venerdì 8 ottobre 2010

Cialtroni

Cari AMici,


conosco bene Rinaldo Arpisella, l'uomo di PR di Emma Marcegaglia: un bravo ragazzo, cattolico, brianzolo, serio, non uno dei più brillanti BR su piazza ma certamente uno che non ti offre cena e dopocena pur di accattivarsi la tua penna, oppure ti chiede di scrivere per mille euro quattro scemate sul giornalino house organ. Conosco anche Porro, aggressivo e rampante.

  Voletr sapere cosa penso di questa faccenda che apre un retroscena indedito sui rapporti tra stampa e potere? Come tutti gli imprenditori anche i Marcegaglia hanno scheletri negli armadi: il padre di Emma, Steno, si è fatto da solo con grinta e colpi bassi nel mondo della siderurgia e degli affari. Qualcuno avrà raccontato qualcosa ai segugi (mi riferisco ai servizi e alle schiere di legali che lavorano per il premier, che notoriamente non tollera critiche) e questi lo avranno passato al Giornale. Non so se Porro abbia volutamente imposto ad Arpisella un ricatto oppure se si è trattato di battute e di allusioni che comunque hanno decisamente impressionato l'uomo di PR e la Marcegaglia.

Certo è che con questa vicenda si è rotto l'equilibrio che da sempre esiste nel mondo imprenditoriale di lavare i panni sporchi in casa. Ora ci si ricatta apertamente, la stampa è piegata più che mai ai giochi di potere: se in passato i giornalisti sorvolavano su vicende scabrose, ora scendono in campo direttamente. Sono diventati i servi sciocchi dei potenti, più realisti del re. Meritano di essere spazzati via.


Un caro saluto e un buon fine settimana


                           Gianfranco

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