venerdì 30 dicembre 2011

2012


 Cari Amici,



buon Anno a tutti e grazie ancora per aver visitato il sito che compie ormai 5 anni. Un caro saluto



                       Gianfranco


mercoledì 28 dicembre 2011

Morire per Hormuz


 Cari Amici,



sale, come era prevedibile, la tensione tra Iran e l'Occidente dopo che Teheran ha fatto sapare di essere pronta a chiudere gli stretti di Hormuz  in caso di sanzioni per la corsa iraniana al nucleare. Il conflitto potrà essere eiotato soltanto con il buon senso.Ricordiamo che per Hormuz passa il 40 per cento del petrolio bruciato in Occidente. Il calo del prezzo del greggio di ieri sera mi fa sperare che nessuno vorrà vedere il bluff iraniano da una parte e occidentale dall'altra. La speranza è sempre l'ultima a morire.



Un caro saluto

                                  Gianfranco

 


martedì 27 dicembre 2011

A FONDO


Cari Amici,



ieri sera a cena con amici ho rivisto il vice presidnete di una grande banca milanese. poco prima di Nataled questo signore aveva incontrato il rappresentante del Fondo Monetario per l'Italia, che gli ha fatto un quadro drammatico della situazione nazionale. L'FMI sta preparando un intervento straordinario di 500 miliardi di euro a sostegno dell'Italia, da far scattare entro marzo. In cambio presenterà un conto durissimo, fatto di tagli agli stipendi degli statali, di un loro drastico ridimensionamento, di svendita del patrimonio pubblico. Insomma, la stessa ricetta che abbiamo già visto all'opera in Grecia i cui effetti, come si vede, non  hanno sortito nulla di buono. E poi, si vogliono tamponare i debiti con altri debiti, e questi sono rimedi peggiori del buco. E poi, e qui viene l'aspetto insolito dell'incontro, questo signore si è lamentato per l'indifferenza e il pressapochismo con la quale i media trattano la situazione finanziaria italiana.

  Il 2012 sarà dunque l'anno decisivo per le sorti di questo paese. Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte...recita il nostro inno



Un caro saluto 


venerdì 23 dicembre 2011

BUONE FESTE

Cari Amici,



Buone Feste a tutti, in pace e in serenità. Spero in un buon 2012 e non credo alla catostrofe dei Maia, anche se nutro qualche timore per la situazione economica e sociale. Ma ora trascorriamo in pace questi giorni.



Un caro saluto e tanti Auguri



                                                    il vostro Gianfranco

giovedì 22 dicembre 2011

I nani


Cari Amici,



gigante economico ma nano politico, Questa era e, purtroppo, rimane ancor oggi l'immagine dell'Europa di fronte al mondo. Ci sono state difficoltà politiche nei Balcani? Arrivano gli Yankees e bombardano la ex Jugoslavia da cima a fondo ristabilendo l'ordine. I paesi europei sono troppo indebitati e le loro banche, zeppe di titoli sovrano, rischiano di saltare? Arriva la Federal Reserve che presta 500 miliardi di euro alla Bce in base all'accordo di Swap del 30 novembre scorso,  e  si mette tutto a tacere per un pò di tempo. E i tedeschi, che sono contrari a questa mossa, che genera inflazione in una fase recessiva come l'attuale, storcono il naso ma devono subire, come subiscono gli altri nani Francia, Italia e Inghilterra.



  Si spera che le banche europee riciclino questi fondi all'economia per scongiurare il collasso economico. Una speranza fallace, perchè soltanto nel 2012 le banche europee dovranno restituire al mercato 250 miliardi di euro di loro prestiti obbligazionari in scadenza. Aggiungiamo perdite sulle attività immobiliari, mobiliari e industriali nonchè sui debiti sovrano in portafoglio e vedremo che resterà ben poco nelle loro tasche, Anzi, non escludo che a primavera si renderà necessaria una nuova manovra Fed/Bce.



