domenica 7 marzo 2010

Referendum bulgaro a REYKJAVIK...

Cari Amici,


             con una maggioranza 'bulgara' gli islandesi hanno respinto la proposta del governo di restituire ai risparmiatori inglesi e olandesi i 5 miliardi di dollari che questi ultimi avevano depositato presso la banca locale Icesave, poi fallita. L'approvazione del  referendum era la condicio sine qua non dell'Unione Europea per intervenire in soccorso dell'isola del nord.


   Gli islandesi non vogliono pagare, accusano le banche di aver gestito male il danaro depositato in Islanda con speculazioni avventate e con investimenti sbagliati nel settore immobiliare. Gli stranieri accusano gli islandesi di aver vissuto gli ultimi anni al di sopra delle proprie possibilità grazie al denaro esterno: boom immobiliare, esplosione dei consumi di lusso (macchine, week end a New York e Londra, importazioni di prodotti superflui). E poi ci hanno marciato anche i magnati russi, che hanno utilizzato le banche islandesi per riciclare i loro fondi neri e poi li hanno tolti.


  Chi ha ragione? La verità sta nel mezzo,come al solito. Sono stati compiuti errori dall'una e dall'altra parte. Resta il fatto che il risultato del voto dell'Islanda influenzerà il fronte dei no negli altri paesi europei, vedi la Grecia, le cui popolazioni non intendono pagare il prezzo della crisi. Lo vedremo il prossimo 11 marzo, quando è previsto ad Atene lo sciopero generale.


                                                              Gianfranco

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