venerdì 31 dicembre 2010

2011


Cari Amici,



Buon Anno a Voi e ai Vostri cari da questo vecchio brontolone  disfattista. Che il 2011 (numero a me fasto quanto nefasto era, e lo è stato il 2010) vi porti salute, serenità e, perchè no, anche qualche successo economico. Non sarà un anno facile quello che inizia domani, lo dicono un pò tutti. Ripiegatevi le maniche, chinate il capo e lavorate, mi vien da dire, io ormai sono fuori dal ciclo produttivo. Ma vi sono vicino, capisco i vostri sacrifici e le  vostre incertezze.

Almeno questa sera e domani, però, in alto i cuori.



Un caro saluto e un arrivederci all'anno nuovo



                                         Gianfranco



 


mercoledì 29 dicembre 2010

Bombe..


Cari Amici,



bombe, bombe: quelle anarchiche, quelle contro la Lega, gli attentati vero o fasulli contro politici, giornalisti e imprenditori. Nulla di nuovo per chi, come me, ha vissuto gli anni di piombo, rivedo gli stessi sintomi, le stesse modalità e gli stesso obiettivi della strategia della tensione. Comprendo però la reazione spaventata di chi si trova a  vivere un fenomeno nuovo. Ancora non sappiamo chi ha messo le bombe in Piazza Fontana, sull'Italicus, a Brescia, a Bologna, e già si prospetta una nuova stagione. In Italia ogni qual volta compare una crisi politica seria, quale l'ingresso del PCI a sostegno della DC negli anni '70, oppure la fine della prima Repubblica negli anni '90, tornano immancabili le bombe. Il loro obiettivo è chiaro: intimorire la pubblica opinione costringendola a chiedere provvedimenti restrittivi della libertà e spingere il governo a destra.

Vi chiederete: già abbiamo un governo di destra. E' vero, ma si tratta di un governo debole, vacillante, appeso a pochi voti. E' indubbio che una crisi di ordine pubblico alla vigilia delle elezioni spingerebbe gli elettori a cercare l'uomo della provvidenza. Poi, vedrete, le bombe spariranno, come per incanto.



Un caro saluto



                                            Gianfranco

 


Mio Dio, come siamo caduti in basso..


Cari Amici,



deontologia, ecchi se ne frega? Parlo della deontologia professionale di ogni giornalista che si rispetti. Sembra sparita dalla faccia d'Italia. Mi spiego: quando fui assunto da Eugenio Scalfari nel 1974 a l'Espresso, il primo requisito di Barbapapà, così lo chiamavano, fu che io praticassi rigidamente il controllo incrociato delle fonti. Se 'A' racconta qualcosa di Tizio e non è in grado di dimostrare la verità di quanto asserisce con documenti, il bravo giornalista o va da Tizio e chiede riscontro oppure va da 'B', 'C'. 'D' e tutto l'alfabeto sino a quando non trova qualcuno che gli conferma il racconto di 'A'. Mi diceva Scalfari: se non lo fai non solo ti sputtani professionalmente ma alla casa editrice del giornale i querelanti mangiano le rotative.

Alla Stampa di Torino dove ho lavorato 4 anni erano talmente ligi alla verità (anche se a Torino la soprannominavano la Bugiarda) che a volte il direttore preferiva rinviare un mio scoop per timore di sbagliare. 'Bogia nen', mi diceva. In 35 an ni di attività le mie fonti mi hanno raccontato di tutto, avrò scritto il 10 per cento delle loro rivelazioni, ho perso qualche scoop ma non mi pento. E anche i miei colleghi di un tempo seguivano le stesse regole.

Tutto questo per spiegare che inorridisco professionalmente di fronte alle giustificazioni che Maurizio Belpietro ha dato sul suo scoop relativo al presunto attentato a Fini. Qui la volontà di calunniare è precisa, non c'è stato alcun controllo incrociato delle fonti, solo il desiderio di infangare.

Mio Dio, come siamo caduti in basso.



Un caro saluto

                                Gianfranco

 


martedì 28 dicembre 2010

Rai

Cari Amici,



oggi uscendo di casa ho incontrato Paolo Galimberti, presidente Rai, ex mio collega di Repubblica. Con lui sono in ottimi rapporti, e si è un pù confidato. Mi ha detto che la Rai è un casino, in preda a faide politiche, che non ci sono soldi e che se potesse tornare indietro ci penserebbe due volte prima di accettare l'incarico.

In passato la Rai ha speso cifre folli per programmi inutili, vedi quelli abbinati alla lotteria di Capodanno, ha concesso collaborazioni a destra e a manca, ha assunto come giornalisti tutti i portaborse dei politici, di ogni colore. E non solo, ad esempio io ho collaborato ad un programma per Rai 2 che veniva realizzato presso uno studio TV privato di di proprietà della figlia di Craxi.

