lunedì 28 febbraio 2011

Liberatori


Cari Amici,



sento parlare di appoggi USA ai ribelli. Non vorrei che anche questa volta l'Europa fosse messa di fronte al fatto compiuto: dalle portaerei Usa nel Mediterraneo decollano i velivoli che bombardano le residenze di Gheddafi e cotringono il dittatore alla fuga. E così dopo aver sfruttato il mondo arabo per 60 anni (leggi petrolio) e aver imposto e sostenuto i dittatori oggi gli americani recuperano l'immagine dei liberatori e difensori della democrazia. Proprio quello che temevo.

                                                                               Inch'Allah.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana

                                                                                                               Gianfranco

 


venerdì 25 febbraio 2011

Ne touchè pas ma bagnolle


Cari AMici,



messa di fronte all'emergenza (le raffinerie europee hanno scorte di greggio per un mese) l'UE si muove e si dice pronta ad attuare una 'No fly zone' sulla Libia. In pratica si tratta di un embargo aereo che equivale alla fine del regime di Gheddafi. Se i libici tenteranno di violare questo blocco, vi saranno reazioni che faranno sciogliere le forze del Colonnello come neve al sole. Al massimo, europei e americani faranno decollare l'aereo personale di Gheddafi alla volta del Venezuela o di qualche altro paese amico.  Ponti d'oro al nemico in fuga.

Agli europei poco importava delle vittime islamiche della ex Jugoslavia o dei massacri in Sudan e nell'Africa Centrale,. Vale dunque  ancora una volta il titolo di questo post comparso nel 1973 su Le Monde, a riprova dell'egoismo e della miopia politica di chi ci guida.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                 Gianfranco



 





 


giovedì 24 febbraio 2011

La Rete


Cari Amici,



ho consultato qualche sito, alcuni di quei prestigiosi think tank americani e inglesi, di politica internazionale sul caso Libia, e ho raccolto le seguenti interpretazioni. Il timore maggiore è che la guerra civile prosegua per parecchio tempo, vista la lunga tradizione di ostilità tra tripolini e bengasini; si creerebbe in tal modo il terreno fertile per l'ingresso e lo sviluppo in Libia di AL Qaeda, che attecchisce nei paesi caratterizzati da contrasti etnici e religiosi come avviene già in Afganistan, Irak, Sudan, Somalia. Al Qaeda (la rete) alle porte di casa nostra non è una situazione ideale per l'Italia e nemmeno per l'Europa.

  Così non escludo che ci si possa attendere concreti interventi americani ed europei per fermare la guerra in Libia al più presto, non tanto perchè a Washington e a Bruxelles interessi salvare vite umane (libiche) quanto per evitare lo sviluppo del fondamentalismo islamico in un paese che sino ad oggi è stato guidato da un tiranno laico. Gheddafi come Saddam Hussein, per intenderci. A questo punto  si tratta di capire se prevarrà la metodologia americana alla Rambo (prima spara poi dialoga) oppure quella europea, prima di tutto si tratta. L 'importante è che non nasca  in Libia un  altro Irak   affacciato sul Mediterraneo.



Un caro saluto           

                                                                          Gianfranco

  


mercoledì 23 febbraio 2011

In carriera




Cari Amici,



ho visto ieri sera durante la trasmissione di Ballarò un Gasparri particolarmente virulento contro i maestri di vita della sinistra, quei rivoluzionari, o presunti tali, che tanta fama ebbero negli anni 70-80. Da che pulpito viene la pfredica. Chi 30 anni fa avrebbe immaginato che Gianni Alemanno, trattenuto in carcere nel 1981 per 8 mesi per un presunto lancio di bombe Molotov contro l'ambasciata dell'allora Unione Sovietica, sarebbe diventato sindaco di Roma? Certo, Gasparri bombe non ha mai gettate e forse non ha mai partecipato ai pestaggi contro sindacalisti, operai e studenti di sinistra. Del resto, non era forse noto come 'Er caghetta?'per la sua scarsa bellicosità?

