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lunedì 17 settembre 2012

Doping

Cari Amici,
ormai è evidente: nel campo dell'economia e della finanza internazionale si sta facendo ampio uso del doping, come già avviene per lo sport e altre attività umane.
Promettere l'acquisto 'senza limiti' di Btp e Bonos, come ha dichiarato  la Bce per bocca di Draghi, oppure creare carta per 40 miliardi al mese, come farà la Federal Reserve di Bernanke, non significa altro che drogare l'economia nella speranza che si riprenda. Ma si corre il rischio di creare quella che è meglio nota come la trappola della liquidità: ci sono troppi soldi in giro ma la macchina economica non riparte. Si farebbe meglio a buttare i soldi dagli elicotteri, così si avrebbe la certezza di una ripresa dei consumi. Rassegnamoci dunque, perchè all'orizzonte non vedo alcuna nuova idea. E neppure elicotteri in attesa di decollare con sacchi di euro.
Un caro saluto e un buon avvio di settimana

Gianfranco

giovedì 12 luglio 2012

Via d'uscita

Cari Amici,
forse si intravede una via d'uscita nel problema dei debiti che sconvolge l'Europa.
Secondo il Financial Times, l'Ue starebbe esercitando pressioni su quanti posseggono le obbligazioni emesse dalle banche spagnole in crisi perchè rinuncino a parte dei loro crediti.
Il meccanismo funziona così: in passato le banche spagnole hanno emesso obbligazioni (bonos) in cambio di cash. Con questo cash le banche hanno finanziato gli speculatori dell'edilizia.
Crollato il mercato dell'edilizia, le banche sono subentrate agli immobiliaristi, nel frattempo tutti falliti, nel possesso di immobili che oggi valgono la metà dei bonos in circolazione. Che fare?
L'Ue promette aiuti, 30 miliardi sino ad oggi, ma in cambio chiede ai possessori dei bonos di rinunciare a parte del valore dei loro titoli, il 30-40 o 50 per cento, ancora non si sa. La loro perdita finanzierebbe lo Stato spagnolo e aiuterebbe ad evitare il pericolo di dover chiedere all'Unione Europea un vero e proprio fondo di salvataggio.
Fonti del quotidiano inglese parlano di una bozza di memorandum of understanding che offrirebbe ai sottoscrittori alcune azioni preferenziali e bond subordinati di importo inferiore al valore originale.
In conclusione: dal debito si esce si i creditori rinunciano a parte dei loro crediti. In cambio si va a fondo tutti.
Un caro saluto

Gianfranco