martedì 11 maggio 2010

Inflazione?

Cari Amici,


                              Cari Amici,


  Quando uno stato sovrano accumula un livello molto elevato di debito, gli investitori cominciano a temere che esso non sia “sostenibile”, cioè che lo Stato non riuscirà a restituire capitale e interessi  In questo caso, essi chiedono tassi di interesse maggiori per acquistare nuovo debito pubblico, poiché vogliono essere compensati per il rischio di insolvenza. Ciò in realtà aggrava il pericolo di insolvenza, perché appesantisce i conti pubblici, per cui alla fine arriva il momento in cui non c’è più un tasso di interesse capace di compensarli del rischio : allora essi smettono di sottoscrivere il debito pubblico. Questa è la crisi che stiamo vivendo, e ha solo due esiti possibili, che fra l’altro non si escludono tra loro:


  1) l’insolvenza da parte dello stato indebitato, con conseguente ristrutturazione del debito (come ha fatto l’Argentina);


  2) la “monetizzazione” del debito, che viene acquistato dalla banca centrale immettendo moneta nell’economia e quindi causando inflazione e deprezzamento del tasso di cambio.


Appunto, questo è quanto sta facendo la Banca Centrale Europea acquistando i titoli tossici di Grecia, Spagna e Portogallo. L'inflazione dell'euro colpirà tutti, risparmiosi e scialacquatori. Non è detto che i primi subiscano perchè, 'nel loro piccolo, anche le formiche si incazzano.

 Un caro saluto

                                           Gianfranco

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