Cari Amici,
l'Arabia Saudita sta giocando sporco nella vicenda siriana. Non solo finanzia i ribelli, ma spinge anche i Turchi ad intervenire per farla finita con il regime siriano.
Due le motivazioni che spingono il governo saudita: dare un colpo alle minoranze sciite che guidano Damasco e ai loro sostenitori iraniani, anch'essi sciiti. E poi, con la prospettiva di un ampliarsi del conflitto, far salire il prezzo del greggio di cui è grande produttrice, portando a casa più soldi.
Due piccioni con una fava.
Un caro saluto
Gianfranco
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mercoledì 10 ottobre 2012
Due piccioni e una fava
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giovedì 4 ottobre 2012
Dilemma
Cari Amici,
oggi i prezzi del petrolio e dell'oro sono saliti, ma non stracciamoci ancora le vesti, non è detto che il partito della guerra in Medio Oriente debba per forza prevalere. E non è detto che la speculazione cinica e bara possa ancora una volta far profitti.
A far pendere il giudizio degli esperti verso il rialzo delle materie prime non ci sarebbero soltanto i timori per il conflitto militare ma anche le decisioni della Bce e della Bank of England di non toccare i tassi di interessi, a livelli bassi come non mai nonostante le evidenti pressioni dell'inflazione. Chi teme per i propri risparmi si attacca ai beni rifugio come oro, argento e materie prime. Speriamo che stia prevalendo questa seconda ipotesi.
Un caro saluto
Gianfranco
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Medio Oriente
Cari Amici,
tutti i protagonisti della recente cronaca mediorientale - Siria, Turchia, Stati Uniti, Iran, Russia e Cina - tirano il freno per evitare che la crisi, per ora solo siriana, degeneri in tutta l'area.
Israele sta a guardare e si chiede se l'allargamento del conflitto possa costituire il classico "casus belli" per sistemare i conti con l'Iran e la sua bomba atomica.
Non posseggo più fonti in grado di aggiornarmi dal di dentro su quanto succede, però mi sono rimasti alcuni strumenti per capire dove va oggi lo "smart money" ovvero il danaro furbo, o la speculazione più scaltra e spudorata. Questi stumenti sono essenzialmente i contratti a termine del petrolio a Londra e New York. Ebbene, sino a ieri i prezzi a termine erano in netto calo poiché gli operatori temono la recessione su scala mondiale e i suoi potenziali crolli nel consumo di materie prime. È di oggi l'incidente turco-siriano, coinciso con un brusco calo dei prezzi. Che dire, la tristezza per le vittime turche e siriane potrebbe venir confortata dal fatto che lo "smart money" non prevede una guerra generalizzata in Medio Oriente che porterebbe le quotazioni ad almeno 200 dollari al barile contro i 110 attuali. Vedremo nei prossimi giorni se queste prospettive di tregua armata terranno.
Un caro saluto
Gianfranco
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mercoledì 5 settembre 2012
Diplomazia
Cari amici,
secondo la stampa israeliana, Washington ha mandato un messaggio riservato al governo iraniano per comunicare che gli Stati Uniti non appoggeranno un eventuale attacco di Israele ai siti atomici iraniani. In tal modo Washington si dissocia da un'iniziativa che sembra sempre più prossima (almeno a giudicare dal prezzo del greggio) per evitare la ritorsione degli iraniani contro le istallazioni petrolifere del Golfo.
Speriamo che gli israeliani, sentendosi senza l'ombrello americano, rinuncino al loro progetto.
Un caro saluto
Gianfranco
secondo la stampa israeliana, Washington ha mandato un messaggio riservato al governo iraniano per comunicare che gli Stati Uniti non appoggeranno un eventuale attacco di Israele ai siti atomici iraniani. In tal modo Washington si dissocia da un'iniziativa che sembra sempre più prossima (almeno a giudicare dal prezzo del greggio) per evitare la ritorsione degli iraniani contro le istallazioni petrolifere del Golfo.
Speriamo che gli israeliani, sentendosi senza l'ombrello americano, rinuncino al loro progetto.
Un caro saluto
Gianfranco
giovedì 5 luglio 2012
Inflazione
Cari Amici
la Bce riduce il costo del danaro allo 0,75 per cento, ai minimi da sempre, mentre in contemporanea salgono i prezzi dell'oro, delle materie prime e persino del petrolio (un evento incredibile visto che l'Occidente è in recessione e di greggio se ne trova a bizzeffe). Come interpretare i mercati? Semplice, le banche centrali o fanno carta moneta oppure la fanno costare di meno. E questo significa inflazione. E i prezzi delle materie prime scontano il movimento. D'altra parte, solo con l'inflazione e con tassi bassi si ripagano i debiti, ci insegna la recente storia economica.
Ad andarci di mezzo sono le classi a reddito fisso, come sempre.
Un caro saluto
Gianfranco
la Bce riduce il costo del danaro allo 0,75 per cento, ai minimi da sempre, mentre in contemporanea salgono i prezzi dell'oro, delle materie prime e persino del petrolio (un evento incredibile visto che l'Occidente è in recessione e di greggio se ne trova a bizzeffe). Come interpretare i mercati? Semplice, le banche centrali o fanno carta moneta oppure la fanno costare di meno. E questo significa inflazione. E i prezzi delle materie prime scontano il movimento. D'altra parte, solo con l'inflazione e con tassi bassi si ripagano i debiti, ci insegna la recente storia economica.
