lunedì 19 settembre 2011

Roubini


Cari Amici,

 



Secondo  l’economista Nouriel Roubinii il Paese greco dovrebbe approdare a un default pilotato e abbandonare l’area euro, in modo da rompere il circolo vizioso di insolvenza, bassa competitività e depressione. L’esperto ritiene che, in linea con quanto accaduto in Argentina, solo un ritorno alla moneta nazionale, ossia alla dracma, unitamente ad una drastica svalutazione, permetterebero di recuperare rapidamente la competitività e la crescita. Secondo Roubini non sono praticabili altre strade quali un indebolimento dell’euro o un intervento sul costo del lavoro in Grecia, che miri ad una crescita della produttività maggiore di quella dei salari o direttamente ad una riduzione di questi ultimi. Per l’economista l’unico sentiero da imboccare è quello di un ritorno alla dracma, anche se lui stesso averte che il processo sarà traumatico. La questione chiave è legata alle perdite subite dalle maggiori istituzioni finanziarie europee, anche se queste perdite potranno essere gestite con opportune e aggressive politiche di ricapitalizzazione. Ancora più drastica la soluzione proposta da George Soros, il quale ritiene che siano necessari prepararsi ad un default controllato non solo della Grecia ma anche del Portogallo e forse dell’Irlanda. Solo in questo modo si eviterebbe che il contagio si estenda ad altre realtà come l’Italia e la Spagna, il cui debito ha un peso decisamente più elevato nell’area euro.

Sottoscrivo pienamente le tesi di Roubini, che per altro sostengo da anni privatamente e su questo blog, , e in parte anche quelle di Soros. Di questo signore poco mi fido: nel 1992 guadagnò in pochi giorni 1.000 miliardi di allora con la svalutazione della lira. Soros è un abilissimo squalo, meglio lasciarlo perdere.



       Un caro saluto



                                        Gianfranco


Nessun commento:

Posta un commento

Stai per commentare il mio articolo, grazie. Ricorda che i commenti sono moderati e il tuo sarà pubblicato soltanto dopo l'approvazione. Gianfranco