Quello era l'andazzo dei tempi. Oggi la Rai è allineata a Mediaset, ne segue la filosofia coimmerciale, ma con limiti alla pubblicità che la seconda ignora, i programmi sono scaduti di qualità e le perdite aumentano. L'ultima risorsa rimasta è quella di far pagare il canone a chi lo evade attraverso la bolletta elettrica. Vedrete che quando verrà proposto questo provvedimento Berlusconi lo ritirerà 'a furor di popolo', dirà lui, mentre sotto sotto si fregherà le mani. Eppure sa bene il Patron che ora la pubblicità va su Sky e su Internet. Danneggiare una TV generalista significa danneggiare tutto il loro sistema.



Un caro saluto



                                   Gianfranco

lavorare meno....

Cari Amici,



lavorare meno, lavorare tutti, si diceva  ai tempi della rivoluzione sindacale. Oggi non è più così. L'accordo firmato tra Fiat e sindacati (Fiom esclusa) anticipa nuovi rapporti sociali tra capitale e lavoro, in pratica è un ritorno al passato reso possibile dalla globalizzazione.Il capitale ha le mani libere per produrre dove il lavoro costa meno. Si creano in tal modo sacche di disoccupazione nei paesi occidentali, sacche che porteranno a condizioni poco piacevoli. In  sostanza,iIn futuro meno lavoro per tutti e meno guadagni per chi lavora.

E' possibile una via di fuga da questo meccanismo che penalizza le classi deboli escludendo il protezionismo e le barriere doganali che alla lunga portano a conflitt9 sul terreno militare?

Carlo Marx avrebbe trovato una soluzione, una bella rivoluzione a livello globale che avrebbe risolto il problema con la dittatura universale del proletariato.Oggi non è possibile, un paese comunista, tale è la Cina, guida la macchina che distrugge i posti di lavoro dell'ìOccidente grazie alla compiacenza delle classi dirigente dell'Ovest.. Che ne direbbe il grande comandante Mao Tse Tung di tutto questo?



Un caro saluto



                                                    Gianfranco

lunedì 27 dicembre 2010

Cornering


Cari Amici,



che cosa è il cornering? Alla lettera la parola significa mettere in un angolo, in pratica è una manovra di accaparramento grazie alla quale un singolo operatore o più operatori d'intesa tra loro riescono a controllare un mercato creando un monopolio e lucrando a dismisura. E' una pratica che quali tutte le autorità antimonopoli del mondo cercano di bloccare, quasi sempre con successo.  Negli anni '70 fu famoso il tentativo dei fratelli texani Hunt di monopolizzare il mercato dell'argento, ci rimisero la camicia e fallirono. Alla fine degli anni '80 ci provò Raul Gardini con il mais al Chicago Board of Trade, e finì male. Di questi tempi si assiste a tentativi di singoli operatori (appoggiati da grandi banche) di accaparrarsi le scorte del London Metal Exchange di Londra di metalli non ferrosi, rame alluminio, metalli rari. Attenzione però, a Londra si tratta il metallo fisico, quello disponibile, bisogna pagare gli acquisti in contanti e al 100 per cento del valore, qui non si scambiano i 'future', le posizioni a termine, per le quali basta anticipare anche solo il 2 per cento dell'importo. IN ogni caso si assuste al fatto che le aytorità antimonoliste chiudono un occhio se non due sui casi segnalati, e questo è il vero fatto nuovo rispetto al passato.

Arrivati a queso punto vi chiederete: ma a noi che importa del cornering?  Importa perchè per effetto del cornering veniamo a pagare tutto più caro, dal pane all'elettrodomestico, dallo zucchero al caffè, al cacao e alla soia. E i benefici di questi incrementi di prezzo non vanno ai paesi produttori ma soltanto alla speculazione e all'intermediazione. Con buona pace di tutti.

Un caro saluto e un  buon avvio di settimana



                               Gianfranco

 


domenica 26 dicembre 2010

bye bye Tonino?


Cari Amici,



l'Italia dei Valori potrebbe spaccarsi e quindi scigliersi come neve al sole entro breve tempo. Da una parte troviamo i puri 'giustizialisti', come Luigi De Magistris e Sonia Alfano, che male hanno digerito i due transfughi Scilipoti e Razzi , quelli che hanno consentito a Berlusconi di galleggiare il 14 dicembre. Dall'altra il nucleo di potere che gravita intorno a Di Pietro, il quale si difende dalle accuse di scelta a dir poco clientelare dei deputati  sostenendo che De Magistris punta a fargli le scarpe.

Credo che la verità stia in mezzo, nella faida che spacca l'Idv ci sono intrallazzo e ambizione ma credo anche che il partito giustizialista non abbia futuro. Un movimento contro la corruzione, che pure avrebbe ragione di esistere in Italia, non può essere guidato da un personaggio  come Di Pietro che non è al di sopra di ogni sospetto, che non ha idee e progetti sulle decisioni da prendere, che  sollecita gli istinti  più irrazionali dei suoi elettori ma non sa farli ragionare.

A trarre vantaggio da questo sfaldamento di Di Pietro saranno per lo più Berlusconi e i neodemocristiani mentre il nucleo 'puro' potrebbe confluire con Vendola oppure con il movimento  5 Stelle di Beppe Grillo.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                        Gianfranco



cincotti


venerdì 24 dicembre 2010

Natale e oltre...