In conclusione, il 2012 sarà l'anno chiave per i problemi dell'Europa. Sei paesi rischiano di saltare e  con loro le grandi banche europee. Monetizzare il debito, come stanno facendo la Fed e la Bce, significare fare inflazione. Che faranno i nani europei?



Un caro saluto

 


mercoledì 21 dicembre 2011

Escamotage


Cari Amici,



questa mattina la Banca Centrale Europea ha concesso a 523 banche europee prestiti a tre anni per poco meno di 500 miliardi di euro, una somma da capogiro,  per evitare il credit cruch (stretta creditizia) e per  bloccare le vendite dei titoli di Stato dei Piigs da parte degli stessi istituti di credito alle prese con la scarsa liquidità. Le mie fonti dicono che in realtà si tratta di capitali  che la Federal Reserve degli Stati Uniti concede  alla Bce, che a sua volta li passa alle banche. europee In questo modo Draghi salva la faccia di fronte alla Germania: la sua Bce non torchia nuova moneta, non crea inflazione, si indebita in una divisa debole e lascia il compito imgrato di fabbricare carta allo schermo della Federal Reserve. Quando le banche europee restituiranno i soldi, la Bce li passerà alla Federal reserve e il cerchio sarà chiuso. Berlino tace, non protesta per l'escamotage finanziario: se la prenda con Washington per questa politica inflattiva, ma non metta sotto accusa Francoforte. I padri dell'euro e dell'ortodossia monetaria si rivoltano nelle tombe, ma da un ex banchiere d'affari ai vertici della Bce che vi aspettavate..

Tutto bene dunque? Con questa mossa  vengono alleviati i timori di quanti credono che ci siano pochi soldi per la macchina economica dell'Europa, ma non deve sfuggire il fatto che mettendo in circolazione 500 miliardi di euro in un colpo solo si crea un potenziale effetto inflattivo. E questa non è che la prima mossa, altre potrebbero seguire. I problemi del debito sovrano in mano alle banche europee vengono rinviati di almeno tre anni, sino a quando dureranno i prestiti della Bce. In conclusione: si pagano i debiti con altri debiti, si crea nuova carta nella speranza che tra qualche tempo l'economia europea si riprenda. Purtroppo oggi siamo in recessione e non ne usciremo tanto presto.



Un caro saluto

                                 Gianfranco


martedì 20 dicembre 2011

Il baratto


Cari Amici,



l'emergenza va bene, ma il resto mi lascia perplesso. E' mai possibile che i guasti del paese, il forte debito pubblico, la scarsa crescita dell'economia e il disagio sociale delle giovani generazioni  siano stati provocati soltanto dalle pensioni di anzianità e dall'articolo 18 dello statuto dei lavoratori? Eppure il governo tecnico si sta muovendo proprio in questa direzione. Probabilmente sul problema del lavoro si arriverà ad una sorta di baratto politico: si abolirà l'art. 18, magari con l'introduzione del progetto Ichino che prevede indennità per i lavoratori messi alla porta, in cambio di un freno alla legge Biagi/Maroni  e ad un minor uso del precariato. I sindacati non possono accettare l'ennesima sconfitta (dopo le pensioni e il caso Fiat) senza perdere la faccia di fronte ai propri iscritti. Ma neanche i padroni devono pretendere di stravincere: abbiamo i salari più bassi d'Europa e le condizioni del lavoro dipendente sono destinate a peggiorare. Dalla crisi si esce soltanto con uno sforzo unitario, non con la vittoria di una categoria sociale a spese delle altre. A meno che non si cerchi lo scotro sociale a tutti i costi.



Un caro saluto



                          Gianfranco

 


lunedì 19 dicembre 2011

Ah, la France


Cari Amici,



pensavo che questa settimana non avrebbe riservato grosse sorprese sul piano finanziario. Di solito i big boss della finanza inziano le vacanze di Natale, ma quest'anno tutto viene rinviato, ci sono più rischi. Ad esempio, lo spread sale (sono le banche italiane e francesi a vendere i Btp sul mercato secondario, mentre la Bce è l'unico grande cliente ad acquistare, finchè lo potrà), le Borse vivacchiano, l'euro e  l'oro sono stabili. Ma il grosso  riachio viene dalle agenzie di rating. I rumors che si rincorrono sul mercato indicano venerdì prossimo come la data piu' probabile per un downgrade della Francia.

