Cari Amici
sono nato il 6 agosto e ho sempre considerato questa data il giorno
più nefasto nella storia dell'umanità: 80.000 abitanti di Hiroshima
trasformati in cenere in un secondo, altre decine di migliaia morti in
seguito per radiazioni. La mia generazione è sempre vissuta con
l'incubo dell'olocausto nucleare, della fine del mondo che ti arriva
addosso in un attimo, neppure te ne rendi conto. Ricordo che
nell'ottobre del 1962, all'epoca della crisi cubana, il gruppo missili
di cui facevo parte restò in allarme rosso per una settimana spostando
le rampe con i missili da teatro (con testate due volte più potenti di
quella di Hiroshima) verso la soglia di Gorizia, da dove dovevano
arrivare i carri armati sovietici. E le tensioni per il muro di
Berlino, che sfociavano regolarmente in spostamenti di rampe su e giù
per l'Europa. Ricordo le intimidazioni del boss sovietico Kruschiov,
quando sosteneva che gli aranceti della bella Sicilia nascondevanoi i
missili americani, per cui la Trinacria era nel mirino dei sovietici.
E ricordo la guerra dello Yom Kippur del 1973 quando, in una fase
avversa per Israele, gli F 104 con la stella di Davide erano pronti a
decollare verso Damasco, Bagdad e il Cairo con il loro carico
nucleare, e in Europa si temeva che Mosca avrebbe reagito con
ritorsioni sulle capitali del Vecchio Continente, tanto non erano le
bombe che mancavano.
Insomma, di occasioni per una guerra nucleare ce ne sono state
tante negli ultimi 60 anni e meno male che dall'una e dall'altra parte
si è sempre manifestata la volontà di evitare la catastrofe.
La Bomba mi ha affascinato. Sono stato a Los Alamos e ho
visitato i laboratori Livermore, dove è nato il primpo congegno nucloeare. Ho
letto dozzine di libri sull'argomento, sugli apprendisti stregoni che
hanno creato la bomba dall'una e dall'altra parte, su chi ha fermato
la corsa dei nazisti all'arma assoluta e su chi nel dopoguerra ne ha
favorito la proliferazione.
Ora si è arrivati ad un accordo tra i due ex avversari che
riducono i propri arsenali. Oddio, ce ne sono ancora in giro troppe,
basterebbero per far sparire la specie umana dalla faccia della terra.
Ma resto fiducioso, alla fine prevarrà la buona volontà. Sara vero?
un caro saluto e scusate lo sproloquio
Gianfranco
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