domenica 16 ottobre 2011

Bandiere


Cari Amici,



vi ricordate del saggio di Paul Fukushima: 'La fine della storia' apparso agli inizi degli anni '90? La tesi del saggio era la seguente: crollato il muro di Berlino e dissoltasi l'Urss era mancato il grande scontro ideologico tra liberismo e marxismo, con la vittoria del primo. Era dunque finita la storia degli ultimni 150 anni. caratterizzata dalla lotta tra economnia libera e quella pianificata, e tutto ripartiva da zero. Cosa ci troviamo a distanza di 20 anni di liberismo sfrenato, di finanza selvaggia (pensate a swaps, Cds, hedge funds, fondi tossici) , privatizzazioni,  globalizzazione,  mancanza di dibattito politico, rincoglionimenti televisivo e  riflusso nel privato? Aggiungiamo la concentrazione della ricchezza in mani sempre più ridotte, la crescita della distanza tra poveri e ricchi, la compressione del ceto medio produttivo.

Basta leggere i giornali per capire che la protesta degli indignati di tutto il mondo rappresenta la prima reazione di base agli eccessi liberistici su scala internazionale. Una protesta che per ora non ha colori politici, poche sono le bandiere rosse della sinistra e quelle nere anarchiche che sventolano nei cortei, ma abbastanza forte per dire al signor Fukushima che la storia non è affatto morta e che, come sosteneva il Vico, essa si ripete, anche se con altre bandiere.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                             Gianfranco


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