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mercoledì 22 maggio 2013

Tertium non datur

Cari Amici,
le Borse salgono e con ogni probabilità continueranno a salire, perché all'orizzonte si intravedono soltanto manovre inflattive (tanta liquidità in ogni parte del mondo) e nessun freno monetario. Anche l'Ue sembra orientata verso questa direzione che verrà attuata non tramite la stampa di nuova moneta (la Germania si opporrebbe) ma attraverso un calo dei tassi di interesse. Le autorità sperano che grazie al rialzo delle Borse dovuto al danaro facile una parte di questa euforia finanziaria si trasferisca all'economia reale. Sarà vero? Non lo credo.
L'economia reale continua a peggiorare, mentre la disoccupazione giovanile nei Piigs è perfino superiore ai livelli della grande Depressione.
Che succederà allora? Gli esperti calcolano che se i Piigs vogliono recuperare i livelli di competitività che hanno perso nei confronti della Germania in termini di costo del lavoro, devono ridurre i salari del 40 per cento. E provvedimenti in tal senso renderanno in Italia, Spagna, Grecia e anche Francia le tensioni sociali insostenibili. L'alternativa: si spacca l'euro. Tertium non datur...
Un caro saluto
                          
Gianfranco

venerdì 26 aprile 2013

Pena

Cari Amici,
Frau Merkel dice che stando all'economia tedesca i tassi dovrebbero salire.
Ma i principali Paesi europei in crisi (Francia, Italia e Spagna) chiedono invece un calo dei tassi per creare investimenti e lavoro. In sostanza, ci vorrebbero due monete in Europa, una per la quale abbassare i tassi e una per rialzarli.
Ma l'euro è uno solo e, ormai, è una coperta troppo corta che copre ben poco.
Nel frattempo, Frau Merkel dice di provare pena per Mario Draghi e per il suo compito.
Ma che cosa prova la Cancelliera per i milioni di disoccupati sempre più imbufaliti che affollano le strade d'Europa?
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

domenica 28 ottobre 2012

Convergenze parallele

Cari Amici,
leggo dalle agenzie: "Sono sicuro che se si vuole ripristinare la fiducia nella zona euro, i Paesi devono cedere parte della loro sovranità a livello europeo". Così il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi in una intervista al giornale tedesco Der Spiegel, in cui ha dato ragione al ministro alle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, sulla necessità di un supercommissario all'euro.

Per capirci, Francia e Germania sono già ai ferri corti su come affrontare la crisi, austerità o rilancio della spesa pubblica, e Draghi accentua la crisi invocando quella diminuzione della sovranità statale che i francesi da tempo vedono come fumo negli occhi. In questo caso il mantenimento dell'euro appare sempre più come quell'espressione politica dei dorotei: Convergenze parallele.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana.

Gianfranco

N.b.: da domani, a elezioni siciliane concluse, potremmo assistere al collasso dei partiti tradizionali.

                                

mercoledì 24 ottobre 2012

Iri - 2

Cari Amici,
sembra di capire che in Europa si stia tornando alla presenza dello Stato nell'economia: basta con le liberalizzazioni che hanno regalato risorse ai soliti noti, ora lo Stato sovrano vuol dire la sua anche nei grandi gruppi industriali. Gli ultimi due esempi li troviamo in Russia, dove il governo ha aumentato proprio ieri la propria presenza nel settore chiave di petrolio e gas, e in Francia.
Il governo francese è pronto ad appoggiare il braccio finanziario di Peugeot Citroen con garanzie bancarie per 7 miliardi di euro in tre anni. In cambio la casa automobilistica rinuncia a versare tutti i dividendi e le stock option fino a quando durerà questa garanzia statale, come aveva chiesto il primo ministro.
L'accordo appena raggiunto prevede anche l'inserimento di un amministratore esterno nel consiglio di supervisione della società, il quale riferirà al governo sulla situazione e una riduzione del piano di tagli (8.000 lavoratori) annunciato dal costruttore automobilistico lo scorso luglio. Dunque, soldi in cambio di taglio ai dividendi, meno licenziamenti e controllo sulla gestione. Se non è una riedizione dell'Iri questa, poco ci manca.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 19 ottobre 2012

