martedì 17 luglio 2007

PRESS BASHING - 2

Cari Amici,


RICEVIAMO A TRASMETTIAMO


 


Egr. Signor Modolo,


a nome dell'Associazione Gruppo Carcere Mario Cuminetti accetto le Sue dimissioni come  volontario e dalla direzione del bimestrale 'Nuovo Carte Bollate, ringraziandola per l'opera prestata pur col rammarico di dover constatare che non c'è stata tra noi quell'intesa che avrebbe consentito una più proficua collaborazione.


Le chiedo di volermi cortesemente comunicare l'identificativo e la password del sito in cui vengono pubblicati il giornale on-line e il blog per la gestione degli stessi, comunicandole che quest'ultimo strumento non è più previsto dal nuovo progetto editoriale.


   distinti saluti                   

                               Nicola de Rienzo


Milano, 9 luglio 2007




rispondiamo via email all'avvocato de Rienzo, presidente del'Associazione Mario Cuminetti, che è proprietaria ed editrice della testata 'Il Nuovo carteBollate'.


 


Egr. Avv. Nicola de Rienzo


ricevo la Sua del 9 luglio u.s. e condivido il tardivo rammarico per la mancata intesa e per le modalità inusuali della cessazione del nostro rapporto. Per quanto attiene la questione del blog, da Lei sottolineata nella seconda parte della missiva, bisogna notare che:


1) il blog è stato attivato personalmente da me, senza alcun onere a carico dell'Associazione  Cuminetti


2) concordo che sul blog non appaiano i testi del giornale 'Il nuovo carteBollate', e pertanto provvederò al più presto alla cancellazione dei quattro numero oggi presenti in archivio.


3) per quanto riguarda il nome del blog mi sto consultando con amici legali per verificare l'autonomia o meno della denominazione del blog 'cartebollateonline' rispetto alla testata della rivista bimestrale 'il Nuovo carteBollate', tenendo anche presente l'evidente diversità del pubblico di riferimento dei due mezzi di comunicazione (il blog non è infatti accessibile a quanti soggiornano a Bollate). Qualora i pareri da me raccolti confortessero l'ipotesi di una ingiusta confusione tra il blog e il giornale  sarà mia immediata cura provvedere alla chiusura del blog 'cartebollate online' ed eventualmente all'apertura di un altro blog sensibile alle tematiche della legalità carceraria.


   Come appare evidente da quanto ho fin qui argomentato non rientra nelle mie intenzioni cedere ad altri quanto loro non appartiene.


   Le sono grato sinceramente per essere stato l'unico, tra gli esponenti dell'Associazione Cuminetti e dell'amministrazione del carcere, che abbia voluto esprimere un tardivo ringraziamento per l'anno di attività volontaria che ho svolto a Bollate con il solo sostegno dell'amico Francesco Rocchi e con la palese ostilità di persone alle quali è risultato ostico il nostro modo di interpretare la funzione di un giornale di detenuti (che, tra l'altro, ha vinto per due anni consecutivi il primo premio per la sezione 'stampa e carcere' dei giornalisti lombardi). Da altri abbiamo ricevuto soltanto minacce e insulti. Le auguro, e auguro anche ai redattori, che la nuova gestione del giornale ottenga analoghe soddisfazioni.


                  Gianfranco  Modolo


 

giovedì 12 luglio 2007

IN RICORDO DI CORSO BOVIO

Cari Amici,


                      nella mia lunga carriera di lavoro ho incrociato una sola volta Corso Bovio, e di Lui ho un ricordo esemplare. Accadde nel 1980, o giù di lì. Mi ero scontrato con il padre Giovanni, principe del Foro milanese,   perchè in un articolo da me redatto per L'Espresso sostenevo che l'avvocato Giovanni Bovio,  difensore di alcuni imputati nello scandalo dei danni di guerra (3.000 aerei che sarebbero stati venduti dalle aziende del Nord ai tedeschi tra il 1943 e 1945 e che, dicevano i promotori di questa grande querelle da 3.000 miliardi, non erano mai stati pagati, ma nemmeno prodotti, scrivevo io) era in qualche modo coinvolto nella vicenda. L'articolo si intitolava: Nella cabina di guida c'è Don Giovanni'. Giovanni Bovio mi querelò per diffamazione presso il Tribunale di Roma, ma prima del dibattimento venne a mancare. Ebbene il figlio Corso, che pure aveva il diritto di proseguire il processo fino a sentenza, chiuse  tutto in silenzio e con grande dignità. Da allora non ci siamo più incrociati, pur essendo stato nominato anche lui consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, ma in un periodo diverso dal mio. Il mio cordoglio per questa persona seria e impegnata.


 


                                L'ex Direttore

PRESS BASHING???

