martedì 8 gennaio 2013

La nuova Patria

Cari Amici,
sul volo Milano-Dubai ho fatto conoscenza con un giovane architetto italiano di Torino che per mancanza di lavoro ha dovuto trasferirsi in Australia. «Laggiù il lavoro non te lo tirano dietro - mi ha detto - però alla fine mi sono inserito nel giro giusto. Mi occupo di interiors e di ristrutturazioni, potrei fare di più però per ora mi accontento. Il mio sogno resta quello di trasferirmi in America: se il mercato immobiliare si riprende quello è il vero paradiso degli architetti». Considera l'Italia ancora come la sua patria, gli ho chiesto? Mi ha detto: «No, ormai me ne sono separato per sempre».
Nel volo successivo, Dubai-Trivandrum, sedeva accanto a me un indiano che ho scoperto parlava bene l'italiano. Vive in Italia da 15 anni, fa il gelataio e lavora presso un negozio di Piazza Udine. Tornava in patria nel mese di ferie. Gli ho chiesto: «Si trova bene in Italia?» Mi ha detto «Sì, e la considero la mia nuova patria. Quanto prima ci porterò la famiglia».
Morale: esportiamo architetti e importiamo gelatai. Che futuro prevedete per il nostro paese?
Un caro saluto e un buon anno

Gianfranco

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