   Tira aria brutta per Sarkozy sin da quando giovedi' scorso, l'Insee, l'istituto nazionale di statistica, ha fatto sapere che nel trimestre corrente ilPil francese subira' un flessione dello 0,2% . Segno meno anche per primi tre mesi del 2012, quando la crescita segnera' una contrazione dello 0,1%. Anche i transalpini dunque sono alle prese con poca crescita e alto debito. Mal comune, mezzoi gaudio.



Un caro saluto e un buon avvio della settimana natalizia

                                                                                                           Gianfranco

 


Inanità


Cari Amici,



la banda Berlusconi ha lasciato il governo da meno di un mese e già a me sembra lontana un decennio. Quando parlano, quando intervengono, quando esternano  il capobanda e i suoi scagnozzi, Larussa, Cicchitto, la Gelmini, mi prendono allo stomaco  fastidio e senso di inutilità. A poco a poco emergono di fronte all'opinione pubblica i guasti del governo precedente: l'aver sottovalutato l'ampiezza della crisi, l'inanità e la menzogna.



Non so se rivedremo ancora questi personaggi sui banchi del governo. E forse nemmeno loro ci tengono a riprendersi il potere. Sanno che se oggi si azzardassero a provocare una crisi per far cadere il governo Monti verrebbero spazzati via a furor di popolo. Potrei persino temere per la loro incolumità personale.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                       Gianfranco



p.s. le mie fonti mi dicono che a marzo inizierà il default della Grecia, cioè in ritardo due anni rispetto a quando doveva verificarsi.


venerdì 16 dicembre 2011

Vive la difference...


Cari Amici,



Corrado Passera dice che siamo in recessione, La direttrice generale del Fondo Monetario, Chistine Lagarde, teme invece  che si sia alle soglie di una grande depressione. QUale la differenza tra i due fenomeni? Potremmo rispondere con una battuta umoristica:



La recessione ... è quando tua moglie scappa con qualcuno.

La depressione è quando qualcuno la riporta.



In realtà siamo di fronte ad una depressione economica quando il PIL reale di un paese diminuisce più del 10%  e ha come durata un tempo non inferiore a 3 anni.  La depressione più nota è stata quella degli Stati Uniti negli anni '30, il il crollò del 30 per cento e il paese si risollevò soltanto con la seconda guerra mondiale. La recessione avviene invece quando si verifica un calo negli indicatori economici (PIL; livello di occupazione; salario reale; indici di produzione), per alcuni mesi in forma consecutiva.

La depressione è dunque più grave della recessione, da essa si esce soltanto dopo anni e sforzi, magari anche con guerre. Ma speriamo proprio di evitarla.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                 Gianfranco

 


Arroganza

Cari Amici,



interpellato da un giornalista che gli ha chiesto di scusarsi con gli Italiani per aver minimizzato, direi quasi nascosto la gravità della crisi, Berlusconi ha risposto con arroganza che agli Italiani non deve proprio nulla.

Ha poi detto che Monti è disperato e che bisogna prepararsi al voto. Non c'è che dire: l'uomo è fuori di zucca, anche emarginato è pronto a combinare guai.



un caro saluto



                    Gianfranco

mercoledì 14 dicembre 2011

Lo strombazzo


Cari Amici,



doveva esserci grande euforia sui mercati dopo le strombazzate conclusioni positive del vertice di Bruxelles. Invece Piazza Affari ha perso quasi il 7 per cento in tre gionri, lo spread è ritornato oltre quota 460 e l'euro è scivolato sotto quota 1,30 contro dollaro. Insomma siamo ritornati in pieno clima di crisi.

Continuano i downgrading, veri e promessi, la fiducia cala, i dati sulla congiuntura sono negativi e non promettono nulla di buono, la disoccupazione cresce in tutta Europa.

