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giovedì 6 giugno 2013

Il fronte

Cari Amici,
il Fondo Monetario Internazionale, uno dei membri della Troika (insieme a BCE e UE) prende le distanze da quanto è stato deciso in materia di austerity nei confronti dell'Europa, rompe il fronte dell'omertà e denuncia i guasti di quanto è avvenuto. Il tutto nel giorno in cui in Grecia il tasso di disoccupazione tocca il massimo storico del 26,8 per cento mentre la Germania denuncia un calo degli ordini all'industria del 3,3 per cento.

La presa di posizione dei falchi del FMI sorprende non poco, ma le sue conseguenze saranno risibili per il momento. All'interno della Troika si scateranno faide  di ogni genere, ma avranno carattere accademico e non effetti reali sull'economia. Spetterebbe ai governi nazionali prendere le redini della situazione, invece tutto resterà fermo sino alle elezioni di settembre in Germania.
Nel frattempo l'Europa andrà sempre peggio, Italia e Spagna in testa.
Un caro saluto
                        
Gianfranco

mercoledì 22 maggio 2013

Tertium non datur

Cari Amici,
le Borse salgono e con ogni probabilità continueranno a salire, perché all'orizzonte si intravedono soltanto manovre inflattive (tanta liquidità in ogni parte del mondo) e nessun freno monetario. Anche l'Ue sembra orientata verso questa direzione che verrà attuata non tramite la stampa di nuova moneta (la Germania si opporrebbe) ma attraverso un calo dei tassi di interesse. Le autorità sperano che grazie al rialzo delle Borse dovuto al danaro facile una parte di questa euforia finanziaria si trasferisca all'economia reale. Sarà vero? Non lo credo.
L'economia reale continua a peggiorare, mentre la disoccupazione giovanile nei Piigs è perfino superiore ai livelli della grande Depressione.
Che succederà allora? Gli esperti calcolano che se i Piigs vogliono recuperare i livelli di competitività che hanno perso nei confronti della Germania in termini di costo del lavoro, devono ridurre i salari del 40 per cento. E provvedimenti in tal senso renderanno in Italia, Spagna, Grecia e anche Francia le tensioni sociali insostenibili. L'alternativa: si spacca l'euro. Tertium non datur...
Un caro saluto
                          
Gianfranco

venerdì 26 aprile 2013

Pena

Cari Amici,
Frau Merkel dice che stando all'economia tedesca i tassi dovrebbero salire.
Ma i principali Paesi europei in crisi (Francia, Italia e Spagna) chiedono invece un calo dei tassi per creare investimenti e lavoro. In sostanza, ci vorrebbero due monete in Europa, una per la quale abbassare i tassi e una per rialzarli.
Ma l'euro è uno solo e, ormai, è una coperta troppo corta che copre ben poco.
Nel frattempo, Frau Merkel dice di provare pena per Mario Draghi e per il suo compito.
Ma che cosa prova la Cancelliera per i milioni di disoccupati sempre più imbufaliti che affollano le strade d'Europa?
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

martedì 26 marzo 2013

Edilizia

Cari Amici,
leggo da siti solitamente bene informati che In Italia si crede che l’edilizia sia la chiave dello sviluppo. Ma lo stock di alloggi invenduti continua ad aumentare: lo si può stimare in 340mila abitazioni attualmente finite ma invendute. 
Domanda, vogliamo fare come la Spagna, che si è affloscita per le difficoltà delle banche invischiate con l'edilizia?
Un caro saluto

Gianfranco 

martedì 13 novembre 2012

A gennaio

Cari Amici,
ve ne ho già parlato qualche giorno fa, ma ora vorrei ritornare sullo stesso argomento.

L'orizzonte si è rannuvolato, la possibilità di ritornare in piena crisi finanziaria non è mai stata così vicina. I segnali che arrivano dai mercati non lasciano dubbi: salgono i beni rifugio per eccellenza, oro, bund tedesco e dollaro, mentre scendono le Borse e alcune materie prime e sale lo spread.

