Visualizzazione post con etichetta Draghi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Draghi. Mostra tutti i post

venerdì 26 aprile 2013

Pena

Cari Amici,
Frau Merkel dice che stando all'economia tedesca i tassi dovrebbero salire.
Ma i principali Paesi europei in crisi (Francia, Italia e Spagna) chiedono invece un calo dei tassi per creare investimenti e lavoro. In sostanza, ci vorrebbero due monete in Europa, una per la quale abbassare i tassi e una per rialzarli.
Ma l'euro è uno solo e, ormai, è una coperta troppo corta che copre ben poco.
Nel frattempo, Frau Merkel dice di provare pena per Mario Draghi e per il suo compito.
Ma che cosa prova la Cancelliera per i milioni di disoccupati sempre più imbufaliti che affollano le strade d'Europa?
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

domenica 28 ottobre 2012

Convergenze parallele

Cari Amici,
leggo dalle agenzie: "Sono sicuro che se si vuole ripristinare la fiducia nella zona euro, i Paesi devono cedere parte della loro sovranità a livello europeo". Così il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi in una intervista al giornale tedesco Der Spiegel, in cui ha dato ragione al ministro alle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, sulla necessità di un supercommissario all'euro.

Per capirci, Francia e Germania sono già ai ferri corti su come affrontare la crisi, austerità o rilancio della spesa pubblica, e Draghi accentua la crisi invocando quella diminuzione della sovranità statale che i francesi da tempo vedono come fumo negli occhi. In questo caso il mantenimento dell'euro appare sempre più come quell'espressione politica dei dorotei: Convergenze parallele.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana.

Gianfranco

N.b.: da domani, a elezioni siciliane concluse, potremmo assistere al collasso dei partiti tradizionali.

                                

venerdì 12 ottobre 2012

Rieccola

Cari Amici,
a quanto pare siamo di nuovo alle prese con la crisi del sistema euro e dell'Europa in generale.
Sembravamo averla dimenticata dopo le parole forti di Draghi in agosto (l'euro è irreversibile), dopo la decisione della Corte Tedesca di settembre di approvare il meccanismo salvastati e dopo l'idea di creare un'unione bancaria europea sotto il controllo della Bce. L'euforia di questi fatti ha rafforzato l'euro e le Borse e ha ridotto gli spread.

Ma all'orizzonte si sono presentati nuovi guai, come era prevedibile, sotto forma dell'aggravarsi della disoccupazione a livello europeo, dell'inflazione importata dal caro materie prime e del sempre maggior divario tra Europa del nord e quella del sud. Pesa, soprattutto, l'ottusità delle classi politiche dell'Europa che pensano solo a riforme e ad austerità e non alla ripartizione dei sacrifici.
Così l'umore generale è tornato nero mentre le piazze si agitano e sale il disagio. Oggi ci si interroga sull'esistenza stessa dell'Unione Europea e sul da farsi in caso di una sua implosione. Meglio ora oppure rinviarla? A quando la vera svolta?
Un caro saluto e un buon fine settimana

 Gianfranco

mercoledì 26 settembre 2012

La trappola

Cari Amici,
nei giorni scorsi ho accennato al problema della liquidity trap, o trappola della liquidità: le banche centrali pompano quattrini nel sistema per rilanciare l'economia ma la macchina non riparte, i consumi non decollano ugualmente perché la gente non ha soldi da spendere. Finalmente i mercati si sono resi conto del problema e stanno ponendo fine all'euforia che ha fatto seguito all'annuncio di manovre monetarie da parte della Bce e della Fed.

Che succederà ora? La situazione peggiora in Spagna e in Grecia e non è che da noi vada molto meglio. Se Draghi e compagni hanno scongiurato la fine dell'euro non hanno però risolto i problemi della recessione. Da sempre questo è un compito della classe politica, che al momento latita.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 17 settembre 2012

Doping

Cari Amici,
ormai è evidente: nel campo dell'economia e della finanza internazionale si sta facendo ampio uso del doping, come già avviene per lo sport e altre attività umane.
Promettere l'acquisto 'senza limiti' di Btp e Bonos, come ha dichiarato  la Bce per bocca di Draghi, oppure creare carta per 40 miliardi al mese, come farà la Federal Reserve di Bernanke, non significa altro che drogare l'economia nella speranza che si riprenda. Ma si corre il rischio di creare quella che è meglio nota come la trappola della liquidità: ci sono troppi soldi in giro ma la macchina economica non riparte. Si farebbe meglio a buttare i soldi dagli elicotteri, così si avrebbe la certezza di una ripresa dei consumi. Rassegnamoci dunque, perchè all'orizzonte non vedo alcuna nuova idea. E neppure elicotteri in attesa di decollare con sacchi di euro.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

