venerdì 5 agosto 2011

scenario


Cari Amici,



nei giorni scorsi ho accennato a variazioni sul tema politico che stanno prendendo quota di questi tempi sotto l'incalzare della crisi. Fonti qualificate mi hanno chiarito il quadro di quanto sta accadendo. Il sistema italiano non è in grado di affrontare un'altra settimana di passione come quella che sta finendo. L'ampliarsi dello spread ha già eroso quasi per intero la manovra da 48 miliardi che entrerà in vigore a babbo morto, cioè dopo le elezioni. Ecco allora il nuovo scenario: un passo indietro di Berlusconi e Bossi, ormai smunti e spompati,  un passi avanti dei colonnelli Alfano e Maroni, con Casini in posizione defilata. Primo ministro Alfano, Maroni ai vertici della Camera, Fini ministro degli esteri, Casini pronto a candidarsi per il Quirinale quando si ritirerà Morfeo Napolitano. In questo scenario non c'è bisogno di elezioni, che nessuno vuole, si va avanti sino al 2013 con pochi obiettivi: riforma elettorale, misure per frenare la crisi e rilanciare l'economia. In ogni caso ancora lacrime e sangue: tra queste misure un possibile prelievo dai conti correnti (stile Amato), un aumento  delle imposte indirette, la reintroduzione dell'ICI, l'innalzamento dell'età pensionistica, il blocco del turnover delle assunzioni nella pubblica amministrazione, aumento delle tasse locali, dei trasporti, dell'acqua, dell'elettricità e del gas. Se invece si farà seriamente, allora tagli alle province, accorpamenti dei comuni sotto i 5.000 abitanti, abolizione delle agevolazioni fiscali alle regioni e provincie autonome, mini patrimoniale e maggiori prelievi sulle rendite finanziarie.



Questo le scenario, piaccia o no. Purchè si faccia presto.



 Un caro saluto, un buon fine settimana e buone vacanze



                                                                                    Gianfranco


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