Un caro saluto



                    Gianfranco



p.s.  sento che in Libia sarebbero attivi sia gli squadroni della morte del governo che bande islamiche di Al Queda. Entrambi i gruppi non operano per il bene del popolo libico. Si ammazzino tra di loro ma lascino perdere i civili.


martedì 22 febbraio 2011

10 chilometri


Cari Amici,



L'ex presidente della Bundersbank Axel Weber si è ritirato dalla corsa ai vertici della BCE ma ora, da privato cittadino,  inizia a toglirsi qualche sassolino dalle scarpe. Oggi ha dichiarato in un'intervista alla stampa svizzera che la crisi ò tutt'altro che finita. Paragonando la crisi ad una maratona di 42 chilometri, Weber sostiene che siamo al decimo chilometro e che le crisi arrivano di solito al trentesimo chilometro. Secondo lui si annidano nelle banche i rischi del sistema, e prima o poi qualcosa esploderà con effetti micidiali sulla stabilità economica mondiale.



Un caro saluto

                               Gianfranco



p.s.: il mio cuore sta con i rivoluzionari libici che vogliono cacciare il vecchio tiranno. Ho però questo timore: più dura sarà la repressione, più spazio si darà ai fondamentalisti islamici.

 


lunedì 21 febbraio 2011

It's all over now? No


Cari Amici,



questa volta ho visto giusto: i mercati erano maturi per un rapido ripiegamento che oggi ha preso avvio. La motivazione ufficiale, e valida sotto molti aspetti, è quella della crisi libica e in genere del mondo arabo. Si teme che la transizione dai regimi dittatoriali ad altri sistemi politici più liberali apra spazi all'integralismo islamico e alla guerra del petrolio, da cui dipende lo sviluppo dell'occidente. Si vedrà nei prossimi mesi: per ora non resta che assistere a forti sbalzi speculativi.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                Gianfranco

 


E due.....


Cari Amici,



secondo insuccesso elettorale per ANgela Merkel, il cui partito perde il controllo della città di Amburgo dopo la batosta del Rheinland dello scorso anno. Tornano al potere i socialdemocratici  dopo dieci anni di astinenza. Credo che gli elettori tedeschi abbiano voluto punire ancora una volta la Merkel per la sua politica troppo sbilanciata verso i Piigs. Ai risparmiosi tedeschi non piacciono le sbavature finanziarie dei Piigs e neppure apprezzano l'idea di dover contribuire al risanamento dei loro conti.

Ched farà ora la Signora Angela? Sceglierà tra il consenso politico interno, che punta all'isolamento economico e finanziario oppure allentertà i vincoli europei?

Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                 Gianfranco


sabato 19 febbraio 2011

Famiglia


Cari Amici,



Vi meravigliate di Affittopoli? Vi meravigliate di Vip e loro amanti, politici e loro sottopanza, giornalisti e altri personaggi che pagano quasi un'inezia per affittare le case della Baggina? Siamo di fronte al classico 'trade off': lo scambio di favori, l'acquisto del silenzio dei pennini, la promessa di benevolenze di ogni genere da parte di uomini pubblici e potenti.  Niente di cui meravigliarsi Siamo uomini di mondo, suvvia. E se poi i mille vecchietti della Baggina devono rinunciare a qualche servizio perchè gli incassi dell'amministrazione sono contenuti, ebbene, trattasi di poveri cristi che la storia non prenderà mai in considerazione. Lo stesso è avvenuto in passato per i beni degli enti pubblici a Roma per le banche per le assicurazioni. Qui però ci marciavano soprattutto i politici. Che dire?

idella bandiera italiana sta scritto: Tengo famiglia'. E ci si adegua.

Un caro saluto e un buon fine settimana



                                 Gianfranco


venerdì 18 febbraio 2011

Rosso e Verdini


Cari Amici,



politica è denaro, e viceversa. La classe politica attuale (e non solo quella italiana) che punta più a conservare il potere che ad utilizzarlo per creare il benessere dei governati,mentre con la sua attività genera denaro, posti di lavoro, prebende varie, favori economici. E' chiaro che politica e denaro si intrecciano sempre di più, mentre si perdono di vista gli obiettivi veri del governare.