Ad andarci di mezzo sono le classi a reddito fisso, come sempre.
Un caro saluto
Gianfranco
venerdì 2 marzo 2012
Oil for money
Cari Amici,
subito dopo la seconda guerra mondiale Stati Uniti e Arabia Saudita strinsero un patto di ferro: protezione dell'Arabia dai rissosi vicini in cambio dell'impegno a trattare soltanto in dollari acquisti e vendite di petrolio. L'accordo vale anche oggi e chi in passato ha tentato di violarlo (l'Iran con Mossadeq negli anni '50, Saddam Hussein e Gheddafi più tardi) ha pagato con la vita.
Oggi l'Iran sta tentando lo stesso giuoco ed ha appena firmato un accordo con l'India: petrolio contro pagamenti in merci indiane e rupie, che poi è la stessa cosa. E pare che l'Iran stia studiando la stessa cosa con la Cina, uno dei suoi principali clienti. Teheran rischia gosso. Questa è la vera bomba atomica dei persiani, perchè rischia di scalzare il dollaro dal suo ruolo di moneta di riserva, non già il materiale fissile che sta producendo. Ecco perchè il prezzo del greggio sale nonostante i segnali di recessione che dovrebbero ridurlo: si teme un escalation militare nel Golfo e la speculazione ne approfitta.
Un caro saluto e un buon fine settimana
Gianfranco
subito dopo la seconda guerra mondiale Stati Uniti e Arabia Saudita strinsero un patto di ferro: protezione dell'Arabia dai rissosi vicini in cambio dell'impegno a trattare soltanto in dollari acquisti e vendite di petrolio. L'accordo vale anche oggi e chi in passato ha tentato di violarlo (l'Iran con Mossadeq negli anni '50, Saddam Hussein e Gheddafi più tardi) ha pagato con la vita.
Oggi l'Iran sta tentando lo stesso giuoco ed ha appena firmato un accordo con l'India: petrolio contro pagamenti in merci indiane e rupie, che poi è la stessa cosa. E pare che l'Iran stia studiando la stessa cosa con la Cina, uno dei suoi principali clienti. Teheran rischia gosso. Questa è la vera bomba atomica dei persiani, perchè rischia di scalzare il dollaro dal suo ruolo di moneta di riserva, non già il materiale fissile che sta producendo. Ecco perchè il prezzo del greggio sale nonostante i segnali di recessione che dovrebbero ridurlo: si teme un escalation militare nel Golfo e la speculazione ne approfitta.
Un caro saluto e un buon fine settimana
Gianfranco
giovedì 9 febbraio 2012
Occhio al crude...
Cari Amici,
il sito dello Shin Bet, notoriamente bene informato ma a volte anche depistante, rivela che l'Iran possiede 100 kg di uranio arricchito al 20 per cento. Quanto basta per costruire quattro testate nucleari di media intensità oppure, e questo non lo dice ma lo rivelano altri siti, per irradiare l'intera area petrolifera del Golfo. Secondo gli israeliani ci vorrà un anno dal momento in cui i vertici politici e militari dell'Iran daranno il via libera ai tecnici per la realizzazione delle quattro testate. Che avverrà nel frattempo?
Aprile e maggio sono visti come i mesi decisivi per un'azione militare contro i siti nucleari iraniani. Con l'intensificarsi della campagna politica negli States in estate e in autunno Obama farebbe il possibile per bloccare il blitz isreaeliano. Quali segnali osservare per capire gli eventi? Seguite il prezzo del greggio. Con il calo della congiuntura in mezzo mondo i prezzi del crude oil dovrebbero scendere.
Se saliranno all'improvviso, vuole dire che chi sa e decide sta puntando sulla guerra per fare soldi, come al solito.
Un caro saluto
Gianfranco
il sito dello Shin Bet, notoriamente bene informato ma a volte anche depistante, rivela che l'Iran possiede 100 kg di uranio arricchito al 20 per cento. Quanto basta per costruire quattro testate nucleari di media intensità oppure, e questo non lo dice ma lo rivelano altri siti, per irradiare l'intera area petrolifera del Golfo. Secondo gli israeliani ci vorrà un anno dal momento in cui i vertici politici e militari dell'Iran daranno il via libera ai tecnici per la realizzazione delle quattro testate. Che avverrà nel frattempo?
Aprile e maggio sono visti come i mesi decisivi per un'azione militare contro i siti nucleari iraniani. Con l'intensificarsi della campagna politica negli States in estate e in autunno Obama farebbe il possibile per bloccare il blitz isreaeliano. Quali segnali osservare per capire gli eventi? Seguite il prezzo del greggio. Con il calo della congiuntura in mezzo mondo i prezzi del crude oil dovrebbero scendere.
Se saliranno all'improvviso, vuole dire che chi sa e decide sta puntando sulla guerra per fare soldi, come al solito.
Un caro saluto
Gianfranco
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