Cari Amici,



tanti auguri, state bene, siare sereni nel cuore e nel fisico. Altro non posso dirvi. Ammetto che le telefonate fatte agli amici pedr il tradizionaòle scambio di auguri poco divergono da bollettini mecici con casistiche di malattie e dolori a dir poco impressionanti. Ma questi sono i frutti dell'etè, friutti che ancora sono lontani da v oi-

Ma non voiglòio tediarvi più di tanti. Ancora Auuguri. Vi sento vicini e vi ringrazio.

Un caro saluto



                                                Gianfranc o 

giovedì 23 dicembre 2010

Tre donn


Cari Amici,



tre donne sugli scudi proprio di questi tempi.  Prima la Carfagna con le sue vajassate, poi la Gelmini con la  contestata riforma, adesso la bionda Prestigiacomo con le sue contestazioni al Pdl (ma non si era anora accorta dei compagni di viaggio, tagliagola e corrotti)?

Tre donne giovani e belle, croce e delizia del governo di Berlusconi, Anzo, prima la delizia, se sono vere le voci che circolano sui motivi del loro successo politico,  oggi la croce. Saranno le donne a far cadere Silvio? Sarebbe il colmo, anagrammando  nome e cognome del capo del governo si ottiene 'Unico Boss virile,' e di questo lui  va fiero, in nomine omen dicevabo i latini.

Ma c'è anche un altro anagramma che Berlusconi non ostenta: 'il burlesco inviso', ovvero il grande clown non amato dal prossimo. E per questo motivo credo proprio che le tre donne potrebbero far traballare, involontariamente  la poltrona di Silvio. D'altra parte non c'è proprio in Brianza un proverbio che dice: tri donn fan el mercà de Saronn. Il  gran polverone sollevato dalla tre donne berlusconiane potrebbe alla fine riverlarsi esiziale per l'unico boss virile.

Scusate l'argomento frivolo, ma se non si ride un pò su quanto avviene ci sarebbe da spararsi.



Un caro saluto e un buon Bambin Gesù



                                              Gianfranco


mercoledì 22 dicembre 2010

S Day

Cari Amici,



oggi avremo la riprova della maturità politica dei nostri studenti. Se sapranno tenere la testa a posto, se non accetteranno provocazion di ogni genere, se non si faranno traacinare dal sentimento (devo dire che si teme la reazione violenta al comportamento della nostra classe politica) allora il Governo e ilParlamento dovrebbero chiedersi le ragioni di queste proteste. Sempre che governo e parlamento sappiano distaccarsi per un momernto dei loro giochi politci e guardare con occhi disincantati alla realtà. Ne dubito, gli studenrti sono pià avanti dei politici nella comprensione di quanto accade.



Un caro saluto



                       Gianfranco

lunedì 20 dicembre 2010

Rabbia giovane...

Cari AMici,



  riporto da un sito di chi contesta:





Quello che vedremo al Senato, mercoledì,, sarà quello che abbiamo visto tante volte negli ultimi anni: un parlamento ormai irrimediabilmente separato dal paese reale, che si beffa di una società intera.

Molto probabilmente mercoledi 22 Dicembre la riforma Gelmini passerà, sarà oggetto di accordi e compravendite che non tengono conto delle critiche che da mesi studenti e ricercatori portano avanti con ogni mezzo. In Senato il governo ha una maggioranza schiacciante, ma noi che stiamo fuori dall'aula abbiamo la voglia, la capacità, la rabbia e soprattutto l'intelligenza per sperimentare nuovi modi di fare democrazia. L'istituzione parlamentare è ormai una nave in bottiglia, senza mare e senza onde, protetta dal vetro sottile che la circonda.

Oltre quel vetro di quella bottiglia c'è tutto il resto. Un mondo variegato, composito, non ricostruibile in qualche articolo o servizio televisivo



Loro, i nostri figli, la pensano così: non si fidano di noi, della nostra classe politica, dei nostri dirigenti

, del nostro modo di vedere. Come dal loro tgorto?



Un caro saluto



                                      Gianfranco

SFASCISMO


Cari Amici,



dall'ex picchiatore Gasparri (ma i suoi amici lo soprannominavano 'er caghetta' perchè era il primo a ritirarsi negli scontri) arriva la proposta dell'arresto preventivo: quanti sono schedati come filoterroristi e predoni urbani devono consegnarsi alle forze dell'ordine prima di ogni manifestazione di Piazza. Sarà certamente d'accordo con lui Alemanno, sindaco di Roma che ha scontato in carcere oltre un anno  per aver lanciato bombe Molotov contro l'ambasciata sovietica a Roma. Intemperanze giovanili, si dirà. Va bene, allora si lancia una provocazione: prima di ogni voto in Parlamento si devono presentare in caserma deputati e senatori della Repubblica che stanno sfasciando il Paese.

  Scusate, ma proprio Gasparri non lo sopporto, sul piano della simpatia umana lo colloco appena sopra Bondi e poco sotto Larussa.