 Accade dunque che il presidente della Camera Gianfranco Fini tuoni contro il potere economico del Cavaliere che toglie vigore a Futuro e Libertà. Fa anche capire che la macchina del fango e i ricatti di ogni genere contribuiscono non poco alla situazione. Ma dove era Fini mentre vedeva nascere al suo fianco la terribile macchina da guerra del Cavaliere? Non si è mai accorto del potenziale distruttivo generato dal conflitto di interessi? Si è mai opposto a queta legge elettorale che delega a poche persone la scelta dei candidati e favorisce intrallazzi di ogni genere e lo scadimento della classe politica? Leggo dalle cronache: quando Verdini, indagato per concorso in fatti economici poco chiari nella sua banca toscana, guarda negli occhi il deputato FLI Roberto Rosso e gli dice' Rifletti bene prima di votare per le perquisizioni in casa del cassiere personale del Berlusca' (tale Spinelli) quale reazione vi attendete, quali allusioni a vicende del passato vi saranno state?

 Non credo che Berlusconi si dimetterà, e ha ragione, i numeri sono dalla sua parte. Dobbiamo rassegnarci, il peggio deve ancora venire.



Un caro saluto e un buon fine settimana

                                           Gianfranco

 


giovedì 17 febbraio 2011

Seplocri imbiancati

Cari Amici,



leggo dalle agenzie:



 La crisi ha reso necessario aiutare le banche troppo grandi per essere lasciate fallire, ma ciò «ha rinforzato l'azzardo morale in modo molto significativo». Lo dice Mario Draghi, presidente di Bankitalia, candidato a presiedere la BCE, per quattro anni ai vertici di Goldman Sachs, la regina della speculazione che sta cavalcando questo azzardo immorale sulle materie prime.. Proprio vero, sono dei seplocri imbiancati, Gesù Cristo li caccerebbe a pedate dal Tempio, e farebbe bene..



Scusate lo sfogo. Un caro saluto



                                                          Gianfranco

It's all over now?


Cari Amici,



allora la crisi è passata, abbiamo toccato il fondo e ora si riparte? Queste sono le indicazioni che vengono da Tremonti e dal governo in genere nonchà dai mercati. Le Borse tengono, i rendimenti dei titoli dei Piigs sembrano essersi stabilizzati, l'euro non si svaluta, insomma, tutto va bene.



Non condivido questa analisi, a mio giudizio i veri problemi del malessere europeo ritorneranno tra breve, e in forma virulenta. Non so se sarà la crisi politica italiana a far esplodere le contraddizioni, oppure qualche evento internazionale o un downgrading  inatteso di Inghilterra o di qualche altro paese debitore, o ancora qualche grossa banca che ricorre al denaro pubblico per non chiudere gli sportelli. Però a mio giudizio il fuoco cova ancora sotto la cenere. Aprile e maggio saranno i mese determinante per capire se parlo a vanvera oppure se l'ottimismo di questi giorni è fuori posto.

Un caro saluto

                         Gianfranco


mercoledì 16 febbraio 2011

Cappio


Cari Amici,



finalmente si sono accorti (ma lo sapevano da sempre) che speculare sulle materie prime alimentari può avere ripercussioni gravissime sulle popolazioni del secondo e terzo mondo. Ormai si specula su tutto, frumento, mais, zucchero, caffè, cacao, succo d'arancia, carne, etc, attraverso i meccanismi dei futures e dei derivati. I mezzi per speculare sono forniti dalle banche che attraverso la leva finanziaria (che può arrivare sino al 95 per cento dell'operazione) amplificano le iniziative di chi ragiona soltanto con la logica del profitto.

Così lo scorso anno i prezzi mondiali del frumento sono cresciuti del 30 per cento, ha denunciato il ministro Tremonti, con ripercussioni evidenti per chi nel mondo vive di frumento, popolazioni arabe in testa. Ormai nel Magreb e non solo lì si è innescata una reazione di cui non si prevede l'esito, può succedere di tutto.Però nessuno propone di porre fine alla speculazione sulle materie prime, i profitti che ne derivano sono troppo alti. Aveva ragione Marx, pur di guadagnare i capitalisti fabbricano le corde dei cappi con i quali  verranno impiccati.



