martedì 2 marzo 2010

FAS

 


Cari Amici.


  questa mattina mi trovavo a Como per motivi personali. Sulla piazza principale sono stato avvicinato da un cronista di Report che mi ha chiesto se consideravo Como un'area sottosviluppata. Gli ho risposto di no, ovviamente, Como è una delle aree più ricche di Europa. E allora, mi ha chiesto, perchè il comune di Como ha speso 12 milioni di euro per costruire il muro della vergogna (toglieva la vista del bellissimo lungolago) e altri milioni ancora per demolirlo utilizzando i fondi Fas, Fondi per le aree sottosviluppate? Che dire? I fondi FAS non  appartengono allo Stato italiano, appartengono all’Unione europea, che li destina al Mezzogiorno d’Italia secondo una distribuzione regionale e per investimenti di sviluppo. Roma non può farne quello che vuole, li deve far transitare accertandosi che vengano spesi secondo le finalità prescritte. L'Italia esercita un ruolo di controllo ma non può entrare nel merito: vigila, suggerisce, si accerta. Invece che cosa è accaduto ?  I Fondi Fas sono stati “sequestrati” a Roma con la scusa che le regioni meridionali non avevano i piani di utilizzo per investimenti. Una parte di queste risorse è stata destinata  a ben altro, per esempio al pagamento delle multe comminate agli imprenditori caseari del nord per le eccedenze. Una nemesi, un paradosso, una mascalzonata nei confronti dell’Unione europea e nei confronti del Mezzogiorno. E una parte è andata per il Muro di Como.In questa manovra ci vediamo la mano della Lega e del sindaco di Como, Stefano Bruni, eletto sotto le insegne di Forza Italia, titolare di uno studio professionale che si occupa, tra le altre cose, di progetti urbanistici.


  Insomma, un ennesimo episodio di 'mala gestio' che uscirà in TV su Report  a metà marzo .


             Stay tuned                                        Gianfranco

1 commento:

  1. Il servizio è andato in onda nella puntata del 14 marzo ed effettivamente si fatica a credere il Comasco un 'area bisognosa di interventi speciali finalizzati allo sviluppo economico del territorio.



    Si fatica anche, purtroppo, a credere ancora nel lavoro della Gabanelli, stranamente 'sorda' alle richieste di aiuto inviatele da parte di un noto gruppo di lavoratori che hanno avuto il solo torto di aver lavorato per un'azienda entrata nel mirino di Sua Emittenza.



    Redazione di Report, dove sei?



    Saluti

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