Insomma, con ogni probabilità a gennaio l'Europa tornerà ad essere al centro dell'attenzione da parte della speculazione, proprio come un anno fa. Ce la faremo a resistere anche questa volta senza eccessivi turbamenti e scossoni? Ho seri dubbi, ma per capirlo dovremo prima vedere che cosa succederà in Spagna e in Grecia.
Un caro saluto

Gianfranco
                                 

mercoledì 31 ottobre 2012

Lavoro

Cari Amici,
leggo dalle agenzie: "a settembre in Italia il tasso di disoccupazione è salito al 10,8% Rispetto ad agosto i disoccupati sono saliti dello 0,2% e del 2% su base annua. Si tratta del livello più alto raggiunto dal gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili) e, guardando alle serie trimestrali, è il valore più alto dal terzo trimestre 1999".
La situazione a livello europeo non è certo più rosea. Non si è arrestato, infatti, il peggioramento del mercato del lavoro nell'area euro: a settembre la disoccupazione ha raggiunto un nuovo massimo storico all'11,6%, a fronte dell'11,5% di agosto. Il numero totale dei disoccupati è cresciuto di 169 mila a quota 18 milioni 490 mila.  

In Spagna e in Grecia più di una persona su quattro è disoccupata. Per la Grecia, la percentuale di disoccupati è salita al 25,1%, un balzo record che fa conquistare al Paese la maglia nera in Ue rispetto a un anno prima, quando era al 17,8%. Anche per i giovani non va meglio: più di uno su due (55,6%) è senza lavoro.
Anche in Spagna non si ferma l'emorragia dei posti di lavoro: il tasso di disoccupazione è salito a settembre al 25,8% dal 25,5% di agosto  Un anno fa era al 22,4%. Anche per chi ha meno di 25 anni la situazione continua a essere nera: i senza lavoro sono ormai più di 1 su 2, e sono saliti dal 53,8% di agosto al 54,2% di settembre.

A questo ci portano le politiche di austerità. Quando lo capiranno i politici? Quanto manca ad un'esplosione di collera giovanile? Quanto allo scollamento (che temo possa essere violento) del tessuto socio.economico?
Un caro saluto
                                     
Gianfranco

mercoledì 26 settembre 2012

La trappola

Cari Amici,
nei giorni scorsi ho accennato al problema della liquidity trap, o trappola della liquidità: le banche centrali pompano quattrini nel sistema per rilanciare l'economia ma la macchina non riparte, i consumi non decollano ugualmente perché la gente non ha soldi da spendere. Finalmente i mercati si sono resi conto del problema e stanno ponendo fine all'euforia che ha fatto seguito all'annuncio di manovre monetarie da parte della Bce e della Fed.

Che succederà ora? La situazione peggiora in Spagna e in Grecia e non è che da noi vada molto meglio. Se Draghi e compagni hanno scongiurato la fine dell'euro non hanno però risolto i problemi della recessione. Da sempre questo è un compito della classe politica, che al momento latita.
Un caro saluto

Gianfranco

sabato 1 settembre 2012

Deja vu...

Cari Amici,
ecco una notizia che dovrebbe far riflettere, perché già data in precedenti occasioni:

L'uscita di capitali dalla Spagna ha segnato un aumento di circa il 40% nel mese di giugno, a dimostrazione di come la fiducia degli investitori verso Madrid, si stia deteriorando.
Secondo i dati resi noti dalla Banca di Spagna, a giugno i flussi netti in uscita di capitali, hanno raggiunto 56,6 miliardi di euro, dopo il rosso di 41,3 miliardi segnato a maggio.
Ammonta a 315,6 miliardi l'ammontare dei capitali che ha lasciato il Paese nell'anno trascorso fino a giugno. Solo nei primi sei mesi del 2012 sono fuoriusciti dai confini spagnoli 220 miliardi di euro, pari al 22% del Pil del Paese.

