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mercoledì 22 maggio 2013

Tertium non datur

Cari Amici,
le Borse salgono e con ogni probabilità continueranno a salire, perché all'orizzonte si intravedono soltanto manovre inflattive (tanta liquidità in ogni parte del mondo) e nessun freno monetario. Anche l'Ue sembra orientata verso questa direzione che verrà attuata non tramite la stampa di nuova moneta (la Germania si opporrebbe) ma attraverso un calo dei tassi di interesse. Le autorità sperano che grazie al rialzo delle Borse dovuto al danaro facile una parte di questa euforia finanziaria si trasferisca all'economia reale. Sarà vero? Non lo credo.
L'economia reale continua a peggiorare, mentre la disoccupazione giovanile nei Piigs è perfino superiore ai livelli della grande Depressione.
Che succederà allora? Gli esperti calcolano che se i Piigs vogliono recuperare i livelli di competitività che hanno perso nei confronti della Germania in termini di costo del lavoro, devono ridurre i salari del 40 per cento. E provvedimenti in tal senso renderanno in Italia, Spagna, Grecia e anche Francia le tensioni sociali insostenibili. L'alternativa: si spacca l'euro. Tertium non datur...
Un caro saluto
                          
Gianfranco

martedì 9 ottobre 2012

Risparmi

Cari Amici,
stando alle ultime relazioni dell'Istat, sia il potere d'acquisto che i risparmi degli italiani si stanno riducendo a ritmi che non si vedevano più dal 2000.
Avviene che per effetto della disoccupazione giovanile, le famiglie - l'unico sistema sociale che ancora resista - non possano più risparmiare e, anzi, diano fondo alla loro ricchezza per mantenere i figli senza lavoro.
In conclusione, le famiglie (e il Paese con esse) si impoveriscono, non riescono più ad accumulare e per effetto dell'inflazione si vedo falcidiati risparmi e potere d'acquisto. Sono gli effetti perversi della 'stagflation' di cui si parlava tempo addietro.
Adesso ne abbiamo la prova.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 6 settembre 2012

Stagflation

Cari Amici,
il dado è tratto: la Banca Centrale Europea stamperà moneta per aiutare i paesi indebitati e salvare l'euro.

La conseguenza è una sola, e si chiama 'stagflation' una parolaccia che significa inflazione e ristagno economico. Ci andranno di mezzo lavoratori, pensionati e in genere le categorie economiche meno protette mentre ci guadagneranno gli speculatori e chi ha esportato valuta.

Sorge ora il dubbio: i tedeschi saranno disposti ad accettare la stagflation? Avete già sentito le critiche rivolte alla Bce dai media e dai politici tedeschi: l'anno prossimo in Germania si vota e saranno in molti quelli che presenteranno il conto a Frau Merkel.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 26 luglio 2012

Conflitti

Cari Amici,
sono bastate poche parole di Mario Draghi per capovolgere la situazione dei mercati finanziari e ridurre lo spread: «All'interno del proprio mandato, la Bce è pronta a fare qualunque cosa per preservare l'euro, e credetemi, questo basterà», ha dichiarato Draghi  con determinazione ad un convegno. Benissimo, ma quali sono i limiti del mandato di Draghi? Li conosciamo e, purtroppo, li conosce anche Frau Merkel, attualmente in vacanza in Italia: o si fa inflazione o si annega nella recessione. Peccato che le grandi banche internazionali, le vere detentrici del potere, la pensino in maniera diversa.
Secondo Citigroup, all'80 per cento, la Grecia farà default entro 2 o 3 mesi. Sarà perchè le grandi banche finanziano gli speculatori che in questo momento puntano a spaccare l'euro?
I conflitti di interesse non mancano in questo mondo finanziario sempre più cinico e baro.
Un caro saluto

Gianfranco

lunedì 16 luglio 2012

Nonsenso - 2

Cari Amici,
c'è un altro non senso che sta facendo di questi tempi il giro del mondo.
Pare che  in Europa sussista il pregiudizio in base al quale se la Banca Centrale finanzia il debito pubblico del proprio Paese (vale a dire, se acquista i Bot e Btp emessi dal Tesoro dello stesso Paese) si ritiene in via di pregiudizio che il governo del Paese crei inflazione.
Nulla di più errato, sostengono gli esperti d'oltreoceano e lo dimostra la recente storia economica degli Stati Uniti: la Fed ha profuso almeno 4.000 miliardi di dollari per salvare le banche (Piano Tarp) e rilanciare l'economia. La più vasta creazione di moneta nella storia americana non ha creato inflazione ma ha portato alla deflazione del debito.Provate a fare la stessa domanda a Frau Merkel e ai falchi della Bundesbank: non vi daranno mai ascolto.
Sono le banche commerciali a creare inflazione con i loro comportamenti speculativi che moltiplicano le bolle. Che poi vengono ripianate dagli Stati.
Un caro saluto, un arrivederci allo spread a quota 500