Sovranità

Cari Amici,
si sta consumando lo strappo tra Germania e Francia su una questione fondamentale per il futuro dell'Europa.
La signora Merkel vuole imporre controlli sovranazionali sulle politiche economiche dei paesi euro mediante l'introduzione di organismi nuovi, commissari speciali, agenzie di credito, supervisori in base ad un  semplice principio: chi paga di più per risanare l'Europa, e la Germania lo fa, ha il diritto di controllare come spendono i paesi in crisi.
La Francia, gelosa delle proprie autonomie, non tollera alcuna intrusione comunitaria nella  sovranità nazionale. Su questo dibattito potrebbe consumarsi uno strappo tale da spingere la Germania ad uscire dall'euro. In mezzo c'è l'Italia di Mario Monti che media tra i due colossi europei, mentre l'Inghilterra, che tanti anni fa scelse la clausola 'opt out', si chiama fuori ed osserva con attenzione i problemi degli altri.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 17 ottobre 2012

IRI

Cari Amici,
vi ricordate l'Iri, l'Istituto per la Ricostruzione Industriale voluto da Mussolini che sino alla sua liquidazione - avvenuta dieci anni fa e voluta dai neoliberisti - controllava almeno il 50 per cento del sistema industriale e finanziario del Paese? Ebbene, sembra che la Francia ne voglia isitutire uno simile: infatti Parigi ha creato una banca pubblica di investimenti per stimolare la crescita. Lo ha spiegato il numero uno della francese Caisse des Dépôts (Cdc), Jean Pierre Jouyet, che è anche presidente del nuovo istituto dal nome Bpi. La banca disporrà di 30 miliardi di euro, destinati al rilancio dell'economia nazionale. Dunque I francesi non sembrano preoccupari dell'inflazione bensì pensano allo sviluppo per diminuire la disoccupazione.  E noi, che l'Iri lo abbiamo voluto 80 anni fa, che facciamo? Quasi quasi rivaluto Mussolini.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 22 giugno 2012

Fuori dai denti

Cari Amici,
mi dicono che nel corso dell'ultima riunione del G20, Madame Lagarde abbia perso la pazienza nei confronti di Frau Merkel e, passando dal Lei diplomatico al più diretto tu, le abbia detto fuori dai denti: «O fai così oppure qui finisce molto male». Intanto oggi, a Roma, anche Mario Monti ha risposto per le rime al Cancelliere tedesco ricordandole che nel 2003 furono Francia e Germania a uscire dai parametri comunitari.
I due episodi dimostrano che la tensione sta logorando i nervi dei politici che abbandonano le consuetudini burocratiche e iniziano a parlare fuori dai denti. Meglio così, almeno dalle segrete stanze esce qualcosa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

lunedì 28 maggio 2012

Douce France (Ovvero, doccia francese)

Cari Amici,
il mercato immobiliare francese presenta tutte le caratteristiche di una bolla che potrebbe scoppiare nel giro di un paio d'anni. Lo dicono gli analisti della Danske Research che hanno elaborato un rapporto sulla situazione del mercato immobiliare d'oltralpe. Non solo: a questa analisi si aggiunge il fatto della crisi del Credit Immobilier de France, principale operatore del settore che versa in serie difficoltà crisi finanziarie. Che fine farà la Banca? A Parigi si parla di una fusione per incorporazione in un calderone più ampio: non quello di un colosso bancario (ognuno ha già una sua banca di credito immobiliare), ma quello della Banque Postale. Confermando il ruolo dello Stato francese come salvatore di ultima istanza.
In sostanza, Parigi salverebbe la banca con i propri soldi, proprio come sta facendo Madrid con Bankia, alle prese con  gli stessi problemi.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 6 maggio 2012