sabato 8 settembre 2012

Referendum

Cari Amici,
euforia dei mercati (Borse, euro, spread) per la decisione della Banca Centrale Europea di salvare gli Stati in crisi attraverso l'acquisto 'illimitato' di Btp, Bonos e altro. Adesso attendiamo la reazione tedesca a questo progetto che, secondo l'opinione d'oltralpe,  mina alle base le regole del gioco comunitario.
Nei giornali tedeschi si sente sempre più spesso parlare di 'referendum', una grande consultazione popolare per verificare se il popolo tedesco approva quanto avverrà oppure se intende procedere diversamente, vale a dire staccarsi autonomamente dall'euro e tornare al marco.
«The euro is irreversible» ha detto a muso duro Mario Draghi ai tedeschi che lo attaccavano per le decisioni imposte; con il referendum contrario alla Bce, l'euro resterebbe sempre irreversibile. Ma senza la Germania.
Un caro saluto e buona fine settimana

Gianfranco

giovedì 2 agosto 2012

Il bluff

Cari Amici,
il dubbio è stato sciolto, il bluff di Mario Draghi è stato visto dai falchi della Bundesbank e i cocci dello scontro sono tutti sul tappeto: borse, spread, euro, etc. Oggi almeno tutto è più chiaro, i veli sono calati e il re è nudo.

La Germania non vuole salvare l'euro secondo i parametri voluti da Draghi, Monti e Hollande, cioè con la soluzione monetaria. I cordoni della Bce verranno allargati soltanto con la cessione di sovranità da parte dei paesi indebitati e l'intrusione della Germania nei meccanismi decisionali dei Piigs. Potrebbe essere una soluzione, ma non credo possa bastare. Ormai si va alle conseguenze estreme: o la Germania lascia l'euro oppure i paesi indebitati, Italia compresa, tornano alle divise nazionali. Ognuno si assuma le sue responsabilità.

Ma presto, non bisogna perdere altro tempo.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 27 luglio 2012

Dopo i conflitti, la rissa

Cari Amici,
cresce lo scontro in Europa per la finanza e anche per l'economia.
Accanto a Marchionne, che ha svelato le cause del successo tedesco nell'auto (non tutte le cause, però) ci sono i costruttori francesi, anch'essi sofferenti, e gli americani, presso i quali l'amministratore delegato della Fiat conta forti appoggi.
In finanza invece la Bundesbank si oppone alle aperture di Mario Draghi sugli interventi per salvare l'euro. Insomma, si è creato un clima da rissa che non giova certamente all'immagine del vecchio continente. La Germania potrebbe essere tentata di lasciare l'euro e gli alleati europei a suo dire 'ingrati'.
E gli ex alleati non rimpiangerebbero certo questa decisione.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

giovedì 26 luglio 2012

Conflitti

Cari Amici,
sono bastate poche parole di Mario Draghi per capovolgere la situazione dei mercati finanziari e ridurre lo spread: «All'interno del proprio mandato, la Bce è pronta a fare qualunque cosa per preservare l'euro, e credetemi, questo basterà», ha dichiarato Draghi  con determinazione ad un convegno. Benissimo, ma quali sono i limiti del mandato di Draghi? Li conosciamo e, purtroppo, li conosce anche Frau Merkel, attualmente in vacanza in Italia: o si fa inflazione o si annega nella recessione. Peccato che le grandi banche internazionali, le vere detentrici del potere, la pensino in maniera diversa.
Secondo Citigroup, all'80 per cento, la Grecia farà default entro 2 o 3 mesi. Sarà perchè le grandi banche finanziano gli speculatori che in questo momento puntano a spaccare l'euro?
I conflitti di interesse non mancano in questo mondo finanziario sempre più cinico e baro.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 4 aprile 2012

Arriba, arriba...

Cari Amici,
"arriba arriba" era l'introduzione all'ingresso in scena di Speedy Gonzalez. L'asta dei bonos spagnoli di questa mattina, per quantitativi inferiori al previsto e a rendimenti in salita, ha provocato le turbolenze dei mercati. E Draghi, cinico, ha detto: per il 2012 nessuna ripresa. Poi si vedrà. A meno che non facciate le solite riforme strutturale, il che significa cambiare il welfare e stringere sul lavoro.
Arriba, arriba, la Spagna è dietro l'angolo e a Francoforte tutti lo sanno ma nessuno lo dice.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 19 marzo 2012

Gutta cavat...