Un caro saluto e un buon avvio di settimana

                                 Gianfranco

 


domenica 19 dicembre 2010

E' Natale


Cari Amici,



preghiera di Natale di un giovane disoccupato con poche speranze:



o Gesù dagli occhi buoni

fai sparire Berlusconi

 



mio Signor dal volto afflitto

manda via anche Cicchitto



Salvator  dagli occhi tondi,

mi cucini il  grasso  Bondi?



e se ancora mi vuoi bene

prendi pure le catene



le doniamo alla Brambilla,

pure a Bossi e alla famiglia





Mio Gesù dagli occhi belli

che ne dici di Rutelli?



Lo leghiamo al Colosseo

tutto nudo, il cicisbeo?



E se tieni gli occhi sani

fai sparire anche Bersani



non ne azzecca manco una

sembra un cactus sulla luna



Mio Gesù dal cuore in pena

che ne dici di D'Alema?



Me lo togli dai Maroni

lui e tutti i suoi cialtroni?



Che ne pensi di Di Pietro?

me lo trovo sempre dietro



con quei gesti suoi volgari,

fotti lui e i suoi compari



Se nel petto il cuor ti bussa

fotti anche quel Larussa



Che ne pensi di Casini,

di Bocchino e anche di Fini?



li possiamo imbalsamare

o soltanto surgelare?



a Marchionne manda un segno

un cappotto, non di legno



O Gesù dal cuore buono

io ti chiedo un solo dono



non pensare a quel che ho detto

guarda al mondo con affetto



pace a tutti ed armonia

buone Feste e così sia.



Un caro saluto

                                                  Gianfranco



 



 



 



 



 



 





 


Exit Tommaso


Cari Amici,



ho avuto più occasioni di incontrare Padoa Schioppa nel corso della mia carriera. L'ho sempre trovato persona squisita, per nulla altera, disponibile, ma, a pensarci ora, è sempre stato il classico 'pugno di ferro in guanto di velluto'. Difendeva le sue tesi con coerenza e sagacia, non voleva umiliare gli oppositori con l'intelligenza e il bagaglio culturale di cui era dotato ma cercava di portarli sulle sue posizioni con la forza delle idee. Militavamo su fronti opposti, lui era monetarista ed europeista convinto, io contrario a Maastricht e all'Europa dei banchieri in genere, preferivo (e preferisco) l'Europa delle idee a quella delle monete. Però ci rispettavamo, non c'era ostilità nelle nostre discussioni, bensì il riconoscimento che pur partendo da visioni diverse entrambi tentavamo ,lui di risolvere e io di capire,  i problemi del paese.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                     Gianfranco


venerdì 17 dicembre 2010

Malessere


Cari Amici,



In Grecia il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre è salito al 12,4%, dall’11,8% del secondo trimestre. In Italia il debito pubblico  in ottobre è salito a nuovi livelli record (e ancora salirà) perchè sono calate le entrate tributario, un  effetto secondario dei tagli decisi dal governo. Morale: tagliando le spese si frena l'economia, mentre il debito non cala e il rapporto debito/Pil aumenta. In Occidente si stanno attuando le politiche restrittive del Fondo Monetario che hanno fatto guasti ovunque. E ovunque crescono il malessere e la violenza di chi non è disposto a pagare per gli errori altrui. Ma quando la capiranno?



Un caro saluto e un buon fine settimana



                                     Gianfranco





 


giovedì 16 dicembre 2010

moriremo democristiani?

Cari Amici,



  se il terzo polo decolla e attira gli ex DC che militano nel PD e nel PDL, ebbene ritornerebbe in auge quanto resta della vecchia DC. Non lo nego, preferirei morire democrisiano piuttosto che vivere in questo mondo berlusconiano intesssuto di ricatti, corruzioni, marciume morale, assoluto disprezzo dei valori civili. Alla vecchia DC si poteva attribuire tutto, ma non il fatto di saper stare meglio a tavola. Gli attuali governanti non pensano che ad abbuffarsi e a sgomitare per abbuffarsi ancor di più. Vai Casini, ma stai attento, anche tu sei ricattabile, o almeno la tua famiglia,. Pensa un pò se un magistrato di provincia, ispirato da qualcuno che mal vede il tuo l'exploit  aprisse un fascicolo su un'ipotesi di riciclaggio nei confronti del gruppo Caltagirone, cioè tuo suocero?



Un caro saluto



                                     Gianfranco

mercoledì 15 dicembre 2010

Calendario

Cari Amici,



vi riporto il diario di un catastrofista, uno di quelli che vedono brutto sempre e dovunque:





 Gennaio: Cade il governo Berlusconi. Consultazioni tra il Quirinale i partiti e le parti sociali. fallisce il primo mandato esplorativo affidato a Berlusconi. Folla di fronte a Montecitorio. Lancio di uova a Palazzo Grazioli. Il debito pubblico supera i 1900 miliardi. La UE chiede all'Italia una manovra aggiuntiva rispetto alla Finanziaria di 30 miliardi.