Non c'è proprio nulla da celebrare, ora è tempo di agire.



Un caro saluto



                              Gianfranco


Spartaco


Cari Amici,



è nata nella civilissima Europa del ventunesimo secolo una nuova forma di schiavitù. Leggo dalle agenzie: Un milione di ungheresi che ha acceso mutui immobiliari in franchi durante lo scoppio della crisi subprime ora deve fare i conti con una montagna di debito da 4.900 miliardi di fiorini ($22 miliardi). Il tracollo del 40% della valuta nazionale rispetto alla divisa elvetica ha reso salatissimo il prezzo da pagare per la propria casa. Il valore e' salito ai massimi degli ultimi venti anni, spingendo il primo ministro Viktor Orban a definire i prestiti "schiavitu' del debito". Lo stesso evento si era verificatgo in Italia anni fa quando erano in vigore i mutui in Ecu, una moneta anticipatrice dell'euuroi cui tassi erano più bassi della lira. Esisteva però il rischio cambio e molte faniglie italiane si trovarono in grande imbarazzo.

Ma preme sottolineare l'idea della schiavitù e della forte reazione che immancabilmente arriverà da parte dei sottomessi. All'orizzonte un  nuovo Spartaco?





un caro saluto



                                      Gianfranco

 


martedì 13 dicembre 2011

Robin Hood


Cari Amici,





questa è l'ultima proposta del ministro lagrimuccia Elsa Fornero: Un contributo di solidarietà del 25% per le pensioni sopra i 200mila euro. "E' una mia proposta e me ne assumo tutta la responsabilità. Si tratta di pensioni retributive", ha affermato il ministro del Lavoro, spiegando che "se si fa un intervento chiedendo sacrifici, non possiamo tenere fuori quelle più elevate", riferendosi alle pensioni d'oro.



La Robin Hood della previdenza italiana propone dunque una nuova misura i cui effetti avranno unicamente un valore simbolico e poco più. Perchè invece non si va ad applicare i parametri contributivi alle 500.000 baby pensioni elargite in passato? Queste subirebbero forti decurtazioni, ne sono sicuro, che andrebbero per la creazione di nuovi posti di lavoro.. Si tratterebbe di un atto di giustizia nei confronti dei giovani che oggi non hanno futuro. Ma muoviamoci, prima che arrivi la frana.



UN caro saluto

                         Gianfranco

 


Una banca tedesca...


Cari Amici





è un ricatto, e neppure larvato quello lanciato dal capo economista di Standard and Poor's, Jean-Michel Six, nei confronti dell'Europa e in particolare  della Germania. 'Ci vuole un altro shock per salvare l'Europa, prima che i governi si rendano conto della situazione e trovino un accordo - dice l'economista . il tempo sta scadendo per avere una soluzione convincente alla crisi del debito sovrano'.

E a spingere l'Unione monetaria ad adottare misure urgenti, sarà "una grossa difficoltà di una banca tedesca sui mercati", una possibilità che Six ritiene "concreta nel breve termine" e che potrebbe far capire "che sono tutti sulla stessa barca".

La Banca in questione, corre voce sul web, sarebbe la Deutsche Bank, impiombata da mutui ipotecari USA, dai debiti sovrani dei Piigs e da speculazioni errate su cambi e derivati, Le venditte sull'oro di questi giorni sarebbero infatti provocate dalla necessità da parte di Deustche Bank di fare cassa.



Un caro saluto



                                Gianfranco

 


lunedì 12 dicembre 2011

Goose step


Cari Amici,



il calo delle borse e dell'euro e la tendenza dello spread a salire dimostrano che il tanto enfatizzato vertice di Bruxelles non ha impressionato più di tanto i mercati perchè, come sottolineavo ieri, non ha risolto in alcun modo i problemi dei debiti sovrani dei Piigs.