Un caro saluto



                          Gianfranco


martedì 15 febbraio 2011

Tri donn


Cari AMici,





come si comporteranno le tre donne del collegio che giudicheranno SIlvio Berlusconi per il caso Ruby?  Riscatteranno l'onore delle belle ma oche, delle veline in carriera, delle più belle che intelligenti (Rosy Bindi), delle povere che devono trovarsi un marito ricco, delle tante che hanno ceduto alle sue lusinghe ma anche ai suoi soldi e alle sue promesse di carriera?

  Oppue tuteleranno Carfagna, Gelmini, Prestigiacomo, Santanchè e tutte le altre che difendono a spada tratta il Cavaliere costi quel che costi, senza se e senza ma?

Tri donn fan el mercà de Saronn, si dice in Brianza. Tri donn, appunto, sono quelle che qualcuno ha già definito la Nemesi del Berlusca e che creeranno tanto di quel caos che ne basterebbe la metà.



Un caro saluto

                                    Gianfranco

 


lunedì 14 febbraio 2011

Figaro, Figaro.....


Cari AMici,



  tutti lo vogliono, tutti lo cercano. Ma chi è l'uomo più conteso d'Italia? Che diamine, il Senatur, Umberto Bossi, l'unico ad avere in mano le chiavi per uscire dal pantano nel quale si è infilata la politica italiana. Lo cerca Fini, che nella sua relazione di ieri ha detto che il federalismo è un'occasione storica da non perdere, e che pertanto bisogna sedersi intorno ad un tavolo e trattare.

Lo chiama il PD, che batte sullo stesso tasto.  Casini non si pronuncia, ma è lì in attesa come un gatto sornione. Se Bossi ritira l'appoggio al Pdl il governo cade il giorno dopo e si va ad un ministero di salute pubblica a larghe intese.

 Lo ha capito anche il Cavaliere, facendosi dire da Ferrara: ritorna quello del 1994, quello prima del voltafaccia leghista ma ricco del senno di poi. E poi ha iniziato  un fuoco di sbarramento contro  Giulio Tremonti. Di gennaio sono le prime indiscrezioni sull'ex numero due di Tremonti, Marco Milanese, e di presunte truffe nel ramo assicurativo che coinvolgono Milanese e alcune società di Malta. 

  Si tratta di un'inchiesta della procura di Napoli che pende come la spada di Damocle sugli indiziati e su Tremonti. L'avvertimento  della stampa vicina al Cavaliere è chiaro; se Bossi cambia campo, per Tremonti saranno guai. Poco importa se un provvedimento che colpisca il ministro del Tesoro avrebbe effetti drammatici sulla credibilità del paese e sulle nostre finanze. Chi governa ha intenzione di restare a Palazzo Chigi a tutti i costi, muoia Sansone con tutti i filistei, sa bene che se ne esce non vi fa più ritorno e viene dato in pasto ai giudici. Così Bossi traccheggia, e il paese va alla deriva. Sino a quando?



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                       Gianfranco

 


domenica 13 febbraio 2011

Dal vs. inviato....


Cari AMici,



sono appena rientrato da Largo Cairoli, dove ho assistito a buona parte della manifestazione indetta a tutela della dignità delle donne. Quante erano le partecipanti? Non lo so, forse 30.000, anche 50.000 (contro i 100 della Santanchè), nonostante la pioggia e l'umido. Assenti le bandiere politiche, se non per 4 drappi di rifondazione comunista che sono poi spariti. Poche le bandiere viola, una sola quella italiana, moltissime le sciarpe bianche indossate da uomini e donne.

