domenica 30 ottobre 2011

Mussolini


Cari Amici,



è partita la campagna contro l'euro da parte dei media vicini al Cavaliere: oggi il Giornale riporta in un  lungo servizio tutti i guai che l'introduzione dell'euro ha arrecato alle famiglie italiane, guai traducibili in sostanziale impoverimento e perdita del lavoro. Tutto giusto, tutto vero, nel 2000 con due milioni di lire si viveva, oggi con 1.000 euro si stenta a sopravvivere.

Ma ci si chiede: chi ha tratto vantaggio da questo salasso? La risposta è semplice: l'industria, la distribuzione, i servizi e i professionisti, che hanno aumentato i prezzi e le tariffe senza trovare alcuna resistenza da parte del governo. Guarda caso, si tratta proprio delle categorie economiche, i furbetti del quarftierino, che costituiscono il bacino elettorale del Cavaliere. E come hanno reagito i tartassati? Dando fondo ai risparmi e riducendo i consumi. Ora che il guaio è fatto viene data la colpa allo strumento, l'euro, mentre restano nell'ombra le mani che lo hanno gestito a loro esclusivo vantaggio.

Questa tardiva reazione mi ricorda gli ultimi mesi del regime di Mussolini, che con la Repubblica di Salò volle ritornare al socialismo corporativo che aveva nutrito le sue prime convinzioni politiche. Accadde troppo tardi nel 1944-1945, accade troppo tardi anche oggi.



Un caro saluto



                             Gianfranco


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