Non vi ricorda quanto avvenuto in Grecia due anni fa?

Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

sabato 4 agosto 2012

Lord Keynes

Cari Amici,
in primo luogo buone vacanze, se siete in procinto di partire. O buon rientro se riprendete il lavoro.

Dopo il post di giovedì, con i mercati sotto frana, c'è stato il netto rimbalzo di ieri. Vi direte, Gianfranco ha cannato la sua analisi, la Bce di Mario Draghi ha sconfitto la Bundesbank. Non so, vedremo in futuro. So però che siamo ancora nel pieno della crisi e che le previsioni non sono le più rosee.

Mi permetto di citare in proposito l'analisi del premio Nobel Paul Krugman su quanto succede. 'Se la Germania proseguirà testardamente con la strategia sin qui applicata, si prefigura una serie di passaggi legati tra loro da una sorta di effetto domino. La Grecia uscirà in breve tempo dall’euro, Spagna e Italia subiranno un’imponente fuga di capitali, le banche iberiche e italiane bloccheranno i conti correnti per arginare la fuga e fisseranno limiti ai prelievi quotidiani. A quel punto, soltanto un intervento della Bce salverebbe il sistema bancario continentale dal tracollo'. 
Abbandonare l’austerità e ritornare alle politiche keynesiane, fatte soprattutto d'investimenti mirati nella spesa pubblica: per Krugman non c’è altra possibilità per evitare il corto circuito globale.

In agosto non sarò presente tutti i giorni sul blog, ma vi penserò costantemente. Un caro saluto, un abbraccio e buone vacanze

Gianfranco

lunedì 23 luglio 2012

Bluff...

Cari Amici,
ormai la Grecia sta per lasciare l'euro e l'Eurozona, anche se a parole deplora il possibile evento, è convinta che prima Atene se ne andrà meglio sarà per tutti.
Lo dicono anche i soloni, quelli che sino a pochi mesi fa sostenevano che la costruzione finanziaria dell'Europa era solida. Tuttavia non siamo ancora al "si salvi chi può" e il percorso non è chiaro: c'è chi dice che la Germania starebbe bluffando e che dietro l'apparente durezza della signora Merkel ci sarebbe la volontà di saggiare la resistenza di Spagna e Italia, saggiarne il limite e poi cedere su eurobonds. Insomma, spingere l'Europa sull'orlo della rottura e poi fare retromarcia.
Lo vedremo presto.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

domenica 22 luglio 2012

Deja vu...

Cari Amici,
il film della crisi ha sempre le stesse inquadrature e tempi identici: tagli alle spese, scioperi, fuga di capitali. Lo abbiamo visto in Grecia, lo vediamo in Spagna, lo vedremo in Italia. Resta da capire una sola grande questione: se sia meglio spaccare ora, in agosto, il sistema euro, con tutti i guai che ne conseguono (anche se non penso all'Armageddon che vogliono farci intendere, visto che non ci sono esperienze precedenti in proposito) oppure se sia meglio restare come siamo, con il  circolo vizioso composto da debiti, recessione, disoccupazione e tensioni sociali in piena funzione. Non so come voi la pensiate, io credo di aver espresso la mia opinione già da tempo.
So però che così il sistema non può andare avanti molto, prima o poi capiterà qualcosa di serio che farà cambiare tutto.
Un  caro saluto

