattino.

La riprova l'avremo giovedì 8 settembre, una data infausta nella storia d'Italia. Se la Corte suprema tedesca si pronuncerà  contro la liceità degli acquisti di Btp da parte della Banca Centrale Europea allora si avrà il caos, tutti fuggiranno dall'euro e la banca nazionale svizzera verrà travolta insieme ai suoi inutili proclami.



Un caro saluto



                      Gianfranc o


lunedì 5 settembre 2011

rumors/2


Cari Amici,



torna la sindrome dei 'rumors', le voci, i pettegolezzi, le indiscrezioni, le fughe di notizie proprie del mondo della finanza. Oggi il tam tam faceva sapere che è possibile un downgrading del nostro paese, alla luce delle difficoltà nel varare la manovra. Nulla di nuovo, è vero: se hanno colpito gli Stati Uniti proprio mentre doveva passare l'ampliamento del deficit, non si vede perchè le agenzie di rating non debbano prendere di mira l'Italia. I rumors spiegano una parte, ma solo una parte, delle perdite di tutti i listini europei.

Quando si parla di perdite di Borsa si accenna soltanto all'aspetto più eclatante della distruzione di ricchezza in atto. Scendono le Borse, è vero, ma scendono anche i titoli obbligazionari, perdono valore gli immobili, cala l'attività economica, le economie si mettono in stallo. Insomma, perde il capitale ma il resto del paese non ne ha vantaggi.



Un caro saluto



                                Gianfranco


E sei...


Cari Amici,



giovedì prossimno la Bce farà sapere se continuerà a comprare sul mercato libero i nostri Btp, una manovra che sino ad oggi ha evitato il peggio, oppure se ritirarsi e lasciare che i nostri titoli precipitino, come hanno già fatto quelli greci. Prima di decidere il presidente Trichet si consulterà con i governi europei, e soprattutto con la Germania. Che dirà la signora Merkel? La sua posizione filoeuropea gli ha già procurato sei sconfitte elettorali, l'ultima è quella di domenica nel Meklemburgo, e si profila la settima a Berlino entro breve tempo. Da un punto di vista elettorale essere filoeuropei non paga, per lo meno in Germania, i tedeschi non vogliono tassarsi (sia con gli eurobonds che con gli acquisti di BTP da parte della BCE) per le cicale mediterranee. 'Che escano dall'euro e tornino alle loro valute deboli', dicono in Germania. E forse non hanno tutti i torti.

Siamo dunque alla resa dei conti?



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                          Gianfranco


domenica 4 settembre 2011

Evasori


Cari Amici,



ma davvero ci credete alla lotta all'evasione qui in Italia? La vicenda del condono tombale del 2002 lo rivela. Il condono doveva portare 30 miliardi di euro alle casse statali. Ne arrivarono 26, e  dei 4 miliardi rimasti gli evasori pagarono un acconto e poi si eclissarono.Oggi che la questione viene riproposta l'Agenzia delle entrate dice che se ne possono recuperare soltanto 1,4 miliardi, gli altri sono ormai uccel di bosco.

Ma perchè, ci si chiede, nel 2003 l'Agenzia delle entrate non portò a buon fine l'operazione? Complicità. connivenza, rilassatezza nei confronti dellì'evasione?

Ecco perchè scattano tutte le perplessità sulla manovra, e non credo che i furbetti del quartierino paghino quanto dovuto. Sino alla botta finale.



Un caro saluto e  un buon avvio di settimana



                                             Gianfranco


venerdì 2 settembre 2011

La trappola


Cari AMici,



le notizie che arrivano dalla Grecia non sono positive e ci dicono che la strada dell'austerità che l'Italia sta imboccando non è quella giusta e ci sta portando al peggio.

Che succede in Grecia? Nonostante gli aiuti il  paese non riuscira' a rispettare gli obiettivi di riduzione del deficit per il 2011, che si attestera' all'8,6% del Pil, un punto in piu' rispetto agli obiettivi da raggiungere per poter ottenere un secondo piano di aiuti. Tra le ragioni di questo scetticismo vi sono la recessione, i ritardi nelle riforme e entrate fiscali minori del previsto. Tutto questo avviene perchè per affetto dell'austerità il Pil quest'anno calera del 5 per cento. La situazione è talmente grave che sono state sospese le trattative tra Atene e UE e Fmi sugli aiuti.

Insomma, l'austerità non paga: c ome abbiene in Grecia, più tagli portano a meno Pil e meno Pil significa meno soldi per pagare gli interessi sul debito. E' questo il futuro che stiamo programmando? E' mai possibile che la nostra classe politica sia talmente miope da non vedere le trappole?



Un caro saluto e un buon fine settimana



                  Gianfranco

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giovedì 1 settembre 2011

manette agli evasori


Cari Amici,



leggo dai giornali del possibile inasprimento delle disposizioni antievasione fiscale: si parla di manette per i casi più gravi. Ricordo che negli Stati Uniti, culla del capitalismo, l'Irs (Internal Revenues Service, la locale agenzia delle entrate) può scatenare l'FBI contro i sospetti evasori. Da noi tutti la fanno franca tranne i dipendenti e i pensjionati che pagano fino all'ultimo centesimo. Leggo anche che si potrebbere rendere pubblici non solo le dichiarazioni dei redditi ma anche i nomi dei negozi ed aziende che non forniscono scontrini, bolle di accompagnamento e fatture.

Provate voi a farvi rilasciare fatture e scontrini da idraulici, elettrauto, moto e auto riparazioni, imbianchini e artigiani in genere. L'unico sistema valido sarebbe quello di poter dedurre dalla dichiarazione dei redditi una parte, an che se modesta, di queste spese per auto, moto e casa. Lo Stato incasserebbe meno dai contribuenti oneste, ma verrebbe ricompensato dai maggiori introiti degli agtuali evasori.  E poi, si guardino bene i bilanci societari e si torni a penalizzare il falso in bilancio (si Berlusconi licet). Nel frattempo assistiamo al balletto della manovra. Tanto, l'ultima carta da giocare è quella del rialzo dell'Iva.



Un caro saluto



                               Gianfranco