Gianfranco

giovedì 5 luglio 2012

Inflazione

Cari Amici
la Bce riduce il costo del danaro allo 0,75 per cento, ai minimi da sempre, mentre in contemporanea salgono i prezzi dell'oro, delle materie prime e persino del petrolio (un evento incredibile visto che l'Occidente è in recessione e di greggio se ne trova a bizzeffe). Come interpretare i mercati? Semplice, le banche centrali o fanno carta moneta oppure la fanno costare di meno. E questo significa inflazione. E i prezzi delle materie prime scontano il movimento. D'altra parte, solo con l'inflazione e con tassi bassi si ripagano i debiti, ci insegna la recente storia economica.
Ad andarci di mezzo sono le classi a reddito fisso, come sempre.
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 29 maggio 2012

Il Trilemma

Cari Amici,
tra i dati di questa mattina ne spicca uno in particolare: in Spagna i consumi calano da un mese all'altro del 10 per cento circa. D'altra parte, che cosa vi attendete da un Paese che ha una disoccupazione del 25 per cento, un'economia asfittica per lo scoppio della bolla immobiliare e una moneta forte come l'euro?
Eccolo qui il trilemma, nella sua cruda realtà: moneta forte, consumi deboli e disagio sociale. A questo trilemma ci stanno portando la Bce, Angela Merkel, Mario Monti e le varie ideologie liberistiche. Come diceva un vecchio saggio: "Fermate il mondo, voglio scendere".
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 8 maggio 2012

Dilemma

Cari Amici,
ecco il dilemma in cui si trova stretto il cancelliere tedesco: l'uscita della Grecia dall'Euro non determinerebbe la fine della moneta unica europea. Lo afferma il capo di Fitch, Paul Taylor, spiegando che la Germania ha investito troppo nella sopravvivenza dell'Euro. «Se il marco tedesco venisse reintrodotto - spiega Taylor - si apprezzerebbe considerevolmente rispetto alle altre monete. L'export, il motore dell'economia tedesca, ne verrebbe a soffrire».
Allora, inflazione per accontentare gli europei in crisi, oppure austerità per poi soffrire in casa?
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 18 aprile 2012

Le Defì

Cari Amici,
qualcosa si sta muovendo in Europa, finalmente: il candidato socialista francese, Francois Hollande, ha detto che se vincerà le elezioni ricatterà Berlino. O partono misure per la ripresa (eurobonds, project bond, insomma carta che porta inflazione ma rilancia l'economia) oppure la Francia denuncerà l'accordo fiscale, o Fiscal Content, e andrà per la sua strada.
Parigi non versa in buone condizioni: forte disoccupazione, costo del lavoro più alto d'Europa, rapporto deficit Pil oltre il 4 per cento, forte deficit commerciale. La Francia deve uscire dalla fase recessiva al più presto, per non fare la fine dei Piigs. Vedreno ora come Berlino accetterà il guanto di sfida, sempre che lo sfidante Sarkozy, dato in ribasso nei sondaggi, non riesca e ribaltare i pronostici.
Un caro saluto
Gianfranco

venerdì 13 aprile 2012

Stiglitz

Cari Amici,
a marzo i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, il cosiddetto carrello della spesa, registrano un forte aumento su base mensile (+0,6%) e il tasso di crescita tendenziale sale al 4,6% dal 4,5% di febbraio. Lo dice l'Istat che aggiunge: nuovo tonfo registrato per la produzione industriale in Italia. A febbraio l'indice destagionalizzato è diminuito dello 0,7% rispetto a gennaio e, corretto per gli effetti di calendario, è calato su base annua del 6,8%. Siamo chiaramente di fronte al fenomeno della stagflation (ristagno e inflazione), uno dei peggiori eventi che rovinano i paesi. Ha ragione Joseph Stiglitz, ex direttore del Fondo Monetario: i vertici europei stanno sbagliando tutto, ci impongono l'austerità e l'inflazione. In una parola, ci stanno rovinando. Che il buon Dio li faccia rinsavire.
Un caro saluto