Ho incontrato donne di tutte le età, giovani, meno giovani e anche quelle della mia generazione. Ho rivisto facce che non incontravo da tempo, militanti dei gruppi collettivi femminili degli anni '70, ma anche sindacaliste, insegnanti, lavoratrici, studentesse. Non ho avvertito rabbia tra le presenti, ma neppure rassegnazione. 'Silvio dimettiti', 'Viva Ilda', si leggeva sui pochi cartelli che le donne portavano suk petto.  Forti gli applausi per i relatori, tra i quali ho riconosciuto (scusate, ma l'audio era pessimo) Gad Lerner e Assunta Sarlo, due miei colleghi di lavoro degli anni '70.

Non so se da questa manifestazione di massa verrà qualcosa di positivo per il paese. Il premier non ne terrà conto, come al solito, a lui interessano l'audience TV e le sparate di Ferrara. Un segnale comunque andava mandato dalla societò civile a questo governo di fannulloni, e il segnale, a mio giudizio, è stato forte.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                              Gianfranco





 


sabato 12 febbraio 2011

UE, se ci sei batti un colpo..


Cari Amici,



ancora una volta l'Europa ha perso un'occasione per farsi sentire. Mi riferisco a quanto sta accadendo nel nord Africa. Gli europei, il terzo impero secondo il libro di Parag Khanna che ho letto di recente, non si sono mossi, i cinesi si sono defilati, ma a loro il nord Africa interessa assai meno di Sudan (petrolio), Angola, Mozambico e in genere l'Africa nera, mentre gli americani hanno fatto sentire la propria influenza, intervenendo pesantemente laddove quanto accadeva non prendeva la direzione desiderata. Dopo la figuraccia dei Balcani (crisi risolta con il metodo del cow boy americano, prima spara e poi domanda) è la seconda volta in pochi anni  che l'Europa rimedia una magra. I nostri politici pensano all'euro, alla crisi delle banche, ma della politica internazionale e di quanto succede sull'altra sponda del Mediterraneo che esplode poco si curano. In sostanza, noi europei siamo giganti economici e monetari e nello stesso tempo nani politici. Prima o poi il mondo se ne accorgerà e faremo le spese di questa nostra vacuità.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                    Gianfranco

 


UE, se ci sei batti un colpo...


Cari Amici,



ancora una volta l'Europa ha perso un'occasione per farsi sentire. Mi riferisco a quanto sta accadendo nel nord Africa. Gli europei, il terzo impero secondo il libro di Parag Khanna che ho letto di recente, non si sono mossi, i cinesi, il seco ndo impero, si sono defilati, ma a loro il nord Africa interessa assai meno di Sudan (petrolio), Angola, Mozambico e in genere l'Africa nera, mentre gli americani, il primo impero,  hanno fatto sentire la propria influenza, intervenendo pesantemente laddove quanto accadeva non prendeva la direzione desiderata. Dopo la figuraccia dei Balcani (crisi risolta con il metodo del cow boy americano, prima spara e poi domanda) è la seconda volta in pochi anni  che l'Europa rimedia una magra. I nostri politici pensano all'euro, alla crisi delle banche, ma della politica internazionale e di quanto succede sull'altra sponda del Mediterraneo che esplode poco si curano. In sostanza, noi europei siamo giganti economici e monetari e nello stesso tempo nani politici. Prima o poi il mondo se ne accorgerà e faremo le spese di questa nostra vacuità.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                    Gianfranco

 


venerdì 11 febbraio 2011

Tenaglia


Cari Amici,



ecco la tenaglia nella quale sono presi i paesi europei meglio noti come Piigs:  a novembre il tasso di disoccupazione in Grecia vola al nuovo record del 13,9%, dal 10,6% del novembre 2009.  Gli analisti si aspettano ulteriori aumenti della disoccupazione all'inizio del 2011. Il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 36% per i giovani tra i 15 e i 24 anni e al 18% per quelli tra i 25 e i 34 anni.



Questo è l'aspetto della crisi che ha maggiore impatto. Ma vi è il secondo: il Portogallo ha collocato 3,5 miliardi di euro di bond con scadenza a 5 anni attraverso un sindacato di banche. Il rendimento e' del 6,4% 360 punti base in piu' rispetto ai tassi di riferimento, un costo molto oneroso.