Sable rattling

Cari Amici,
ha vinto Hollande in Francia, ha perso il popolo greco ad Atene.
Come dicevo, sono molto preoccupato per i risultati della Grecia: crollo dei partiti tradizionali, vittoria delle estreme. Nasce una situazione difficilmente gestibile. Ecco perchè mi tornano valide le previsioni di alcuni analisti legati a note agenzie internazionali, secondo le quali non si deve escludere un golpe militare per frenare il caos istituzionale e politico. Ad Atene si avverte chiaramente il sable rattling, il tintinnar di sciabole, che precede l'arrivo dei carri armati sulle strade.
Spero francamente di sbagliarmi.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 5 maggio 2012

Si vota

Cari Amici,
le borse europee hanno perso mediamente il 5 per cento nell'ultima settimana, Milano quasi il 6. La speculazione ritiene che dopo la tornata elettorale del fine settimana si avrà un rafforzamento di quanti non vogliono l'austerità come unica misura per curare la crisi. Inoltre si teme il frazionamento del voto in Grecia (un paese abituato ad un solo partito dominante) dove si presentano ben 10 liste tra cui quella dei neonazisti. Gli speculatori hanno dunque abbandonato il settore azionario per puntare su dollaro, franco svizzero e oro. Temono grossi ribaltoni elettorali.
Personalmente sono preoccupato per gli esiti del voto greco: se ad Atene prendesse il potere una coalizione politica che non intende rispettare gli accordi presi con l'UE e il Fondo Monetario in materia di debiti, allora dovremmo attenderci serie ripercussioni in tutta Europa.
Un buon fine settimana elettorale

Gianfranco

P.S. Anche il trionfo delle liste di Grillo in Italia solleverebbe timori.

lunedì 30 aprile 2012

Vive l'Europe...

Cari Amici,
nel prossimo fine settimana voteranno oltre 70 milioni di europei, tra francesi, greci e italiani. Gli elettori si pronunceranno con il loro voto sulla validità della politica di austerità con la quale i governi d'Europa stanno affrontando la crisi. Credo che tale politica verrà bocciata senza appello. La sconfitta dei governi uscenti, il trionfo delle fazioni estreme e la frammentazione del voto in tante liste autonome hanno un'unica interpretazione: cambiamo strada. La rivolta contro Berlino verrà stimolata più che dal voto francese da quello greco: il governo che uscirà dalle elezioni potrebbe rinnegare i trattati sottoscritti a marzo e uscire dall'euro. Intendiamoci: domenica non è a rischio l'Europa, è a rischio l'ottusa visione dell'Europa dei banchieri.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

martedì 24 aprile 2012

Il Fronte

Cari Amici,
fino a pochi giorni fa era impensabile che l'Olanda rompesse il fronte dei paesi "austeri", però ieri l'impensabile è avvenuto: il fronte dei No si allarga e ora si parla di elezioni anticipate anche nel paese dei tulipani.
Ormai a sostenere il rigore finanziario sono rimasti soltanto tedeschi, austriaci e finlandesi, mentre gli altri paesi dell'eurogruppo propendono per politiche monetarie più allentate e l'Inghilterra, sorniona, sta a guardare alla finestra. Che succederà allora nei prossimi mesi? La chiave di tutto è la Francia, che tra due settimane esprimerà un nuovo governo. Ma anche dalla Grecia arriveranno novità.

Per chiudere il posto vi riporto cosa ha scritto in merito ai problemi dell'eurozona Nouriel Roubini, l'economista americano che predisse con largo anticipo la crisi del 2008:

The trouble is that the eurozone has an austerity strategy but no growth strategy. And, without that, all it has is a recession strategy that makes austerity and reform self-defeating, because, if output continues to contract, deficit and debt ratios will continue to rise to unsustainable levels.