Gianfranco

mercoledì 18 luglio 2012

Sofferenze e incagli

Cari Amici,
oggi la Banca Centrale spagnola ha comunicato che le sofferenze bancarie degli istituti nazionali sono arrivate a 156 miliardi di euro, pari al 9 per cento di tutto il credito erogato. Ricordiamo che un sano esercizio del credito richiede valori inferiori al 5 per cento. Poi, e questo non viene detto, ci sono gli incagli, di  cui non si parla, che mediamente sono pari alle sofferenze. Tradotto in soldoni: le banche spagnole abbisognano, e subito, di almeno 300 miliardi di euro, non dei 100 autorizzati da Bruxelles di cui 30 arriveranno tra breve. Il resto, come cantava Jannacci, 'Se sa no'.
Un'altra considerazione: ma con quali criteri i banchieri spagnoli, e non solo loro, hanno erogato i crediti? Non si sono resi conto dei rischi cui andavano incontro?
Ah già, dimenticavo, i banchieri si salvano sempre: sono gli Stati che affondano.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 12 luglio 2012

Via d'uscita

Cari Amici,
forse si intravede una via d'uscita nel problema dei debiti che sconvolge l'Europa.
Secondo il Financial Times, l'Ue starebbe esercitando pressioni su quanti posseggono le obbligazioni emesse dalle banche spagnole in crisi perchè rinuncino a parte dei loro crediti.
Il meccanismo funziona così: in passato le banche spagnole hanno emesso obbligazioni (bonos) in cambio di cash. Con questo cash le banche hanno finanziato gli speculatori dell'edilizia.
Crollato il mercato dell'edilizia, le banche sono subentrate agli immobiliaristi, nel frattempo tutti falliti, nel possesso di immobili che oggi valgono la metà dei bonos in circolazione. Che fare?
L'Ue promette aiuti, 30 miliardi sino ad oggi, ma in cambio chiede ai possessori dei bonos di rinunciare a parte del valore dei loro titoli, il 30-40 o 50 per cento, ancora non si sa. La loro perdita finanzierebbe lo Stato spagnolo e aiuterebbe ad evitare il pericolo di dover chiedere all'Unione Europea un vero e proprio fondo di salvataggio.
Fonti del quotidiano inglese parlano di una bozza di memorandum of understanding che offrirebbe ai sottoscrittori alcune azioni preferenziali e bond subordinati di importo inferiore al valore originale.
In conclusione: dal debito si esce si i creditori rinunciano a parte dei loro crediti. In cambio si va a fondo tutti.
Un caro saluto

Gianfranco

sabato 7 luglio 2012

Il Gobbo

Cari Amici,
dopo il bluff dell'avvio di settimana i nodi vengono al pettine.
Scrive oggi Federico Rampini su Repubblica: «Avevano ragione dunque quei "maligni" del fronte euroscettico angloamericano, dai grandi media Usa agli uffici studi delle banche di Wall Street e di Londra, che non credettero alla versione del trionfo di Mario Monti su Angela Merkel». Io ero e resto uno di quei maligni perchè seguo il pensiero del Gobbo, al secolo Giulio Andreotti: «A pensar male si fa peccato ma si indovina bene».
I guai finanziari del mondo restano, sono sempre lì su di noi: Spagna, Grecia. Italia. I vertici europei e mondiali non servono a nulla per il momento perchè nessuno prende le giuste decisioni.

Mi rimangio dunque le scuse della settimana scorsa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

mercoledì 20 giugno 2012

Dopo Madrid e Atene...

Cari Amici,
leggo dal Corriere di oggi che Monti, sotto pressione del Pdl, starebbe cercando tra le varie misure economiche di sollecitare l'acquisto di bond italiani da parte delle strutture comunitarie per evitare ulteriori aumenti dei tassi. Stretto tra tassi alti e poca crescita il debito pubblico non può che salire, compromettendo ancor di più il nostro sistema finanziario. Un'altra soluzione, sempre prospettata da Monti, sarebbe quella di allungare le scadenze dei Btp, ma in questo caso chi comprerebbe i 32 miliardi di Btp che lo Stato dovrà emettere entro sei mesi? Chi darà fiducia ad uno Stato che non onora gli impegni sul debito pregresso?
Morale: dopo Grecia e Spagna adesso, anche se per ora velatamente, è entrata in crisi l'Italia (ma questo lo dicevamo da tempo), e si parla di un intervento del Fondo Monetario, anche se ufficialmente tutti smentiscono.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 19 giugno 2012