La signora Merkel sta tentando di farci marciare al passo dell'oca /goose step) di hitleriana memoria, finanziariamente parlando, imponendo stretti vincoli ai paesi dell'UE, ma la Cancelliera sa anche che il suo compito è molto difficile. Prima di gettare il guanto e tornare al marco vuole tentare l'impossibile, non vuole passare alla storia come la vanga d'oro dell'euro. Ci attendono ancora turbolenze sino al 20 dicembre, poi la pausa natalizia e di fine anno con i mercati praticamente imbalsamato. Ma il leit motiv del 2012 è già ben delineato. A noi europei non piacerà molto.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                  Gianfranco


domenica 11 dicembre 2011

Il Maestro


Cari Amici,



ho letto con attenzione questa mattina il fondo del mio Maestro, Eugenio Scalfari, sull'azione dei due Mario che a suo giudizio hanno salvato l'Italia e l'Europa. Questa volta non sono d'accordo: Draghi ha salvato le banche, mettendo a loro disposizione valanghe di danaro pur di evitared il credit crunch. Secondo il mio ex direttore questi capitali rivitalizzeranno l'economia.

Riporto l'esempio del cavallo che non beve, E' inutile dargli più acqua. Oggi siamo in recessione, lo confermano i dati ufficiali, e abbiamo l'inflazione (6-7  per cento). Tecnicamente questa fase economica viene definita 'stagflation': da essa si esce solo con iperinflazione e recessione. Aggiungiamo i debiti che gravano su tutto l'Occidente, debiti cui nella manovra appena annunciata a Bruxelles poco di fa riferimento. Insomma, una frana. E' questo il futuro che ci preparano i due Mario?



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                                  Gianfranco



 


sabato 10 dicembre 2011

Regali


Cari Amici,



emergono i primi dati sull'andamento della campagna acquisti di Natale. Ebbene, sono poco confortanti: si registra un calo del 20 per cento per i regali tradizionali, per lo più concentrati su prodotti alimentari, mentre si assiste ad un boom dei regali 'cinesi' a poco prezzo. Con 50 euro si fanno doni cinesi per l'intera famiglia. Se vedete il bicchiere mezzo pieno allora dite che finalmente è finito lo spreco e che gli italiani si stanno adeguando al regime di austerità. Se lo vedete mezzo vuoto allora pensate che a quanti posti di lavoro si stanno perdendo in Italia, a quanto disoccupazione e miserie ci attendono.

Per ora non pensiamoci e prepariamoci ad affrontare con serenità, contenuta allegria e spirito di solidarietà questa grande celebrazione festa del Divino e dell'Uomo.

Un caro saluto



                              Gianfranco



p.s. presso una filiale Esselunga della periferia sud milanese (in fondo a Ripamonti) mi hanno detto che di questi tempi ogni giorno si vede almeno un bancale, circa 1.800 bottiglie, di champagne al giorno. Per loro non c'è crisi.


venerdì 9 dicembre 2011

God save the Queen


 Cari Amici,



era prevedibile, la Gran Bretagna non ha rinunciato alla perdita della sua sovranità economica e finanziaria e ha detto no all'Esm. Beati loro, si sono attirati le ire di Sarkozy ma si sono tutelati. Non so se queste decise  modifiche del trattato di Maastricht appena varate dovranno essere approvate dai rispettivi parlamenti nazionali. La Finlandia ha già fatto sapere che ad Helsinki occorrerrà una maggioranza di 2/3 della Camera per approvare l'Ems. E da noi? Monti è uno dei 'golpisti' e a Roma farà il possibile per farcela digerire.



Questo è un golpe, l'ho detto ieri, un esproprio della sovranità nazionale a favore dello strapotere delle banche. Non sarà facile che passi preso tutti i 17 paesi europei. I 'golpisti' però hanno già fatto intendere che in caso di fallimento dell'Ems  si aprirà l'apocalisse nel mondo intero. Fanno guerra psicologica.  Non mancheranno inoltre le sollecitazioni sui mercati, vedi gli Ukase di Standard and Poor's o di Fitch e i crolli di Borsa. Resta il fatto che i soldi dell'Ems, si parla di 200-300 miliardi di euro, saranno gestiti dalla Bce e andranno alle banche in crisi per i loro stessi errori,  non ai poveri europei. E ancora, non si bene come i 17 paesi, in recessione, potranno ripagare i debiti e rispettare quello 0,5 per cento di deficit annuo che viene consentito dal nuovo trattato. Si andrà alle proteste di piazza, si risponderà con il  terrorismo urbano al terrorismo finanziario delle banche. Mi auguro proprio di sbagliarmi.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                  Gianfranco


giovedì 8 dicembre 2011

AL GOLPE, AL GOLPE.....


