giovedì 24 giugno 2010

Il lato B

Cari Amici,

                 

    visto l'esito delle elezioni sembra plausibile che Fiat marci verso il piano B, vale a dire la chiusura dell'impianto di Pomigliano, il passaggio ad un altro soggetto, sempre Fiat, e quindi la sua riapertura con i dipendenti disposti ad accettare le condizioni imposte da Sergio Marchionne. Il tutto mentre lo Stato sta a guardare, non interviene e accetta che le conquiste di tanti anni di lotte operaie vengano spazzate via nello spazio di un mattino.

  Che fare? Per ora credo non si possa fare nulla, perchè il capitale in questo momento storico può trovare soluzioni produttive più economiche quasi ovunque in giro per il mondo. Non resta che attendere che il proletariato cinese (con salari medi di 250 euro mensili) dia cenni di insofferenza e chieda aumenti salariali. Soltanto in questo caso la delocalizzazione del lavoro dall'ovest all'est potrebbe diventare onerosa e il lavoro rientrerebbe in occidente. Ma passeranno anni. E nel frattempo le nostre condizioni sociali  si deterioreranno, con tutte le conseguenze del caso, persino un  ritorno a forme violente di protesta.


Un caro saluto

                                               Gianfranco

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