domenica 3 gennaio 2010

CONFLITTO DI INTERESSI.....

 


Cari Amici,      


 


     oggi parliamo di conflitto di interessi. Non di quello ben noto del Cavaliere, bensì di un altro conflitto, meno noto ma ugualmente lesivo di una democrazia che si rispetti.


 


Leggiamo da Il Sole 24 Ore del 2 gennaio: I paesi europei hanno accumulato scorte di vaccini per l'influenza A che non sono state ancora consumate. Così tra acquisti e somministrazioni dei vaccini si è creata una enorma distanza.

In Italia l'obiettivo da raggiungere era quello di vaccinare 24 milioni di persone mentre, fino ad oggi, sono state utilizzate 35.300 dosi.

Tra medici e infermieri solo il 15 per cento ha detto sì al vaccino e non arrivano al 12 per cento gli immunizzati dai 6 mesi ai 65 anni tra coloro che hanno precarie condizioni di salute. Mentre alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza sono state somministrate 21.376 dosi, pari all'11 per cento del totale. La spesa si aggirerebbe intorno ai 200 milioni di euro per oltre 40 milioni di dosi di vaccino. Senza contare che l'Italia, se si fanno confronti con il resto d'Europa, sembra essere stato il paese più oculato negli acquisti.


Dunque, un flop. Abbiamo speso 200 milioni di euro per vaccini che non sono stati utilizzati nonostante gli allarmismi creati in proposito. Citiamo sull'argomento il  presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri: 'SU questa storia dei vaccini sarà forse il caso di fare luce in Parlamento. Alla prova dei fatti  - spiega - l'influenza di quest'anno si è rivelata simile a quelle del passato e per molti versi più leggera. Ricordo gli errati inviti in pieno luglio a chiudere le scuole a settembre, che il ministro Gelmini ed io stesso con lungimiranza stroncammo. Come ai tempi dell'epidemia aviaria, si comprano quantità ingenti di vaccini poi non utilizzati».

Secondo Gasparri «è difficile non pensare a manovre speculative a livello planetario di spregiudicate multinazionali, così potenti da condizionare un'informazione che con il suo allarmismo diventa scendiletto di pescicani». Bisogna capire, dice il presidente dei senatori Pdl «se chi ha guadagnato senza ragione potrà restituire le risorse accumulate a colpi di bugie».


    Sic. Ma Gasparri non dovrebbe andare troppo a fondo in questa storia, un'indagine parlamentare rischia di compromettere un suo collega di schieramento politico. Chi? Il ministro del welfare Maurizio Sacconi, quale reponsabile insieme al collega viceministro Fazio della sanità pubblica. E che c'azzecca Sacconi in questa vicenda? Beh, la moglie di Sacconi, Enrica Giorgetti, è direttore generale di Farmindustria, l'associazione delle imprese farmaceutiche alla quale aderiscono le quattro grandi imprese mondiali produttrici di vaccini: Sanofi-Aventis, Glaxo Smith Kline, Baxter e Novartis. Alle quattro imprese vanno i 200 milioni di euro di cui sopra, che potrebbero salire a 240 se andassero in porto gli ordinativi previsti per gennaio per altri 8 milioni di vaccini.


  Secondo la rivista inglese Nature, che ha dato la notizia, Sacconi dovrebbe dimettersi, oppure sua moglie. Non lo farà nessuno, questo è certo. Se resta in sella il Cavaliere, il cui conflitto di interessi vale almeno 5 miliardi di euro, perchè deve cadere Sacconi che conta la massimo 240 milioni?


 


stay tuned...  tanti auguri                    


                                                                                            Gianfranco

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