Un fatto è certo: il debito ammonta a quota 1.870 miliardi (dati ufficiali, quelli ufficiosi sono avvolti nella nebbia). E la manovra aggiuntiva non è proprio da escludere, mentre lo sfaldamento di Fli e Udc, se non si attua, riapre lo scenario del governo tecnico.



Un caro saluto

                                                 Gianfranco

martedì 14 dicembre 2010

Vergogna


Cari AMici,



sul web corre la storia di Catia Polidori, deputata Fli c he all'ultimo momento ha voltato casacca e ha deciso di passare al Berlusca. Non tutti sanno c he la Polidori possiede un'azienda di famiglia, la Cepu, si, proprio quella dell'università on line e delle lezioni informatiche.

Fedelissima di Fini sin dagli inizi, Catia Polidori poi ha fatto ultimamente retromarcia. Perchè? La ragione starebbe nella contestata riforma universitaria voluta dalla Gelmini, in base alla quale le Università on line, tra cui E Campus della Cepu, verrebbero equiparate alle università private, vedi la Bocconi. La riforma verrà sottoposta all'approvazione del Senato martedì prossimo. Pensate che verrà respinta? Vergogna, vergogna, vergogna, questi venduti meriterebbero di essere mandati sulla piazza a fronteggiare i black blocks.



Un incazzato saluto



                                    Gianfranco

 


Montecitorio e dintorni


Cari Amici,



abbiamo visto oggi a Roma la distanza che corre tra il paese reale e il mondo della politica: rabbia e furia degli studenti, che lottano non solo contro la legge Gelmini ma per il loro futuro, indifferenza di quanti hanno votato per Berlusconi ai quali delle sorti del paese proprio nulla importa.

La rabbia sta montando, la si percepisce nonostante la frenesia di questi giorni che precedono le festività di fine anno. Oggi a

Milano si è tentato l'assalto alla Borsa (mai avvenuto in passato, persino negli anni sessanta-settanta), anche se nello storico palazzo Mezzanotte in Piazza Affari bi Borsa non c'è più nulla,  il centro elettronico che gestisce gli scambi si trova da tutt'altra parte, forse neppure in Italia.

Posso soltanto prevedere che nell'impasse politica che avremo nei prossimi mesi la violenza crescerà sino diventare una componente costante della quotidianità. Alla Tv parlano di poche decine di faziosi, credo fossero ben di più.



Un caro saluto



                            Gianfranco

  

 


Pirro

Cari Amici,



Berlusconi ha incassato la fiducia, come era prevedibile, ma il risicato margine di vantaggio dimostra due fatti:



1) i finiani hanno tenuto, Resta deluso chi si attendeva il loro crollo e chi, puntando su questo, ha incitato Berlusconi a rompere con Fini e a demonizzarlo con la campagna stampa dell'estate.





2) si è aperta 'de facto' lòa crisi politica. I tre voti di vantaggio evaporeranno come neve al sole quando si voterà in segreto per le singole leggi. Lo sa Bossi, lo sa Fini, lo sa anche Berlusconi. Il quale però non si rassegna, teme che in caso di dimissioni passi la tesi del governo tecnico che di fatto lo manderebbe a casa.



Di qui una stasi esiziale per le sorti del paese. In questo clima da naufragio del Titanic. Berlusconi continuerà a farsi forte della vittoria di Pirro per mandare avanti il governo del non fare, salvo piangere (chiagne e fotte, dicono a Napoli) quando andrà sotto nelle votazioni in aula. Purtroppo non vedo soluzioni, non vedo l'uomo in grado di dare una spallata, non vedo generali golpisti manovrati dalla Cia, non vedo il tirannicida . L'unico in grado di far fuori Berlusconi è Bossi, aduso a 'tradire' . Ma quando? Prima lo farà, meglio sarà per l'Italia.

Un caro saluto

                                    Giuanfranco

domenica 12 dicembre 2010

Fasten seat belts


Cari Amici,



si apre la settimana 'decisiva' per le sorti del ministero Berlusconi. Si vota sia alla Camera che al Senato la sfiducia-fiducia nei confronti del governo del non fare. Gli ultimi appelli dei contendenti (Berlusconi, Fini, Casini, Bersani, Di Pietro) sono tesi a rincuorare i seguaci, ad evitare le defezioni, mentre sott'acqua, ma neppure tanto sotto, si lavora per convincere gli indecisi e aumentare le defezioni. Più i politici fanno la voce grossa, più sono deboli e insicuri. L'unico che non sbraita è Bossi, lui sornione aspetta, è pronto a cambiare bandiera come ha già fatto in passato.

  Un indicatore di quanto avverrà in politica sarà l'andamento del cambio euro-dollaro. Ora siamo intorno a 1,325. La sfiducia a Berlusconi, oppure una fiducia ottenuta di misura, determinerebbe un crollo dell'euro perchè in Europa si apre uno scenario di instabilità nel 'Superpig', il paese con il debito maggiore. Crollo dell'euro, vendite di Btp, aumento dello spread tra Btp e Bund saranno i primi effetti della partita politica. Allacciate le cinture



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                              Gianfranco


venerdì 10 dicembre 2010

Brubrù...


