venerdì 15 febbraio 2013

Guerra di monete, o della svalutazione competitiva

Cari Amici,
di che si parla in questi giorni al summit del G20 a Mosca? Di ripresa economica, come fanno intendere i commenti ufficiali o, in realtà, di una guerra delle valute che sta coinvolgendo le cancellerie di tutto il mondo? Ma di quest'ultima, ovviamente.
Stati Uniti e Giappone perseguono - chi da sempre come gli USA, chi da pochi mesi come il Giappone - il deprezzamento della propria valuta come strumento per rendere più competitive le proprie merci e alzare il prezzo di quelle degli altri. Sciocchezze direte. Non tanto.
Pensate che in pochi mesi lo yen si è svalutato del 25 per cento contro l'euro e i produttori di macchine, prodotti elettronici e hi-tech made in Japan battono ormai quelli europei. Il Venezuela, ricco di petrolio, ha fatto capire che non ci sta a questi gioco al massacro e ha svalutato la propria moneta del 46 per cento. La Svizzera si è messa a stampare franchi come non mai per impedire alla propria moneta di scendere al di sotto di quota 1,20 contro euro.
La sola Banca centrale impreparata a questo compito è la Bce, che non può stampare moneta. L'Europa è quindi un gigante disarmato che si muoverà soltanto quando le imprese tedesche andranno in crisi a causa di un euro troppo forte. Ci vorrà tempo, però. Prepariamoci a soffrire.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Gianfranco

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