lunedì 6 dicembre 2010

make no prisoners


ari Amici,



  nel dibattito politico sull'esito dell'attuale fase di stallo assistiamo a minacce e ricatti di ogni genere. 'Libero' pubblica la lista di proscizione dei traditori, Casini agita lo spettro di una crisi finanziaria dell'Italia in caso di vittoria di Berlusconi nella votazione del 14 dicembre. Ogni manovra sembra buona pur di eliminare l'avversario, a prima vista siamo di fronte ad una guerra senza quartiere, di quella in cui non si fanno prigionieri. Sarà così?

  Del resto, dai 'tradiitori' non diammo attenderci molto. Il tradimento politico è una costante della vita italiana. Per restare ai giorni nostri lo fece Bossi nel 1994, lo fece Mastella nel 2008, lo sta per fare Pannella nei prossimi giorni. Insomma, non ci meravigliamo più di nulla. L'importante è che dopo il voto di dicembre la situazione si chiarisca, altrimenti saranno guai.



Un caro saluto e un buon fine settimana



              Gianfranco


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