Cari Amici,



non so se avete assistito alla conferenza stampa dei tre parlamentari che progettano di lasciare l'opposizione per andarsene con Berlusconi.  Mi ha stupito il modesto spessore culturale dei tre personaggi: più che  rappresentanti del popolo italiano mi sembrano sensali al mercato del bestiame di Casalmaggiore, con tutto il rispetto per i professionisti dell'intermediazione bovina. Non sanno nè parlare nè star zitti,  ammiccano, ricattano, e neppur troppo velatamente, alludono, si dicono incerti mentre chiaramente si vendono al miglior offerente. Insomma, tre 'brubrù, tre drizzamanuber (raddrizzamanubri), altrimenti sifulott de menta (fischietto di genziana) , ruzanivul (spinginuvole), si direbbe a Milano, gente in utile che al mercato trovi ad un tanto al chilo

Sono il frutto del 'porcellum',  questa legge elettorale che blocca le liste e lascia la scelta ai capibastone. Che vergogna.



Un caro saluto e un buon fine settimana.

                                                                                 Gianfranco

 


giovedì 9 dicembre 2010

Segretissimo

Cari Amici,

 


non solo il solo ad avere seri dubbi sulla bontà dei conti pubblici italiani, E' di oggi la notizia in base alla quale  I conti pubblici italiani sono meno trasparenti che in Romania, Ucraina e Mongolia. A stabilirlo è l’International Budget Partnership -www.internationalbudget.org- (un progetto realizzato e finanziato dal Center on Budget and Policy Priorities, con sede a Washington), una rete internazionale di analisti che esamina l’accessibilità di ogni paese ai documenti relativi al bilancio dello Stato. Dal 2006 la IBP stila, ogni due anni, l’Open Budget Index, un indice che classifica 94 Paesi in base alla quantità e alla qualità di informazioni rese disponibili ai cittadini. Questo studio verifica l’esistenza, il contenuto e la disponibilità di otto documenti, pubblici ed ufficiali, ritenuti indispensabili per monitorare le azioni di governo: per quanto riguarda l’Italia, dalla trimestrale di Cassa, alla proposta di legge di Stabilità, fino ai rapporti consuntivi sulla spesa dell’anno precedente e al rendiconto della Corte dei Conti.



Che fa Tremonti, il pesce in barile?



Un caro saluto



                                         Gianfranco


 


 

wiikileaks


Cari Amici,



sono sempre convinto che le rivelazioni di Wikileaks, per lo meno quelle sino ad oggi pubblicate, non cambino il corso della storia, ma  segnalino soltanto i metodi di analisi degli Stati Uniti nei confronti del resto del mondo. Non credo che la Russia ignorasse i progetti della Nato sui paesi baltici, oppure che l'Iran sciita non sapesse che i sunniti dell'Arabia Saudita li odiassero al punto da allearsi agli infedeli americani.

Credo invece che il meglio debba ancora avvenire, soprattutto per quanto riguarda il mondo delle banche e degli affari. Se è vero che Assange ha allungato le sue antenne su una grande banca americana, allora potremmo assistere a grosse novità. Non resta che attendere.



Un caro saluto

                              Gianfranco



p.s. le Borse si stanno riprendendo, la curva della serotonina ha toccato i minimi e ora sta risalendo. Come al solito.

 


mercoledì 8 dicembre 2010

Scala


Cari Amici,



ebbene sì, lo confesso, il 7 dicembre 1968, alla prima della Scala dove esplose la contestazione con lancio di uova e altro, c'ero anch'io. Mi ero appena sposato, insegnavo ed ero militante del Movimento Studentesco con Capanna, Cafiero, Toscano, Saracino, Cusani, Martucci e altri di cui ora ho perso il ricordo. I ricchi borghesi che affollavano l'ingresso del Teatro erano 'la classe capitalistica' per eccellenza, i sodali di Agnelli e Pirelli, 'Ladri Gemelli', i nemici del proletariato per antonomasia. Insomma, erano la 'summa ideologica' di anni di studi che avevo fatto sulle critiche di Marx, Engels, la scuola di Francoforte, Reich e tanti altri alla società ad economia di mercato. Non eravamo filosovietici, forse tepidamente appoggiavamo il presidente Mao, ma fondamentalmente eravamo internazionalisti, si credeva nel diritto dell'umanità a condizioni migliori sotto tutti i punti di vista.

   Ci illudevamo di poter cambiare il mondo, pensavamo che la classe dirigente dell'epoca sarebbe stata spazzata via dalle forza delle nostre idee e dalla nostra determinazione. Così non è stato, anzi...

Ieri ho rivissuto per un attimo quei momenti e devo confessare che ho tirato un respiro di sollievo. Dopo la mia generazione la contestazione giovanile si è fermata, i miei figli pensano alla vita di tutti i giorni, alle preoccupazioni per il lavoro, la casa, la famiglia, si interessano del loro privato mentre il 'sociale' è praticamente scomparso dalle loro vite, se non fosse per il volontariato che resiste.

