martedì 16 febbraio 2010

Serpe in seno...

Cari Amici,


                    quest'oggi vorrei affrontare l'argomento Mario Draghi, il governatore di Bankitalia che nelle intenzioni di Berlusconi e Tremonti potrebbe sostituire Jean Claude Trichet ai vertici della Banca Centrale Europea tra due anni (quando scadrà il mandato del francese). Tedeschi e francesi hanno già fatto capire che il loro candidato è l'attuale presidente della Bundesbank Weber, se non altro per sancire la staffetta franco-tedesca ai vertici della finanza europea. Ma proprio oggi è scoppiato un nuovo caso che mina le speranze italiane.


   Il New York Times ha rivelato (ma già Der SPiegel aveva dato il via una settimana prima) che gli esperti di Goldman Sachs e di JP Morgan hanno aiutato in passato la Grecia a truccare i conti pubblici nel tentativo di evitare i fulmini di Bruxelles. Con una serie di derivati e di altri strumenti finanziari del tutto nuovi i Goldman Boys hanno agevolato  il governo conservatore greco sin dal 2001 a nascondere il debito,  mettendo tra le poste attive dei futures sulle entrate della lotteria di Stato di Atene, conteggiare come poste attive le royalties dei prossimi quindici anni degli aeroporti, oppure celare i buchi della sanità pubblica scaricandoli su misteriose controparti estere. Poste 'farlocche' che non hanno però hanno evitato che gli esperti di Bruxelles inviati tre mesi fa ad Atene scoprissero la verità.


   Fatto ancor più grave, gli esperti di Goldman Sachs avrebbero attuato identiche pratiche presso altri governi europei. DI qui le dichiarazioni di ieri di Tremonti secondo il quale l'Italia non ha buchi nascosti. Ma sarà vero?


   Mi chiederete: ma che c'entra Mario Draghi in tutto questo? Ebbene, tra il 2002 e il 2005 Draghi è stato partner e membro  del Comitato Mondiale di gestione di Goldman Sachs, la banca d'affari che ha aiutato alcuni paesi europei a taroccare i conti pubblici. Chi si prenderebbe oggi la responsabilità in Europa di prendersi una serpe in seno, di far entrare ai vertici della BCE un ex collaboratore del nemico? Forse i paesi che hanno utilizzato i servizi di Goldman Sachs? Vedremo. Per ora resta il fatto che per il nostro Governatore la strada è tutta in salita, se non del tutto sbarrata.


 


                  Gianfranco

lunedì 15 febbraio 2010

Quando BERTO LA SOffiava.....

Cari Amici,


            è esploso anche se con ritardo il caso Bertolaso, epigono di quei Berlusconi Boys che dovevano nelle intenzioni del capo del governo far marciare l'Italia verso l'efficienza e un brillante futuro. Non sappiamo al momento se quanto i giornali scrivono corrisponda a verità, e forse non lo sapremo mai perchè i tempi della giustizia italiana sono infiniti mentre la memoria degli italiani è brevissima. Però sappiamo che noi italiani ci stiamo assuefacendo a tutto. Non avverto sussulti di fronte a quanto esce dai palazzi di giustizia di Palermo, di Firenze, di Milano; sono 'minchiate' come le definisce il braccio destro del presidente del consiglio, quel Marcello  condannato in primo grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa.  Non avverto reazioni da parte dell'opposizione, se non vaghi 'blablabla' che durano lo spazio di un mattino. E' come se ci fossimo tutti mitridatizzati: decenni di scandali e di corruzione, di stragi e di misteri ci hanno ormai instillato la logica del tanto meglio tanto peggio, del tirare a campare chiudendo occhi e orecchi di frontea tutto. Scusate il tono amareggiato, ma non mi resta che una sola considerazione: ogni popolo ha la classe dirigente che si merita.


                                                          Gianfranco

venerdì 12 febbraio 2010

PROSOKI PARA KALO...

Cari Amici,


                        quel che temevo si sta purtroppo avverando. Gli spazi di manovra per salvare la Grecia dal default finazniario si stanno assottigliando: il comunicato diramato al termine degli incontri al vertice è fumoso, lascia aperti molti interrogativi e non convince gli speculatori, che hanno ripreso il loro solito leit motiv: puntare sul dollaro e su Wall Street abbandonando l'euro. Francia e Germania traccheggiano. Non possono intervenire in maniera diretta per aiutare la Grecia perchè il trattato di Maastricht lo impedisce, e poi il calo dell'euro provocato dal caso Grecia favorisce le loro esportazioni e quindi l'occupazione interna.