Sino a quando potremo sostenere questa assurdità?
Un caro saluto
                          
Gianfranco

lunedì 23 aprile 2012

The party is over

Cari Amici,
le incertezze politiche dell'Europa provocano forti scossoni sui mercati. Che cosa temono gli investitori? L'esito delle elezioni francesi, sia che vinca Hollande che vinca Sarkozy. Quest'ultimo, se vorrà vincere, dovrà rivolgersi alla destra di Marine Le Pen e accettarne le idee. E vi ricordo che Madame Le Pen ha chiesto, tra le altre cose, la fine del potere bancario e il ritorno al protezionismo.
Dopo le elezioni, Parigi - sia con Hollande che con Sarkozy - non potrà che andare allo scontro con la Germania sulla politica di austerità: da una parte troveremo francesi, spagnoli e italiani che  chiedono misure per ridurre la disoccupazione e frenare le tensioni sociali, dall'altra Germania, Finlandia e forse Olanda che non vogliono inflazione. Ci saranno tira e molla, tensioni, ma alla fine, a mio giudizio, prevarrà la decisione di Berlino di uscire dall'euro, per lo meno provvisoriamente. Nel frattempo attendiamoci il peggio, per lo meno sui mercati e sul fronte sociale.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 21 aprile 2012

Tempo di elezioni

Cari Amici,
domani si vota in Francia per le politiche, ma la giornata decisiva per le sorti dell'Europa sarà domenica 6 maggio. Posso tratteggiare qualche previsione? Si aprono alcuni scenari interessanti.
Se in Francia dovesse vincere Francois Hollande e in Grecia, contemporaneamente, i partiti uscenti (Pasok e Nea Democratia n.d.r.) non arrivassero ad avere la maggioranza, allora si avrebbero grosse novità, con la Grecia che uscirebbe dall'euro e l'accentuazione dello scontro tra Francia e Germania sulle politiche finanziarie. In altre parole, finirebbe la diarchia Merkel-Sarzozy nella gestione dell'austerità come unico sistema per uscire dalla crisi e alla fine dello scontro la Germania potrebbe decidere di uscire dall'euro tornando al suo marco. Vincendo Sarkozy cambierebbe poco, però in Europa la recessione si esaspererebbe e si andrebbe verso un ulteriore inasprimento delle tensioni sociali.
I difensori dello status quo cercheranno di condizionare il voto, magari con un downgrading della Francia tra qualche giorno, con tensioni monetarie e con la prospettiva di apocalissi finanziarie. Ne vedremo delle belle, speriamo solo che il popolo francese resista alle pressioni.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco
                         

venerdì 20 aprile 2012

Analisti

Cari Amici,
gli analisti di Citigroup fanno sapere di attendere nei prossimi 2-3 anni un taglio del rating dell’Italia da parte di Standard & Poor’s nell’ordine di due gradini fino ad arrivare al livello “BBB-”. Le bocciature nel medio termine rifletteranno proprio l’incapacità del Belpaese di ridurre in maniera significativa il suo enorme debito pubblico. Una previsione quella di Citigroup decisamente allarmante perchè qualora venisse confermata, porterebbe il rating dell’Italia ad un passo dal livello “junk” ossia spazzatura. E con una valutazione del merito di credito di questa portata, sappiamo tutto quello che accade: gli investitori vendono su tutti i fronti, con massicci interventi da parte di fondi pensione e altri investitori istituzionali che si disfano di titoli ritenuti pericolosi.
Fantascienza a lungo termine, direte. Non tanto. Credo che i due-tre anni potrebbero ridursi a pochi mesi se passeranno i downgrading di Francia (in arrivo) e di Spagna. Occhio alla penna, dunque, e all'assoluta incapacità dei nostri vertici politici di far fronte alla situazione
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 18 aprile 2012

Le Defì

Cari Amici,
qualcosa si sta muovendo in Europa, finalmente: il candidato socialista francese, Francois Hollande, ha detto che se vincerà le elezioni ricatterà Berlino. O partono misure per la ripresa (eurobonds, project bond, insomma carta che porta inflazione ma rilancia l'economia) oppure la Francia denuncerà l'accordo fiscale, o Fiscal Content, e andrà per la sua strada.
Parigi non versa in buone condizioni: forte disoccupazione, costo del lavoro più alto d'Europa, rapporto deficit Pil oltre il 4 per cento, forte deficit commerciale. La Francia deve uscire dalla fase recessiva al più presto, per non fare la fine dei Piigs. Vedreno ora come Berlino accetterà il guanto di sfida, sempre che lo sfidante Sarkozy, dato in ribasso nei sondaggi, non riesca e ribaltare i pronostici.
Un caro saluto
Gianfranco