  Ma ora la contestazione, che a mio giudizio è un sintomo di vitalità del sistema, ritorna. Spero che quei giovani contestino la mia generazione, il mio modo di vedere e di agire, il mio scempio dei diritti dei più deboli, il mio egoismo economico e la mia miopia politica. Evviva, qualcosa si muove, finalmente.



Un caro saluto

                                                                                 Gianfranco

 


martedì 7 dicembre 2010

Natale


Cari Amici,



  Oggi siamo frivoli. Tempo di Natale, tempo di regali. L'altro giorno ho sentito dire alla radio che oltre il 50 per cento degli italiani è insoddisfatto dei regali che riceve, contro appena l'8 per cento dei tedeschi. O noi italiani siamo diventati troppo sofisticati e non ci accontentiamo più di libri, CD e dolciumi, oppure i tedeschi si scambiano tra di loro Mercedes, vacanze ai tropici e gioelli che non possono trovare altro che buona accoglienza. Mah, la verità starà neò mezzo, come al solito. 

Altro argomento tipico della circostanza festiva, l'albero. Personalmente preferisco il presepe, consono alla  tradizione mediterranea, ma oggi ha preso piede anche da noi la cultura nordica, con abeti veri e di plastica. Ebbene, un albero di Natale in plastica proveniente dalla Cina inquina quanto un'auto, e comunque molto di più di un alberello vero di analoghe dimensioni made in Italy. Lo stima la Coldiretti, che ha presentato il primo confronto scientifico tra gli abeti natalizi veri e quelli di plastica.

   Insomma, l'alberello vero è uno spreco, basta vedere le miriadi di abeti secchi gettati tra i rifiuti a festività terminate, quello di plastica riutilizzabile genera inquinamento. Ritorniamo al presepe.

Un caro saluto

                          Gianfranco


lunedì 6 dicembre 2010

Emu za detu...


Cari Amici,



oggi sul Financial Times Tremonti (Tremorti per gli amici) ha spezzato una lancia in favore degli e-bonds. SI tratta di obbligazioni emesse da un'istituzione finanziaria europea, garantite dalla Bce, che andrebbero a sostituire i Btp italiani, gli Oat francesi, i Bund tedeschi, i Bonos spagnoli in circolazione sino al 40 per cento della loro consistenza. Ad esempio, l'Italia ha in circolazione 800 miliardi di Btp? Il 40 per cento di questa cifra, 320 miliardi, potrebbe venire sostituito dagli e-bonds. In pratica, se l'Italia non è in grado di restituire il suo debito, almeno il 40 per cento di questo è coperto dall'Europa. In soldoni, il 40 per cento dei debiti italiani ricade sui restanti 300 milioni di europei. Un bene, o un male?

  I tedeschi hanno subito detto di no, trincerandosi dietro il fatto che la la legge costitutiva dell'UE non prevede gli e-bonds. In questa occasione pare abbiano rispolverato il vecchio proverbio genovese: ", Mia, belan, emu za detu", , traduzione, 'Cioè, caz...abbiamo già dato'  con aperta allusione a Grecia, Irlanda e ora al Portogallo . E di e-bond per un bel pò non si parlerà.



Un caro saluto



                              Gianfranco



 


make no prisoners


ari Amici,



  nel dibattito politico sull'esito dell'attuale fase di stallo assistiamo a minacce e ricatti di ogni genere. 'Libero' pubblica la lista di proscizione dei traditori, Casini agita lo spettro di una crisi finanziaria dell'Italia in caso di vittoria di Berlusconi nella votazione del 14 dicembre. Ogni manovra sembra buona pur di eliminare l'avversario, a prima vista siamo di fronte ad una guerra senza quartiere, di quella in cui non si fanno prigionieri. Sarà così?

  Del resto, dai 'tradiitori' non diammo attenderci molto. Il tradimento politico è una costante della vita italiana. Per restare ai giorni nostri lo fece Bossi nel 1994, lo fece Mastella nel 2008, lo sta per fare Pannella nei prossimi giorni. Insomma, non ci meravigliamo più di nulla. L'importante è che dopo il voto di dicembre la situazione si chiarisca, altrimenti saranno guai.



Un caro saluto e un buon fine settimana



              Gianfranco


venerdì 3 dicembre 2010

Non beve


Cari Amici,



si assiste ad una strana impostazione macroeconomica che condiziona i governi: negli States l'occupazione non cresce abbastanza nonostante la Federel Reserve stia offrendo dollari a tasso zero pur di rilanciare l'economia. Lo stesso avverrà in Europa, come è già stato in passato per il Giappone. E'  inutile dare acqua al cavallo se il cavallo non ha sete. Bisognerebbe creare nuovi posti di lavoro invece, fare grandi opere pubbliche, sviluppare energie alternative, ridurre gli sprechi energetici di ogni tipo e reimpostare l'economia all'insegna di: meno inquinamento, più posti di lavoro.Insomma, ci vorrebbe un salto di qualità che nessuno è in grado di fare. Così si tira a campare, si vivacchia (alcuni bene, altri meno) nell'attesa che ducceda qualcosa. Ricordiamo che in Giappone negli ultimi 20 anni non è successo niente.



