lunedì 8 marzo 2010

Vedi Napoli... e poi muori..

Cari Amici,


                      Il comportamento del nostro Presidente della Repubblica in materia di decreto elettorale ha sollevato non pochi dubbi sulla costituzionalità dell'intera operazione, ma ha anche riproposto il problema di una classe politica ricattabile e ricattata. Mi spiego: non voglio fare dietrologia, ma è noto che il KGB di sovietica memoria finanziava l'intera sinistra europea e in cambio otteneva appoggi politici, e questo è meno noto, informazioni sui rappresentanti del Comunismo nell'Europa occidentale. Per questo motivo non mi stupisco di quanti vedono dietro l'arrendevolezza del Quirinale il riemergere di vecchi fascicicoli del KGB che nel corso dei decenni sono stati alimentati da notizie vere, ma anche da pettegolezzi, malignità e cattiverie al limite della diffamazione. Fascicoli che le nuove amicizie ai vertici italo-russi avrebbero riprfeso a viaggiare tra le frontiere.


               Ci sono maestri sull'uso di questi fascicoli. Ricordo che dopo lo scontro tra il presidente Scalfaro e Silvio Berlusconi nel 1995, terminato con la nascita di un nuovo governo senza passare per le elezioni, nelle redazioni dei giornali presero a circolafre fotocopie di assegni da 200 milioni l'uno che un imprenditore del nord nel settore dei lavori pubblici (oggi scomparso) aveva versato ad un certo Zolla tra il 1992 e il 1993.  E chi era questo signor Zolla? Nient'altro  che in galoppino di Scalfaro che raccoglieva quattrini per le campagne elettorali del suo boss. Una prassi ben collaudata in quegli anni. All'epoca non se ne fece nulla, e non fu neppure difificle accantonare la cosa, perchè Mani Pulte riservava ogni giorno nuovi ed eclatanti sviluppi.


      Ma la forza dei dossiers e dei ricatti può avere impatti decisivi nel risolvere le questioni più o meno spinose della politica nazionale.


                  Buon avviio di settimana


                                                      Gianfranco

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