lunedì 7 maggio 2007

Dimissioni

Cari Amici,
questa sera un esponente dell'Associazione Cuminetti, proprietaria del giornale carteBollate,  ha comunicato al Direttore che a seguito della notizia data in modo erroneo del morto in carcere della scorsa settimana si rendono indispensabili le sue dimissioni. Il Direttore ha accettato la richiesta dell'Associazione Cuminetti, di cui è socio. Con la pubblicazione del prossimo numero di carteBollate, cui farà seguito il  supplemento in lingua araba, attualmente in fase di stampa, cessa  la collaborazione del Direttore con la redazione del giornale. A Bollate il Direttore era arrivato il settembre scorso a seguito delle dimissioni del precedente responsabile, Adriano Todaro.

Il Direttore ringrazia quanti hanno collaborato con lui in questi mesi per redigere il giornale, i redattori interni, il  grafico Alessandro De Luca, Adriano Todaro, Francesco Rocchi, chi ha donato computer, chi ha fornito assistenza tecnica e morale, chi ha suggerito idee come Franco Corleone, Paolo Gambescia, Gaetano Pecorella, e tanti altri. Ringrazia anche il giornale la Repubblica che ha fornito alla redazione gli strumenti indispensabili per restare aggiornati e ha contribuito non poco a creare un'atmosfera positiva intorno al problema della detenzione. Ringrazia anche gli amici che hanno fornito il supporto tecnico per la realizzazione di questo blog, che come il giornale passerà sotto la gestione del nuovo Direttore, al quale vanno già sin da ora i migliori auguri.

L'ex Direttore

giovedì 3 maggio 2007

RETTIFICA

Cari Amici


 


                        in merito alla notizia di ieri sul decesso avvenuto il 30 aprile scorso nel carcere di Bollate, si precisa che si tratta del quarto morto dall'inizio dell'attività del carcere, e non dall'inizio dell'anno come erroneamente riportato.  Egualmente erronea era la notizia di detenuti che avevano riportato lesioni permanenti per effetto di tentati suicidi. Ci scusiamo con i lettori, con l'amministrazione del carcere e con i detenuti per quanto avvenuto, aggiungendo che episodi del genere non avranno più occasione di verificarsi.


                                                      Il Direttore


                                       

mercoledì 2 maggio 2007

UN ALTRO MORTO A BOLLATE

Cari Amici,


 


                                 Antonio Diviccaro 28 anni, tossicodipendente, ospite del secondo reparto del carcere di Bololate,  é mancato  nel reparto Infermeria il 30 aprile scorso. Causa del decesso: probabilmente una sincope cardiorespiratoria dovuta ad un afflusso eccessivo di gas uso cucina che i detenuti aspirano da una bombola dopo aver avvolto il capo in un sacchetto di plastica per provare emozioni 'forti'. Un uso improprio del gas  che solo a Bollate ha già provocato dall'inizio dell'anno quattro morti e lesioni permamenti ad  un altro numero imprecisato di reclusi. Non si sa se la morte di Diviccaro sia stata provocata da un uso errato del gas (un'assunzione troppo forte e prolungata) oppure dalla sua volontà di farla finita. Sarà un'inchiesta ufficiale a chiarire il dubbi. Diviccaro, che sarebbe uscito l'anno prossimo, lascia moglie e un figlio di 18 mesi, ai quali vanno le sentite condoglianze della redazione di carteBollate.


 


                                                                                           Il Direttore

martedì 1 maggio 2007

DDR KAPUTT

Gelobte Freunde,


                       Il Direttore ha visto il film 'La vita degli altri' ed è ringiovanito di 40 anni, rivivendo i luoghi, i colori, le sensazioni di quando studiava a Berlino e doveva convivere con la Stasi che registrava e spiava tutti gli studenti stranieri che vivevano nella capitale tedesca. Se non l'avete ancora fatto, vi consiglio di vedere questo film di ampio respiro e con un ritmo serrato e avvincente. Chiederete: perché il Direttore si professa ancor oggi 'marxista' nonostante' l'atmosfera terribile che esala da questa  ricostruzione del socialismo reale  che non è contestabile perché del tutto veritiera? Ma perchè la DDR, come l'Urss e gli altri sistemi comunisti dell'Europa orientale, di Cina e Corea  non hanno voluto cogliere  gli aspetti nobili dell'ideologia marxista, ma l'hanno deformata, stravolta, corrotta a uso e consumo delle proprie classi dirigenti sino alle degenerazioni che hanno poi causato la fine di quei regimi. Speriamo che il prossimo esperimento di  stato sociale eviti gli errori delle trascorse generazioni.


                Hochachtungsvoll, aber nicht zur Befehl


                                                                            Der Direktor