Cari Amici,
Il Fatto Quotidiano pubblicherà un mio pezzo sul caso dei derivati, pezzo nel quale faccio i nomi dei ministri del Tesoro che hanno ricoperto l'incarico dal 1994 ad oggi. Ci sono nomi eccellenti: Ciampi, Barucci, Dini, Amato, Padoa Schioppa, Tremonti. Questi signori dovevano essere al corrente del contratto con Morgan Stanley, sempre che non siano stati presi di sorpresa da qualche iniziativa voluta dal direttore generale del Tesoro del 1994, Mario Draghi, e dal suo assistente Vittorio Grilli.
In che mani siamo finiti dunque? E nessuno dice nulla. Spero che alla fine la verità emerga.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

martedì 13 marzo 2012

Contrasti

Cari Amici,
scoppia il conflitto tra la Bce di Mario Draghi e il governo tedesco.
La Banca Centrale Europea ha bisogno di un piano di rientro dei massicci prestiti concessi agli istituti di credito per evitare che si concretizzino i rischi legati all'inflazione. A dirlo è il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, secondo il quale le misure prese da Draghi  erano "in una certa misura inevitabili", ma devono essere mantenute "entro limiti giustificati". Insomma, i circa 1.000 miliardi messi in circolazione dalla Bce con le due operazioni di Ltro (long term refinancing operations) per sostenere le banche accendono il rischio di inflazione, rischio che ai tedeschi non piace.
E' la prima volta che Draghi viene ufficialmente criticato da Berlino. Ma fonti bene informate mi dicono che in privato vi siano stati non pochi scontri tra l'ex banchiere d'affari e l'ortodossia finanziaria tedesca.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 8 marzo 2012

Cari Amici,
tassi fermi all'1 per cento e benzina alle stelle in Eurolandia. Sino a quando i tedeschi e gli altri europei accetteranno questa situazione? A Berlino qualcuno muove critiche alla gestione Draghi, che si orienta  solo in funzione delle banche, di cui è espressione, e non del sistema Europa.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 1 marzo 2012

E la nave non va

Cari Amici,
due giorni fa avevo scritto del senso di rapina provato di fronte ai prezzi del commercio, a mio giudizio al di fuori di ogni logica. Oggi arriva la conferma ufficiale: in febbraio per la spesa del  carrello l'inflazione dei prezzi al consumo è pari  al + 4,5 per cento rispetto a un anno fa. È ormai chiara la cura del debito pubblico italiano dei due Mario: inflazione galoppante e tassi di interesse allo zero. In pochi anni il rapporto debito/Pil passerà dall'attuale 120 all'80 per cento perché il Pil salirà per effetto dell'inflazione mentre il debito rimarrà stabile a causa dei tassi bassi. Voleranno gli stracci, come al solito, e a pagare di più saranno i lavoratori non protetti e i pensionati.
E ci guadagneranno le banche.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 24 febbraio 2012

Il Drago capitalista

Cari Amici,
Mario Draghi è uscito finalmente allo scoperto: al Wall Street Journal (e a chi altro, visto che è pur sempre un banchiere) ha dichiarato che il modello sociale europeo è morto, se si guarda al tasso di occupazione dei giovani. Ma a quale modello sociale punta la cricca dei banchieri? A quello cinese dove gli operai della Foxconn si suicidano perchè non reggono i ritmi di lavoro? A quello delle 'maquilladoras' messicane o dei produttori di scarpe dell'Indonesia che pagano salari di fame per turni massacranti? Agli schiavi bambini dell'India?
Ricordiamo che il modello sociale è nato in Europa con i contributi della Sinistra e anche della Destra: il Cancelliere Bismarck, che non era certamente un sincero democratico, nel 1880 impose agli imprenditori di costruire alloggi decenti per i lavoratori, mentre, in Italia, si deve a Mussolini l'istituto della liquidazione e della pensione obbligatoria. E poi ci sarebbero le lotte della sinistra riformista.
E ora la Banda Bassotti dei banchieri vuole ritornare indietro nel tempo di cento anni, gonfiare i profitti della finanza e del turbocapitalismo a scapito del lavoro. Rimandiamo Mario Draghi alla Goldman Sachs, da dove viene, tra i suoi Paperoni. E che si fottano a vicenda.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

mercoledì 8 febbraio 2012

C'è chi perde il pelo, ma non il vizio

Cari Amici,
stimo Mario Draghi, che ho incontrato qualche volta nella mia attività lavorativa, ma sono sostanzialmente prevenuto nei confronti dei banchieri d'affari (e Draghi lo è stato per Goldman Sachs). Adesso, stando alle indiscrezioni del WSJ, anche da presidente della Bce Draghi continua ad operare con la mentalità del banchiere d'affari. Per convincere i greci ad accettare il diktat della troika Draghi ha offerto loro di cedere a prezzi scontati le obbligazioni greche che la Bce ha acquistato lo scorso anno sul mercato libero.
Il punto è che dall'indiscrezione del WSJ non si capisce se la Bce farà un affare o meno da questa vendita. Per intenderci, ipotizziamo che la Bce abbia pagato i bond 80, contro un valore facciale di 100. Se vende ad Atene i bonds a 70, perde 10 (a scapito di tutti i contribuenti europei che finanziano la Bce). Se vende a 90 guadagna 10, ma un banchiere centrale non dovrebbe speculare sui bond dei propri amministrati. La soluzione ideale sarebbe la vendita dei titoli ai prezzi d'acquisto.
Ma Draghi riuscirà a perdere il vizio del profitto?
Un caro saluto

Gianfranco