 Cari Amici,



giornate tese per l'Unione Europea: domani si deve decidere sul futuro dell'euro, pena la castastrofe, fanno sapere La signora Merkel e il presidente Sarkozy. Sul tavolo delle trattative vi è l'ESM, European Stability Mechanism, un progetto di riforma dei trattati europei in base al quale grazie a una rigida disciplina delle finanze dei paesi aderenti un comitato di otto esperti  vigilerà sulle politiche dei 27 paesi UE intervenendo con sanzioni e provvedimenti restrittivi. In sostanza, il direttorio dell'ESM toglierà l'autonomia finanziaria, fiscale e di stesura dei bilanci ai paesi europei nel nome della salvezza comune.

Siamo di fronte ad un golpe, ad un esproprio delle autonomie nazionali realizzato in un momento di crisi? E chi sono i golpisti, i soliti noti tedeschi e francesi oppure i soliti ignoti della Bilderberg, Trilateral e Goldman Sachs? Per ora non si sa. Si sa che sono tecnici, non eletti, ma ormai in Europa ci stiamo abituando al declino della politica nella gestione degli Stati.  La situazione di crisi favorisce l'ipotesi del golpe: lo si realizza  nel nome della stabilità dei prezzi e dell'esplosione dell'euro,  e gode della benedizione della Bce che non a caso abbassa i tassi alla vigilia del progetto. Non posso dire se si tratti di un golpe tecnocratico o di una ipotesi mediatica, però la preoccupazione degli inglesi, gelosi della loro autonomia, e dei finlandesi mi sembra più che giustificata.

Infine, il progetto ESM non affronta il problema del debiti, cioè del passato finanziario che grava sull'Europa. Ma ai golpisti questo problema non sembra interessare molto. Una volta approvato l'ESM, si andrà all'inflazione, con buona pace di tutti.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                            Gianfranco


Cavallo


 Cari AMici,



la BCE di Mario Draghi abbassa il costo del danaro per evitare che il sistema bancario europeo entri in crisi. Ma i mercati non credono che questo provvedimento possa risolvere i problemi delle grandi banche, impiombate dai titoli dei Piigs. Soprattutto, non credono che con il calo del costo del danaro l'economia della UE possa ripartire. Siamo in recessione, e le manovre monetarie non servono: se il cavallo non vuole bere, si diceva un tempo, è inutile aumentare la razione d'acqua.  Allora, notiamo che la BCE di Draghi è più attenta di quella di Trichet alle necessità delle banche, ma ormai i giochi sembrano fatti. Se domani al vertice europeo non si andrà oltre gli intenti di facciata (rinvio a marzo di ogni decisione  sul futuro dell'Europa) allora ci dovremo preparare ad un Natale poco soddisfacente.



Un caro saluto



                             Gianfranco


martedì 6 dicembre 2011

Time is money


Cari Amici,



dopo gli impegni di questa settimana (vertice europeo) la grande politica entra nella fase natalizia che si protrarrà fino al 10 gennaio. La grande finanza invece non dorme, anzi non mancherà come al solito di mettere a segno qualche colpo a ridosso di  fine anno. La Merkel e Sarkozy hanno deciso di rinviare ogni decisione a marzo per i forti contrasti interni. La scelta di modificare i trattati europeo appare agli speculatori come una non decisione, un rinvio della soluzione del solito dilemma: salviamo l'euro con grande inflazione oppure torniano alle monete nazionali. Ipotesi intermedia: un euro del nord forte e uno del sud debole.