martedì 20 marzo 2012

Francia

Cari Amici,
sull'Europa spira il vento della violenza xenofoba di destra, come dimostrano i fatti di Francia. Non sarà facile controllarla, in parte perchè nei tempi difficili come gli attuali le parole d'ordine dei più deboli sono quelle della destra: Dio, patria e famiglia. E poi perchè dopo 30 anni di TV commerciale, di rincretinimento consumistico e di abolizione di ogni valore sociale la strada della compassione, della compartecipazione, dell'appoggio morale è rimasta patrimonio di poche organizzazioni religiose e di volontariato. Sul resto è meglio stendere un velo pietoso.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 23 febbraio 2012

Al voto

Cari Amici,
la Grecia doveva dichiarare fallimento nel fine settimana tra il 24 e il 25 marzo. Così veniva riportato in alcuni documenti riservati di fonte bancaria. Il default sarebbe stato promosso dalle solite agenzie di Rating. Così non è stato, in extremis sono arrivati i 130 miliardi, ma il problema viene rinviato di un mese, alle elezioni di aprile.
Da alcuni sondaggi privati emerge infatti che i due partiti maggiori - Pasok e Mea Democrfatia che contano adesso sull'85 per cento dei seggi in Parlamento - in caso di elezioni non attirerebbero insieme più di un terzo dei voti, mentre la maggioranza andrebbe alle ali estreme di destra e di sinistra.
E' questo che vogliono Berlino e Parigi, promuovere un clima da guerra civile in un paese allo stremo? Oppure commissionare la Grecia con la forza delle armi?
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 13 gennaio 2012

Il girone

Cari Amici,
alla fine della settimana arriva l'ennesima svolta negativa: i colloqui tra Grecia e i suoi creditori  si arenano perchè la Grecia, mi dicono le fonti, ha proposto di ridurre il proprio debito del 70 per cento, lasciando di marmo la controparte.
Intanto le agenzie di rating, come vi avevo detto qualche giorno fa, stanno per tagliare il rating della Francia, chi dice di un gradino chi di due, e di un'altra mezza dozzina di Stati. Insomma, riparte il girone infernale che lascia l'Europa senza pace ormai da un anno e e mezzo. L'euro si indebolisce, e questo potrebbe agevolare le esportazioni continentali, ma il rialzo delle materie prime, denominate in dollari, ci porterà inflazione.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

P.S. - Scusate per il post di ieri, ho confuso Sorrentino con Cosentino. Mi scuso con tutti.

giovedì 5 gennaio 2012

AAA

 Cari Amici,
dopo una tregua di due giorni tornano le turbolenze dei mercati. Questa volta è colpa della Francia, che stando alle indiscrezioni perderà la tripla A di almeno un paio di gradi. Verranno accusate del misfatto le agenzie di rating che nel caso della Francia, invece, eseguono alla perfezione il loro lavoro. Forse perché devono farsi perdonare gli errori commessi in passato.
La Francia va male, sia economicamente che finanziariamente, quindi deve essere degradata, e con lei va male il resto d'Europa. Ormai la strada per uscire dal caos sembra segnata: si farà inflazione. Oggi non la chiamano più così, la mascherano come  QE, alla lettera 'Quantitative easing'. In realtà si tratta di mettere sul mercato centinaia di miliardi di euro, chi dice fino a 1.500 miliardi, per costringere le banche a comprare le obbligazioni sovrane in scadenza di Italia, Spagna, Grecia e compagni. In pratica, la Bce si indebita allo 0,50 per cento con le altre banche centrali, soprattutto la Fed, e poi cede i fondi ricevuti alle 523 banche europee all'1 per cento. Queste comprano i debiti sovrani al 4-5-7 per cento e così sino a nuovi sviluppi. Nuovi debiti per pagare vecchi debiti è la musica. Anche la Germania sembra essersi piegata a questi eventi, salvi inciuci dell'ultima ora. Risultato: inflazione.
State accorti.
Un caro saluto

Gianfranco