      Ecco perchè dobbiamo attenderci grosse turbolenze. Vi chiederete: ma noi italiani saremo coinvolti nella bufera che sta arrivando? Penso proprio di si. Non dimentichiamoci che anche noi siamo tra i PIIGS, i maiali mediterranei, perchè la nostra situazione è assai simile a quella di Grecia e Irlanda. Ma nessuno ne parla, sia in Italia che fuori. Se Fitch, Standard and Poor's o Moody's dovessero declassare il nostro rating, allora sì che si scatenerebbe il terremoto non solo in Europa. Un'unica consolazione: il debito pubblico degli italiani è nelle casse dei risparmiatori nazionali, non certo di quelli esteri.


     Insomma, il momento della verità verrà a marzo. Mi sento in grado di darvi un solo consiglio: non fate investimenti azionari, state prudenti:appunto Prosoki para kalo (attenzione prego in greco).


                                                              Gianfranco

giovedì 11 febbraio 2010

Back home

Cari Amici,


                           eccomi di ritorno da Viet Nam e Cambogia: due paesi interessanti, sia per le bellezze naturali che per la loro situazione socio economica. Saigon (ufficialmente Ho Ci Min Ville, ma resta sempre Saigon) ha 8 milioni di abitanti e 5 milioni di scooter, Hanoi rispettivamente 6 e 3: un caos incredibile, nelle ore di punta le strade sono intasate da colonne di ciclomotori che non si fermano mai, neppure ai rari semafori, anche se ho visto un solo incidente. Il Viet Nam è un paese povero, quasi 90 milioni di abitanti su un territorio grande poco più dell'Italia, ma  mostra un'incredibile  vitalità economica. La popolazione è gentile, ben disposta nei confronti degli europei, i giovani non hanno vissuto gli orrori della guerra e hanno abbracciato i modelli occidentali, gli anziani che hanno combattuto per decenni contro francesi, americani e cinesi accettano un regime che ha eliminato la fame e la miseria più nera e per  questo ne tollera la corruzione, un male diffuso ad ogni livello (a giudicare da quello che scrive il Viet Nam Times). Il sud è economicamente più sviluppato del nord, al punto che i vietnamiti dicono che pur avendo vinto la guerra sul campo di battaglia il nord ha dovuto accettare i criteri economici del sud per evitare che il divario tra le due parti del paese, già forte nel 1975,  crescesse ulteriormente. Quest'anno il Pil dovrebbe aumentare del 6-7 per cento.


       A Saigon ho visitato il museo dedicato alla guerra contro gli americani, con galleria degli orrori; c'erano solo occidentali, quasi nessun vietnamita. Ad Hanoi mi sono rifiutato di vedere il Museo dedicato a Zio Ho (Ho Chi Min) dove ci sono circa 130.000 oggetti da lui utlizzati e toccati nella sua lunga vita, comprese le pentole che maneggiava quando a Parigi negli anni '20 faceva l'apprendista cuoco presso il grande Escoffier: non amo il culto della personalità.  Ma ho visto migliaia di giovani vietnamiti nelle loro divise che  si incolonnavano verso l'ingresso Sono stato invece a vedere la casa dove vive il vecchio generale Giap, l'ultimo dei grandi protagonisti di quegli anni terribili. In Viet Nam sono tornati gli investimenti americani, ma gli stranieri economicamente più importanti sono i giapponesi che in cambio di agevolazioni economiche regalano infrastrutture: la circonvallazione di Saigon, ponti, dighe, persino una nuova linea ferroviaria veloce che tra due anni sostituirà la vecchia linea francese a scartamento ridotto (velocità massima 50 km ora). Ancora qualche osservazione: A Da Nang, l'ex base dei marines, sono sorti grandi alberghi dedicati ai turisti stranieri. L'italia è conosciuta per il calcio, la mafia e la Piaggio che riesce a vendere poche migliaia di Vespa in un mare di Honda vere o taroccate (Honga, Honja etc). Come taroccati sono  tutti i prodotti di lusso che trovi soltanto nei negozi specializzati : ho comprato per 20 dollari un paio di occhiali da sole Boss che in Italia paghi 20 volte tanto. Queste le prime riflessioni, di Cambogia scriverò in seguito, ora risento ancora del jet lag. Un caro saluto


 


                                                        Gianfranco