Gianfranco

domenica 1 aprile 2012

Il franco al bivio

Cari Amici,
l'orizzonte finanziario europeo torna a rannuvolarsi. Se dubbi esistono in proposito basta guardare il cambio euro/franco svizzero per schiarsi le idee.
La Banca Centrale svizzera ha annunciato, un anno fa, che avrebbe difeso il cambio a quota 1,20 franchi per euro per non perdere quel minimo di competitività che il made in Swizerland vanta ancora in Europa. Tuttavia il cambio si avvicina inesorabilmente a quel livello, segno che l'esportazione di capitali dall'euro verso il franco continua. Che succederà ora? Berna terrà fede alle promesse oppure sarà costretta a cedere alle ondate speculative? Se non cede andrà incontro a recessione e ristagno, come contropartita di un super-franco, se cede avrà inflazione.
Ma almeno potrà tornare a vendere cioccolato ed Emmental nel resto d'Europa.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

martedì 27 marzo 2012

Traballa, traballa, traballa ma non cade

Cari Amici,
nubi sul governo Monti? Solo in apparenza credo, per creare confusione di fronte al Paese.
Se si andasse alla crisi di governo con le dimissioni del premier vedremmo lo spred salire a quota 500 nel volgere di due giorni, mentre l'euro inizierebbe a traballare ferocemente.
Di fronte alle dure realtà del Paese (inflazione, disoccupazione, ristagno economico) la nostra classe dirigente si balocca con l'art. 18 e con le liberalizzazioni, che a poco servono, dimostrando così la sua incapacità di trovare soluzioni. 
Da Monti e dai suoi discepoli il Paese si attendeva di più, ma non si può cavare sangue da una rapa. Quando mai un banchiere ha fatto gli interessi dei meno abbienti?
Un caro saluto

Gianfranco

martedì 13 marzo 2012

Contrasti

Cari Amici,
scoppia il conflitto tra la Bce di Mario Draghi e il governo tedesco.
La Banca Centrale Europea ha bisogno di un piano di rientro dei massicci prestiti concessi agli istituti di credito per evitare che si concretizzino i rischi legati all'inflazione. A dirlo è il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, secondo il quale le misure prese da Draghi  erano "in una certa misura inevitabili", ma devono essere mantenute "entro limiti giustificati". Insomma, i circa 1.000 miliardi messi in circolazione dalla Bce con le due operazioni di Ltro (long term refinancing operations) per sostenere le banche accendono il rischio di inflazione, rischio che ai tedeschi non piace.
E' la prima volta che Draghi viene ufficialmente criticato da Berlino. Ma fonti bene informate mi dicono che in privato vi siano stati non pochi scontri tra l'ex banchiere d'affari e l'ortodossia finanziaria tedesca.
Un caro saluto

Gianfranco

Un punto

Cari Amici,
a Bruxelles la Spagna, che vanta un tasso di disoccupazione giovanile del 40 per cento, ha fatto la voce grossa  e ha ottenuto dalla UE la possibilità di non rispettare gli accordi sul rapporto deficit/pil per il 2012. Invece di un deficit del 4,4 per cento imposto dalla UE per quest'anno (in calo dal 5,8) previsto) potrà fermarsi al 5,3 per cento. Noccioline, direte. Mica tanto.
Se l'Italia disponesse di un punto di Pil, cioè lo sconto concesso alla  Spagna, pari a 16 miliardi di euro, potrebbe creare di colpo 800.000 nuovi posti di lavoro al costo di 20.000 euro l'uno. Avremmo più inflazione ma 800.000 disoccupati in meno. Quanti drammi famigliari, quante frustrazioni, quanti disagi sociali in un punto di Pil. Meditiamo.
Un caro saluto

Gianfranco

giovedì 1 marzo 2012

E la nave non va

Cari Amici,
due giorni fa avevo scritto del senso di rapina provato di fronte ai prezzi del commercio, a mio giudizio al di fuori di ogni logica. Oggi arriva la conferma ufficiale: in febbraio per la spesa del  carrello l'inflazione dei prezzi al consumo è pari  al + 4,5 per cento rispetto a un anno fa. È ormai chiara la cura del debito pubblico italiano dei due Mario: inflazione galoppante e tassi di interesse allo zero. In pochi anni il rapporto debito/Pil passerà dall'attuale 120 all'80 per cento perché il Pil salirà per effetto dell'inflazione mentre il debito rimarrà stabile a causa dei tassi bassi. Voleranno gli stracci, come al solito, e a pagare di più saranno i lavoratori non protetti e i pensionati.
E ci guadagneranno le banche.
Un caro saluto