Un caro saluto e un buon fine settimana

                                                                                  Gianfranco





 


giovedì 2 dicembre 2010

Mafia ueber Alles


Cari Amici,



leggo dai giornali sulle preoccupazioni degli Usa per i rapporti mafiosi Italia Russia in materia di energia e il ruolo di Putin, Berlusconi, Gazprom, Enel ed Eni in questo giro d'affari. Preoccupazioni ben fondate, direi. La chiave di volta nell'intreccio tra affari e politica si chiama Bruno Mentasti Granelli, l' ex patron delle acque minerali San Pellegrino, ex socio della Fininvest nella pay-tv Telepiù e partner in affari dei russi di Gazprom con la Central Energy. La Central Energy di Vienna (Centrex) è la chiave per capire come funziona il sistema.Il 33% è dei Mentasti, il 25% delle sussidiarie tedesche di Gazprom. Il resto è di Centrex Europe (per l' 80% di Gazprom e per il 20% di un fondo della famiglia Nowikovsky). Ma voi lo vedete il Mentasti ex San Pellegrino che si agita con sicurezza motu proprio tra colossi dell'energia? Lui è la marionetta di Berlusconi, con il quale esiste un sodalizio d'affari di lunga durata.

In sostanza, Gazprom vende il gas russo ad Enel ed Eni attraverso la Centrex, che trattiene a Vienna una percentuale di intermediazione, che poi viene ripartita tra i soci ufficiali ed occulti. Lo stesso meccanismo avviene per il gas algerino che guarda caso arriva in Italia non direttamente da Algeria bensì dalla Tunisia. Anche qui si ferma una provvigione indebita negoziata all'epoca di Bettino Craxi.

  E meno male che Berlusconi dice che in queste trattative con Putin ha a cuore soltanto gli interessi dell'Italia. Putin guida uno stato mafioso, dice l'ambasciatore americano a Mosca, Berlusconi ha per consigliere un mafioso, Dell'Utri, già condannato due volte. Tra compari ci si intende, evidentemente. In quanto agli Usa, esistono prove di rapporti tra Washington e mafia, dalla seconda guerra mondiale in poi, per finire all'assassinio di Kennedy e ai tentativi per eliminare Fidel Castro. Tutto il mondo è paese.



Un caro saluto



                         Gianfranco


mercoledì 1 dicembre 2010

Segreti di Stato


Cari Amici,



sento parlare da qualche giorno di togliere il segreto di Stato su  quanto avvenuto in Italia negli ultimi quarant'anni. Non credo sia una cosa facile, da noi i segreti di Stato rimangono tali per almeno cento anni. Pensate che ancora non si conoscono i risultati dell'inchiesta sulla sconfitta di Caporetto, gli storici dovranno attendere sino al 2018 per conoscere non la verità, ma le conclusioni di un'indagine di parte (parte italiana, ovviamente, perchè i tedeschi e gli austriaci la loro verità l'anno già diffusa)..

  Non credo che da questa manovra escano verità inattese: su Ustica si sa quasi tutto, a livello ufficioso idem per le stragi di stato di Piazza Fontana, Bologna, Italicus e Brescia. Certo, avremmo la conferma che servizi segtreti italiani e di altri paesi hanno coimplottato e ucciso sul nostro territorio per fermare la sinistra, da quella extraparlamentare a quella istituzionale.

  Ma ai giovani interessa veramente conoscere i retroscena di fatti di cui sono a malapena al  corrente  e i cui protagonisti o sono morti o in pensione e ormai non con tano più nulla? Poco di nuovo si saprebbe di Berlusconi, ormai le indagini processuali hanno xchiarito quasi tutto.

Credo che a loro interesse certamente un dato, questo sì segreto: l'ammontare esatto del debito pubblico, non solo Stato ma anche enti pubblici, regioni, provincie, comuni. In questo modo saprebbero quali saranno i tagli di bilancio nei prossimi anni, quali le prospettive di sviluppo del paese e la certezza dei posti di lavoro. E saprebbero anche chi ha provocato questo buco enorme, e come.

  Ecco, questo è l'unico e grande segreto ancora da svelare.

Un caro saluto



                Gianfranco





 


Spirali


Cari Amici,



prosegue implacabile e a macchia d'olio l'assalto ai Pigs. Prima Grecia, poi Irlanda, adesso è il Portogallo, poi il boccone grosso, la Spagna. L'Italia è il Superpig, ci vorrà più tempo. Dal dibattito di ieri a Ballarò è emersa una verità che io avevo tratteggiato nel post 'hic sunt leones': l'Europa si è mossa per il salvataggio dell'Irlanda perchè le banche tedesche erano esposte per 110 miliardi verso Dublino e le sue banche. Lo stesso vale per la Spagna, con le banche europee in bilico per il boom immobiliare sgonfiato. La morale non cambia: i cittadini europei pagano per gli errori delle banche. Non so se si sfalderà l'euro, in ogni caso gli europei usciranno da questa tempesta più poveri di prima, tranne i banchieri e gli speculatori.



Un caro saluto



                         Gianfranco