Spagna

Cari Amici,
la questione spagnola torna di prepotenza alla ribalta. 
Alcuni analisti di rilievo hanno calcolato che per turare le loro falle immobiliari alle banche spagnole occorrerebbero almeno 400 miliardi di euro. L'Unione Europea ne ha dati 100, per di più con l'elastico perchè i mezzi sono stati forniti dallo Stato spagnolo che ha così appesantito ulteriormente i suoi bilanci. I mercati lo sanno e ieri lo si è visto... Insomma, con le elezioni greche non si sono chiuse le turbolenze anzi: dopo il Niet della signora Merkel di fronte ad ogni possibile revisione degli accordi con Atene bisogna prepararsi al peggio
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 18 giugno 2012

Dopo il voto

Cari Amici,
ad Atene ha vinto il partito della trattativa e non quello dello scontro, ma l'euforia dei mercati europei è durata poco. L'inversione del rally indica che gli eventi in Grecia non sono poi così importanti per il futuro dell'area euro, che è molto più a rischio per l'evoluzione della situazione in Spagna e Italia.
La Grecia vale il 3 per cento del Pil europeo e il temuto contagio si è ormai allargato da Atene a Madrid. Bisogna vivere alla giornata.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

venerdì 15 giugno 2012

Election Day

Cari Amici,
domenica si vota un Grecia, e la situazione è seria.
Il Paese sembra diviso in due. Da un lato ci sono i partiti che vogliono continuare a utilizzare l’euro, dall’altra quelli favorevoli a un ritorno della dracma. Questi due fronti si contenderanno i voti di un popolo ormai stremato da tasse e disoccupazione. Che accadrà? Sono d'accordo con quanto ha scritto oggi il mio collega Livini su Repubblica ipotizzando i tre scenari, quello minimo, l'intermedio e il catastrofico. Per i prossimi mesi prevedo l'avverarsi di quello intermedio, ovvero l'uscita della Grecia dall'euro e la permanenza con seri problemi di Spagna e Italia nel consesso comunitario. Abbiamo l'ombrello del Fondo Monetario che ci protegge da rischi immediati, ma senza nuove nisure politiche incisive non si andrà molto più in là.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

P.S. Il Portogallo è in crisi come noi: abbondano ovunque i negozi che acquistano oro e preziosi e la popolazione mi è parsa stanca e rassegnata.

venerdì 1 giugno 2012

Contagio

Cari Amici,
ieri in Spagna, rivela il Financial Times, sono usciti dal paese almeno 100 milioni di euro. Proprio come è successo in passato in Grecia e come avviene in Italia, a giudicare dal cambio euro/dollaro ed euro/franco svizzero. Anche in Spagna, quindi, siamo entrati nella seconda fase del collasso. La terza, insegna il default argentino, sarà la corsa agli sportelli e la possibile vittoria della sinistra in Grecia, data per favorita nei sondaggi, potrebbe accelerare i tempi. D'altra parte la leadership europea si aggrappa ai suoi mantra e non riesce a formulare nuove proposte: sembra paralizzata dagli eventi. È bene che vada a casa.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

martedì 29 maggio 2012

Il Trilemma

Cari Amici,
tra i dati di questa mattina ne spicca uno in particolare: in Spagna i consumi calano da un mese all'altro del 10 per cento circa. D'altra parte, che cosa vi attendete da un Paese che ha una disoccupazione del 25 per cento, un'economia asfittica per lo scoppio della bolla immobiliare e una moneta forte come l'euro?
Eccolo qui il trilemma, nella sua cruda realtà: moneta forte, consumi deboli e disagio sociale. A questo trilemma ci stanno portando la Bce, Angela Merkel, Mario Monti e le varie ideologie liberistiche. Come diceva un vecchio saggio: "Fermate il mondo, voglio scendere".
Un caro saluto

Gianfranco