Allora, per effetto delle misure di austerità decised da governi, banche centrali e Fondo Monetario da una parte aumenta la disoccupazione, spia di un accresciuto disagio sociale, dall'altra sale il costo del debito, che richiede ulteriori misure di austerità e maggiore disoccupazione. E' un circolo chiuso, di cui non si vede la fine.



Come se ne esce?



Un caro saluto e un buon fine settimana



                        Gianfranco



nb: non leggo più le notizie sui vari bunga bunga, escort, mignotterie varie, etc, etc, etc. Però dico che rischiamo una guerra civile per questione futili. Una signora amica di Umberto Veronesi mi ha confidato di aver saputo dall'oncologo, che ha operato il premier di tumore alla prostata qualche anno fa, che nonostante i farmaci e altri stimoli il Cavaliere, proprio per questo intervento,  non può fare più di tanto in termini fisici, al massimo può esercitare i sensi della vista e del tatto. Ma allora, tutto sto casino per nulla?


giovedì 10 febbraio 2011

Draghi di carta


Cari Amici,



ma voi ci credete a Mario Draghi presidente della BCE? Due sono le obiezioni di fondo che verranno sollevate prima o poi, la prima ha da spartire con la forte componente tedesca all'interno della UE. L'attuale presidente, il francese Trichet, ha ottenuto l'incarico sia per rispetto della grandeur di Parigi sia perchè prima di accettare l'incarico ha giurato che avrebbe rispettato i criteri dirigistici della Bundebank. Giuramento mantenuto.

  La seconda obiezione riguarda la permanenza per ben 3 anni di Draghi ai vertici di Goldman Sachs, la più grande banca d'affari del mondo. Banche centrali e banche d'affari non si amano, anzi....i successi delle prime, pochi, corrispondono ai fallimenti delle altre, e viceversa.

 Insomma, Draghi è un'anatra zoppa che viene sbandierata dal nostro governo ma che, per arrivare ai vertici della BCE, deve dire molte messe e baciare troppe mani.

Un caro saluto

                                 Gianfranco


mercoledì 9 febbraio 2011

Noblesse..


Cari Amici,



questa l'arco costituzionale lo ha percorso tutto, da Rifondazione Comunista ai radicali, da Forza Italia a Futuro e Libertà, ma carriera ne ha fatta, e tanta. Questa è Tiziana Maiolo, che nasce da nobili lombi (non so se marchesa o contessa) in quel di Parma e se ne viene a Milano verso gli anni '70.  La ricordo bene questa signora come corrispondente dal palazzo di giustizia per il Manifesto. Mai una volta che portasse una notizia. Arrivava in sala stampa alle 13, si siedeva sulla scrivania agitando le sue gambette che spuntavano da una minigonna castigata e ci chiedeva: Beh, ragazzi, cosa abbiamo oggi di bello? Noi del pool della giudiziaria che ci eravamo fatti il mazzo tutta la mattina su e giù per il palazzo le passavamo le notizie, più che altro per la simpatia che si nutriva per il suo giornale.

L'ho rivista qualche anno dopo ad un corteo di Forza Italia mentre in prima fila scandiva slogan contro il governo di centro sinistra. Non mi pareva molto convinta di marciare a fianco di certi ceffi, ma la carriera avant tout, credo gridasse. Adesso è scivolata su una storia di 'rom'. Noblesse oblige, come può uno bambino zingaro essere più intelligente del suo cagnolino Fuffi?



Un caro saluto



                               Gianfranco


Ouch,,,,,,,che botta


Cari Amici,





ieri il mio amico ha subito una dura botta. Sì, sto parlando del mio amico implicato nella lista Falciani, l'elenco degli italiani risultati titolari di conti presso la Hong Kong Shangai Bank della Svizzera. Invitato dalle Fiamme Gialle a discutere dell'argomento il mio amico, che da mesi vive in angoscia per questa vicenda, aveva di fronte a se due possibilità: o negare tutto, dicendo che i dati presentatigli da due gentili e preparati componenti della GDF, dati per altro non su carta intestata, potevano essere stati fabbricati ad arte, poteva sostenere che ci volevano ben altre prove, se poi queste esistevano ed erano ufficiali, prima di incastrarlo per un illecito amministrativo. Oppure poteva ammettere le proprie responsabilità. Il mio amico ha optato per la seconda soluzione e ora attende l'esito degli eventi, che si evolveranno verso una pesante sanzione pecuniaria.