La coppia franco-tedesca si illude di guadagnare tempo, ma la speculazione non demorde, time is money, e loro non vogliono perdere risorse. Così presumo che ci sarà tregua fino a venerdì, poi attendiamoci i botti nelle due settimane prima di Natale.

Per restare in casa nostra mi sembra che la reazione dei sindacati alle misure governative sia un atto quasi dovuto, il minimo che si possa intraprendere per non perdere la faccia di fronte alle categorie colpite. Sempre che nelle manifestazioni programmate non si infilino i soliti black blok. Allora la musica cambierebbe.



Un caro saluto

                            Gianfranco





 


lunedì 5 dicembre 2011

Siluro


Cari Amici,



le brutte notizie arrivano da Parigi. Al summit franco tedesco è emersa questa impostazione: Francia e Germania vogliono ridisegnare l'architettura dell'Unione europea. E per questo chiedono un «nuovo trattato dell'Ue, a 27 Stati membri o almeno a 17 Stati membri». Trattato da definire entro il prossimo mese di marzo. Traduzione: prendiamo tre mesi di tempo per decidere, Berlino dice no ad eurobonds e ruolo di BCE, Parigi abbozza. E i mercati? Questa sarebbe la risposta. Pare stia arrivando un siluro targato Standard and Poor's sulla Francia e della Germania sotto forma del solito downgrading. In pratica, l'Europa non decide, i debiti salgono e la speculazione si muove. Non a caso in questa giornata di euforia per l'Italia l'euro si indebolisce sotto 1,34 contro il dollaro, mentre avrebbe dovuto rafforzarsi. Insomma, la guerra non è finita.



Un caro saluto

                                                                                    Gianfranco



Cari Amici,



 purtroppo la storia non viene seguita con cura da chi dirige le nazioni. Cosa ha insegnato la crisi della Grecia? Tagliare stipendi e posti di lavoro e imporre nuove tasse non salverà  la Grecia del Default, anzi. Il paese balcanico va sempre peggio e lo scontento sociale aumenta. Ora l'Algido Monti applica la stessa ricetta all'Italia e di crescita poco si parla.La gente non consuma e , se lo fa, adotta la massima prudenza. LO veddrete a Natale. Senza consumi non c'è  crescita, non ci sono entrate con cui ripagare i debiti.

Bisogna creare nuovi consumatori, dunque, dando lavoro ai giovani. Attenzione, occorre creare lavori che non comportano inquinamento, perchè poco si dice in questi giorni di quanto si svolge a Durban in materia di problemi amvientali. Non bisogna riproporre modelli consumistici inquinanti e sconsiderati, bensì piani di sviluppo orientali verso il sociale, la cura del territorio e la ricerca di energie alternative non inquinanti. Di questo non vedo traccia del programma dell'Algido. L'euforia della Borsa non deve trarci in inganno: i problemi del paese, dal debito alla crescita, dall'ambiente all'evasione alle ingiustizie sociali sono ancora tutti irrisolti.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                             Gianfranco


domenica 4 dicembre 2011

Per una lacrimuccia...


Cari Amici,



non riesce a trattenere le lacrime il mistro del Lavoro Fornero mentre annuncia i sacrifici che piombano sugli attoniti italiani ancora illusi dalle promesse di Berlusconi sulla messa in sicurezza dei conti. Non piange invece il primo ministro Monti mentre dichiara che sui capitali scudati( circa 100 miliardi) verrà imposta un'addizionale dell'1,5 per cento. Traduciamo in soldoni: a chi percespice una pensione superiore ai mille euro non viene dato nulla, anzi con l'inflazione al 4 per cento l'anno si toglie loro il 3 per cento. A chi ha evaso si toglie appena l'1,5 per cento, e per sempre. Per una lacrimuccia, diceva il divino Poeta, questo governo si copre le spalle di fronte alle critiche. E poi nella manovra non c'è traccia di patrimoniale e di vera lotta all'evasione. Gridavano negli anni '70 i contestatori nei loro cortei urbani: Come mai, come mai sempre in culo agli operai?