Gianfranco

venerdì 13 gennaio 2012

Il girone

Cari Amici,
alla fine della settimana arriva l'ennesima svolta negativa: i colloqui tra Grecia e i suoi creditori  si arenano perchè la Grecia, mi dicono le fonti, ha proposto di ridurre il proprio debito del 70 per cento, lasciando di marmo la controparte.
Intanto le agenzie di rating, come vi avevo detto qualche giorno fa, stanno per tagliare il rating della Francia, chi dice di un gradino chi di due, e di un'altra mezza dozzina di Stati. Insomma, riparte il girone infernale che lascia l'Europa senza pace ormai da un anno e e mezzo. L'euro si indebolisce, e questo potrebbe agevolare le esportazioni continentali, ma il rialzo delle materie prime, denominate in dollari, ci porterà inflazione.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

P.S. - Scusate per il post di ieri, ho confuso Sorrentino con Cosentino. Mi scuso con tutti.

lunedì 9 gennaio 2012

Szabadság

Cari Amici,
szabadság: forse l'unica parola che conosco in ungherese, vuol dire libertà.
Era il nome dell'albergo dove pernottai a Budapest nel 1966 durante la mia prima visita nella capitale magiara. In questo mare di cattive notizie sono rimasto favorevolmente impressionato dalla decisione del governo magiaro di ritornare sui suoi passi in materia di oppressione delle libertà civili dopo l'ammonimento di Bruxelles: o libertà oppure niente soldi. Siccome Budapest è praticamente fallita, quello del vil danaro è l'unico elemento di pressione in grado di modificare la situazione.
Temo però che la destra estrema europea non si fermerà qui: ci sono tutte le condizione perchè il fenomeno si ripresenti in altri paesi, penso a Grecia e Portogallo, e perchè no, anche a Spagna e Italia.
Le  condizioni per una svolta auritaria ci sono tutte: disoccupazione, inflazione, malessere, ignoranza sociale, risentimento verso la classe politica che non ha saputo governare. Ci sono anche i capri espiatori: politici, bancheri e immigrati.
In Germania Hitler vinse le elezioni per molto meno.

Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

giovedì 5 gennaio 2012

AAA

 Cari Amici,
dopo una tregua di due giorni tornano le turbolenze dei mercati. Questa volta è colpa della Francia, che stando alle indiscrezioni perderà la tripla A di almeno un paio di gradi. Verranno accusate del misfatto le agenzie di rating che nel caso della Francia, invece, eseguono alla perfezione il loro lavoro. Forse perché devono farsi perdonare gli errori commessi in passato.
La Francia va male, sia economicamente che finanziariamente, quindi deve essere degradata, e con lei va male il resto d'Europa. Ormai la strada per uscire dal caos sembra segnata: si farà inflazione. Oggi non la chiamano più così, la mascherano come  QE, alla lettera 'Quantitative easing'. In realtà si tratta di mettere sul mercato centinaia di miliardi di euro, chi dice fino a 1.500 miliardi, per costringere le banche a comprare le obbligazioni sovrane in scadenza di Italia, Spagna, Grecia e compagni. In pratica, la Bce si indebita allo 0,50 per cento con le altre banche centrali, soprattutto la Fed, e poi cede i fondi ricevuti alle 523 banche europee all'1 per cento. Queste comprano i debiti sovrani al 4-5-7 per cento e così sino a nuovi sviluppi. Nuovi debiti per pagare vecchi debiti è la musica. Anche la Germania sembra essersi piegata a questi eventi, salvi inciuci dell'ultima ora. Risultato: inflazione.
State accorti.
Un caro saluto

Gianfranco

mercoledì 4 gennaio 2012

Shops

Cari Amici,
non so se siete d'accordo, ma trovo del tutto inutile e sterile la polemica sull'orario di apertura dei negozi. Tra gli scopi di questo provvedimento, dicono i promotori dell'iniziativa, vi è quello di aumentare i consumi. Pia illusione. Stretti tra inflazione e recessione i consumatori italiani non spenderanno certo di più per far piacere all'Algido Monti e alla sua banda per il  fatto che i negozi sono aperti anche alle dieci di sera.
Un caro saluto

Gianfranco