  Ho pensato e ripensato parecchio a questa vicenda, dalla quale emerge un dato innegabile: lo Stato di diritto, quello che emana leggi per quidare e tutelare e punire i cittadini, nel caso Falciani utilizza i proventi di un furto (Falciani ha rubato i dati della banca svizzera e poi li ha girati, o venduti, ai francesi, che a loro volta li hanno passati agli italiani) per tutelare i propri interessi. In sostanza lo Stato italiano commette un reato penale, la ricettazione, reato previsto dall'articolo 648 del codice penale e punibile con carcere e multa. Così facendo lo Stato di diritto diventa complice di un ladro per perseguire l'illecito amministrativo di un proprio cittadino. Ho ragione, ho torto? In ogni caso: Quis custodiet custodes?  Gradirei un vostroi commento.

Credo che su questo aspetto della vicenda Falciani in futuro ne vedremo delle belle, non tanto in Italia, la patria del diritto, bensì in altri paesi dove i cittadini godono di differenti garanzie.

Un caro saluto

                             Gianfranco



 


martedì 8 febbraio 2011

La stalla

Cari AMici,



si chiude la stalla quando i buoi sono scappati. Vecchio adagio popolare per sottolineare i comportamenti tardivi di chi dovrebbe agire per tempo. E' quanto sta succedendo alla Fiat: era nelle carte che Marchionne spostasse il controllo del gruppo all'estero, sin da quando venne annunciato lo split delle azioni del gruppo, da una parte l'auto, dall'altra le attività industriali. E il governo ha lasciato fare, non si è mosso, si agita soltanto ora a fatto compiuto.

Ma già a leggere l'accordo firmato negli States tra governo Obama e la Fiat si poteva comprendere che la cessione di Chrysler allo straniero avrebbe avuto un prezzo, il passaggio della Fiat a Detroit. Però......, c'è un  però.



 Se Marchionne  ha il diritto di spostare la sua produzione all'estero, gli italiani hanno un diritto ancora più grande di presentarle il conto. .Per decenni i profitti degli Agnelli e dei grandi azionisti sono stati pagati dai contribuenti italiani, dalla cassa integrazione quando la Fiat aveva i conti in rosso, ai contributi per le rottamazioni, agli incentivi per le fabbriche al Sud..E per il resto?

Ormai di grandi gruppi privati in Italia resta ben poco, sono spariti Montedison, Olivetti, Zanussi-Rex, Ignis, molti alimentari, e dei pubblici resta solo Finmeccanica. E poi ci lamentiamo del declino industriale di questo paese.  Ma a chi interessa tutto questo?



Un caro saluto



                                                               Gianfranco 

lunedì 7 febbraio 2011

saggezza popolare


Cari Amici,





   ricevo a trasmetto quetsa perla di saggezza popolare milanese: 



    







U mai vist un purscel vegnì vecc, ma u vist un vecc vegnì purscel!!



un caro saluto

                                     Gianfranco



 









 







A casa

Cari Amici,



riporto una frase che ho letto su uno dei libri consultati durante la mia permanenza in India:



LA CORRUZIONE e' l'EQUIVALENTE MORALE DELLA GUERRA PERCHE' SUCCHIA LA LINFA VITALE DEL PAESE E LASCIA ALLE SPALLE SOLTANTO DISORDINJE MORALE E INGIUSTIZIA.



Come non condividere questa affermazione. Anche in Italia la corruzione è diffusa, siamo circa a metà delle classifiche mondiali stilate in proposito.



Ho trovato  un clima (meteo) meno perfido di quanto mi attendessi, mentre di quello politico non posso che divertirmi dopo i giri di volta dell'ex socialista Barbareschi, passato all'estrema destra e oggi rivisitato  al centro. Dategli tempo, prima o poi ritornerà all'ovile



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                                               NAMASTE                   Gianfranco