sabato 2 gennaio 2010

L'ISLANDA FA TESTO....

Cari Amici


 


  seguiamo il problema dei debiti sovrani (quelli delle nazioni, per intenderci) con la questione dell'Islanda. Sappiamo che il paese artico ha incontrato di recente grandi difficoltà e che le sue due banche private sono fallite per aver promesso interessi stratosferici sui depositi di clienti esteri e per aver effettuato manovre spericolate sui cambi e sui derivati per conto della criminalità organizzata russa, e forse non solo quella. Ma il dissesto è arrivato anche dal boom delle importazioni e dagli investimenti di capitale finanziati dal decollo immobiliare che poi è evaporato. Ora è arrivato il momento in cui i creditori esteri chiedono la restituzione dei propri quattrini e il popolo islandese non se la sente di farlo perchè in questo caso dovrebbe ridurre sensibilmente il proprio tenore di vita e le prestazioni assistenziali di cui ha goduto sino a ieri.


   Infatti l'Unione Europea e il Fondo Monetario hanno chiesto all'Islanda di sostituire il debito privato delle banche con titoli di Stato la cui emissione verrà coperta da aumento delle imposte, da calo degli stipendi dei dipendenti pubblici e altre amenità. Ultima clausola, quella che proprio non va giù agli islandesi: nell'ambito di questo accordo lo Stato deve restituire quasi 5 miliardi di dollari ai clienti olandesi e inglesi che li avevano depositati sui conti  denominati 'Icesave' delle due banche fallite. Una volta accolta la richiesta l'Unione Europea aprirebbe la procedura per l'ingresso dell'Islanda nel consesso continentale. Ma proprio in questi giorni è stata presentata nel paese una petizione perchè il governo rifiuti l'accordo con l'Unione Europea, accordo che, oltretutto,  porterebbe il rapporto deficit pil dell'Islanda al 240 per cento, un livello da fallimento prossimo venturo.


   Torniamo dunque al problema di fondo: é giusto che la popolazione di un paese paghi con recessione, miseria, disoccupazione e malessere sociale i guasti provocati da una minoranza bancaria e finanziaria senza scrupoli che ha tratto vantaggio dalle impostazioni neo liberistiche in vigore negli ultimi tempi?


  L'Islanda farà testo. Nella sua scia si collocano Lituania e poi Ucraina, Romania, Ungheria, Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e perchè no, anche Italia.


 


     Un caro saluto                                                  Gianfranco

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