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                              Gianfranco


sabato 3 dicembre 2011

Die Rechnungen (I conti)


Cari Amici,



vorrei sottoporvi qualche conto prima dell'avvio della prossima settimana quando si decideranno le sorti dell'euro (per me sono già state decise, la signora Merkel ieri ha detto che di eurobonds non si parla, come non si deve cambiare il ruolo della Bce). Parliamo di conti. I tedeschi hanno calcolato che uscire dall'euro costerebbe loro almeno 350 miliardi di euro, comprese le spese dei contenziosi legali che verrebbero dal break up della moneta comunitaria. Ma restare nell'euro e svalutarlo costerebbe loro circa il doppio, 680 miliardi. Che fareste nei loro panni? A mio giudizio hanno già preso posizione. Invanno il segretario al tesoro degli States Geheitner verrà in Europa per convincere Berlino. Invano Sarkozi e Monti tenteranno di ammorbidire la signora.



Un caro saluto



                                  Gianfranco





 


venerdì 2 dicembre 2011

REED


Cari Amici,



i titoli dei media di questi tempi sui dieci giorni importanti per la salvezza dell'euro mi richiamanp alla mente un libro letto in gioventù, dal titolo 'I dieci giorni che sconvolsero il mondo', ovvero la cronaca di John Reed della presa del potere da parte dei bolscevichi nel 1917 a San Pietroburgo.

Allora si trattò di un evento epocale, che nel bene e nel male segnè la storia del mondo per circa 70 anni. Ora invece gli europei comunitari sono chiamati a decidere in breve tempo sul futuro di un progetto monetario, l'euro, mal concepito e mal realizzato. Nulla di decisivo dunque, se non la riprova che la globalizzazione finanziaria imposta dal liberismo senza freni porta solo crisi e danni.

Che succederà dunque entro pochi giorni? La cancelliera Merkel non vuole sentire parlare di eurobonds e di ruoli diversi della Bce, lo ha detto questa mattina al Bundestag. Questo equivale all'addio all'euro, addio che può avvenire in diversi modi ma con due  criteri di fondo: o sarà una fuga disordinata, e traumatica (per cui l'euforia dei mercati di questi giorni appare davvero come il rimbalzo del gatto morto) oppure in forma ordinata, del tipo ogni due mesi un paese esce dal sistema e consente agli altri di valutarne gli effetti. Staremo a vedere: se i politici prenderanno tempo sino all'anno nuovo verranno bocciati sonoramente dalla speculazione. Del resto, da luglio ad oggi che hanno fatto in Europa? Dando l'ennesima prova di incapacità hanno nominato tre membri del gruppo Bilderbeg, una sorta di Spectre della grande finanza, ai vertici di BCE, Italia e Grecia., e poco più.  Dio salvi l'Europa.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                    Gianfranco


giovedì 1 dicembre 2011

Band-aid


Cari Amici,



Much ado about nothing. Tanto clamore per nulla. Questo dicono gli esperti dopo la mossa di ieri delle banche centrali, che hanno promesso di prestare dollari in quantità illimitata alla Bce, che a sua volta li girerà alle banche europee stressate dalla scarsa liquidità. Ricordiamo, per sottolineare la gravità del momento, che questa misura è stata adottata in passato soltanto per eventi accezionali: 2001 Torri Gemelle e 2007-2008 fallimento Lehman.

Si tratta di una valvola che riduce la pressione all'interno del sistea bancario europeo, una sorta di cerotto che non serve però per lenire le vere pèiaghe dell'Europa. Lo swap allenta la morsa  nel momento in cui i politici devono trovare la soluzione effettiva dei guasti, guasti che stanno nelle differenti visioni di Germania, Olanda, Finlandia e Austria da una parte e Francia e i Piigs dall'altra sul ruolo della Bce.

Entro dieci giorni si decide il destino d'Europa, si legge sui media. Forse. Secondo me il destino d'Europa è stato deciso 10 anni fa con il varo dell'Euro.



Un caro saluto



                                    Gianfranco