lunedì 17 ottobre 2011

Gli otto giorni


Cari Amici,



quando ero giovane i rapporti di lavoro venivano risolti con la tipica frase: dare gli otto giorni. Il padrone, o la padrona, li dava al dipendente quando voleva interrompere la collaborazione, e viceversa.

Ieri a Cannes il G20 ha dato all'Europa i classici 'otto giorni' per uscire dai dubbi: entro domenica prossima, in occasione del vertice UE, dovete annunciare piani in grado di risolvere la crisi dei debiti sovrani. Un insolito ultimatum del G20 accompagnato dalle indiscrezioni inglesi di un fantomatico intervento dei cinesi che sarebbero pronti a salvare l'Europa in cambio di non si sa quali misteriose garanzie.

Non credo alle promesse cinesi, come non credo al fatto che l'UE progetti piani comuni entro 8 giorni. I primi a mettere le mani avanti sono  i tedeschi, dicendo che non ce la faranno a rispettare i tempi. e che si dovrà aspettare per lo meno l'inizio del nuovo anno.  La signora Merkel ufficialmente appoggia l'euro, in privato potrebbe sganciarsi dalla costruzione monetaria ottenendo in cambio il sostegno politico interno e la'appoggio delle sinistre, secondo le quali le politiche di austerità favoriscono la destra e in genere la speculazione a scapito delle classi meno abbienti.

Insomma, Berlino prende tempo, e i giochi si allungano all'insegna del dubbio,  il terreno più fertile per la speculazione.



Un caro saluto



                        Gianfranco

 


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