lunedì 26 luglio 2010

Veronesi e l'atomo

Cari Amici,


questa proprio non mi va giù: la candidatura di Umberto Veronesi ai vertici dell'Agenzia per il nucleare. Leggo alcune delle sue motivazioni che lo spingerebbero ad accettare:




'Come fonte di energia, il nucleare è al momento la meno tossica per l'uomo: il rischio collegato al suo utilizzo è quello di incidente alle centrali di produzione, ed oggi nel mondo è calcolato vicino allo zero. E' dunque l'alternativa più valida al petrolio, che è altamente inquinante ed è causa di conflitti sanguinosi, oltre che di episodi disastrosi per l'ambiente e la salute, come abbiamo vissuto di recente con la vicenda americana della Bp'.


Ma di Cernobyl ci siamo già dimenticati? Non sono favorevole ai petrolieri, sono cinici e bari come pochi altri, ma quanti morti ha fatto il disastro della BP nel Golfo del Messico? Credo i primi 20-25 per lo scoppio della piattaforma, ma l'inquinamento di per sè non ha fatto vittime umane, solo ingenti danni materiali. Le vittime di Chernobyl sono migliaia (la cifra vera non la sapremo mai)  enormi sono i guasti ai patrimoni genetici delle popolazioni colpite. Per non parlare dell'aspetto economico: il nucleare non è più competitivo in termini di costi e di ritorno degli investimenti. Mi meraviglio di questa persona, che ho sempre ammirato per la autorevolezza scientifica e la  umanità: si sta avviando a chiudere nel modo peggiore la sua prestigiosa carriera.


Gradirei una vostra opinione. Grazie e un buon avvio di settimana


                                    Gianfranco




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