RICEVIAMO E TRASMETTIAMO


 


LETTERA


si risponde il giorno successivo3 luglio 2007,  via email


Egr. Dott.ssa Castellano,


   ricevo in data odierna la Vs. missiva con la quale

chiede di non pubblicare più sul blog notizie

riguardanti il carcere. Preciso che tali notizie e

commenti non sono frutto di alcuna collaborazione tra

chi scrive e chi legge questa missiva, collaborazione

troncata nell'aprile scorso. Tutto si svolge

all'esterno dell'Istituto da Voi diretto, secondo le

normali regole dell'attività giornalistica che non

rientrano nelle competenze e nella giurisdizione della

Direzione del carcere.

Per quanto riguarda la Vs. affermazione 'le sue

dimissioni da Direttore del giornale riguardano anche

la testata on line' si precisa, secondo quanto

sostengono i legali da me interpellati in proposito,

che anche qui non rientra nelle Vs. competenze

stabilire il rapporto esistente tra il blog, chi lo

gestisce  e l'Associazione Cuminetti, che è

proprietaria della testata. Sino ad oggi

l'Associazione non ha comunicato alcunchè in

proposito. Infine, secondo gli esperti di Centromarca,

sempre interpellati in proposito, potrebbe aprirsi una

vertenza  interessante di copyright qualora si volesse

dimostrare il legame tra la testata giornalistica

bimestrale 'Il nuovo carteBollate' e quella on line

del blog 'cartebollateonline'. Tanto si doveva.


         distinti saluti


         Gianfranco Modolo


 


Nessun commento, solo una considerazione su un lapsus, questo sì freudiano, a proposito dell'Associazione 'Caminetti' (e non Cuminetti come in realtà) indicata nella missiva. Caminetti perchè 'inerti', come lo sono i materiali dei camini?


 


                                                                l'ex Direttore

mercoledì 4 luglio 2007

DONNE IN CARRIERA....

Cari Amici,


   scondo fonti bene informate, nella fase di selezione del prossimo presidente di Confindustria (il mandate dell'attuale presidente Luca Cordero di Montezemolo scade nel maggio del 2008) vi saranno quasi certamente due candidate in pole position:si tratta di Diana Bracco, titolare dell'omonima impresa farmaceutica milanese, e di Emma Marcegaglia, erede dell''impresa siderurgica lombarda. Quali le possibilità di successo delle due signore, cui si contrappongono le candidature maschili di Gianfranco Cerruti (macchine grafiche), il candidato di Montezemolo,  e dell'attuale vice presidente di Confindustria Alberto Bombassei (freni Brembo)? Trioppo presto per poterlo dire. Di certo si sa che la signora Bracco è portata al dialogo e alla mediazione mentre Emma Marcegaglia è nota per la sua aggressività decisionale. Nessuno pone per altro in dubbio le qualità democratiche di queste due signore, qualità che fanno difetto a persone di nostra conoscenza che pur frequentando salotti democratici nel centro di Milano ogni giovedì sera non hanno perso il retaggio borbonico ereditato in altre sedi.


 


                            L'ex irettore

martedì 3 luglio 2007

SOLTANTO NOVE?

Cari Amici,


                            una riflessione e un ricordo sui tragici fatti di Marib: nei commenti stampa e TV sull'attentato nel centro archeologico yemenita si parla di nove vittime: sette spagnole e due yemenite. E il kamikaze islamico? Neppure un accenno: per i media dell'Occidente è soltanto  una cosa, un'entità vaga, non è quell'essere umano che, anche se per ideologie distorte, ha dato la sua vita per una causa. Non credo che l'indifferenza, oppure l'annullamento della personalità altrui sia il mezzo migliore per riavvicinare due mondi avviati da interessi ben precisi sulla strada dello scontro di civiltà (per usare una frase di Samuel Huntington, l'autore dello scontro delle civiltè, che negli anni sessanta  sosteneva che siccome i contadini vietnamiti mai si sarebbero piegati alle visioni economiche e politiche dell'Occidente, beh, sarebbe stato il caso di prendere seri provvedimenti nei loro confronti).


E ora il ricordo: ero a Marib il 20 febbraio, con altri 12 turisti italiani scortati da tre uomini in divisa, ma questi non erano militari e neppure poliziotti, bensì membri di una milizia locale. Nel nostro gruppo c'erano madre e figlio, italiani ma residenti ad Amman, che parlavano perfettamente l'arabo. Ad un certo momento il figlio mi dice: 'Sono preoccupato. Ho sentito una delle guardie dire alle altre: perchè non abbandoniamo qui i maiali (così chiamano gli occidentali perchè si nutrono di carne suina)  e li lasciamo ai nostri compagni?' Ci ha salvato ilcfatto che questo ragazzo ha iniziato a parlare in arabo con loro e questi, vistisi scoperti, hanno cambiato atteggiamento. Inch'Allah.


 


                                                       L'ex Direttore